- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
- Visite: 2713
Diamante SI 2 con inclusione che diventa estremamente evidente con l'osservazione laterale.
Gentile signor Lenti.
Mi chiamo Roberta, le scrivo da XXX per una velocissima richiesta/parere.
Ho ricevuto in dono un bellissimo anello, acquistato in una delle migliori gioiellerie della mia città, che monta un diamante corredato di certificazione IGI (Anversa), che lo classifica 0.99CT, colore H, clarity SI 2.
Leggo un po' ovunque che il livello di purezza suindicato dovrebbe escludere la visibilità a occhio nudo delle inclusioni, mentre noto con evidenza, anche a occhio nudo, un'inclusione di colore scuro visibile sulla parte superiore, che diventa estremamente evidente con l'osservazione laterale.
Mi chiedo: è possibile?
Vorrei ritornare alla gioielleria sottoponendo il caso, ma chiedo a lei quale ritenga sia l'approccio più costruttivo, qualora dovessi entrare in contestazione.
La ringrazio per l'attenzione dedicatami, e la saluto cordialmente.
Roberta
Buona sera, Roberta
oggi lei occupa rispettivamente, il 12° e 17° posto in ordine di arrivo nelle e.mail, visto che mi ha scritto due volte… :-)
Mi scuserà quindi se ho ignorato quel "velocissima" che, oltre a sorvolare i diritti di chi é arrivato/a prima di lei, va anche in contropelo con la mia natura.
O, almeno, con i miei costumi di centellinatore a proposito di gemmologia, di vino e di rapporti col gentil sesso. :-)
E ora che ci conosciamo un cicinìn meglio le consiglierei prima di tutto di abbandonare ogni velleità di gemmocontestazioni ai danni della gioielleria fornitrice.
Capisco i suoi dubbi, ma le assicuro che quasi certamente lei é solo vittima di una carenza d'informazioni a proposito della dannata graduazione che ora la turba.
Vede, se la caratura si può approssimare al millesimo di carato, se le percentuali delle proporzioni si possono misurare al decimo di grado, per quanto riguarda il colore e la clarity ci si deve fidare non solo della competenza e della correttezza dell'analista, ma anche del suo buon senso al momento di redigere un certificato che NON PUO' NON COMPRENDERE alcuni indispensabili compromessi.
L'analista deve cioè esprimere una valutazione che rappresenti nel modo più attendibile il "peso complessivo" ANCHE di caratteristiche che NON sono determinabili con meccanica o matematica precisione.
Può quindi accadere, e accade regolarmente, che un giudizio un tantino "stretto" sul colore induca poi a una minore severità a proposito del grado di clarity, ma se lei si limita a una sigla come SI 2 e al relativo, sintetico significato che la descrive, allora potremmo fare mattina in sterminate e sterili chiose pseudo-tecniche.
Chiose che non cambierebbero la sostanza, quella vera, della situazione, ovvero:
il diamante in questione ha un corretto rapporto fra la qualità e il costo?
In questo senso può sempre, e secondo me avrebbe già dovuto, chiedere tanti altri dettagli al gioielliere, un professionista ben felice di approfondire con la necessaria calma :-) i particolari per i quali merita la fiducia in lui riposta.
In "articoli tecnici" ho scritto qualcosa ("il valore della carta") a proposito del grado SI 3 che, pur non essendo il suo caso, le consentirebbe di avere altri dettagli del problema "clarity."
Già che ci siamo, mi permetta di farle i complimenti per il diamante da 0,99 ct, la cui massa è tanto appetibile quanto conveniente.
E rara.