Buonasera, mi chiamo Anna e ho ricevuto in regalo per natale un anello con solitario..
Premetto che l'ho scelto in vetrina già montato e che non è stato corredato da nessuna certificazione, se non un biglietto con indicazione di caratura 0.4 e nome della gioielleria..
La cosa già mi è strana..
Inoltre ho notato subito che sul diamante è ben visibile una inclusione (fatta notare due gg dopo al gioielliere), che mi dici "niente di grave"...
Ora, ieri mi sono recata da un altro goielliere/gemmologo che guardando la pietra dice che c'è una inclusione che arriva alla sperficie (visibile a occhio nudo), l'ha classificata S2 colore G/H.
Lui mi ha suggerito di farmi cambiare la pietra, ma non so proprio come fare...
Il costo è stato € X.X00.
Attendo speranzosa. e cmq mi suggerisce come riferirmi a chi l'ha venduta?
Grazie e saluti
Buona sera, Anna
il secondo gioielliere/gemmologo dev'essere un tipo ottimista, perché se all'interno del diamante una inclusione é visibile a occhio nudo la gemma viene classificata come P e non come SI...
Almeno secondo le norme UNI, oltre alla consueta, tradizionale prassi.
Non posso entrare nel merito del prezzo perché tale valutazione compete a chi, con le necessarie conoscenze, possa vedere il gioiello, ma le dico subito che per quanto riguarda un'eventuale sostituzione del diamante io la vedrei "grigia"!
Lei stessa mi dice d'averlo scelto dalla vetrina, quindi la controparte potrà tranquillamente sostenere la regola del "visto e piaciuto".
Ora, a parte il fatto che un qualsiasi contenzioso legale le costerebbe molto di più della materia del contendere, sarebbe anche (molto) probabile che fra parecchia anni lei si ritrovasse con un pugno di mosche...
E tante parcelle da pagare.
Perché lei dovrebbe (potrebbe, con tanto di testimoni?) sostenere che al momento dell'acquisto il diamante le é stato descritto con caratteristiche diverse, e naturalmente migliori, di quanto appurato in seguito.
Ma sarebbe un argomento fragilino. al quale la controparte potrebbe facilmente controbattere sostenendo d'averle anche offerto invano altri diamanti debitamente corredati con certificati vari.
Il natale é ancora vicinissimo quindi ritengo che lei sia ancora nei termini entro i quali esercitare il "diritto di recesso", preferibilmente con un avvicinamento "morbido" del gioielliere al quale prospettare, magari, l'acquisto di un diamante di livello superiore.
Nulla di strano infine che il suo diamante non fosse corredato da garanzie varie e/o certificati d'analisi gemmologica:
sono papiri che costano, in termini di tempo e di denaro, quindi solo una parte delle gemme ne é corredata.
Tanto più che, secondo me, ogni gioielleria con esperienza e reputazione potrebbe - e dovrebbe - emettere PROPRIE garanzie descrittive:
infatti é proprio il negoziante al dettaglio che nel rapporto col pubblico é il solo responsabile delle caratteristiche da lui attribuite ai (o comunque garantite dei) gioielli venduti.
buonasera, vorrei sapere come poter trovare il valore di un diamante ct 0,15 IF/VVS colore G finitura very good, in quanto non riesco a capirlo dai listini...
La domanda sorge dal fatto che mi piacerebbe investire cosi per i prossimi regali alla mia bimba :-)
Grazie infinite...
Buona sera, Simona
sono certo che la sua bimba, che ora immagino piccolina, un domani apprezzerà moltissimo i sentimenti della mamma nei suoi confronti... :-)
Ma secondo me li apprezzerà soprattutto indossando i diamanti che lei vorrebbe ora comperare "per investire".
Il listino Rapaport quota i diamanti da 0,15 a 0,17 ct. G color, IF/VVS circa 1.400 dollari USA al carato, ovviamente ben finiti, ma se mi permette di aggiungere un commento alle sue intenzioni, le farei presente che questa dimensione é piuttosto da produttore di gioielli che non da "investitore".
Salvo il caso, naturalmente, che:
a - lei ne comperi un consistente quantitativo, e
b - pensi quindi di assortirsi poi, nel tempo, con altri lotti di dimensioni e caratteristiche diverse.
Vorrei investire XX/XX.000 in diamanti e non intendendomene in materia non vorrei incappare in una truffa le chiedo cortesemente un parere e se possibile una dritta circa dove rivolgermi per un eventuale acquisto grazie massimo
Buona sera, Massimo
fornirle qualche lotto di diamanti non é certo un problema, e saremmo in molti a poterle confezionare cartine di pietre con le caratteristiche che lei preferisce...
Ma se lei ha letto a ritroso le mie opinioni a proposito degli "investimenti" in diamanti saprà già dove andrò a parare. :-)
Innanzitutto sostituendo "investimento" con "bene rifugio", e poi chiedendomi, e chiedendole, che TIPO di diamanti avrebbe in mente:
dando per scontato che la forma rotonda con taglio a brillante sia la più "commerciale", rimangono da stabilire:
a - "la pezzatura" delle gemme:
piccole (fino a 0,30 ct), medie (da 0,40 a 0,60 ct), o grandi.
b - il colore degli esemplari:
alto, per collezionisti (da D fino a G) o più commerciale,
c - il grado di "clarity":
IF per collezionisti, e da VVS in poi per i livelli commerciali.
