Comperare un diamante in Africa, ovvero con alcuni pro ma molti contro.

salve sono Tommaso e le scrivo da Verona.

Mi congratulo per la professionalità e la passione che si notano nelle sue, sempre esaustive, risposte alle domande del popolo internauta.

Volevo chiederle in previsione di un viaggio in Africa penso Congo, pensavo di acquistare sul posto una pietruzza discreta di quelle che fanno sborsare cifre con tre zeri!!!

Dato che sarebbe per un mio braccialetto o anello, potrei avere problemi di natura legale alle frontiere?

Se è per "uso" personale devo denunciarlo a qualcuno?

So che in quei paesi ci sono gruppetti di africani che cercano diamanti nelle miniere a cielo apertoe mi sarebbe piaciuto prenderlo direttamente da loro.

Sapere quindi che con i miei soldi non ho finanziato una guerra ma ho dato da mangiare a qualche povero africano di qualche villaggi.

La saluto la ringrazio

Tommy

 

Salve, Tommy

 

lo scopo della rubrica sarebbe proprio quello di fornire innanzitutto informazioni a quanti possano beneficiarne per evitare... costosi e magari dolorosi dispiaceri!

 

Proprio come nel suo caso, quindi innanzitutto mi congratulo per le domande che lei rivolge PRIMA dell'avventura, e non DOPO come purtroppo fanno in molti.

 

Lei vorrebbe spendere una cifra a tre zeri per un souvenir dal Congo?

In un diamante, grezzo o tagliato che sia?

 

Se lo scordi, e sappia che per lei finanziare una guerra o una faida, sarebbe già un successo, ovvero la conseguenza di un acquisto fatto magarinel Nord del Congo dove con i diamanti comperano (e poi usano) democratici Kalashnikov e mine anti-uomo cinesi.

 

Molto più facile invece che, rapine a parte, le rifilino un bel "pacco", e buona notte ai suonatori:

 

perché in Africa, dove appartenere a tribù diverse é motivo sufficiente per sanguinose rivalità, regna un'idilliaca solidarietà universale riservata ai bianchi, i ricchi bipedi che sono considerati portafogli ambulanti, vacche da mungere e/o idioti da servire a puntino.

 

Non conosco il Congo, che é comunque un grande produttore anche di diamanti, ma trovare del materiale qualità, soprattutto per un non-addetto, é poco più di un'illusione benché, con tempo e attenzione, ci si potrebbe anche riuscire.

Però, sia chiaro, io scommetterei 10 a 1 sull'esito negativo.

 

Ma se volesse COMUNQUE tentare l'avventura sappia che i soldi NON sono la sola cosa che rischierebbe.

 

Si informi quindi con cura (Ministero degli esteri e poi Ambasciata del Congo in Italia) sulle procedure d'ingresso (tipo di visto, innanzitutto),

sulle norme valutarie (riesportare i suoi soldi potrebbe essere un problema, nel caso non comprasse nulla) e poi su costi e regole che presiedono l'acquisto di diamanti e il rilascio dei documenti relativi, Kimberly Process compreso.

 

Con il successivo permesso di esportazione, ovviamente, se non vuole rischiare confisca, arresto e successiva spremuta a sangue delle finanze di tutto il parentado.

Dimentichi in ogni caso la beneficenza verso un negretto setacciatore di ghiaie diamantifere, negretto che a transazione avvenuta sarebbe (quasi certamente) felice di denunciarla alla polizia mineraria e di battere quindi sul tempo tanto l'autista del taxi quanto il portiere dell'albergo.

 

In ogni caso non creda che io stia facendo del terrorismo... diamatifero!

Potrei dilungarmi con un libro sulle disavventure di sprovveduti gemmoturisti in Africa ma le citerò soltanto l'ultimo, recentissimo caso di "spremitura" gemmoeconomica:

 

200 dollari di mance distribuite alle "autorità" al momento dell'imbarco per evitare l'arresto  per una lente 10x  non dichiarata all'ingresso nel civile Paese diamantifero.

 

Nel felice caso invece che lei riesca a decollare col suo prezioso e desiderato cristallo, al momento del rientro nella CEE lei dovrebbe dichiararlo alla dogana del primo scalo europeo, e sperare che i documenti accompagnatori vengano presi per buoni (veritieri), altrimenti inizierebbe una bella ed esasperante via crucis burocratico-doganale.  :-)

 

Bene, mi sento buono e caritatevole, pertanto le risparmio i dettagli (i dubbi, per la precisione) a proposito di colore, clarity e (se parliamo di un grezzo) lavorabilità di un cristallo comperato "al buio" per evitarle incubi che le incrinerebbero il piacere del viaggio.

 

Aspetto quindi una relazione "a posteriori", magari di persona, cosicché lei potrebbe anche consegnarmi una bottiglia di quello buono, che credo d'essermi meritato!  :-)

 

Buon viaggio.