Diamanti

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Mi ha proposto di accompagnarlo in un viaggio nella sua Madrepatria in centro Africa e di acquistare anche alcune pietruzze grezze: conviene?

Un conoscente mi ha proposto di accompagnarlo in un viaggio nella sua Madrepatria in centro Africa e visto che tanto eravamo sul posto di acquistare anche alcune pietruzze grezze.

Lui sembra molto pratico visto che non è riuscito ad aprire un deposito qui in Italia solo per problemi burocratici (mà và) io lo sono un po' meno…

Le domande sono:

-  tutto ciò è legale?
-  al di là della legalità conviene?
-  le posso portare da voi a far stimare ed eventualmente tagliare e quanto mi costa?

certo di una vostra cortese risposta porgo cordiali saluti.
Mauro

Buona sera, Mauro

se la meta è la Repubblica del Centrafrica le posso dare informazioni dettagliate, perché la conosco forse meglio di altre zone diamantifere dell'Africa.

L'acquisto di diamanti, in Africa, é sempre un problema, di solito aggravato tanto dall'inesperienza dei compratori quanto dalle condizioni locali, non ultime le "qualità" dei venditori.

Immagino lei vorrà fermarsi a Bangui, la capitale, franando e a volte barricandosi nell'unico albergo che, in un bellissimo posto in riva al fiume di confine con il Congo, le garantirebbe un certo livello di tranquillità. 

Prima raccomandazione:

nel caso lei ci fosse arrivato con un visto turistico, "NON SI AZZARDI NEMMENO a guardare i diamanti" (questa é la legge!) altrimenti si ritroverebbe subito in un girone infernale peggiore delle peggiori fantasie dantesche.

Per sua informazione, un "gemmoturista" con visto turistico ha pagato fior di dollari perché, all'imbarco per il ritorno, fu trovato in possesso di una semplice lente 10x…

E in Centrafrica NON abbiamo nessuna rappresentanza diplomatica da intenerire con abbondantoi (e inutili) lacrime affinché intervenga in nostro favore.

Mi sono spiegato?

Guardi che non esagero, e quasi certamente lei sarà oggetto di offerte da parte dei più diversi personaggi i quali, se delusi da una mancata vendita, la potrebbero tranquillamente denunciare per dividersi magari una parte, poi,  di quanto spremuto da lei.

Se non viaggiasse con un visto commerciale lasci quindi che sia il suo collega a operare scelte e acquisti in uno dei (pochi) comptoirs autorizzati.

Pochi e recentemente ridotti a quanti se ne conterebbero sulle dita di una mano, e quindi meglio controllabili dalle autorità.

Quanto alla convenienza dell'operazione, se lei non é del ramo o non può comunque contare su collaborazioni specializzate, sarà già un successo se non le rifileranno delle (stupende) patacche cinesi, che nell'imitazione dei grezzi di diamante hanno raggiunto livelli sublimi di credibilità estetica.

Non nei comptoirs ma con offerte "libere", alle quali é necessario negarsi con ferrea determinazione.

Quanto al denaro necessario, veda di trovarsi una banca locale corrispondente della sua, e si faccia domiciliare una lettera di credito divisibile, che userà per eventuali acquisti importanti.

Per il resto, SOLO "traveller's chèques" e pochi spiccioli come pocket money.

E se vuole crearsi delle simpatie (solo delle simpatie NON della riconoscenza, sia chiaro) porti con lei tutti gli abiti che può saccheggiare dal suo guardaroba, per regalarli ai locali.

O, se avesse amici fra medici e farmacisti, anche uno scatolone di medicine (che per fortuna pesano poco) per una qualche missione rintracciata prima della partenza..  :-)

Ultimo, ma non meno importante, é il dettaglio riguardante la burocrazia dell'export dall'Africa (fatture intestate al destinatario, certificato d'origine, doc. Kimberly Process) e dell'infelice import che grazie alle assenze (mentali?) dei nostri eurodeputati si può fare solo in Belgio o, volendo, in posti ameni e sereni con grandi tradizioni orafe come la Bulgaria e la Romania. (!)