Questi elementi derivano (deriverebbero) da sue scelte in prospettiva, ma qui é difficile prevedere poi l'atteggiamento del mercato.
E SE fissati questi punti qualsiasi commerciante serio sarebbe in grado di darle diamanti selezionati con cura e valutati onestamente, lo stesso commerciante (a cominciare dal sottoscritto) avrebbe gravi scrupoli nel garantirle nel tempo il felice esito del suo investimento.
Per essere più chiari, il rischio minore sarebbe proprio quello della "fregatura" perché a me risultano sonore bidonate solo ai danni di grintosi (e sprovveduti) avventurieri alla ricerca dell'AFFARE a tutti i costi.
In una seria carena economica credo che chiunque si farebbe in quattro per darle modo di capire e quindi di scegliere e di comperare "al meglio" quanto disponibile, OGGI.
Ma come prevedere quali sarebbero/saranno le condizioni di mercato domani, per un bene assolutamente voluttuario come il diamante?
Tutto il settore é compatto nel mantenere lo "status quo" di bene rifugio per eccellenza, bene che fino a ora ha anche garantito piacevoli ritorni economici, ma la prego di considerare che NESSUNO é in grado di garantire sia la futura vendita sia le quotazioni remunerative dei diamanti venduti oggi.
So, naturalmente, che esistono offerte di riacquisto dilazionato con "garanzie" in proposito, ma le più credibili sono, a mio avviso, quelle che prevedono il ritiro delle gemme in cambio dell'acquisto di esemplari più grandi, + relativo conguaglio....:
alla faccia dell'investimento! :-)
Potrei continuare a elencarle tanti pro e altrettanti contro, ma non intendo né scoraggiarla né tantomeno illuderla in un acquisto certo tanto affascinante quanto rischioso.
E di una materia per lei quasi certamente sconosciuta.
Venga a trovarmi, se crede, e ne parleremo in modo ben più approfondito.
Ma date le premesse per favore NON mi chieda chi contattare per gli "acquisti sicuri"...
Perché per correttezza e in tutta coscienza oggi le sconsiglierei persino il sottoscritto. :-)
innanzi tutto ricambio con stima gli auguri di un felice anno nuovo!
Dopo aver acquistato, grazie anche alla sua preziosa consulenza, il mio primo diamante, eccomi di nuovo qua per chiedere lumi per i miei futuri acquisti!
E' evidente ormai che la diamantite e le pietre preziose in generale mi hanno pienamente contagiato! :-)
Ma bando alle ciance e passiamo ai fatti! :-)
Vorrei acquistare un bracciale tennis di diamanti ma anche un rubino e vorrei dei consigli per scegliere le pietre giuste.
Per quanto riguarda i diamanti cosa mi consiglia su:
1) Colore da scegliere (ero propenso per DEF COLOR)
2) Purezza (come lei mi insegna penso che i VS- SI possano andare più che bene per dei diamanti da indossare)
3) Taglio (devo esigere dei tagli "excellent" o vista la caratura ridotta delle pietre (pensavo a un 0,05 -0,09 a pietra) mi posso "accontentare" anche tagli very good?
4) fluorescenza, devo esigere una fluorescenza nulla per tutte le pietre o va anche bene anche la presenze di una fluorescenza e l'importante è solo che siano tutte omogenee?
5) numero di pietre da incastonare (so che dipende anche dal diametro del polso, ma in media quante ne andrebbero messe?)
Nel frattempo ho iniziato a vedere qualcosa e mi era stato proposto dal mio gioielliere di fiducia un bracciale da 3,90 carati con pietre da 0,05 ciascuna con colore f-g purezza vs, taglio delle pietre e fluorescenza non riportata, con un costo di X.000 €, il prezzo mi sembrerebbe onesto, lei che ne pensa?
Io comunque ero maggiormente propenso a scegliermi un bel lotto di pietre e solo successivamente farmele incastonare.
Per quanto riguarda il rubino cosa devo prediligere nella scelta?
In generale quali sono le caratteristiche che lo rendono più pregiato?
E' da preferire un colore scuro o uno chiaro trasparente?
La lascio con queste domande sapendo che come sempre avrà la pazienza di rispondermi .
Saluti Piero
Buona sera, Piero. e di nuovo buon anno.
si, direi proprio che la gemmofilia sia ormai una malattia cronica, della quale lei però comincia a compiacersi... con una discreta e lodevole competenza!
Le sue considerazioni sui diamanti sono decisamente ragionevoli, e ormai siamo quasi solo al livello delle preferenze personali.
Preferenze quindi NON discutibili!
Io però starei un pochino più basso nel colore dei diamanti, perché per un tennis in particolare é di gran lunga preferibile un ottimo taglio rispetto a qualsiasi altra considerazione.
E se sul grado di colore risparmiasse qualcosa potrebbe benissimo aggiungere qualche centesimo di caratura... :-)
Le ricordo che sulle pietre tanto piccole la differenza fra taglio "ottimo" oppure "eccellente" é quasi tutta (soltanto) nell'umore di chi le guarda, oltre che nella rispettiva posizione di venditore oppure compratore delle medesime. :-)
Ma per la fluorescenza, nel caso lei potesse scegliere, opti per "assente" perché le sarà più facile assemblare il lotto che vorrebbe comperare.
