- Categoria: Articoli d'opinione
- Scritto da Bertalan Ivan
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Gli altri modi di vendere: la crisi é innegabile, ma facciamo tutto il possibile per arginarla?
In negozio abbiamo aggiunto tanti articoli complementari il cui successo commerciale è magari discreto, ma la cui funzione è innanzi tutto quello di aumentare il numero degli habitué che ci fanno visita.
Già, perché vetrine blindate, campanelli e porte di sicurezza sono barriere psicologiche non indifferenti, perciò se la montagna non va da Maometto...
Non che tutti debbano inventarsi una vendita via TV, per carità:
quelle che ci assillano sono già troppe, visto anche il modo con cui lo fanno.
Però fra l'imbonimento televisivo e il porta a porta del pentolame c?è uno spazio notevole che si potrebbe, anzi si dovrebbe, sfruttare con un minimo d'iniziativa, e con un massimo d'impegno.
Tradizione e disponibilità sono i due nodi da sciogliere, visto che ci sono trentenni già fossilizzati dietro al banco, la cui massima aspirazione è l?iscrizione al circolo del golf, e ci sono aziende a conduzione familiare in cui il problema della moltiplicazione dei ruoli richiederebbe facoltà di tipo biblico!
Però, se non rientrate in questi limiti, o li avete felicemente superati, potreste pianificare un safari commerciale che attenuerebbe notevolmente la noia dei periodi morti.
Da gennaio a novembre, per esempio!
Se i fini sono sempre gli stessi, l?allargamento della clientela e/o l?aumento del fatturato, i mezzi sono limitati solo dalla fantasia, investimento finanziario a parte:
ecco quindi alcune possibilità, elencate in ordine sparso
1 - immagine e profilo aziendale:
quanti di noi dispongono di una documentazione, anche solo di un dépliant, con il quale presentarsi, magari accompagnandolo a un invito o a un?offerta?
Pochi, vero?
Così una campagna promozionale a mezzo posta (il mailing, noblesse oblige) trova riscontri molto modesti ed è poi archiviata fra ipotesi future.
Con il mailing, viceversa, si raggiungono risultati notevoli proprio perché raggiunge i possibili clienti quando, presumibilmente, sono rilassati nel tranquillo rifugio di casa (o d?ufficio) e quindi più vulnerabili ai mefistofelici attacchi dell?amato bene...
2 - Convenzioni aziendali (di categoria, di zona, addirittura d?ufficio, nel caso si riuscisse a penetrare in un ministero).
3 - Articoli promozionali:
attorno a noi vi sono centinaia di possibili utenti che sarebbero felici di disporre di un articolo in esclusiva (una gemma? Un distintivo? I premi di un'estrazione? L?incentivo di una campagna di vendita?) con cui promuovere la propria attività.
E le idee semplici sono sovente quelle che danno i risultati migliori.
4 - Conferenze divulgative, incontri a invito, dimostrazioni gemmologiche:
I quadri si vendono, da sempre, in gallerie specializzate, alcune delle quali davvero abili nel valorizzare stili, colori e accostamenti.
A quando la prima galleria di gemme?
Una bella mostra di gioielli, magari collettiva, non sarebbe un avvenimento?
Che dire poi d'incontri ravvicinati, di tipo professionale, nei quali illustrare con calma i perché gemme apparentemente simili hanno valori tanto diversi?
5 - Nel baule della nonna, se non sotto la pianella, dormono molti gioielli di famiglia che, pur di non particolare pregio, varrebbe in ogni modo la pena di rivalutare in composizioni attuali.
I felici proprietari saranno ben lieti di parlarne, se ne avranno l?occasione.
6 - Ancora meglio, in casi particolari, disporre di un disegnatore che interpreti gli schizzi della signora-bene, in modo da proporre davvero un oggetto unico e, soprattutto, realizzabile poi dal povero orafo incaricato di eseguirli.
7 - I beni rifugio. Tema sempre attuale, e termine con cui sostituire senza pietà la parola "investimento", ammenocchè l'ipotesi non si riferisca qualche miliardo da impiegare, con la nostra collaborazione, nel settore.
8 - L?oro "vecchio":
non solo i rottami o la chincaglieria da rifondere, pur se rappresentano una discreta fonte di utili, ma anche la collaborazione con utenti di leghe auree come odontotecnici, depositi dentali e dentisti.
Sono già curati assiduamente dai banchi metalli che li riforniscono, naturalmente, ma molti di loro sarebbero certo interessati a un?alternativa.
9 - Infine, va bene, anche la trasmissione su di una tv privata!
Soprattutto se riuscissimo a impostare (finalmente!) una trasmissione che avesse come conseguenza, e non come fine unico, la vendita della gioielleria.
In che modo?
Semplicemente informando i telespettatori sul come porre le domande, e su come confrontare le risposte (le proposte) relative.
Niente alzate di spalle, per favore: questa sarebbe la via maestra per togliere spazio a truffatori ed a ciarlatani che, non dimentichiamolo mai, hanno un successo proporzionale alle zone d?ombra che noi abbiamo lasciato loro.
Un gruppo di gioiellieri (fiorentini, ci sembra di ricordare) tentò di impedire fisicamente la messa in onda di una delle prime vendite televisive:
e ci sembra che né allora, né ora del resto, la santa crociata abbia avuto successo.
Tra l'altro, le guerre sono costose, inutili e, per noi, deleterie.
Allora, se i bravi fiorentini (i bravi milanesi, i bravi valenzani...) si coalizzassero invece per mandare in onda proposte e servizi commercialmente (più) corretti, non sarebbe meglio?
I venditori di telecamere, di hi-fi, di automobili sono prodighi di dettagli su focali, decibel e chilometraggi per litro, pronti a fornire tutte le garanzie e le prove del caso.
Come noi, naturalmente.
O no?