Per i primi potrebbe rivolgersi, per informazioni aggiornate, all'ambasciata del Centrafrica a Parigi.

Per gli altri, e se non vuole cimentarsi di persona, a uno spedizioniere belga o al suo corrispondente in Italia.

Le auguro di comperare diamanti di ottima qualità, e di caratura ALMENO di quattro carati, altrimenti i costi di taglio (a Valenza pari a ca. 200 / 250 € al carato)) le renderebbero poco remunerative le operazioni relative.

Così facendo il tutto sarebbe legale, e lei avrebbe titolo per DETENERE i diamanti e per farli stimare da me o da qualche collega, grezzi o tagliati che siano.

Ripeto DETENERE, perché per commerciarli nella ragionevole speranza di ricavarne un utile le servirebbe una licenza per commercio di preziosi…  :-)

Scorra, nel sito, le varie risposte con gli altri dettagli che ho già fornito in tema, e prima di imbarcarsi in quest'impresa si faccia un bell'esame di coscienza. 

Ricordando che:

a  -  che i suoi (eventuali) acquisti "convengano" (rendano economicamente)

       é un risultato che dipende da molti fattori: 

       intanto dalla sua abilità di compratore, e poi da quella di venditore,

       alla fine dei vari passaggi. E servirebbe anche un tantino di fortuna.

b  -  lei NON é obbligato a comperare, quindi se non trovasse merce

       interessante, avrà speso SOLO i soldi per un soggiorno nell'Africa vera;

c  -  per saggiare la sua competenza quasi certamente le sottoporranno

      singoli cristalli o interi lotti già "scremati" da altri, e comunque

      a prezzi esorbitanti;

d  -  meglio lasciar perdere la profilassi antimalarica perché,

       ai primi sintomi sospetti, ci si rivolge all'ospedale francese di Bangui

       dove con alcune pastiglie si risolverebbe il problema;

e  -  In loco l'AIDS ha sterminato un paio di generazioni, quindi

       se si annoia (e le piace il rischio) potrò sempre giocare alla roulette russa,

       che é meno pericolosa…

       O fare magari una bella nuotata nel fiume, ove nelle tiepide acque

       fare amicizia con un socievole e sorridente coccodrillo.  :-)

Infine é importante ricordare la scorta di disinfettanti e di medicinali personali, insieme a siringhe, aghi, il termometro e magari un flaconcino di permanganato di potassio o di amuchina per disinfettare la meravigliosa e pericolosa frutta fresca, se proprio non ne potesse fare a meno.

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Tennis la scelta giusta. Qualsiasi altro consiglio è davvero gradito. - 2 -

Buongiorno, la aggiorno brevemente sulla mia visita al gioielliere.

Premetto che mi è sembrato molto competente e serio, inoltre loro producono molti dei gioielli che vendono e comprano direttamente le pietre.

 

La loro azienda  utilizza solo diamanti di buon livello (G - VVS), inoltre mi ha detto che ci sono altri parametri che determinano il valore di un prodotto (proporzione, punta, angoli di taglio, modo di incastonare le pietre, ecc) sui quali loro sono molto attenti

 

Il proprietario è inoltre un disegnatore di gioielli  che lavora anche  per grandi firme, e quindi può utilizzare  un'azienda per le montature che serve i gioiellieri più noti.

Inoltre, visto che non sono in una zona centrale per loro la qualità del  prodotto e il servizio post vendita è essenziale.

 

Veniamo ora alla 'nota dolente' :

a breve avrà pronti i prodotti per il periodo natalizio, il prezzo minimo del tennis che loro propongono parte però dai X000- XX00. 

Appena disponibili mi farà vedere i loro prodotti. 

 

Ora sono in difficoltà perché questa cifra è davvero importante per me, però lui ha affermato che con meno soldi si rischia di acquistare prodotti di scarsa qualità.

 

Mi ha portato diversi esempi di come potrebbe 'fregarmi ' proponendomi dei tennis con dei prezzi apparentemente  ottimi  ma decisamente esagerati per la qualità che offrono.

