Ho osato "scendere" di colore J e purezza SI: grazie per avermi letto fin qui e...

Carissimo Gianfranco, sono Elena e le scrivo da XXX in provincia di Venezia


La leggo sempre volentieri e sono d'accordo con lei quando afferma che sul

taglio dei diamanti non debbano esserci compromessi.


A tal proposito volevo porle una domanda.


Ho acquistato delle pietre da gioiellerie fidatissime, lo scintillio e il fuoco mi soddisfano

e questo già dovrebbe bastarmi, ma volendo osare di più come si può capire se il taglio

rientra tra i good o very good (un excellent non oso pensarlo) o tra i fair/poor (medi e scadenti).


Nei ceritifcati è riporato colore, caratura, purezza  ma per le proprozioni dovrei chiedere

un certificato gemmologico (in quanto serve il proportion scope: giusto?)


Nel mio piccolo con la mia lente d'ingradimento  per monili sono riuscita a

capire qualcosa sulla simmetria , le allego la mia tavola della bibbia. secondo

lei può bastarmi per avere un'idea o è chiedere troppo?


tenga conto che parliamo dei miei tesori che sono tre adorabili pietre di 25 ,40 e 100 punti,

tra cui l'ultima ho potuto permettermi di acquistarla grazie ai suoi consigli in quanto

ho osato "scendere"  di colore J e purezza SI.... e proprio su questa pietra

che ho acquistato per la sua vivacità ho trovato una faccetta laterale della

corona i cui due apici non corrispondono... e quindi sono un po' fuori

simmetria..


Questo lo classifica tra i tagli scadenti?


Ultima domanda c'è così tanta differenza a occhio nudo  di fuoco scintillio e brillantezza

tra un taglio good e un excellent?

Grazie per avermi letto fin qui e complimenti per il suo entusiasmo!


buona serata Elena

 

Buona sera, Elena

 

lei mi ringrazia per aver letto una e.mail che dovrei far incorniciare?

 

Guardi che nel sito ci sono si informazioni tecniche concernenti l'affascinante mondo delle gemme, ma il tutto é inteso soprattutto come un angolino ove condividere una passione con altri entusiasti del gemmocontagio!  :-)

 

E per tranquillizzarla subito le anticipo che di diamanti con tagli scadenti, o anche solo "poveri", in circolazione ce ne sono veramente pochi, perché anche il più superficiale osservatore si renderebbe subito conto della scarsa attrattiva di tali infelici esemplari.

 

Sono un tantino orgoglioso se le mie righe l'hanno spinta fino a un soddisfacente e consapevole rapporto con fornitori di fiducia, dove ora lei guarda le gemme nella duplice veste di una romantica appassionata e di un'attenta osservatrice, tanto da scegliere con felice intuizione quegli esemplari che poi le allieteranno la vita.

 

Adesso però le darei un suggerimento che nel suo caso riterrei imperativo:

NON si lasci frastornare da definizioni sintetiche e, soprattutto, assolute come i "voti" espressi nei certificati gemmologici a proposito della "4C" dei diamanti!

 

A parte la caratura, che é solo una misura di precisione, le altre tre voci sono il risultato di:

a - il confronto con UNO STANDARD che lei (forse, e io quasi certamente) potremmo NON condividere. e

b - il risultato di una serie di valutazioni anche PERSONALI dell'analista, dalle quali sarebbe lecito, eventualmente, dissentire, ma che in ogni caso sono  (sarebbero) soltanto parametri riassuntivi per gli addetti al settore.

 

Dettagli importanti, certo, ma da valutare con le competenze e i competenti del caso, per non sbandare felicemente e inconsapevolmente verso conclusioni non esattamente ottimali.

 

Proprio ieri ho mandato un'offerta di gemme a una cara amica, che però ha concluso (Nota Bene: SENZA aver visto un solo esemplare!) che avrebbe potuto trovare offerte migliori.

Nulla da dire sulle offerte, almeno come ipotesi, ma per il resto potrei elencare tanti dettagli che dovrebbero entrare  fra i criteri di scelta, e che i certificati gemmologici (necessariamente) sorvolano.

 

Quanto alle differenze "di fuoco e di scintillio" fra i tagli "good" e "very good" le potrei fare una lunga disquisizione includendo alcuni dei dettagli di cui sopra, ma mi sembrerebbe inutile:

sappia però che se le mescolassi una decina di diamanti del primo tipo e altrettanti del secondo, ho la quasi assoluta certezza che lei non riuscirebbe a separarli di nuovo nei due gruppi originali:

 

E neanche io, probabilmente, nemmeno con l'uso dei miei proportionscopes.  :-)

 

Nel "suo piccolo" continui a esercitarsi con la lente (a 10X, acromatica e aplanatica, per gemmologia) che é comunque uno strumento difficile e faticoso da usare, senza preoccuparsi più di tanto di una faccetta extra scoperta (complimenti) sulla corona o, più probabilmente, nella zona adiacente la cintura del diamante.

 

Non si tratta di nulla che penalizza il valore del suo esemplare e, casomai, di un particolare che lo rende riconoscibile fra tanti altri:

e le sembra poco?

 

Continui a "osare", felicemente e orgogliosamente indipendente, perché sono i suoi occhi e il suo buon gusto che la faranno scegliere per il meglio:

il resto é solo accademia... gratuita.

 

La saluto e spero in altre luccicanti nuove da parte sua.

Ma, visto dove abita, se dovessi passare da quelle parti lei mi farà da guida, spero, per scovare una taverna ove gustare il pescato di cui sono ghiotto.

 

Affare fatto?