Corretta in ogni caso l'ipotesi di avere un'eventuale fluorescenza uniforme come colore e come intensità in tutte le gemme del bracciale.
Non mi esprimo, e lei che ha letto attentamente tante risposte sa il perché, sul prezzo del bracciale.
Non lo posso vedere, ma giudicando a spanne mi pare che non sia certo fuori dalla media di quanto circola in gioielleria.
E per valutare l'eventuale fluorescenza dei diamanti darebbe sufficiente una piccola lampada UV a onda lunga, 366nm.
In ultimo le preciso che a me passano per le mani bracciali tennis con diamanti di carature (e tagli!) assortiti, e su ogni oggetto si montano di solito da 27 a 60 pietre.
Tipo di griff, circonferenza del polso e caratura dei diamanti a piacere. :-)
Adoro i rubini che, purtroppo, diventano sempre più rari e più cari.
Ne ho recentemente selezionato alcuni magnifici esemplari fra 0,90 e 3,50 carati, ma poi mi sono limitato a evidenziarne le caratteristiche SENZA sbilanciarmi per l'uno o per l'altro, al momento della scelta.
E pertanto ne avevo diversificato DUE serie:
a - quelli dal colore più intenso, che sarebbero anche meno trasparenti, e
b - quelli di un bel rosso leggermente meno denso che però (a mio avviso) é esaltato da una maggiore trasparenza.
mantenendo alla gemma una certa luminosità ANCHE in condizioni di minore illuminazione.
Ma siamo nel regno dei gusti personali, di quelle scelte da esprimere SOLO confrontando con la calma necessaria
tutti gli esemplari disponibili. :-)
In ogni caso, tanto per il rubino quanto per le altre pietre di colore a me piace una distribuzione decisamente uniforme e sufficientemente satura del colore, ovviamente compatibile con le varietà presenti nella famiglia dei cristalli in esame.
Con la solita, acuta attenzione per la qualità e gli effetti del taglio.
E siccome sono anche un appassionato osservatore di esemplari naturali, la COMPLETA e TOTALE assenza di particolari caratteristiche interne mi rende triste.
Salve sig. Lenti, come la maggior parte delle persone le scrivo haime dopo aver effettuato l'acquisto, ho regalato alla mia ragazza un solitario.
Sono andato dalla mia gioielleria di fiducia (almeno spero)...
Sapendo che a lei piaceva una montatura non troppo grande e rialzata mi sono orientato su quella credo si chiami a castello... chiuso da 4 griffes...
Le premetto che gli anelli che mi porge in visione sono tutti montati da loro e mi dice che sono il miglior rappoorto q/p non essendoci da pagare la marca della montatura...
a me colpisce una in particolare che rispecchia cosi' a occhio i miei canoni... e la compro...
Ora volevo sapere se ho preso una fregatura oppure ho fatto un buono acquisto.
L'anello e' cosi composto: (da certificato rilasciatomi)
Perizia tecnica n: 1442 in Roma ma la data non c'e'
descrizione del gioiello: solitario in oro bianco 750 millesimi di grammi 2.7
qualità della manifattura: molto buona
CARATTERISTICHE DELLA GEMMA:
specie: diamante
n. gemme: 1
tipo di incastonatura: a griffes
massa stimata: ct 0,22 (non mi dica che e' piccola hahaha)
forma e taglio: rotonda a brillante
grado di purezza: VS (mi ha detto che nelle pietre montate non si mette mai la sottocategoria)
grado di colore: e/f ( mi ha detto che lei non tratta pietre di grado H in quanto tendono al giallino)
fluorescenza: nulla
proporzioni/finitura: eccellente
Osservazioni: 008363 (non ho idea questo numero cosa indichi)
L'anello in questione mi e' stato lasciato scontatissimo a detta di loro per X00 euro...
e' un prezzo giusto o si trovava di meglio?
p.s.
La proprietaria aveva in bella mostra nel suo negozio un certificato di gemmologa GIA
Distinti saluti
Daniele
Buon giorno, Daniele
una gioielleria che monti in proprio almeno i solitaires é probabilmente in grado di garantire un buon rapporto costo/qualità, anche se tale risultato non é certo dovuto esclusivamente a una sola componente di tale apprezzabile successo.
Nè un attestato di gemmologo (GIA o altri) appeso al muro garantisce che l'intestatario/a sappia, possa e voglia poi applicare correttamente le nozioni apprese.
Ripeto anche a lei però che un "certificato d'analisi gemmologica" sarebbe decisamente eccessivo per un diamante da 0,22 ct.. mentre la "descrizione" e le "spiegazioni" fornite a corredo mi lasciano, se non disorientato, almeno alquanto incerto.
Innanzitutto vorrei capire come mai una gioielleria che provvede in proprio a far montare i suoi diamanti NON li pesi PRIMA, e si accontenti poi della semplice e approssimata "stima di massa" di una "perizia tecnica".
Confesso che ignoro il termine di "sottocategoria", ma se per caso ci si riferisse ai gradi VS 1 e VS 2 allora preciso che si indicano tranquillamente tanto per le pietre sciolte quanto per quelle montate.
Volendo.
Altrimenti ci si limita a precisare il grado "medio" comunemente usato per i lotti di pietre di taglia minore, grado che in questo caso sarebbe appunto VS.