 

Ora i dubbi che avevo sono decisamente aumentati, perché dopo la lunga chiacchierata non vorrei fare un acquisto di scarsa qualità per risparmiare un migliaio di euro.

La aggiornerò dopo che avrò visto i bracciali. 

 

Se ha qualche consiglio per dipanare i miei dubbi e benvenuto.

 

Grazie, 

Angelo

Buona sera, Angelo

credo che sia impossibile darle a distanza altri consigli tecnici… che le siano anche utili.

Almeno, impossibile senza il rischio di aumentare ancora dubbi e eventuali confusioni.

In compenso non penso che il gioielliere abbia usato il termine "fregare" nell'ipotesi di fornirle un bracciale a prezzo meno elevato-

Perché  un professionista assicura sempre un corretto rapporto costo/qualità del prodotto, a prescindere dalla cifra richiesta, 

e come lei stesso precisa il suo gioielliere le é apparso preparato, corretto e anche molto disponibile nell'entrare in molti dettagli.

A volte può succedere che ci si sbilanci un pochino, e con una cera enfasi si "spinga" maggiormente una certa soluzione, 

ma le assicuro che la reputazione di una ditta deriva prima di tutto dalla correttezza con la quale tratta (e, come nel suo caso) consiglia i clienti.

Quindi, stia tranquillo: con la cifra che lei indicava nella sua .mail precedente si potrebbe certo realizzare un bel tennis, magari con diamanti da nove punti invece che da dieci (dieci centesimi di carato) ciascuno:

E, a parte il suo portafogli, nessuno noterebbe la differenza.  :-)

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Ho già adocchiato una bella pietra colore F, purezza IF, 0,80 carati: quanto costerebbe una pietra cos' ma da 0,90/0,91 carati?

Salve, sto per acquistare un diamante taglio brillante per la mia dolce metà.

Ho già adocchiato una bella pietra colore F, purezza IF, 0,80 carati.

Il prezzo richiesto è di circa X/X mila €.

La mia domanda è: quanto costerebbe una pietra con caratteristiche identiche ma di caratura 0,90/0,91?

E che genere di montatura mi consiglia per questa grandezza di pietra (0,80 o 0,90 che sia)?

Grazie mille

Buona sera, Simone 

il diamante con le caratteristiche che lei elenca avrebbe, al carato, la stessa quotazione fino alla massa di 0,89 carati, 

mentre la fascia successiva costerebbe un 40-45% in più, sempre al carato.

A proposito della seconda domanda, credo che lei possa sbizzarrirsi con le montature più diverse perché vista la dimensione del diamante ipotizzato, questi non avrebbe nessun bisogno di artifizi per apparire più grande.

Quindi le direi di coinvolgere la (beato lei) dolce signora nella scelta di un anello che le piaccia più degli altri, e poi approfitti spudoratamente della di lei riconoscenza.  :-)

Ma attenzione, dato il valore del diamante ESIGA che la montatura prima e l'incastonatura, poi siano fatte da artigiani davvero capaci, senza nessun tipo di economia di lavorazione.

Incominciando con la lega dell'oro che, fusa con estrema cura, sarà costituita da componenti assolutamente garantiti e mescolati secondo proporzioni perfette.

Lei non dice se opterebbe per un solitarie, oppure per un anello con diamante centrale e contorno circostante.

Nel primo caso credo che il classico "Valentine" con punte sppiralate "a voluta di fumo" sia sempre il preferito dalle fanciulle fra i 15 e i  95 anni, mentre per la seconda ipotesi lei troverà certo ispirazione in molti musei, ove al dito di tante sovrane si notano soprattutto anelli in lastra, con la pietra centrale fissata entro raffinati castoni e le gemme di contorno "affondate" nel metallo sagomato.

Fine della consulenza… tecnica.

Ora, se me lo permette, al momento del dono le raccomanderei l'atmosfera adatta, con la musica in sottofondo e un mazzo di rose, che non stonano mai.

E, se ne sopporta la puzza, anche quelle candele che qualcuno s'ostina a definire romantiche.

