Per l'anello fidanzamento: rarità e qualità "accontentandomi" di una caratura di limitate dimensioni?

Gentile sig. Lenti,

eccomi di nuovo qui, solito appuntamento periodico con Lei...:-D!!

 

Ormai è dichiarato, mi sto approfittando delle sue conoscenze per ottenere consigli...però ho notato, visitando il forum, che non sono l'unico, e ciò mi rincuora… :-D!!!

Dal precedente scambio di mail, ho avuto consapevolezza della mia ignoranza e del complesso mondo che ruota intorno ai diamanti.

 

Per cominciare non avevo ben recepito il concetto rarità/qualità. 

Inoltre mi ero limitato a indirizzare la mia scelta sul taglio brillante, non sapendo che ci sono diversi, anzi tantissimi differenti modi per tagliare il diamante a forma di brillante (rotonda).

 

Allora partendo da queste mie nuove consapevolezze, approfitto della sua pazienza, al fine di ricevere alcuni pareri sulla scelta che vorrei portare a termine.

 

Per quanto concerne il taglio, vedendo le varie immagini io preferirei un taglio brillante classico (quindi "Tolkowsky" o "Ideal").

 

Non sono diventato certo un intenditore dal giorno alla notte, ma credo che trovare un diamante dalle proporzioni definite da uno studio matematico significhi avere una garanzia di qualità (da non confondere con la rarità...:-D).

 

Sono rimasto incuriosito da un tipo di taglio, il "144".


Ho letto che alcuni studi hanno dimostrato (e confermato quanto sostenuto dagli ideatori) che questo taglio porterebbe a valori di brillanza superiori di circa il 30% rispetto al taglio a 58 facce (preferisco il diamante con apice inferiore, quindi deduco che le facce siano "solo" 57).

 

Lei cosa ne pensa?

 

In queste mie considerazioni (in quanto mie, non posso far altro che avvalermi del beneficio del dubbio...:-D) non contemplo il LEO CUT perché, da quanto mi è parso di capire, una medesima qualità la potrei trovare nei tagli classici a prezzo inferiore (ciò significherebbe spendere qualche centinaia di euro in più su altre caratteristiche quali purezza o colore!!!).

 

A proposito del taglio, osservando alcuni certificati GIA, ho notato che ci sono due voci che fanno parte del taglio ovvero: levigatura e simmetria.

 

Ora, il taglio credo che rappresenti il grado di accuratezza nel modellare il materiale grezzo secondo canoni definiti.

 

Simmetria e levigatura?

Da molte risposte che lei ha fornito ai suoi numerosi "fans" la simmetria è sempre stata tra le caratteristiche da privilegiare, ma effettivamente che peso ha rispetto al taglio?

 

Fino ad ora non ho trovato alcun diamante che abbia l'"excellent" sia nel taglio che nelle voci levigatura e simmetria.

Allora una domanda (oltre alle tante...) mi sorge spontanea: esistono diamanti con tutti "excellent" (taglio, levigatura e simmetria)?

 

Fatto chiarezza su forma e taglio, non mi rimane altro che focalizzare l'attenzione sulle rimanenti 3C.

 

Ho deciso intanto il budget di spesa: X.X00 €.

La mia idea è quella di non scendere sotto colore G e clarity VVS2 e acquistare una pietra dal mezzo carato.

 

Ora con la cifra che le ho appena detto, a suo parere dovrei andare alla ricerca della "rarità" ed "accontentarmi" di una caratura di limitate dimensioni oppure scendere a un livello "più commerciale" (ma credo comunque "dignitoso") ottenendo magari una caratura maggiore?

 

E' indubbio che il valore sentimentale sia invece inestimabile, ma vorrei comunque unire questo valore a un pezzo magari raro e di elevata qualità…

forse è un pò come avere la botte piena e la moglie ubriaca… :-D!!!

 

Nel ringraziarla per la disponibilità porgo cordiali saluti.

Daniele  

buon giorno, Daniele

Le botti piene sono inutili, le mogli ubriache sono squallide, e i diamanti "rari" sono quelli di "taglio antico"… 

O almeno che avrebbero ancora prezzi abbordabili. 

