E' arrivato il momento di comprare un anello di fidanzamento e, subito dopo la felice decisione mi sono trovato...

Buongiorno sig. Lenti,
ormai anche per me è arrivato il momento di comprare un anello di fidanzamento e, subito dopo la felice decisione, mi sono trovato un attimo disorientato non appena entrato dal primo orefice: gentilissimo e preparato, certo, ma introducendomi alle 4C mi ha fatto capire che scegliere il diamante per il solitario che vorrei regalare non è per niente facile!


Da qualche tempo quindi seguo questa sua rubrica cercando di carpire i “segreti” per un’attenta valutazione e apprezzando molto lo stile simpatico e a volte “profano” con cui riesce a comunicare con noi poveri fidanzati in cerca del regalo giusto.


Ho quindi girato praticamente tutte le gioiellerie della mia città (Parma), rendendomi conto di quali venditori siano riusciti a conquistare la mia fiducia e quali commesse si siano limitate a un “sicuramente fa un bell’effetto”, ho letto qua e là su internet le opinioni delle persone e quelle dei vari orefici che ho incontrato, mi sono fissato un budget (XX00-XX00 euro circa), ho cercato di vedere quanto più diamanti possibili dal vivo, poi da buon ingegnere ho recuperato un vecchio listino Rapaport e ho provato a stimare (a spanne!) quanto potevano valere le varie gemme che mi sono state proposte: non tanto in assoluto ma per poterle confrontare tra loro e capire quali fossero i negozianti più sinceri.


Ho poi compreso che il taglio è tanto importante quanto scarsa è la conoscenza che i vari orefici ne hanno: la risposta è sempre “molto buono” e non è mai segnato nei cartellini; per capirne qualcosa in più bisogna insistere e farsi cercare il certificato.


Ho poi considerato anche l’aspetto “irrazionale” della scelta: ovvero so che alla fine prenderò quello che mi ispira di più e che sono convinto che, per la mia fidanzata, conterà più il gesto che non la caratura o la clarity!

Però mi sembra corretto anche cercare di spendere i miei soldi per regalare qualcosa che li valga e che eventualmente sia rivendibile/sostituibile in futuro.


Cerco quindi possibilmente un diamante da appena più di mezzo carato e certificato internazionale (es. IGI / GIA).
…ora però è il momento di scegliere, e ancora ho tantissimi dubbi!


Da una parte ho degli anelli “di marca” XY, di cui apprezzo il fatto che a mio giudizio ricarichino meno di altre marche più blasonate e che le montature siano un attimo più curate, anche quella semplicissima con 4 griffes che cerco io; pietre quasi tutte G SI.


Dall’altra gioiellieri (o laboratori orafi) che propongono anelli “assemblati” da loro:

a volte la cura del dettaglio è inferiore ma con pietre più pure o meno colorate.


Perché non mi sento di escludere la marca?


Per alcune piccole comodità:

ad es. poter cambiare la montatura se alla mia fidanzata non piacerà, la sicurezza di un eventuale cambio pietra in futuro, l’assicurazione furto/smarrimento per 1 anno.


Tutto questo si paga ovviamente!


Rimanendo sempre con gli orefici che mi hanno ispirato fiducia, al prezzo di un mezzo carato G SI di marca XY, un altro gioielliere mi ha proposto un D VS2 “non marcato”, oppure un G VVS1 dal laboratorio orafo (sempre stessa caratura).

Non riesco a decidermi!


Sono certo che a occhio non riuscirò mai a distinguere la differenza (anche se una volta affiancati ho visto bene la differenza tra il D senza marca e un G XXX, che però era montato su oro giallo e forse mi ha ingannato).


Sul certificato del D mi ricordo un taglio Excellent e una fluorescenza Slight, e sono abbastanza sicuro che quel gioielliere (di cui peraltro ho un’ottima impressione) volesse “piazzarmelo” anziché ordinarmi ad es. un G VS2, però mi diceva che il colore conta molto sia esteticamente che come qualità dell’investimento.


D’altronde quella pietra posso vederla dal vivo e mi piace, mentre le altre purtroppo dovrei ordinarle “sulla carta”.


Lei che trova sempre le parole giuste avrebbe qualche suggerimento per aiutarmi nella decisione?


Quanto conta veramente il colore (rimanendo tra D e H quindi pur sempre ottimi)?

La purezza è riservata ai “perfezionisti” e non agli “innamorati”?