Ma sappia che la loro luce non é il massimo per apprezzare i riflessi del diamante, che sarà poi apprezzato in tempi successivi:

Ovvero (le auguro) nei prossimi, numerosi e felici decenni.  :;-)

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Il cambio mi è abbastanza sfavorevole e vorrei recuperare un po' comprando diamanti o perle qui in Australia rivendendole in Europa: voi me la consigliereste?

Salve, lavoro in Australia e presto il mio visto scadrà e dovrò tornare in Italia.

Visto l'abbassamento del Dollaro Australiano il cambio mi è abbastanza sfavorevole e vorrei recuperare un po' comprando diamanti o perle qui in Australia rivendendole in Europa.

Ma la mia ignoranza nell'ambito è tale da non sapere se effettivamente il prezzo di questi oggetti di valore sia inferiore qui in Au rispetto all'Italia o Europa e se un'operazione del genere sia fuorilegge o svantaggiosa.

Voi me la consigliereste?

No, Simone, per niente!

Lei non precisa di quale cifra si tratterebbe, ma credo sia un particolare tutto sommato persino secondario…

Vede, le gemme in generale,  con le perle e i diamanti in modo in particolare, sono un osso attorno al quale c'é un imponente assortimento di agguerriti e spietati pretendenti:

e nella migliore delle ipotesi lei finirebbe per rimanere a bocca asciutta.

"Nella migliore delle ipotesi", dicevo, ma le altre possibilità sarebbero TUTTE e SOLO ben più negative, perché:

a  -  qualsiasi sia la cifra della quale può disporre, dubito che lei possa competere 

       (almeno ad alto livello)  con operatori che comperano le produzioni presenti 

       e future di interi Stati.

       

       O magari anche gli Stati stessi trasformati quindi a tutti gli effetti in veri e 

       propri feudi personali;

b  -  lei stesso precisa di NON essere un esperto e quindi NON in grado 

       di giudicare né la qualità dei beni né di apprezzare le relative quotazioni;

c  -  concesso e non ammesso che per (molto) fortuite circostanze lei riesca 

       a comperare "bene" qualche bella perla (o fili di perle) "mabe", o addirittura 

       un raro diamante rosa di Ashton, a lei si porrebbe poi il problema di

       rivendere, incassando e guadagnando, l'oggetto dei suoi acquist.

       E sarebbe un problema davvero drammatico perché capitare al momento

       giusto sulla persona che voglia avere proprio quello che lei ha comperato

       sarebbe un evento mooolto simile e altrettanto frequente d'un terno al lotto.

La sola chance a suo favore sarebbe che un/a qualche amico/a o conoscente le avesse commissionato l'acquisto lasciandole un congruo deposito… 

E purtroppo non mi sembra che questo possa essere il suo caso.

Tanto per la completezza, in Australia si trovano (nella famosa area di Lightning Ridge) degli opali stupendi, la cui quotazioni erano comunque inferiori a quelle europee e, soprattutto, giapponesi.

Ma da quando i tagliatori tedeschi (di Idar Oberstein, che ne erano grandi acquirenti) si stanno trasferendo / si sono trasferiti in massa nella solita bolgia orientale, capita non di rado di spuntare in Europa prezzi minori delle quotazioni correnti addirittura in Australia.

Quindi si regoli e, se non vuole stanare con la lanterna i pochi, raffinati intenditori e collezionisti, tenga anche presente che in Italia il mercato di tale splendido minerale é estremamente anemico per colpa di un ingiustificato pregiudizio scaramantico.

Quanto all'ultima questione, l'importazione sarebbe comunque perfettamente legale se accompagnata dai documenti del caso, ovvero fattura accompagnatoria e certificato d'origine, nonché (nel caso dei diamanti) il virtuoso (e ipocrita) "Kimberly  Process".

Sia chiaro che l'importazione "a titolo privato" di gemme varie attesterà il suo diritto alla detenzione ma NON al commercio delle medesime, un'attività per la quale occorrerebbe soddisfare ben altra mole d'incombenze burocratiche e fiscali.