Il colore:
premesso che chiunque può vendere i diamanti che preferisce, dire che le gemme di grado H "tendono al giallino" é certo una verità... fuorviante! :-)
Fuorviante perché TUTTI i diamanti di colore diverso dal mitico D "tendono al giallino" (oppure al grigio, o al marroncino), visto che le varie lettere della scala indicano appunto la presenza di una più o meno elevata "quantità" di tinta.
Quanto al poterla e al saperla individuare e valutare:
1 - attraverso la tavola (e non capovolta sulla cartina bianco-neve)
2 - certo NON in luce Normalizzata,
3 - in un diamante già montato su di un anello,,
4 - in una singola pietra e SENZA il confronto con i diamanti di paragone,
beh, si tratta di una capacità, anzi di un virtuosismo professionale che qualsiasi diamantivendolo pagherebbe profumatamente.
Altro che perdere tempo dietro a un banco! :-)
"No comment" sulla stima delle proporzioni e sulla qualifica della manifattura perché, ripeto, quanto sopra per uno 0,22 é decisamente e semplicemente eccessivo.
Solo, per favore NON dica che il suo diamante é "piccolino" perché per quello che significa é "immenso".
Tanto che la sua fidanzata lo avrebbe certo preferito, e senza esitazioni, rispetto a uno smeraldo grande come una ciliegia. :-)
E sappia che a tempo debito la fanciulla sarà, immagino, altrettanto felice di sostituirlo con un semplice cerchietto d'oro, a patto di scambiarlo con lei...
davanti al parroco o al sindaco. :-)
Non posso esprimermi a proposito del prezzo, ma se il diamante e montatura sono belli non mi sembra che lei li abbia strapagati.
Neanch'io amo pagare le "marche", ma apprezzo il gusto e le capacità espressive dei modelli "made in Italy":
quelli che sono giustamente apprezzati e famosi nel mondo.
P.s.
Scrivermi DOPO un acquisto può dipendere da motivi diversi, nessuno dei quali (considerazioni tecniche a parte) mi tocca direttamente.
Quello invece che mi va decisamente contropelo é l'ossessivo, quasi universale timore (timore, NON sospetto!) d'aver preso una fregatura.
Il che significa che la mia categoria riscuote un livello di stima decisamente basso presso una clientela che, sovente, é coccolata ben oltre un normale e corretto rapporto di lavoro... :-(
mi è stato proposto l'acquisto di un brillante taglio "lovelight" (74 faccette), marca XXX, da 70 punti e mi è stato detto che esso garantisce una brillantezza maggiore di un comune taglio a 58 faccette a parità di caratteristiche della pietra.
Mi sono accorto che tale brillante, di purezza non proprio eccellente (SI), ha un costo però maggiore di uno tradizionale (almeno così mi sembra).
Che ne pensa di tale taglio e si può dire che esso garantisce una maggiore brillantezza per via del numero di faccette?
Cordialmente Michael
Buona sera, Michael
Complimenti: mi piace la sua domanda, che é precisa e sintetica.
Quindi andiamo al sodo:
1 - il grado SI rappresenta, secondo la mia opinione, un livello di "clarity" davvero molto apprezzabile, altro che "non proprio eccellente" come ha scritto lei!
A questo livello la visibilità di alcune caratteristiche interne NON pregiudica le proprietà ottiche (tantomeno la "brillantezza") del diamante...
E non di rado le stesse caratteristiche sono tanto particolari da renderne affascinante l'osservazione al microsopio gemmologico.
2 - Se lei non avesse aggiunto un "a parità di caratteristiche della pietra" (del grezzo, per l'esattezza) mi sarei scatenato nel fustigare a sangue un'affermazione tanto assoluta quanto difficile da dimostrare... sempre.
Di tagli che abbondano di faccette ce ne sono diversi, e secondo l'affermazione da lei ascoltata tutti i diamanti che ne fossero caratterizzati dovrebbero offrire fontane di luce SEMPRE e COMUNQUE superiori agli eventuali confratelli tagliati con le classiche 56 faccette + tavola + eventuale micro-tavola d'apice...
Dovrebbero, appunto, ma sono convinto che non sia così, data la (relativa) scarsità di diamanti con faccette più numerose dello standard "a brillante" appena citato.
E. ritengo, non solo e non tanto per mere questioni di un maggior costo di lavorazione, dato che se i vantaggi fossero davvero tanto evidenti ci sarebbe subito un'invasione di esemplari supersfaccettati. :-)
Non foss'altro che per accaparrarsi un'ulteriore fettina di un appetibile mercato, non pare anche a lei?
In ogni caso, pur non avendo io confrontato i due tagli realizzati con LO STESSO grezzo, le assicuro che "la brillantezza" di un diamante é la conseguenza di più fattori, e non solo del maggior numero di faccette presenti.
Dal punto di vista pratico, concesso e non ammesso (almeno per diamanti di grosse dimensioni) che gli effetti fossero particolarmente evidenti, per apprezzarne davvero l'entità sarebbe necessario poter osservare a lungo un oggetto che mostri le due simmetrie accostate.
Per toglierle ogni residuo dubbio sarò (sarei) lieto di fornirle un bell'anello "a contrarié" con un paio di esemplari da 3,5 - 4,5 carati l'uno, nei due tagli.
E un altro con due diamanti da 0,70, uno dei quali con taglio "lovelight" come quello che le é stato offerto.
