Alcune domande. E meno male che non sono tante...

Buongiorno sig  Lenti,

vorremmo approffittare della sua esperienza per una serie di quesiti che ci stiamo ponendo da diverse settimane.


L'argomento verte sulla scelta di un diamante da trasformare in punto luce ma, nonostante ci si sia documentati su internet (anche al di fuori del suo sito), rimaniamo tuttora con dei dubbi.


La possibilità economica ci avrebbe portato, dopo aver consultato due gioiellerie non "di fiducia" in quanto non ne abbiamo, a una pietra da 0.50, F, VVS1, taglio rotondo brillante.


Senonchè ci siamo trovati di fronte a un prezzo proposto nettamente diverso dalle due gioiellerie e questo ci ha in qualche modo resi cauti.


Gioielleria 1:

0.50 - F - VVS1 - round - brillant  € X.X00,00 montato su griffes d'oro bianco e veneziana 42-45cm (€  X.X00,00 solo pietra, non blisterata)

0.35 - F - VVS1 - round - brillant € X.X00,00 montato su griffes d'oro bianco e veneziana 42-45cm (€  X.X00,00 solo pietra, non blisterata)

certificato rilasciato:

un libretto pieghevole con caratteristiche "valutate" dal gioielliere stesso, privo di firma (*di cui alleghiamo immagini esplicative riguardanti un altro gioiello)


Gioielleria 2:

0.50 - F - VVS1 - round - brillant € X.X00,00 da montare, in blister

0.35 - F - VVS1 - round - brillant € X.000,00 da montare, in blister

certificato rilasciato: diamanti blisterati con certificato gemmologico rilasciato da un gemmologo il cui nome, in gioielleria, non sono stati in grado di fornirci (possibile?)

Le domande:

1 - E' possibile per prodotti analoghi sulla caratura da 0.50 uno scostamento di prezzo simile?


Come mai sui 0.35 il prezzo ha uno scostamento percentualmente enormemente inferiore?


2 - Il "certificato" rilasciato dalla gioielleria 1 (vedi allegati*) ha una qualsivoglia valenza o si tratta di una valutazione "a occhio" di una persona che di gemmologia ne sa "il giusto", diciamo da semplice venditore?


3- Inutile dirLe che essendo del tutto inesperti dell'argomento così come di una valutazione visiva delle pietre (se non per un aspetto meramente estetico) siamo perplessi da entrambi i "certificati" proposti.


Da una parte infatti (1) ci verrebbe rilasciato quello che, secondo noi, sarebbe un mero "pezzo di carta" senza valore.


Dall'altro invece (2) ci viene proposto un blister certificato da un gemmologo, il cui nome però non sono in grado di fornirci (anche a distanza di due settimane dalla richiesta) e questo ci fa sorgere molti dubbi perchè se la stessa gioielleria non sa fornire il nome del gemmologo che certifica i  diamanti che vende..,


Insomma sarebbe un "nome a sorpresa" che scopriremmo solo dopo l'acquisto.


Lei, onestamente e "fuori dai denti", cosa ne pensa?


Siamo troppo ansiosi noi o effettivamente qualche piccolo dubbio è lecito?

Gradiremmo le sue considerazioni.


4 - Se per un momento dimenticasse tutto (o quasi) quello che sa e si mettesse nei nostri panni, a quale delle due gioiellerie si rivolgerebbe con maggiore fiducia avendo queste informazioni in possesso?

E in virtù delle Sue conoscenze farebbe la stessa scelta?


5 - Si può parlare di investimento per una pietra da 0.50 con le caratteristiche summenzionate?


Ovvero vale la pena valutare l'acquisto in blister (con certificato riconosciuto però) da mantenere in cassetta di sicurezza o gli investimenti partono da carature/caratteristiche superiori?


Se sì, quali?

(Ebbene sì, lei consiglia di indossare le pietre  e ci trova concordi, la domanda però ci aiuterebbe, in futuro, a valutare un possibile investimento e in quale misura).


6 - Infine, non siamo riusciti a identificare quello che lei definisce un ottimo lavoro di incastonatura su punte, potrebbe fornirci un esempio visivo per valutare con la gioielleria a cui ci affideremo un lavoro analogo in modo da valorizzare il punto luce da 0.50 al meglio, ma in tutta sicurezza?


Si senta comunque libero di aggiungere ogni qualvoglia considerazione per aiutarci ad entrare in un mondo a noi sostanzialmente ancora ignoto, anche su aspetti che sicuramente abbiamo trascurato di approfondire e valutare con le rispettive gioiellerie.

Renata e Andrea

 

Buona sera, Renata e Andrea

 

poche e.mail come la vostra, e patteggerò con la Hoepli una congrua cifra per la pubblicazione fra i loro manuali delle risposte!

