Diamanti

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Siamo sicuri che quello che troviamo scritto all'esterno del blister corrisponda al contenuto?

Salve sig Gianfranco

 

Comprare un diamante nelle tradizionali confezioni IGI-GIA ecc. siamo sicuri che quello che troviamo scritto all'esterno della stessa corrisponda al contenuto?

 

Ci sono modi per aprirle e sostituire?

 

E' vero che GIA non blistera  più perchè hanno l'incisione laser nella corona?

 

Ringrazio e la saluto

 

Peiani Luciano

 

Buona sera, Luciano

la risposta alla prima domanda é si!

Ma sarà il gioielliere, o comunque il fornitore di fiducia che le fornirà la tranquillità (la garanzia) che il blister e quindi il relativo contenuto provengano da fonte tecnicamente affidabile e commercialmente conosciuta .

Il fornitore e NESSUN ALTRO: mi sono spiegato?

La prego di esimermi dal rispondere alla seconda domanda per non essere poi inondato da e.mail con l'innocente quesito "ah si? E come si fa?"  :-)

Blisterare un diamante con tanto di numero di matricola inciso al laser significa innanzitutto provocare un abbassamento della guardia in un settore dove l'attenzione non ammette sconti.

Poi, se la procedura é quella corretta e tipica di una filiera commerciale "a posto", tutto bene,

Ma siccome é sempre il penultimo anello della catena il responsabile della correttezza della descrizione, ormai sono in molti i gioiellieri che vogliono controllare di persona, o far verificare da proprio personale di fiducia i diamanti venduti, e allora si spiega l'apparente rarefazione di quelli sigillati.

Non mi risulta che il GIA abbia rinunciato a sigillare le sue pietre:

anche se é ormai tempo che non ne tratto sono convinto che, pagando, il celebre istituti americano sia disponibile a fornirle le gemme analizzate anche in carpione, con l'aceto balsamico di Modena.  :-)

Tanto per la precisione, il numero viene inciso sulla cintura e non sulla corona.

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Una magnifica "princess": ragazzi, che cotta! :-)

Salve, premetto che sono totalmete ignorante in materia, o meglio come avrà potuto vedere dal dominio (istituto nazionale di xx)  so che i diamanti rappresentano una delle più meravigliose configurazioni dei possibili legami del carbonio :-).

 

Vengo ora alla mia domanda, sono fidanzato con una ragazza meravigliosa che adora i diamanti taglio princess.

 

Il diamante in questione deve essere purezza IF colore D e taglio ideale o ottimo, taglio princess ovviamente.

 

La spesa che posso affrontare con il mio umile stipendio da ricercatore è di X.X00 euro.

 

Volevo chiederle, ovviamente in modo approssimativo, che caratura posso raggiungere con la cifra che le ho indicato?

 

Grazie mille davvero per la disponibilità!

Carlos

 

 

Buona sera, Carlos

 

concordo totalmente con il suo entusiasmo, e la sua diagnosi dal punto di vista della fisica nucleare non fa una grinza.

 

Secondo l'ottica della fisica umana io direi però che il legame migliore é quello che  ha dato vita ai soggetti meravigliosi con cui ci si fidanza, e ai quali si regalano quelle luccicanti aggregazioni di atomi di carbonio comunemente note come diamanti... :-)

 

E alle quali si perdona persino il desiderio di caratteristiche un tantinello esasperate... e  (a mio avviso ben) poco giustificate.

 

Non la obbligherò a rileggere le precedenti (l'incombere del natale mi rende nefastamente disponibile) ma le riassumerò alcuni punti sui quali riflettere con calma prima della scelta definitiva.

 

1 - "taglio ideale o ottimo" é una valutazione che paragona SOLO il taglio "rotondo, a brillante" con le geometrie codificate da uno "Standard", europeo o americano che sia.

 

Il "taglio princess" NON ha ancora, per fortuna, nessuna simmetria né proporzione percentuale CODIFICATA:

questo significa che il tagliatore é molto più libero di esprimere la sua abilità e la sua sensibilità scegliendo "misure" reciprocamente armoniose.

 

Armoniose ma NON vincolate a imposizioni pregresse, quindi l'utente  finale potrà (anzi, finalmente DOVRA') valutare con i propri occhi la SOLA gemma che sarà incoronata dalla scelta per quello che é.

 

Per quello che é,  e che verrà, volendo, descritto e trascritto in un certificato di analisi gemmologica.

Certificato che seguirebbe e NON dovrebbe invece precedere la scelta, nè tantomeno dovrebbe esserne il fondamento!

 

2 - Il grado IF di "clean" le farebbe solo pagare di più la rarità del cristallo, senza NULLA aggiungere alla sua bellezza:

é proprio sicuro di voler insistere sulla caratteristica (che io credo) meno importante?

 

Fino al grado SI nei diamanti sono presenti caratteristiche deliziose che,  ininfluenti dal punto di vista ottico, sono assolutamente particolari tanto da rendere la gemma unica e inconfondibile fra mille altre.