Sempre che la quantità dei beni giustifichi se non l'affermazione, almeno l'ipotesi di un commercio con la movimentazione dii valori considerevoli.

E per favore la pregherei ora di NON chiedermi di quantificare quel "considerevoli" di cui sopra perché non lo saprei fare:

vede, fino a 100 U$D di "regali" e / o oggetti personali si passerebbe felicemente e spensieratamente qualsiasi dogana, ma per valori "superiori" si entrerebbe nel girone dei "dubbiosi" ove "son color che stan sospesi"

Sospesi in attesa di conoscere quella (burocratica) sorte alla quale si potrebbero appiccicare dozzine di attributi.

Tutti giustificati, purtroppo, ma ben pochi quelli almeno appena appena favorevoli…  :-)

Auguri, e un bacione all'Australia che (col Messico) mi é rimasta nel cuore.

Le porgo la buona sera che ho omesso all'inizio della risposta.  :-)

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Il cambio mi è abbastanza sfavorevole e vorrei recuperare un po' comprando diamanti o perle qui in Australia rivendendole in Europa: voi me la consigliereste?

Salve, lavoro in Australia e presto il mio visto scadrà e dovrò tornare in Italia.

Visto l'abbassamento del Dollaro Australiano il cambio mi è abbastanza sfavorevole e vorrei recuperare un po' comprando diamanti o perle qui in Australia rivendendole in Europa.

Ma la mia ignoranza nell'ambito è tale da non sapere se effettivamente il prezzo di questi oggetti di valore sia inferiore qui in Au rispetto all'Italia o Europa e se un'operazione del genere sia fuorilegge o svantaggiosa.

Voi me la consigliereste?

No, Simone, per niente!

Lei non precisa di quale cifra si tratterebbe, ma credo sia un particolare tutto sommato persino secondario…

Vede, le gemme in generale,  con le perle e i diamanti in modo in particolare, sono un osso attorno al quale c'é un imponente assortimento di agguerriti e spietati pretendenti:

e nella migliore delle ipotesi lei finirebbe per rimanere a bocca asciutta.

"Nella migliore delle ipotesi", dicevo, ma le altre possibilità sarebbero TUTTE e SOLO ben più negative, perché:

a  -  qualsiasi sia la cifra della quale può disporre, dubito che lei possa competere 

       (almeno ad alto livello)  con operatori che comperano le produzioni presenti 

       e future di interi Stati.

       

       O magari anche gli Stati stessi trasformati quindi a tutti gli effetti in veri e 

       propri feudi personali;

b  -  lei stesso precisa di NON essere un esperto e quindi NON in grado 

       di giudicare né la qualità dei beni né di apprezzare le relative quotazioni;

c  -  concesso e non ammesso che per (molto) fortuite circostanze lei riesca 

       a comperare "bene" qualche bella perla (o fili di perle) "mabe", o addirittura 

       un raro diamante rosa di Ashton, a lei si porrebbe poi il problema di rivendere, 

       incassando e guadagnando, l'oggetto dei suoi acquisti:

       e sarebbe un problema davvero drammatico perché capitare al momento giusto

       sulla persona che voglia avere proprio quello che lei ha comperato é un evento 

       mooolto simile e altrettanto frequente d'un terno al lotto.

La sola chance a suo favore sarebbe che un/a qualche amico/a o conoscente le avesse commissionato l'acquisto lasciandole un congruo deposito… 

E purtroppo non mi sembra che questo possa essere il suo caso.

Tanto per la completezza, in Australia si trovano (nella famosa area di Lightning Ridge) degli opali stupendi, la cui quotazioni erano comunque inferiori a quelle europee e, soprattutto, giapponesi.

Ma da quando i tagliatori tedeschi (di Idar Oberstein, che ne erano grandi acquirenti) si stanno trasferendo / si sono trasferiti in massa nella solita bolgia orientale, capita non di rado di spuntare in Europa prezzi minori delle quotazioni correnti addirittura in Australia.

Quindi si regoli e, se non vuole stanare con la lanterna i pochi, raffinati intenditori e collezionisti, tenga anche presente che in Italia il mercato di tale splendido minerale é estremamente anemico per colpa di un ingiustificato pregiudizio scaramantico.