 

Le vostre domande sono ben redatte e ordinatamente numerate, ma in particolare apprezzo l'astuzia di mimetizzare (si direbbe "nidificare") altre domande dentro le domande...  :-)

e vi ringrazio innanzitutto per la libertà che mi concedete nell'aggiungere mia sponte consigli e considerazioni  aggiuntivi, a piacere.  :-)

 

Nel rispondere seguirò quindi, invece della vostra numerazione, un mio schema mentale, nel disperato tentativo di risparmiare forze sufficienti per giungere onorevolmente al traguardo.

 

"E' lecito qualche dubbio"?

 

Si, sempre, e non solo nel vostro caso!

Chapeau quindi perché cercate di capire PRIMA dell'acquisto, invece di mendicare DOPO eventuali conferme consolatorie. :-)

 

Sia quindi chiaro che se c'é qualcosa che non capite é colpa di chi vi ha dato informazioni incomplete, oscure e/o inattendibili, tanto da giustificare reiterate richieste di spiegazioni... o la ricerca di altri fornitori.

 

E precisiamo subito che un diamante da mezzo carato DEVE avere una descrizione molto chiara e altrettanto attendibile, chiunque ne firmi la dichiarazione (la garanzia o il certificato gemmologico).

 

Sarà il gioielliere che IN PRIMA PERSONA risponderà della veridicità di quanto descritto all'atto della vendita, e sarà sua cura cercare TUTTE le informazioni merceologiche necessarie e professionalmente attendibili.

 

Da tempo il confine dei certificati si va notevolmente e progressivamente abbassando (a proposito di carature), e quindi le stesse regole sono (sarebbero, e non sempre) applicate anche per gemme da 0,35 carati.

 

I cartoncini che avete fotografato (bene, complimenti!) sono di uno squallore ormai patetico:

sono anni ormai che ci si sgola per precisare che kt indica il titolo dell'oro, mentre il carato si abbrevia con la sigla ct.

 

E il constatare allora che ci sono "colleghi" che navigano continuando a guardare indietro non é certo gratificante.

 

Già che ci siamo, precisiamo anche come a proposito di colore sia ormai generalizzato l'uso della scala americana, scala  che usa lettere (dal D color in poi) perché quella europea ha termini più adatti a reclamizzare detersivi che non diamanti.

 

Mentre la vecchia e fascinosa "old terms" (river, top wesselton, ecc.) é in naftalina da almeno tre decenni.

 

E poi, come montare il "punto luce"?

 

Con un mezzo carato dentro, più che un punto a me sembrerebbe un faro, ma in ogni caso io monterei il diamante dentro un "bottoncino" di oro bianco, ovvero all'interno di un foro conico e bombato che raccolga e concentri la luce sulla pietra.

 

In alternativa sarebbe carino un ciondolo realizzato con due anellini sovrapposti, magari di filo quadrato, dai quali si estendessero verso il centro tre o quattro "lame" (a coltello rispetto all'osservatore) alle quali fissare la gemma,

 

I prezzi. E le mie eventuali scelte.

 

Spinosa questione, perché senza una "graduazione" attendibile e confrontabile é del tutto impossibile esprimere anche solo delle semplici opinioni a proposito delle quotazioni che vi sono state ventilate nelle due gioiellerie.

 

Ma una cosa DEVE essere sottolineata con chiarezza:

dallo 0,35 allo 0,50 ct si sale di BEN DUE classi di prezzo, che come é noto NON varia in modo aritmetico con la caratura ma bensì quasi logaritmico.

 

Ovvero, due diamanti da mezzo carato costano MOLTO MENO di un diamante da un carato.

Diamante che, pur a parità di caratteristiche e senza considerare le situazioni di mercato, sarebbe comunque molto più raro.

 

"Valutare un possibile investimento e in quale misura".

 

Grazie anche per l'appello alla mia onestà (per caso avete dei pregiudizi del tipo "piemontesi falsi ma cortesi"?), quindi facendo appello alla mia metà emiliana vi dirò con la consueta e compiaciuta brutalità che i discorsi relativi a "beni rifugio" e soprattutto a "beni da investimento" per un solo diamante sono molto simili alle barzellette da bar.

 

Volendo, io faccio anche da "buyer" per il mio settore, ma prima di procedere é indispensabile approfondire TANTI aspetti (TUTTI sarebbe forse impossibile, data la variabilità delle priorità individuali) sia tecnici, sia economici, e non credo che un editore mi pagherebbe poi anche un ponderoso trattato gemmoeconomico.  :-)

 

Ormai esausto e a corto di argomenti, spero di essere stato se non convincente, almeno credibile...  :-)

 

Purtroppo i Regi Carabinieri del mio paesello hanno fatto un clamoroso repulisti di tutte le piantagioni di Maria Giovanna dei dintorni, e non posso nemmeno ricorrere alla coca perché preferisco il chinotto:

 

datemi quindi il tempo di riprendermi, e a qualche bucolico reduce dei nostrani centri sociali di  provvedere nuove piantagioni e sarò lieto di approfondire con voi altri eventuali dettagli.  :-)