- Categoria: Pietre di colore
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Smeraldi oliati con i vari metodi. Gli smeraldi sono tutti trattati? Un trattamento come questo è am
Caro Gianfranco,
ci risentiamo dopo qualche tempo.
Nel frattempo io ho aperto la mia ditta e mi sono imbattuto in una richiesta di una parente che vuole uno smeraldo.
Sono qui a porti, come al solito, delle domande, vista la tua competenza:
ho avuto la possibilità di certificare dalla Tokyo Gems uno smeraldo da 0,62ct molto bello, inclusioni quasi nulle con una saturazione forte e una distribuzione del colore uniforme.
Insomma una bella pietra.
Dopo la certificazione mi sono trovato con una pietra naturale che è stata "enanced with oil like substances", quindi con sostanze oleose (comunque non specificate).
Cosa assai risaputa specialmente per gli smeraldi.
Le domande sono queste:
Gli smeraldi sono tutti trattati?
Un trattamento come questo è ammesso?
(come per il discorso del riscaldamento di rubini e zaffiri per migliorare il colore?)
Che differenza c’è in termini di valore e gemmologicamente parlando fra uno smeraldo trattato con olio (cedro, ecc...) e uno con la resina opticon per esempio?
Entrambi sono comunque trattati!
Ci si può insomma aspettare di trovare una qualche pietra veramente naturale e non trattata (e molto costosa) oppure dobbiamo rassegnarci a trovare nel mercato pietre (mi riferisco sempre a smeraldi) più o meno trattate?
Su di un certificato gemmologico dovrei sapere con precisione quale materiale è stato utilizzato per il trattamento, oppure no?
Se c’è differenza fra un trattamento a olio (permesso) e un trattamento con resina (non permesso) penso che chi certifica me lo dovrebbe dire cosa c’è all’interno della pietra, o è impossibile?
Pensi che sia eticamente giusta una vendita di una pietra trattata così?
(anche in vista di una futura pulitura con ultrasuoni che porterebbe fuori tutti i materiali di riempimento).
Ti dico la verità:
io lo smeraldo l’ho ridato indietro, ho perso i soldi della certificazione ma penso di aver fatto una buona figura professionalmente parlando.
Che ne dici?
Ti ringrazio e ti saluto
Gianluca
Ciao, Gianluca
é un piacere risentirti, e con le congratulazioni ti faccio i miei migliori auguri per l’attività!
Insieme ai complimenti per la correttezza professionale dimostrata, che insieme alla tua preparazione sono il tuo miglior biglietto da visita, e un ottimo investimento pubblicitario...
Premesso che "oliare" gli smeraldi a scopo cosmetico è una prassi (purtroppo) comune, sarebbe facile fare la netta distinzione fra la semplice "lucidatura" e, all’altro estremo, il riempimento con resine tipo l’opticon, magari colorato.
Peccato veniale la prima, e truffa (se non dichiarata), la seconda.
Però, in mezzo ci sono tutte le variazioni dal tema, per la gioia di quanti vogliono sottilizzare e disquisire in tema di confini fra lecito e truffaldino.
Il semplice olio é facilmente rilevabile anche con una facile analisi e, soprattutto, sarebbe eliminabile con gli opportuni lavaggi, che io effettuo con acqua calda e/o solventi vari dato che non mi fido degli ultrasuoni;
ma se il trattamento é stato fatto con impegno (a caldo, sottovuoto e magari con successiva sigillatura), allora sono pasticci, perché oltre alle difficoltà di riconoscimento subentra anche l’ipotesi dell’eventuale ripristino dello stato originario del cristallo:
e questo, oltre che difficile, richiederebbe il consenso del proprietario...
Proprietario certamente imbufalito, e magari convinto che tu gli abbia sostituito lo smeraldo! :-(
Tieni poi presente che l’impregnazione, oltre che con l’opticon, potrebbe comportare anche una stuccatura sigillante con resine varie, o addirittura con paste vitree (soprattutto per i corindoni), e allora sarebbe altamente raccomandabile rifiutare tanto ulteriori analisi e relative certificazioni, quanto successivi interventi.
Non ti aspettare che il laboratorio possa fare i miracoli, e quindi va già di lusso quando abbia potuto identificare e descrivere il trattamento, soprattutto se eseguito con materiale colorato;
ma identificare a posteriori i singoli componenti dell’operazione, anche se in teoria sarebbe possibile, sarebbe però compito di un "signor" laboratorio chimico, attrezzato per micro-analisi qualitative.
Quanto all’etica, a mio avviso il nocciolo della questione consiste nella corretta e completa descrizione del soggetto proposto, e se poi il/la cliente vuole andare a spasso con una pelliccia di gatto travestito da visone... :-)
Ma non scoraggiarti:
le pietre naturali ci sono, e su trovano a tutti i livelli di prezzo.
Ora spero tu non lasci passare un altro secolo, prima di rifarti vivo, e intanto ti auguro
buon lavoro.
P.s. Rileggendo la tua mail m’accorgo che, pur se implicita nel mio testo, ho saltato una risposta, ovvero quella relativa al valore degli smeraldi trattati con l’opticon:
bene, per me valgono solo come campioni di studio, ma non mi sognerei mai di pagarne uno più di una ventina di euri...
E, soprattutto, non lo venderei!