Quanto all'ultima questione, l'importazione sarebbe comunque perfettamente legale se accompagnata dai documenti del caso, ovvero fattura accompagnatoria e certificato d'origine, nonché (nel caso dei diamanti) il virtuoso (e ipocrita) "Kimberly  Process".

Sia chiaro che l'importazione "a titolo privato" di gemme varie attesterà il suo diritto alla detenzione ma NON al commercio delle medesime, un'attività per la quale occorrerebbe soddisfare ben altra mole d'incombenze burocratiche e fiscali.

Sempre che la quantità dei beni giustifichi se non l'affermazione, almeno l'ipotesi di un commercio con la movimentazione dii valori considerevoli.

E per favore la pregherei ora di NON chiedermi di quantificare quel "considerevoli" di cui sopra perché non lo saprei fare:

vede, fino a 100 U$D di "regali" e / o oggetti personali si passerebbe felicemente e spensieratamente qualsiasi dogana, ma per valori "superiori" si entrerebbe nel girone dei "dubbiosi" ove "son color che stan sospesi"

Sospesi in attesa di conoscere quella (burocratica) sorte alla quale si potrebbero appiccicare dozzine di attributi.

Tutti giustificati, purtroppo, ma ben pochi quelli almeno appena appena favorevoli…  :-)

Auguri, e un bacione all'Australia che (col Messico) mi é rimasta nel cuore.

Le porgo la buona sera che ho omesso all'inizio della risposta.  :-)

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Ma per favore non creda alla favola dell' ''incisione laser col carattere inimitabile"

La ringrazio per la sua risposta in merito alla certificazione GIA.
Volevo aggiungere che oltre ai certificati cartacei che a prima vista sembrano originali, ma parlo sempre da profano, ho anche un certificato rilasciato dal negoziante.

Inoltre da quello che so, ma la prego di smentirmi, il codice inciso sulla corona e' difficilmente replicabile in quanto viene usato un carattere particolare.

Comunque la dichiarazione rilasciata dal negoziante recita così :
"Gemmologo diplomato all'IGI di Anversa-Belgio", iscritto agli albi dei Periti di preziosi e dei fabbricati di metalli preziosi presso la Camera di Commercio di xxxxx con i respettivi numeri xxx xxx

Certificato di Garanzia

Si certifica il seguente articolo di gioielleria:
Dichiaro che in data odierna ho venduto al sig. xxxx xxxx 3 diamanti con certificato gemmologico GIA e di aver constatato l'autenticità degli stessi.
Ricevuta fiscale di riferimento serie xxxxx
I certificati sono:

1)  GIA xxxxxxxx con incisione laser
2)  GIA xxxxxxxx con incisione laser
3)  GIA xxxxxxxx con incisione lase

Data Timbro e firma

Le ho riportato questa dichiarazione per avere un suo parere.
Cordiali saluti

Buona sera, Andrea

per principio io sono sempre e ampiamente daccordo con le garanzie rilasciate dal negoziante, che con nome, cognome, indirizzo e soprattutto la sua faccia é il vero testimone, controllore e garantedi quanto le fornisce.

Ma per favore non creda alla favola del''incisione laser col carattere "inimitabile":

intanto perché non é vero, e poi perché nessuno si preoccupa davvero di controllarlo, mi creda.

E volendo sottilizzare, visto che il laser é comandato da un comunissimo PC come se fosse una stampante qualsiasi, qualsiasi truffatore coscienzioso e benintenzionato risolverebbe (l'inesistente) problema nel tempo necessario per fumare una sigaretta.  :-) 

Continuando a detestare le inutili e pericolosamente tranquillizzanti incisioni la saluto cordialmente.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Carneade Lovelight: chi era costui? O, almeno, quali erano le sue proporzioni di taglio? :-)

Gent.mo sig. Lenti,

sono in procinto di acquistare un anello con diamante per una proposta di matrimonio, una occasione irripetibile, oltre che galante, che richiede una scelta oculata.

