Acquisto diamanti blisterati... da montare

Salve, la ringrazio intanto per la celere risposta, purtroppo non avendo una gioielleria di fiducia nella mia zona (XXX) e non so ancora a chi rivolgermi.

 

Dunque sostanzialmente lei pensa che sia più vantaggioso acquistare un diamante blisterato e farlo montare oppure comprare un anello o collana di marca giá pronti?

 

Come marca mi è stata consigliata da conoscenti la XXX, qualcun altro ZZZ, ma le ripeto la confusione sul rapporto qualità-prezzo è tanta, parlo da inesperta, all' inizio non sapevo neppure che ci fossero delle differenze qualitative sui diamanti ma solo di peso.

 

Per finire, secondo lei dunque non varrebbe la pena fare un discorso qualitativo su un diamante cosi piccolo?

Di che misura dovrebbe essere almeno per poter avere un controvalore nel tempo?

Grazie ancora, le auguro un buon lavoro e una buona estate.

Cordialità

Federica

 

 

Buon giorno, Federica

 

questa volta le rispondo in ritardo perché ieri, lunedì 25, era la festa di Valenza quindi é stato un week end di fuoco.

Anzi d’acqua, perché l’ho passato quasi interamente sul fiume Po, che é una vera gemma… liquida.  :-)

 

In ogni caso devo essermi espresso davvero male, perché non credo d’aver MAI consigliato A NESSUNO l’acquisto di diamanti sigillati.

 

A nessun privato, per la precisione, perché parecchi commercianti preferiscono le gemme sotto sigillo, magari di lontani e/o semisconosciuti laboratori:

pare che così i clienti comprino con maggior fiducia, anche se non ne capisco il perché, ma ricordiamo che quello che conta (per molti) è il risultato di cassa.  :-)

 

Si, per i diamanti ci sono quattro parametri per addivenire a un livello di prezzo, ovvero le famose “4C” codificate fin dall’800:

caratura, colore, clarity e taglio,

 

Ma se per la caratura é sufficiente una bilancia di precisione, per valutare le rimanenti  tre caratteristiche la cosa si complica e, soprattutto, si fa ben più critica.

 

Per i diamanti piccoli, poi, é quasi un azzardo, oltre che un costo addizionale e io escluderei qualsiasi ipotesi di “certificazioni” (con o senza blister) per diamanti di caratura inferiore a 25 centesimi.

 

E guardi che sono già sceso a un considerevole compromesso (commerciale) perché fino a quando il mercato aera “vivace” il limite inferiore che io m’ero imposto era quello dei 48 centesimi, ovvero QUASI mezzo carato!

 

Nel suo caso quindi le consiglierei di fidarsi tranquillamente del gioielliere, pretendendo però di confrontare più pietre per scegliere quella che le sembrerà brillare con lo sfavillio più intenso dei lampi di luce  della gemma.

 

Questo é senza dubbio il dettaglio più importante (il “discorso qualitativo”) sul quale lei non dovrà assolutamente transigere, qualsiasi fosse la dimensione della pietra.

 

Quanto alle famose “firme” che lei cita, a mio avviso avrebbero un senso (un valore monetario) indiscutibile SOLO se accompagnassero un pezzo di elevato pregio artistico.

 

Altrimenti sarebbero solo un tributo alla vanità di chi compera, oppure soldi buttati.

Infine, che significa "avere un controvalore nel tempo”?

 

I diamanti hanno sempre un valore, e questo oscilla - anche non di poco - in conseguenza delle diverse situazioni del mercato. 

 

Anzi, dei mercati, ma questi dettagli riguardano commercianti con partite di valore molto elevate, e soprattutto per scambi all’interno del settore.

 

Lei, che ne é fuori, probabilmente avrebbe grossi problemi anche solo per trovare qualcuno che le manifesti un certo interesse… 

 

E lei stessa, penso, si guarderebbe bene dal comperare diamanti da sconosciuti, o anche solo da un’occasionale conoscenza seduta sulla poltrona della parrucchiera a fianco della sua.

 

Giusto?    :-)