Vuole che cominci a cercarli? :-)
Grazie infine per NON avermi comunicato gli altri dettagli, tra i quali il prezzo, sui quali discutere:
e se il costo rimanesse entro limiti accettabili e il "lovelight" le sembrasse davvero più bello, allora NON se lo lasci scappare. :-)
sono rimasto molto ben impressionato dalla serietà e dalla disponibilità delle vostre risposte.
Vorrei sottoporle quindi la mia domanda.
Premetto che tempo fà ho comprato l'anello di fidanzamento completamente all'oscuro di tutto fidandomi alla cieca del gioielliere che allora conoscevo.
Adesso ho cambiato città e sto accingendomi a comprare il desiderato bracciale tennis in oro bianco con diamanti.
Vorrei sapere se il prezzo richiesto è ragionevole.
Le caratteristiche del primo bracciale sono:
carati 0,92
colore H
purezza IF
il prezzo a me proposto è X.X00 da scontare fino a X.X00.
altro negozio (questa volta è in un centro commerciale):
carati 0,65
colore G/H
purezza VS1/VS2
il prezzo a me proposto è X.X00 da scontare fino a X.X00
Ritenete che siano prezzi onesti?
Quale mi consigliate di comprare?
E in caso, che tipo di certificati/garanzie devo richiedere?
Spero in una vostra risposta a breve.
Nel ringraziarla vivamente, porgo i miei più sinceri saluti e auguri.
Eugenio
Buon giorno, Eugenio
Pur ricco di fantasia io sono però debole di stomaco (più o meno come i rinoceronti) e quando leggo di sconti stratosferici come quelli che lei mi precisa sono colto da improvviso smarrimento e mi domando che fare:
una furibonda carica a testa bassa, oppure ritornare nel folto del saka-saka a corteggiare una leggiadra rinocerontina dagli occhi dolci?
Non sarebbe affar mio, ma se quegli sconti sono praticati tutto l'anno é pacifico che i prezzi siano sistematicamente e pesantemente aumentati a beneficio di compratori beoti e/o instancabili mercanteggiatori.
Ma se così non fosse immagino che chi abbia pagato il prezzo pieno fino al giorno prima dei "saldi" ora stia meditando di dar fuoco al negozio.
Con dentro il titolare, ovviamente!
Il punto fermo e il migliore della sua e.mail é l'acquisto dell'anello presso il gioielliere che godeva della sua fiducia, convinto come sono che tale stima se la sia guadagnata per la serietà, la competenza e la correttezza del suo operare.
E sarebbe bello averne i commenti e i consigli anche ora, vero?
Adesso, cambiata la residenza, lei si trova a confrontare solo dei cartellini e mi chiede un giudizio, quasi un arbitrato a proposito di un paio di oggetti che io non sono in grado di paragonare:
perché non li ho fisicamente a portata di mano, e anche perché lei non mi precisa quante sono le pietre montate né di quanti grammi sia la massa dei due bracciali.
Fingiamo quindi che entrambi i gioielli siano uguali come grammi e come dimensioni di gemme (e certamente NON lo sono) e azzardiamo allora qualche considerazione... a distanza.
I diamanti della dimensione di quelli montati sui bracciali "tennis" nella fascia di prezzi indicata sono di solito riuniti in lotti con descrizioni MENO categoriche di quelle dei lotti contenenti esemplari di dimensione maggiore:
es. D/E/F - G/H - per il colore, e poi IF/VVS - VS/SI ecc. per il gradi di "clarity"...
E come tali montati senza ulteriori selezioni.
Di solito.
Ma nulla impedirebbe che un gioielliere particolarmente pignolo (mio fratello spirituale :-) , con tempo, pazienza e attrezzatura, si prenda la briga di selezionare più accuratamente anche i diamanti più piccolini da montare poi sui propri oggetti.
In tal caso la relativa offerta sarebbe quasi certamente sottovalutata da un qualsiasi frescone che, limitandosi a due rapidi conti con un listino, mortificasse a piedi pari tanto il lavoro di selezione quanto i costi degli inevitabili "scarti" conseguenti la più attenta selezione.
Domanda: visto che i due cartellini descrittivi esemplificano benissimo le DUE situazioni descritte, le minuscole etichette che lei mi ha copiato rappresenteranno poi DAVVERO una REALE differenza qualitativa delle pietre montate sui due tennis??
Oppure una delle due é stata scritta solamente un pochino più in fretta?
Ma dato che lei che si dice impressionato dalle mie risposte, direi che poi non ne abbia tenuto molto conto.
Ciò premesso e volendo azzardare un'impressione le darò comunque un accenno di risposta:
a lume di naso direi che il primo bracciale abbia un rapporto più favorevole con il costo, ma precisando che con le dovute riserve entrambi i prezzi (netti) apparirebbero ragionevolmente corretti.
Quanto alla garanzia (non mi sembra proprio il caso di parlare di "certificazione") io chiederei al venditore:
1 - un'accurata descrizione della uniformità del taglio dei diamanti,
2 - l'eventuale valutazione ANCHE di un'eventuale selezione per fluorescenza dei medesimi, e
3 - la garanzia che il bracciale sia stato INTERAMENTE prodotto in Italia, ovvero che NON si tratti della solita porcheria prodotta a metri in Cina (magari con lega al nickel dannosa e da noi vietata...) e poi riciclata dal solito "furbo" nostrano che la firma.