La mia indecisione verte sue due modelli diversi, il primo con taglio brillante rotondo da 0.17 carati, il secondo con taglio Lovelight da 0.25 carati.

Sono consapevole che la caratura non è tutto, ma l'impressione è che il diametro delle gemme sia pressochè uguale, quando dovrebbe esserci uno scarto di circa mezzo mm…

mentre dal vivo la differenza parrebbe di un paio di punti di carato al massimo.

Mi chiedevo pertanto se il taglio Lovelight comportasse una maggiore altezza rispetto ad un taglio brillante, rendendo quindi il paragone diametro/carati improponibile tra le de pietre.

La ringrazio per la sua cortesia.

Diego

Buona sera, Diego

si, il momento é importante e la scelta deve proprio essere oculata…

La scelta dell'anello, ovviamente, perché l'oculatezza nella scelta dell'amato bene non dovrebbe essere in discussione.  

Non più.   :-)

Raggiunta quindi una ragionevole tranquillità a proposito della scelta più importante, lei rivolge poi a me una domanda che, oltre a essere tutt'altro che chiara, comporterebbe comunque una risposta che non significherebbe nulla.

A  prescindere dalle mie conclusioni!  :-)

Ma fingiamo che sia un quesito scolastico, e consideriamo serenamente che in due diamanti da 17 e da 25 punti conta innanzitutto, soprattutto e dopotutto soltanto… il taglio.

Ovvero, e proprio per questo, se uno dei due soggetti brillasse e luccicasse più dell'altro, allora lo preferisca senza esitare e lasci perdere gli (eventuali e altisonanti) nomi esibiti da altri concorrenti.

Ricordi solo che la differenza ponderale fra le due pietre é tanto piccola che sia l'altezza della corona quanto la profondità del padiglione potrebbero giocare un ruolo determinante nelle dimensioni della gemma.

E soprattutto lo spessore di cintura (ebbene si, ci sono diamanti magri e diamanti grassottelli come lucidi agnolotti :-) potrebbe giustificare una significativa differenza a proposito di diametri percepiti visivamente.

Allegri e abbondanti gemmoauguri a lei e alla felice, futura consorte.  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Il codice laser inciso è stato verificato e corrisponde, ma come si può essere sicuri sull'originalità del certificato GIA che viene rilasciato?

Buongiorno,
mi voglio riallacciare a una sua "vecchia" risposta riguardo alla certificazione GIA.

Voglio domandarle come si può essere sicuri sull'originalità del certificato GIA che viene rilasciato.
Il codice laser inciso è stato verificato sul sito www.gia.edu e corrisponde quanto è scritto sul certificato cartaceo GIA.

La ringrazio,

gentili saluti.
Andrea

Buon pomeriggio, Andrea

A domanda precisa, risposta precisa.

(e la ringrazio anche per la ricerca a ritroso fra le risposte precedenti: una delicatezza che apprezzo molto.  :-)

Dunque:

l'UNICA SICUREZZA, sotto forma di garanzia, potrebbe ottenerla SOLO dal gioielliere che le ha ceduto il diamante!

Lei, col suo controllo numerico via internet ha verificato SOLTANTO che il numero inciso sulla cintura della gemma sia uguale a quello indicato nel certificato gemmologico.

Ma é sicuro che si tratti proprio di un diamante e non di una delle tante imitazioni?  

Ed é sicuro che si tratti proprio dello stesso diamante descritto nel certificato?

Per essere anche più chiari, lei terrà SEMPRE presente che al posto del diamante originale sarebbe semplice marcare non solo un altro diamante, ovviamente con caratteristiche inferiori, ma addirittura qualcosa che del diamante abbia solo una (più o meno marcata) rassomiglianza.

Pertanto a me non resta che raccomandarle una sana e attentissima diffidenza.

Ci sono i mezzi e i metodi adatti per verificare che tutto sia in ordine, ma LEI, quasi certamente,  non ne dispone e quindi si torna al gioielliere di cui sopra.