Tra un 49 punti e un 50 punti c’è circa un 30% di prezzo mentre visivamente sono equivalenti:

ha senso spendere di più per un mezzo carato oppure magari è meglio privilegiare purezza o colore, o addirittura il portafogli?


La ringrazio fin da ora per la disponibilità e il tempo che vorrà dedicarmi.

 

Buon giorno, Alessandro, eccellente esempio di "povero fidanzato in cerca del regalo giusto"!    :-)

 

Innanzitutto qualche suggerimento:

 

1 - si rilassi!

 

non so come mai, ma a mia memoria NON mi risulta NESSUN anello di fidanzamento che sia risultato sgradito!

Forse c'é un santo apposito che s'incarica di guidare verso scelte felici i poveretti che si struggono fra dubbi terribili...

che dice?  :-)

 

2 - si convinca che la sua scelta sarà la scelta migliore... Innanzitutto perché sarà LA SUA SCELTA!

 

Le famose "4C" sono roba da commercianti, mentre a lei devono interessare soprattutto:

la forma, la perfezione del taglio e la cifra da sborsare:

Butti pure via il vecchio Rapa perché a marzo sono cambiati molti prezzi,

anche nella fascia di carature che lei sta considerando.

 

3 - dimentichi termini come "rivendere" e/o "investimento", salvo il caso in cui, insieme a quelle del diamante,

lei stia anche cercando informazioni a proposito dei costi di un futuro divorzio!     :-)

 

Con la forza dei nervi distesi punti quindi la prua sul 49 centesimi al posto di quel mezzo carato che le costerebbe uno sproposito in più, a parità di altre caratteristiche, senza offrirle nessun vantaggio pratico.

 

Mi lasci però sorridere circa le sue perplessità a proposito degli anelli "assemblati" da bravi e competenti orafi locali:

sia perché sarebbe certo loro puntiglio fornirle IL MEGLIO (che garantirebbero LORO!) di quanto in circolazione, sia perché molte "firme" speculano proprio sui grandi numeri che il loro famoso "nome" attira.

E speculano risparmiando ove possibile o, addirittura, facendo produrre in estremo oriente.

 

Assicurazione furto e smarrimento DI UN ANELLO DA FIDANZAMENTO?

Secondo me avrebbe senso quanto assicurare anche il dito, ma non vorrei sembrarle troppo ottimista.  :-)

 

Quindi, insieme al portafoglio si tratterebbe di privilegiare innanzitutto il cervello... non le pare?  :-)

 

Quanto alle scelte possibili a proposito di garanzie descrittive io opterei per un NOSTRO certificato gemmologico:

in Italia abbiamo eccellenti analisti i cui istituti reggono da pari a pari il confronto con quelli esteri, e domani le offrirebbero il vantaggio di successive verifiche, se necessarie, in tempi ridottissimi.

 

E a proposito del colore, un diamante da indossare DEVE essere tagliato bene, e quindi affascinare LEI (ed eventualmente la sua fidanzata) al momento della scelta:

Potrà spaziare tranquillamente fra D e I color, non trascurando (de gustibus...) la possibilità di un taglio finalmente diverso da quello solito, rotondo "a brillante".  :-)

 

Nel frattempo lei cancellerà anche il termine "purezza", che non ha nulla a che fare con i diamanti, sostituendolo con "visibilità" di eventuali e magari bellissime caratteristiche interne.

E fino al grado SI 2 potrà sbizzarrirsi tranquillamente fra tutte le numerose offerte che le saranno sottoposte, nella certezza che la gentile e futura signora ne sarà orgogliosa, oltre che felice.

 

Infine, cancellando per cancellare, cancelli l'ipotesi di "comperare sulla carta":

é una possibilità che io giustificherei soltanto se lei avesse scelto la futura consorte negli annunci di eBay!  :-)

 

Sia pignolo pignolo (ovvero pignolo 2 volte :-) sulla qualità del metallo impiegato per la montatura:

punte al palladio, se si tratta di quattro griff a filo, oppure cinque punte se invece la montatura é stata/sarà fusa in un solo pezzo.

 

Gli anelli di fidanzamento si portano SEMPRE, e se il metallo non é di qualità superlativa le lascio immaginare la tragedia conseguente una punta che abbia ceduto...

 

Spero che il tempo dedicatole valga il sacchettino di confetti che vorrà mettere da parte per me e, in attesa delle campane, le / vi faccio i migliori auguri.