E qualcosa di entusiasmante da rimirarsi al microscopio!

 

3 - Qualcosa di simile si potrebbe ripetere anche per il livello "D Color",  premettendo comunque che senza avere i diamanti davanti agli occhi (o sotto il microscopio di cui sopra... :-) staremmo comunque facendo solo dell'accademia.

 

Io aggiungerei solo che un anello di fidanzamento, portato quindi a tutte le ore, con un D color sopra non sarebbe SEMPRE nelle condizioni adatte per evidenziare il livello qualitativo del suo colore.

O, megòio,  non lo sarebbe quasi mai.

 

E adesso le buone notizie:

 

In questo momento credo proprio che avrei delle difficoltà a trovarle, a Valenza, un "princess" con caratteristiche particolarmente stringenti.

 

La cifra del suo budget non é affatto modesta, e se la data del regalo non é dopodomani credo proprio che potrà fare una gran bella figura. :-)

 

Riassumendo:

a - la "bontà" del taglio di un princess si valuta solo "a vista".

b - i livelli di colore e di "clean" sono una scelta più economica che tecnica (ottica...)

c - D color e IF obbligatori renderebbero comunque più lunghi i tempi della ricerca.

 

E anche parecchio più piccolina la pietra...  :-)

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Quotazioni Rapaport o Sole24ore: questo é il dilemma.

 

buon giorno, sig. lenti,

sto trattando la vendita di una pietra (certificata dall'igi di milano) e ho seguito i due listini (rapaport & sole 24 ore) per avere un'idea del suo valore.


Ho notato una notevole differenza per le quotazioni a seconda di quale listino volessi seguire (non sono abbonato al rapaport, ma un amico, che viveva negli usa, mi ha fatto avere i dati...); mi pongo quindi il problema di quale "verità" seguire.


Ho visto, inoltre, che la maggior parte dei diamanti sul mercato americano sono venduti, ovviamente, a dei prezzi più vicini al listino rapaport;

volendo seguire questo "prezziario" bisognerebbe anche tener  conto della conversione dollaro/euro, certamente sfavorevole a chi vende in questo momento.


Non avendo fretta, continuerò comunque nella ricerca per la migliore offerta

grazie in anticipo.

 

Buona sera, Marco

 

se ho capito la domanda. lei si (e mi) chiede quale delle due quotazioni considerare per l'offerta di vendita del suo diamante.

 

Ho più di una volta preso le distanze dal listino americano per due o tre motivi non secondari, a mio parere, ma devo riconoscere che come diffusione é decisamente davanti a quello pubblicato sul "Sole".

 

E le quotazioni del "Sole" mi sono, sovente, apparse almeno ottimistiche, quindi il discorso si farebbe lungo.

 

Lungo e gratuitamente accademico perché immagino che la sola cosa importante per lei sia sapere quale valore attribuire alla gemma che metterebbe in vendita.

 

Bene, con l'aria che tira, sembra che il freddo abbia congelato anche il mercato dei diamanti, almeno di quelli di dimensioni e caratteristiche più "umane"... :-)

 

Se il suo diamante é di forma rotonda (la più commerciale, purtroppo) parta pure dalla quotazione Rapa meno un 25-30%, che potrebbe essere un giusto compromesso fra le varie considerazioni del caso.

 

Ma non s'aspetti che una moltitudine di possibili, interessatissimi acquirenti la assedi anche nel week end contendendosi il suo diamante a colpi di offerte al rialzo.

 

Per fortuna lei precisa, e la ringrazio, di non avere fretta, quindi con la forza dei nervi distesi immagino che al momento opportuno sappia poi prendere la decisione migliore.  :-)

 

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Se io volessi uno 0.10 "D IF con triplo excellent... "

Gentilissimo,

sono un suo affezionato lettore del sito gemmologianet. le scrivo ancora una volta con piacere per avere un suo chiarimento.


Sul Rapaport vedo che i diamanti di caratura inferiore a 0.30 ct. sono, per quanto concerne le quotazioni, raggruppati D-F, G-H oppure IF-VVS, VS.


Così facendo mi chiedevo, se io volessi uno 0.10 D IF con triplo excellent (come piacciono a me i diamanti) si potrebbe trovare o si troverebbe solo un diamante nella fascia D-F generica e IF-VVS generica senza nemmeno il triplo excellent oppure la GIA realizza anche per queste piccole carature i soliti blister con ogni caratteristica precisa?


In tal caso quanto sarebbe il valore di tale pietra 0.10 D IF trilpe excellent?


Grazie

Alessandro

 

Buona sera, Alessandro, affezionato e distratto lettore... :-)

 

se la memoria non m'inganna mi era già capitato di spiegare che al disotto di una certa caratura i diamanti sono abitualmente suddivisi in lotti  con graduazioni meno "critiche" tanto per quanto riguarda il colore quanto per la "clarity"...

 

E per il grado di taglio si darebbe per scontato un lavoro eseguito in modo decente... e via andare!

