Posso cortesemente chiederle cosa prova quando osserva o semplicemente guarda un diamante?

Buongiorno sig. Lenti,
posso cortesemente chiederle cosa prova quando osserva o semplicemente guarda un diamante?

Io, personalmente, nel guardare un diamante traggo godimento dalla purezza e dalla perfezione che la natura ha voluto condividere con noi e per tale ragione cerco solo D-IF. ma questa è una esigenza personale, come il soffermarsi incantati a osservare le montagne innevate in una notte tersa e buia, con la luna piena che risplende come una gemma.

E lei, cosa prova nel guardare una pietra come il dimamante, cosa scuote nel suo animo?

Saluti e auguri per la sua passione.
Marco.


Buona sera, Marco

certo che può chiedermelo, e siccome amo molto il mio lavoro ne parlo anche senza MAI farmi pregare…  :-)

Guardare dentro le gemme - TUTTE le gemme, sia chiaro - é sempre un'esperienza nuova, sovente emozionante e quasi sempre molto appagante.

Mi sono attrezzato in modo anche ridondante rispetto alle esigenze consuete, ma mi consolo considerando che l'uso dei miei strumenti costa meno, oggi, che non la frequenza di un poligono di tiro o magari di un night, dove però mi addormenterei vergognosamente...   :-)

E studiare uno smeraldo con un microscopio a immersione, o scandagliare l'interno di un diamante osservato in campo scuro, o magari in luce UV, sono impegni che assorbono ogni attenzione per intere nottate, ma che ripagano con emozioni "ch'intender nol può chi non le prova"…

Non essendo d'animo particolarmente poetico le dirò che le montagne innevate mi piacciono solo se posso muovermi, altrimenti fascino e bellezza sarebbero molto penalizzati dal freddo.

In compenso avvicinerei l'osservazione gemmologica all'immersione subacquea, col vantaggio di non rischiare embolie per superamento delle curve di sicurezza.

E ora, se mi permette una constatazione brutale, i diamanti che mi appassionano meno, in assoluto, sono proprio quelli D color, IF grade che predilige lei.

Sono, ovviamente, i più rari e quasi sempre i più costosi, ma salvo il caso non vantino anche un taglio perfetto non li riterrei affatto "i più belli".

E benché a me diano anche da vivere, nemmeno i più interessanti durante un week-end piovoso… :-) 

Quindi mi pare che lei si privi in modo del tutto gratuito di una grossa parte del piacere limitandosi a contemplare un cristallo perfettamente incolore e assolutamente privo di qualsiasi caratteristica interna.

Mi spiego: 

visto che la natura non fa "imperfezioni" bensì solo caratteristiche, le assicuro che (anche) dentro i diamanti si trovano delle vere e proprie meraviglie di cristallizzazione, magari insieme a deliziose "presenze" di soggetti diversi:

se lei mi venisse a trovare le farei vedere un paio di diamanti con inclusi il primo un cristallo rosso, e verde il secondo.

E recentemente ho visto anche due diamanti ciascuno dei quali con uno splendido ospite proprio sotto la tavola:

un cristallo con alone scuro di stress, "a foglia di loto" uno, e un cristallo con strie a forma di stella, sempre di stress, il secondo.

Roba da applausi a scena aperta, senza sconti, e a titolo di provocazione le aggiungerò che ho un segreto debole per quei soggetti che sono decisamente lontani da quel D color che a lei invece piace tanto.

Direi infatti che i diamanti colorati siano un'autentica delizia innanzitutto per palati esteticamente raffinati;

e le assicuro che, scaricati complessi e pregiudizi a proposito della sacralità delle "4C" De Beers, lei potrebbe scoprire un'intera galassia prodiga di sensazioni molto intense e altrettanto gratificanti in diamanti nei gradi che vanno dal VVS al P, in colori a piacere.  :-)

Sappia che in un recente passato una felice signora ebbe la soddisfazione di convertire il gemmotiepido consorte all'ammirazione per due splendidi cristalli di un marcato e caldo colore brown, tendenti al marroncino:

e leggendo a ritroso le risposte oltre a trovare altri dettagli del fatto scoprirà ulteriori motivazioni delle mie scelte in proposito.

Speranza Cavenago Bignami, la mamma della gemmologia italiana, non si separava mai da un diamante "color castagna", e io stesso ho corteggiato  spudoratamente (senza riuscire ad acquistarlo, purtroppo) un magnifico grezzo color champagne…

Che, oltretutto, non era nemmeno "puro":

pensi che orrore!  :-)

Per continuare in tema ora dovrei mettere un notturno di Chopin, ma mi fermo qui e continuo l'ascolto di Noche Azul di Ernesto Lecuona:

sa, mi scusi ma ho ancora tante gemmocorrispondenti  che aspettano una risposta.  :-)