Il cliente mi accusa di truffa: il diamante non corrisponderebbe alla mia garanzia.

Salve, sono un artigiano orafo, ho venduto una DIAMANTE da 1,39 ct a un mio cliente che prima l'ha vista poi la comparata con altre che avevo in negozio e alla fine l'ha scelta,

Prima di fargli la montatura gli ho chiesto se volesse avere un certificato da un istituto oppure uno scritto di proprio pugno ,alla fine ha deciso di non volere un certificato di un istituto.

Una volta commissionato il tipo di montatura con relativi diamanti da montare sul gambo ho provveduto a dargli un mio certificato dove esprimevo il peso il colore e la purezza:

ct 1,XX
clarity VS
F Color

A distanza di qualche mese fa smontare il diamante e lo fa rimontare su un altra montatura,, per poi farlo smontare nuovamente e farlo certificare a un gemmologo della zona (HRD), trovando il diamante:
ct 1,XX
clarity: P2
G color.

Mi ha richiamato accusandomi di averlo truffato, l'anello pesava 8 grammi con un contorno di 0.XX ct di diamanti sul gambo e una settimana di lavoro partendo dal modello in cera al modello terminale in oro bianco più incastonatura dei diamanti il tutto a X.XX0 euro,  ora le chiedo quanto e importante il mio certificato fatto senza essere un gemmologo?

E se una volta smontato il diamante dalla mia montatura il mio certificato é sempre valido?

Ho la  fattura d'acquisto del diamante che mi costa X:X00 euro e tutto il lavoro più il materiale usato posso veramente essere denunciato per truffa?

Premesso  che non sia un avvocato se sarebbe in grado di darmi un suo parere su tutta sta situazione,la ringrazio della sua gentile disponibilità.


Buona sera, L.

la ringrazio per la fiducia, e per quanto vale eccole una foto della situazione come io la vedo.

La legge (finalmente, la NUOVA legge in tema) presuppone la responsabilità diretta e completa del venditore (lei) verso il cliente (il privato), e quest’ultimo ha ora un diritto di recesso e delle garanzie ben superiori al passato a tutela dei suoi acquisti.

E questo é un bene, per tutelare non solo il mercato, ma innanzitutto gli operatori competenti e onesti: quelli cioé che non vendono solo fumo, chiacchiere e specchietti per allodole.

Quanto poi alla contestazione di cui lei sarebbe oggetto, a distanza di tempo (quanto?) e previ ben DUE smontaggi del diamante per cambio di montatura qualsiasi avvocato la difenderebbe facilmente anche solo sostenendo che allo stato attuale dei fatti NESSUNO saprebbe ragionevolmente provare che la gemma in contestazione sia sempre la stessa…

Perché suppongo che il diamante NON fosse corredato in origine da una (NITIDA!) foto al microscopio, una ripresa che ne permetterebbe la sicura identificazione e la relativa attribuzione, nei secoli dei secoli a venire.

E questo chiuderebbe il problema giuridico, pur se al prezzo di una spesa non prevista e tanta, tanta amarezza.

Ma siccome lei continuerà a incrociare il furibondo cliente, magari concittadino in una città non grandissima, sarà opportuno sottolineare anche qualcosa in più delle paventate conseguenze legali.

Intanto, mi complimento per l’assunzione diretta di responsabilità professionale nel redigere in prima persona il certificato di garanzia con cui a suo tempo corredò la gemma, e spero vivamente che il suo fornitore le abbia corredato in diamante con attribuzioni descrittive appropriate e veritiere.

Lo spero e le auguro davvero che sulla fattura siano indicati proprio quegli estremi gemmologici che ora sarebbero in contestazione.

Ripeto, SAREBBERO se fosse in dubbio la corrispondenza della gemma attuale con quella che lei montò a suo tempo…

Ovvio che se lei riconoscesse per suo il diamante, allora il problema si sposterebbe sui livelli qualitativi attribuiti poi dal gemmologo consultato successivamente.

Qui ci sarebbe allora molta materia di discussione, perché i gradi di Clarity e di Color equivalgono a dei “voti” che l’operatore assegna al soggetto.

E pur con le migliori attrezzature i i confronti più accurati rimarrebbero certo alcune consistenti aree d’incertezza, con le quali qualcuno come me potrebbe, se nominato magari in affiancamento come perito di parte, andare a nozze per settimane.

Per costose settimane, sia chiaro, e le assicuro che il successo finale dipenderebbe (secondo me) più dalla capacità istrionico/oratoria delle parti piuttosto che non dal “peso” di certe deduzioni gemmoanalitiche…

Non si scandalizzi, ma senza vedere il diamante io posso solo “puntare il dito contro le nuvole” e, almeno, sperare che il gemmologo HRD (istituto serio, a quanto mi consta) voglia dettagliare i particolari determinanti della sua diagnosi.

Capisco il suo sconcerto, ma in tutta franchezza mi sembra che che tutta la questione non sia molto più seria di una tempesta in un bicchier d’acqua.
E con tutto il rispetto per le opinioni altrui, le sottolineo che certe attribuzioni qualitative sono economicamente davvero MOLTO importanti SOLO ai gradi più alti delle scale merceologiche del diamante, mentre al livello dell’esemplare descritto si tratta di solito “a corpo”, ovvero concludendo con un “visto e piaciuto”.

Previa accurata ed esaustiva descrizione illustrativa della gemma, a scanso di successivi dubbi e ripensamenti.

Si, perché UN GRADO di Colore e soprattuto DUE GRADI di Clarity in meno sono una differenza piuttosto consistente, almeno dal punto di vista tecnico ma, e sempre secondo me, molto meno significativa da quello economico perché siamo nella zona SI / P.

Tanto da NON giustificare l’accusa di scorrettezza né tantomeno di truffa che le é stata ventilata, un reato che oltretutto il Codice Civile descrive in modo diverso:
sarebbe infatti truffa se lei avesse fornito un cubic zirconia o una moissianite definendoli “diamante”, fatto che invece non si é verificata.

Quindi la controparte (e, ripeto, sempre che lei riconosca nel diamante di cui sopra come la gemma da lei venduta) potrebbe SOLO contestarle il prezzo di vendita, e a patto che l’analisi qualitativa del gemmologo HRD sia effettivamente attendibile.

Ora, contestazioni e successive disquisizioni tecniche a parte, se volessimo entrare nel merito dei valori che lei mi ha indicato io potrei tranquillamente sostenere che lei sia attenuto a quotazioni particolarmente “basse” per il lavoro fatto sul gioiello poi fornito.

E questo ANCHE se le suddette valutazioni del gemmologo HRD risultassero assolutamente attendibili e quindi condivisibili NEL LORO COMPLESSO.

Le raccomando quindi la calma più prudente, e se volesse telefonarmi forse potrei suggerirle ancora qualche argomento con cui (tentare di) calmare l’inferocito interlocutore.

Quell’irato antagonista che avvolto nel barakan e tirato fuor di naftalina il turbante, nel frattempo avrà fatto affilare la scimitarra sognando la vendetta in uno scontro all’ultimo sangue.  :-)

Spero che lei riesca a riallacciare un dialogo finalmente chiarificatrice col cliente, magari alla presenza del gemmologo che dovrebbe dettagliare con parole meno “drastiche” le sue sintetiche, e quindi magari fuorvianti, deduzioni.

Auguri.