Ho un diamante colore F ma vorrei cambiarlo con il massimo D. Secondo lei e' una spesa inutile o c'e' differenza fra un bianco D e un bianco F?

Buonasera sig. Lenti le volevo porre una domande.

Ho un diamante colore F ma vorrei cambiarlo con il massimo D.

Secondo lei e' una spesa inutile o c'e' differenza fra un bianco D e un bianco F?

Buon giorno, Daniela

se la sua domanda mi fosse stata posta al bar, magari con la premessa di un fresco vinello come il Rocca di Papa forse le avrei risposto prendendo la scorciatoia di un sintetico "no, per niente, dato che per un diamante da indossare la differenza fra un D e un F color sarebbe assolutamente inavvertibile…"

Ma il sito conta ormai una nutrita schiera di gemmocecchini che m'inchioderebbero subito a una risposta tanto generica da apparire (loro) quasi superficiale.

Bene, consideriamo allora che nella scelta di un diamante si fondono componenti di tipo economico, tecnico e, io credo, soprattutto emotivo:

tre variabili che solo per due di esse é ragionevole considerare parametri di confronto e quindi criteri di scelta.

Tecnicamente parlando, nei gradi "alti" ovvero fino alla G - H il colore nei diamanti é quasi soltanto una sensazione…

Cioè una materia da specialisti, che operano in condizioni di luce "Standard" e previo bagno in acido o in soda caustica confrontano i diamanti con altri esemplari di colore noto.

Il tutto per attribuire quel livello di colore che poi concorrerà (con altri particolari) a determinarne il prezzo.

I diamanti si "graduano" così, e in posizione capovolta, perché l'eventuale presenza di una "tinta" sempre nei gradi "alti" sarebbe talmente lieve che un'osservazione attraverso la parte superiore (la "corona") del diamante non consentirebbe di esprimere nessuna valutazione attendibile.

Il che significa che  portato al dito il suo diamante farebbe la stessa figura di un D pur essendo stato classificato come F color,:

perché la sola differenza, questa si, la farebbe sempre e soltanto la perfezione delle simmetrie di taglio.

Dal punto di vista commerciale le darei invece due momenti da valutare distintamente… e serenamente.

a - grazie a una quotazione meno alta un diamante F color AVREBBE un numero maggiore di potenziali acquirenti,

      almeno  secondo la teoria della "piramide economica"... e dei suoi effetti.

     Solo che il "cliente medio" é da tempo in serie difficoltà pecuniarie, e non é certo il lumicino 

     che si vedrebbe in fondo la tunnel a ridargli l'antico brio nei gemmoacquisti.  :-(

b - I diamanti D color sono da sempre la scelta di un'élite di robuste disponibilità finanziarie,

     una minoranza che anche oggi non ha il problema di un costo ai massimi livelli.

    E secondo le statistiche di vendita, i diamanti al Top della gamma avrebbero non solo mantenuto,

    ma addirittura aumentato i volumi di vendita, sia in termini assoluti che di percentualidi mercato:

    alla faccia delle ineccepibili, ineffabili (e sovente inutili) piramidi!

Quindi il riassunto finale:

1 - se il suo diamante é tagliato bene, anzi benissimo, e pertanto le piace da impazzire,

     allora si tenga ben caro quello… e se lo goda!

2 - nel caso di un taglio meno felice dell'optimum sfoderi tutta al grinta necessaria e contratti,

     contratti fino allo sfinimento, un D color.

     Tagliato con proporzioni e simmetrie perfette, naturalmente con un sublime grado di finitura,

     perché il suo CC non sia immolato invano.    :-).