4 - la garanzia che si tratta di un bracciale in oro bianco, e non di oro giallo successivamente rodiato.
dopo aver ricevuto la sua mail sono stato in giro per valutare in maniera dettagliata la situazione delle pietre in Australia. la maggior parte delle informazioni le ho raccolte a Brisbane dove sono stato anche da qualche venditore di pietre-non gioiegliere.
Mi sembra che la grossa differenza sta in un fatto culturale.
Nelle gioiellerie si trovano le pietre fino a 2 carati per le cifre ridicole. pero' sono pietre di pessima qualita'.
Nel loro modo di regalare un anello il principale criterio che viene usato e' la dimensione della pietra.
La luce come se non contasse minimamente.
Per rendere idea meglio, per una pietra di un carato il certificato lo inviano via mail diversi giorni dopo acquisto.
Quasi nessuno lo fa vedere al momento della vendita.
Assurdo, no?
Se uno vuolesse acquistare le pietre per fare un investimento, insomma delle belle pietre, be, qua la cosa cambia. hanno delle tabelle ben precise e si tengono al valore del dollaro americano.
Di colpo scompare la differenza. un leggera convenienza rimane, ma leggera.
C'e' solo una cosa particolare, il dolaro australiano, nei ultimi 4-5 mesi, ha acquistato potenza del 30% nei confronti dell'euro e del dolaro americano e questo favorisce loro, australiani, ma noi che cambiamo euro in dolaro australiano no.
Se fossi venuto qua un 6-12 mesi prima era meglio.
Un atro dettaglio.
Loro si fidano molto e si apogiano molto ai loro certificati nazionali. sono rari GIA e altri due piu' usati in Europa.
Da noi sono ben aceti i loro certificati o si fa fatica?
Quando ho chiesto a uno di questi "broker", riguardo i certificati, che fossero delle istituzioni indipendenti mi ha risposto "hei, sei a Brisbane, non a Shangai" :-)
Io continuo a girare per estesa Australia, adesso Sidney e poi New Zeland, vediamo la :-)))
cordiali saluti e grazie
nikola
Buona sera, Nikola
non conosco Brisbane, ma Sydney mi é rimasta nel cuore insieme a sua sorella... dall'altra parte del mondo: Vancouver.
In tutte e due queste splendide città puoi noleggiare un idrovolante e partire dal centro della città per volare verso lontani luoghi d'avventura che sembrano usciti dalla fantasia di Walt Disney...
Ma in Australia non corri il rischio di trovarti le ali incrostate di ghiaccio, e se non infili un uragano per distrazione sono voli molto più sereni. :-)
Complimenti per l'accurata ricerca di mercato sui diamanti australiani:
ha visto che avevo ragione nel dubitare che esistessero angoli di mondo ove i diamanti costano sensibilmente meno?
La precisazione del certificato gemmologico "mandato via e.mail giorni dopo l'acquisto" é semplicemente deliziosa, una vera chicca per appassionati!
E ricordo benissimo che da quelle parti le mie spiegazioni e le garanzie a proposito delle "4C" non riscuotevano particolari attenzioni, ma in ogni caso ti faccio presente che anche da noi esiste una discreta fetta di mercato dei diamanti per la quale "più la pietra è grande e più é bella..."!
Si dice poi "contenti loro, contenti tutti". ma io continuo a pensare al mercato potenziale che questi clienti saranno quando impareranno ad apprezzare qualcosa di meglio della sola caratura dei diamanti.
In ogni caso approvo incondizionatamente la considerazione per i certificati gemmologici nazionali, perché a mio modo di vedere ci dovrebbe SEMPRE essere la possibilità di chiedere ulteriori spiegazioni e dettagli su giudizi tecnici che comportano direttamente importanti conseguenze economiche.
In Europa in generale, e in Italia in particolare, i certificati australiani sono semplicemente sconosciuti, ma non escludo che qualche diamante sia arrivato qui certificato da un laboratorio operante sotto la costellazione della Croce del Sud... e poi immediatamente ri-certificato "made in Italy". :-)
Non ho capito la sparata del broker a proposito di Shangai e Brisbane, ma sia chiaro che se io cercassi qualcuno di cui fidarmi sono convinto, anzi sono sicuro, che lo troverei molto più facilmente a Brisbane.
E se il broker fosse un tantino duro di comprendonio, gli ricordi la truffa planetaria con cui i cinesi hanno rifilato ai turisti delle olimpiadi una marea di andesine "rosse" che in realtà erano gialle e soltanto colorate artificialmente...
Mi piacerebbe fare un'incursione... di studio in Nuova Zelanda, per confrontare il sapore (e i prezzi!) dei loro kiwi con quelli che io vado a gustare a Borgo d'Ale, vicino a Vercelli, ma per adesso mi dedico solo alle frutta brasiliane:
vedremo in futuro, e casomai mi farà lei da guida...
Ciao, mi saluti i koala e alla mezzanotte del 31 dicembre baci una bella australiana anche da parte mia. :-)
vorrei acquistare un anello con brillante solitario sugli 80-100 punti come regalo di fidanzamento e mi sono reso conto che è una vera impresa!
Avrei diverse domande da porre:
1. Girando per varie gioiellerie della mia città (XX) ho notato che più o meno tutte, anche quelle più accreditate, quando espongono le caratteristiche della pietra non parlano del taglio, che viene omesso negli stessi cartellini di corredo dell’anello.