Nel caso lei concordi con tali premesse, aggiungerò quindi che la "qualità" sarebbe la somma di componenti diverse, cioè di una serie di caratteristiche il cui reciproco "peso" avrebbe valori diversi per ciascuno di noi: 

assurdo quindi, ma soprattutto inutile, stilare una lista di punti che sarebbero essenziali solo… per l'autore dell'elenco!  :-)

Anch'io sono un fan del Taglio Tolkowsky, che però é decisamente meno abbondante del più commerciale Taglio Ideal…

Nulla da ridire sul Leo Cut, che é un taglio particolarmente curato, mentre rimango abbastanza tiepido su quel "144" (riferito al numero di faccette da cui deriva il nome) che lei cita.

E resto fedele (nei secoli fedele, come i carabinieri) al taglio con 57 faccette, più quell'eventuale apice che a lei piace tanto.  :-)

Vi sono anche altri tagli con un elevato numero di faccette, ma i valori di "brillanza" sovente sbandierati NON precisano che, otticamente, l'effetto migliore si otterrebbe SOLO con (a partire da, per la precisione) certe dimensioni del diamante, e NON con tutte!

Adesso non mi chieda, per favore, quali siano le carature ottimali perché non lo so con precisione, né mi interesserebbe più di tanto.

Ma un numero eccessivo di faccette su gemme piccole produrrebbe una quantità spropositata di giochi di luce troppo ravvicinati, sacrificando quel magico alternarsi di luce bianca e di luce colorata che da quasi un secolo splende grazie all'impegno di Marcel Tolkowsky.

Ho ripetuto fino alla noia che i diamanti, TUTTI i diamanti, si scelgono per osservazione diretta, e possibilmente per confronto fra i diversi esemplari con caratteristiche vicine a quelle desiderate:

i "ricami" tecnici servono solo per giustificare un prezzo, e/o per sveltire le operazioni di scelta e di classificazione agli addetti al settore.

O per infiorare le entusiastiche descrizioni dei venditori telematici…  :-)

Per entrare in alcuni dettagli, il taglio (le proporzioni del) é la quantificazione in valori percentuali delle parti significative del diamante, riferite alla cintura che é posta = a 100.

Ovvero, una tavola del 56% sarà il 56% del diametro del diamante alla cintura, un padiglione profondo il 43% avrà un valore pari al 43% del diametro ecc.etera

Questo consente sia di confrontare facilmente i tagli di esemplari dalle carature più diverse, sia di valutarne la vicinanza (o meno) con i valori percentuali di un qualsiasi "Standard" di riferimento.

La simmetria esprime invece il voto assegnato al diamante tagliato con maggiore o minore attenzione, perché non sempre gli spigoli delle faccette di corona sono perfettamente allineati con quelli del padiglione, o la cintura presenta un regolare e uniforme alternarsi delle zone sottili con quelle più consistenti, et similia…

Con "levigatura" (polish) si vorrebbe magnificare la perfezione o stigmatizzarne la carenza della lucidatura finale delle superfici dei diamanti:

una "voce" che io riterrei pura coreografia, perché di diamanti moderni lucidati male o addirittura con graffi superficiali da lavorazione ne circolano davvero pochi.

Almeno dalle nostre parti, e senza considerare l'universo della Rete.

Infine, nel caso lei porti i baffi, le direi di attorcigliarne uno in onore del termine "excellent", uno o trino che sia, perché dopo tanto (e reciproco  :-) impegno voglio credere che lei sceglierà il suo diamante con gli occhi e non secondo le definizioni lette sui certificati.

Oltretutto la cifra del suo budget le consentirà una discreta elasticità di scelta, comunque ampiamente sufficiente per assicurarsi un bellissimo esemplare.

Ma si ricordi che con i diamanti "non ci si accontenta"... neanche di striscio.

Perché, fatta una buona scelta, CI SI GRATIFICA:

ovvero, gaudeamus per omnia secula seculorum, perbacco!  :-)