Con questo spero d'averla messa in guardia circa gli eventuali "dispiaceri" del caso, SENZA tuttavia rispondere ALLA LETTERA alla sua domanda…

Perché sarebbe stato facile tranquillizzarla (inutilmente, lo sottolineo) circa L'ORIGINALITA' del certificato GIA.

Un documento che, alla luce di quanto espostole, sarebbero certo in pochi a volersi prendere i mal di pancia necessari per una buona copia…falsa.  

Per spacciare patacche sarebbe più rapido e convincente duplicare all'infinito e poi seminare dappertutto proprio quei numeri di matricola al laser che sembrano piacere tanto...  

E che sono proprio tanto, tanto tranquillizzanti!, neh     :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Quale potrebbe essere una valutazione corretta del diamante che mi propongono?

Egregio signore, mi è stato proposto un diamante di cui le riposto le caratteristiche:

Taglio brillante, 1,01 carati, colore G, scala purezza SI 1.

 O almeno potrebbe dirmi in che range siamo?

La ringrazio
Marco

Buon giorno, Marco

sono anni che ometto qualsiasi indicazione di prezzo a proposito di gemme in genere, e di diamanti in particolare.

Non per dispetto, ovviamente, ma per acquire l'attenzione di quanti/e frequentano il sito verso TUTTI i dettagli che, 

molto significativi non solo per me, contribuiscono a giustificare quotazioni molto diverse per esemplari che apparirebbero uguali.

Apparirebbero uguali, o quasi, SULLA CARTA!

Quindi il range di prezzi che lei mi chiede avrebbe tante variabili (il "grado" del taglio, per esempio, che é fondamentale) 

da renderlo solo un elenco di cifre senza nessuna utilità…

E comunque complicato da interpretare o facilmente contestabile nei vari ordini di grandezze economiche.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Ho un diamante che non so di quanti punti sia: come faccio a farmi fare una stima?

 ho un diamante che non so di quanti punti sia, non piccolissimo comunque e vorrei sapere come faccio a farmi fare una stima e soprattutto nel posto piu vicino alla mia citta ringrazio anticipatamente per la vs, risposta

Buona sera, Raffaele

calcolare la massa di un diamante é un'operazione tutto sommato semplice, che richiede la disponibilità di un buon calibro e, possibilmente, di apposite tabelle con valori precalcolati. 

Non necessariamente il calibro deve essere del tipo gemmologico, ma la sua disponibilità renderebbe più facile o almeno più rapido il calcolo.

I calcoli sono impostati in considerazione della forma del diamante (o delle altre gemme delle quali si vuole stimare la caratura), ma per semplificare l'esempio si tratta di rilevare il diametro del soggetto e la sua altezza (lo spessore) totale.

Quindi si cercano i valori relativi già espressi in carati in apposite tabelle, oppure si eseguono due o tre semplici operazioni aritmetiche con l'uso di formule particolari. 

Ci sono tolleranze, ovviamente, e la più evidente é quella causata dalla valutazione dell'altezza della "cintura" del soggetto…

Ma con un minimo di allenamento si applicano facilmente le opportune scelte all'interno delle tabelle, o si applicano percentuali in aumento o in diminuzione dei valori "grezzi" calcolati per via matematica.

Nel caso di gemme prigioniere in un castone ci sarebbe il problema di stimare di quanto correggere la misurazione del diametro / dei diametri, e sarà anche impossibile valutare lo spessore di cintura:

un paio di problemi che non si porrebbero nel caso di una montatura "a griff".

In ogni caso é essenziale poter misurare quell'altezza totale di cui le accennavo all'inizio, e non di rado le montature dei gioielli non permettono questo rilevamento, o almeno non lo permettono facilmente.

Se ci fosse anche una minima apertura inferiore, il calibro gemmologico potrebbe quasi sempre dare una risposta grazie alla  micro-sonda in dotazione, altrimenti si dovrebbe ipotizzare una stima…"a vista", ovvero in base alla sola considerazione del diametro attribuito (più che misurato) alla gemma in esame.

Purtroppo non le so indicare a chi rivolgersi nella sua città, ma credo che qualsiasi gioielliere, con un minimo di esperienza, saprebbe darle una risposta attendibile.