Quando domando la qualità del taglio mi rispondono di solito, sbrigativamente, “eccellente”, il che mi lascia un po’ perplesso perché dovrebbero avere tutto l’interesse a mettere in risalto tale dato fondamentale.
La mia prima domanda è la seguente:
quando un gioielliere acquista un diamante da rivendere non dovrebbe pretendere - a sua stessa tutela - un certificato gemmologico esaustivo e attendibile?
Se si, perché tale certificato non viene poi esibito al cliente finale, in aggiunta alla comune attestazione scritta del gioielliere?
2. Sarei intenzionato a far ordinare dal mio gioielliere un brillante che rappresenti il miglior compromesso in termini di qualità (specie nel senso di brillantezza-fuoco)/prezzo: che ne dice di un 90 punti, taglio eccellente, VS1, colore H?
Facendo acquistare dal gioielliere una pietra che non ho visto prima, non corro però il rischio di rimanere magari deluso una volta montata?
3. Come giudica i prezzi di gioielleria di questi 3 anelli in oro bianco con solitario:
a - Leo Cut, caratura 101 punti, colore H, purezza Vs2: euro X.X00
b - taglio very good, caratura 80 punti, colore G, purezza IF, prodotto a Valenza: euro X.000
c - taglio very good, caratura 90 punti, colore G, purezza Vs2, prodotto a Valenza: euro X.000
Cosa mi consiglierebbe come qualità/prezzo ?
4. gennaio-febbraio 2011 è un buon momento per ottenere sconti consistenti da un comune gioielliere, considerata la crisi economica e il periodo morto delle vendite?
La ringrazio anticipatamente per la sua grande disponibilità.
Michael
Buona sera, Michael
visto che non ci si fidanza sovente, direi che la fatica dell'impresa (una piacevole fatica, spero) della scelta del diamante non le sia tanto pesante... :-)
E adesso vediamo di riuscire ad alleggerirla un pochino.
Premessa:
"vorrei acquistare un anello con brillante solitario sugli 80-100 punti..."
No, lei potrà chiedere un solitario FRA 80 e 89 punti, OPPURE da 90 a 99 punti, OPPURE da 1,00 carato (e oltre), visto che si tratta di categorie diverse di prezzi AL CARATO.
Previo esame di coscienza (o dell'estratto conto bancario, che sarebbe più realistico) si abbandoni pure alle schermaglie con i gioiellieri a proposito del taglio.
Quel taglio sempre definito eccellente, ma che (dice lei) non si é riportato sui cartellini e non viene MAI precisato in termini di percentuali, proporzioni e/o Standard dagli addetti al settore.
Addetti che hanno tante ragioni almeno quanti torti in proposito.
Sempre secondo la mia modesta opinione, ovviamente.
Ho ripetuto fino alla nausea che le gemme in generale, e i diamanti in particolare, DEVONO essere osservati e, casomai, confrontati con calma, attenzione e competenza.
Il gioielliere dovrebbe quindi fornire le informazioni A CORREDO delle asserzioni e delle impressioni relative ai vari individui proposti, corredando POI i dettagli a proposito delle proporzioni di taglio dell'esemplare eventualmente preferito.
Infatti il taglio del diamante NON é riconducibile a una sola simmetria che, con quote fisse e percentuali matematiche SURCLASSI tutte le altre soluzioni.
Nel certificato di analisi gemmologica il taglio é rapportato a valori ritenuti ottimali, (in Europa oppure in USA,p. es.) ma questo non esclude che esistano altre simmetrie e altre proporzioni altrettanto felici che possano addirittura apparirle migliori,
O, in ogni caso, piacerle di più!
Tanto per farle un esempio, i vari tagli Tolkowsky, Buon Taglio Tedesco, Ideal, Scan.D.N., (e, naturalmente, anche il Leo Cut) hanno legioni di estimatori fanaticamente (ed erroneamente) convinti della superiorità del loro preferito.
Quindi, scegliere SOLO in base a un voto scritto su di un certificato é, secondo me, innanzitutto un errore.
Per lusinghiero che sia il voto, sia chiaro!
E allora se lei rinunciasse al dovere - e al piacere - di guardare di persona il diamante che regalerà alla futura consorte non solo correrà il rischio di una delusione per un acquisto ordinato "al buio"...
ma quasi quasi se la sarà addirittura meritata. :-)
In compenso la domanda "Vale la pena di migliorare qualche parametro a costo di spendere qualcosa in più?" non significa proprio nulla, se lei non precisa QUALI sarebbero i parametri che varrebbe la pena di migliorare, non le sembra?
E visto che i miei parametri sarebbero certamente diversi dai suoi, perché vorrebbe affibbiare a me una simile responsabilità? :-)
I gioiellieri sorvolano sbrigativamente sull'argomento taglio?
Beh, a me piace pensare che in realtà vogliano assisterla e consigliarla adeguatamente nell'opportuna scelta "visiva".
Ma non nego che qualcuno di loro possa avere, se non vere e proprie carenze tecniche, almeno qualche lacuna conoscitiva...
Oltre alla quasi certezza che mancherebbero poi le attrezzature (p. es. il Diamond Proportionscope) per le successive verifiche.
Intanto le ricordo che H color e VSI 1 come grado di "clarity" non hanno nulla a che fare con i citati "brillantezza-fuoco" del diamante, che sono effetti ottici derivanti ed evidenziati SOLO dal taglio.
