- Categoria: Pietre di colore
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Smeraldo, acquamarina, morganite e bixbite: tutti figli del berillo
Sig. Lenti buongiorno,
le scrivo per via di un dubbio che mi è venuto leggendo una delle sue risposte. il berillo verde ho letto altrove che si distingue dallo smeraldo per via del fatto che solo nello smeraldo l'elemento cromoforo è il cromo; se invece vi è presente solo vanadio allora è berillo verde; se è acqua marina ci deve essere vanadio e ferro; e se è ferroso dà all'acqua marina il colore verde se è ferrico (dopo trattamento?) le conferisce l'azzurro; ho capito bene?
e se la risposta è sì come si fa a distinguere il berillo verde dall'acquamarina verde (non trattata) e dallo smeraldo? Immagino che si vada ad occhio, ma siccome il salto di valore tra smeraldo e berillo verde per fare un esempio mi sembra notevole, la discriminante rischia di essere appesa ad un filo!
Se così è mi viene da chiedere: se una delle discriminanti è il cromo esistono analisi di laboratorio che, al di là della soggettività dell'occhio umano, stabiliscano: sì qui c'è cromo quindi è smeraldo; no qua c'è solo vanadio quindi è berillo verde ecc... Grazie mille e a risentirci.
Buona sera Giulio
premesso il fatto che il verde dello smeraldo è dovuto tanto al cromo (p.es. in quelli provenienti dalla Colombia), il verde nello stesso cristallo degli smeraldi dello Zambia é dovuto proprio al ferro.
Il berillo, che come padre di tante gemme sarebbe perfettamente incolore se privo di qualsiasi vicariante cromoforo, é infatti considerato un vero e proprio “spazzino” della natura perchè le acque bollenti dalla cui evaporazione ha avuto origine, nelle profondità del sottosuolo hanno disciolto i più diversi elementi dando poi alla luce stupendi esemplari di colori diversi.
Quanto poi alla distinzione fra berillo verde (colore tenue) e smeraldo la più strenua diversificazione si verifica fra chi compera e chi vende…
Vista la diversificazione dei prezzi! :-)
Si, l’acquamarina vira dal verde al celeste in conseguenza di un riscaldamento che può essere tanto naturale (vulcano) quanto prodotto dall’uomo, ma essendo irreversibile, il risultato é tranquillamente accettato senza ulteriori indagini.
Quanto alle analisi di laboratorio CONCESSE (perché non distruttive) il principe degli strumenti è lo spettroscopio, che però non dice tutto e non lo dice a tutti!
Infatti l'intensità delle bande rilevabili dipende in larga misura dalla saturazione cromatica del campione in esame e dalla sua dimensione.
E nei casi disperati anche dalla sua temperatura, perché oltretutto non sempre si ha a portata di mano un vaso Dewar con azoto liquido
per immergervi il campione prima dell’esame.
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