Come mai in Australia i diamanti costerebbero il 40% in meno? - 2 -

caro Sig. Lenti,

dopo aver ricevuto la sua mail sono stato in giro per valutare in maniera dettagliata la situazione delle pietre in Australia. la maggior parte delle informazioni  le ho raccolte a Brisbane dove sono stato anche da qualche venditore di pietre-non gioiegliere.

 

Mi sembra che la grossa differenza sta in un fatto culturale.

 

Nelle gioiellerie si trovano le pietre fino a 2 carati per le cifre ridicole. pero' sono pietre di pessima qualita'.

Nel loro modo di regalare un anello il principale criterio che viene usato e'  la dimensione della pietra.

La luce come se non contasse minimamente.

 

Per rendere idea meglio, per una pietra di un carato il certificato lo inviano via mail diversi giorni dopo acquisto.

Quasi nessuno lo fa vedere al momento della vendita.

Assurdo, no?

 

Se uno vuolesse acquistare le pietre per fare un investimento, insomma delle belle pietre, be, qua la cosa cambia. hanno delle tabelle ben precise e si tengono al valore del dollaro americano.

Di colpo scompare la differenza. un leggera convenienza rimane, ma leggera.

 

C'e' solo una cosa particolare, il dolaro australiano, nei ultimi 4-5 mesi, ha acquistato potenza del 30% nei confronti dell'euro e del dolaro americano e questo favorisce loro, australiani, ma noi che cambiamo euro in dolaro australiano no.

Se fossi venuto qua un 6-12 mesi prima era meglio.

 

Un atro dettaglio.

Loro si fidano molto e si apogiano molto ai loro certificati nazionali. sono rari GIA e altri due piu' usati in Europa.

Da noi sono ben aceti i loro certificati o si fa fatica?

 

Quando ho chiesto a uno di questi "broker", riguardo i certificati, che fossero delle istituzioni indipendenti mi ha risposto "hei, sei a Brisbane, non a Shangai" :-)

Io continuo a girare per estesa Australia, adesso Sidney e poi New Zeland, vediamo la :-)))

 

cordiali saluti e grazie

nikola

 

Buona sera, Nikola

 

non conosco Brisbane, ma Sydney mi é rimasta nel cuore insieme a sua sorella... dall'altra parte del mondo: Vancouver.

In tutte e due queste splendide città puoi noleggiare un idrovolante e partire dal centro della città per volare verso lontani luoghi d'avventura che sembrano usciti dalla fantasia di Walt Disney...

 

Ma in Australia non corri il rischio di trovarti le ali incrostate di ghiaccio, e se non infili un uragano per distrazione sono voli molto più sereni.     :-)

 

Complimenti per l'accurata ricerca di mercato sui diamanti australiani:

ha visto che avevo ragione nel dubitare che esistessero angoli di mondo ove i diamanti costano sensibilmente meno?

 

La precisazione del certificato gemmologico "mandato via e.mail giorni dopo l'acquisto" é semplicemente deliziosa, una vera chicca per appassionati!

E ricordo benissimo che da quelle parti le mie spiegazioni e le garanzie a proposito delle "4C" non riscuotevano particolari attenzioni, ma in ogni caso ti faccio presente che anche da noi esiste una discreta fetta di mercato dei diamanti per la quale "più la pietra è grande e più é bella..."!

 

Si dice poi "contenti loro, contenti tutti". ma io continuo a pensare al mercato potenziale che questi clienti saranno quando impareranno ad apprezzare qualcosa di meglio della sola caratura dei diamanti.

 

In ogni caso approvo incondizionatamente la considerazione per i certificati gemmologici nazionali, perché a mio modo di vedere ci dovrebbe SEMPRE essere la possibilità di chiedere ulteriori spiegazioni e dettagli su giudizi tecnici che comportano direttamente importanti conseguenze economiche.

 

In Europa in generale, e in Italia in particolare, i certificati australiani sono semplicemente sconosciuti, ma non escludo che qualche diamante sia arrivato qui certificato da un laboratorio operante sotto la costellazione della Croce del Sud... e poi immediatamente ri-certificato "made in Italy".  :-)

 

Non ho capito la sparata del broker a proposito di Shangai e Brisbane, ma sia chiaro che se io cercassi qualcuno di cui fidarmi sono convinto, anzi sono sicuro, che lo troverei molto più facilmente a Brisbane.

E se il broker fosse un tantino duro di comprendonio, gli ricordi la truffa planetaria con cui i cinesi hanno rifilato ai turisti delle olimpiadi una marea di andesine "rosse" che in realtà erano gialle e soltanto colorate artificialmente...

 

Mi piacerebbe fare un'incursione... di studio in Nuova Zelanda, per confrontare il sapore (e i prezzi!) dei loro kiwi con quelli che io vado a gustare a Borgo d'Ale, vicino a Vercelli, ma per adesso mi dedico solo alle frutta brasiliane:

vedremo in futuro, e casomai mi farà lei da guida...

 

Ciao, mi saluti i koala e alla mezzanotte del 31 dicembre baci una bella australiana anche da parte mia.   :-)

 

Cordiali saluti, e auguri:

buon 2011!