Infine, se io fossi un gioielliere in contatto col pubblico (ma non ho né la pazienza né tantomeno la vocazione del martire) mi procurerei TUTTI i certificati dei miei diamanti superiori al mezzo carato, redatti da un primario laboratorio ITALIANO.
E poi li ricopierei su certificati del mio negozio, quelli che fornirei poi a corredo delle vendite, SEMPRE.
Nell'attesa (ovvero nella crudele, sadica e avida speranza) che qualche sprovveduto "collega" me ne contestasse i contenuti.
In ultimo lei mi chiede:
"Come giudica i prezzi di gioielleria di questi 3 anelli in oro bianco con solitario"?.
Non posso giudicare tre oggetti che non vedo, e le faccio presente che gli anelli possono essere fatti a livelli qualitativi molto, molto differenti.
Livelli ai quali conseguirebbero prezzi di produzione strepitosamente diversi, soprattutto agli occhi dei non addetti.
Valutando però SOLO l'ipotesi di scegliere uno dei tre diamanti, io opterei senza ombra di dubbio per l'opzione "c".
Oppure per la "a" se, portafogli permettendo, le sembrasse che la bellezza dell'esemplare fosse tale da oscurare qualsiasi altra ipotesi.
Non mi chieda però quale sarà il momento migliore per strappare qualche spicciolo di sconto in più al disperato gioielliere di turno:
se non ripartirà l'economia ci sarebbe davvero la possibilità di vivere un tale momento... lungo tutti i prossimi dodici mesi.
E' vero che non possono essere puliti col sistema a ultrasuoni le tanzaniti (e gli smeraldi, i coralli, le perle e le turchesi)?
Volevo acquistare uno di quegli aggeggi che par riescano a pulire e a rendere sempre splendenti i gioiellini vari ma il venditore
mi ha detto che bisogna fare attenzione alle pietre "tenere"... sarebbe alto il rischio di rottura !!!
Tu che ne dici? Non l' avevo mai sentito...
Grazie, buone feste e a presto :-))
Maria
Ciao Maria
non solo non mi disturbi. ma ti ringrazio DUE volte per la domanda:
- la prima perché mi dai modo di parlare dei dannati aggeggi anche agli altri visitatori del sito. e
- la seconda perché domandando PRIMA hai evitato di mettere in pericolo le tue pietre.
Il lavaggio a ultrasuoni é, a mio avviso, semplicemente DA EVITARE per tutti i gioielli con pietre preziose.
Non perché alcune di queste non lo sopportino, ma innanzitutto e sempre come misura precauzionale a tutto campo.
Prima o poi potrebbe sfuggirti (distrazione, stanchezza, delega ad altri) un'immersione a spese di esemplari "delicati", e allora sarebbero dolori... irreparabili.
Ti confermo che alcuni cristalli (smeraldi in particolare) ma anche altri materiali come appunto turchesi e malachiti o coralli potrebbero essere seriamente danneggiati (perle e opali lo sarebbero certamente), ma questo NON significa poi che tu possa tranquillamente e spensieratamente procedere con rubini, zaffiri o diamanti, tanto per citare i materiali più "solidi".
Nulla esclude infatti che proprio uno di questi si trovi in una situazione di stress (presenze tensioni nel reticolo cristallino, accenni di fratture preesistenti o indotte da urti, ecc.) per cui il relativo soggetto offrirebbe una tenacità e una resistenza inaspettatamente ridotte.
Il lavaggio con gli ultrasuoni, che é una tecnologia di derivazione meccanica, si presta benissimo per pulire grandi quantità di prodotti metallici, fra i quali anche il catename d'oro destinato alla vendita a peso.
In pratica consiste nel bombardamento con onde sonore di intensità e frequenze le più varie i materiali immersi in solventi adatti, per tempi attentamente calcolati.
Ma adottare questo metodo per i gioielli personali é soltanto un rischio NON ripagato nè da tempi più brevi né da risultati migliori.
Quindi, un panno morbido appena appena inumidito con acqua tiepida per perle, opali e coralli, e acqua e sapone neutro forse un poco più caldi per malachiti e turchesi.
Il tutto con la massima delicatezza e per il tempo strettamente necessario all'asportazione di ogni traccia di sudore, profumi e profumi.
Zaffiri, rubini e diamanti sopporterebbero benissimo la bollitura in acqua saponata, seguita poi da un intervento con l'onnipresente ex spazzolino da denti...
a patto però che il successivo risciacquo sia fatto in acqua (distillata sarebbe meglio) solo dopo aver lasciato raffreddare il gioiello, oppure riscaldando anche l'acqua di risciacquo q.b. per evitare gli insidiosi shock termici.
Un discorso a parte, e qualche precauzione in più, per gli smeraldi, che potrebbero risentire di lavaggi troppo aggressivi (acqua bollente e solventi vari, come benzine, acetone, alcol isopropilico, ecc.).
A volte, nelle micro-fratture di alcuni smeraldi é stato infiltrato dell'olio, magari colorato in verde, per rendere più gradevole l'aspetto della gemma.
E quindi non é raro il caso in cui anche solo una sbrigativa pulitura a vapore nel retro del negozio abbia asportato in tutto o in parte tale maquillage, con orrore e spiacevoli discussioni fra le parti in causa.
In ogni caso le tue tanzaniti non dovrebbero correre pericoli nemmeno se le facessi bollire insieme agli spaghetti. :-)