 

Sia chiaro, nulla impedirebbe selezioni più precise ma a parte il fatto che sarebbe difficile cogliere le differenze in diamanti tanto piccoli da arrivare a contare fino a 300 (trecento!) esemplari per carato, rimarrebbe il problema del costo:

concesso e non ammesso che io le cercassi prima e sigillassi poi uno 0,10 ha un'idea di quanto dovrei farle pagare per tale (assurdo!) impegno?

 

Ma anche nel caso lei fosse tanto masochista dal perseverare nel conferirmi l'incarico sarei poi io a doverne declinare la responsabilità, perché come professionista dovrei ammettere che (a mio avviso) i nomali mezzi tecnici non sarebbero abbastanza precisi da permettermi di CERTIFICARE un qualsiasi rilevamento, colorimetrico o geometrico che sia.

 

Per capirci, un diamante da 10 punti ha, come misure significative,  un diametro di 3 mm, una corona di 0,27 mm e un padiglione di 0,77 - 0,78 millimetri.

con un soggetto tanto piccolino le misure di angoli e di relative grandezze percentuali diventa necessariamente imprecisa, e con una attrezzatura adeguatamente sofisticata un bravo meccanico potrebbe inchiodarmi a tolleranze che farebbero inarcare il sopracciglio persino a san Francesco.

 

E le risparmio il problema dell'attribuzione del grado di colore, da valutare nella parte inferiore del padiglione, ovvero un cono di 0,27 - 0,28 mm da osservare capovolto su di una cartina speciale e con luce apposita.

 

Previo passaggio in soda caustica bollente o, se necessario, in acido nitrico, poi in bicarbonato, poi in alcol isopropilico...

 

Visto poi che a lei piacciono anche "IF", ovvero privi di caratteristiche interne, mi verrebbe anche la voglia di farmi aiutare da lei per la relativa ricerca e conseguente selezione:

che ne dice?

 

Le metterei a disposizione uno dei miei magnifici microscopi, una poltrona ergonomica e un mini-aspirapolvere per ricuperare i campioni caduti a terra, con pausa-caffé garantita ogni 45'.

 

Scherzi a parte, non credo che esistano laboratori che si esibiscano in tali manifestazioni di bravura...

Almeno non fra quelli di alta reputazione del mondo civile.  :-)

 

Non metterei la mano sul fuoco per gli americani, la cui sensibilità verso la valuta legale é alla base di molte delle mie riserve gemmologiche nei loro confronti. ma se lei trovasse davvero uno 0,10 certificato e sigillato "D color, IF, Triple E" dal G.I.A. per favore me lo faccia sapere, ché intanto io cerco un bravo meccanico.

 

Quindi, insistendo nel "se io volessi uno 0.10 D IF con triplo excellent... "  dato il periodo si potrebbe mandare un fax di richiesta al:

"Sig. Natale Babbo, Rovaniemi, Finnland".

Consegna tassativa il 24.12 notte.     :-)

 

Cordiali saluti, con altrettanti auguri di buone feste.

 

 

 


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Sul vostro consiglio si basera' la mia scelta.

Salve

volevo chiederle se era possibile,visto che ho trovato il suo indirizzo sul web, se poteva aiutarmi su un acquisto di un tennis di diamanti di una casa chiamata XXX .


E' un marchio attendibile per un acquisto senza fregature?


E' possibile un tennis da 1,40 k ,

colore g-h

purezza vs-si

taglio brillante

COSTI SOLO  X.XX0 EURO???

La ringrazio in anticipo,  sul vostro consiglio si baserà la mia scelta.

 

Buona sera, Lorenzo

 

se io dessi consigli con informazioni tanto striminzite quanto quelle che mi fornisce lei, credo proprio che i miei interlocutori firmerebbero (con ragione!) una petizione per il mio caritatevole ricovero in una struttura protetta!

 

Premesso che non ho mai sentito nominare la ditta XXX, senza esaminare l'oggetto, controllarne massa e titolo dell'oro, nonché la qualità dei diamanti e farne almeno la stima di massima, a mio avviso nemmeno sant'Eligio (il patrono degli orafi) riuscirebbe a emettere un giudizio appena appena credibile.

 

Nulla impedisce, ovviamente, che le caratteristiche da lei elencate siano vere e reali, ma un bracciale d'oro può (potrebbe) pesare da 7 a 30 grammi (da 9, 10, 14, o 18 kt?), tanto per fare un esempio, e vantare una pregiata lavorazione artigianale al posto di una banale produzione industriale...

 

E tutto questo in regime di un normale e tranquillo mercato.

 

Ma, se ora che siamo sotto natale il venditore volesse approfittare del momento propizio per snellire il magazzino?

Né lei né io potremmo saperlo, e allora per "basare la scelta tanto varrebbe gettare in aria la classica moneta", perché il consiglio del sottoscritto potrebbe benissimo NON valere di più.  :-)

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Sarebbe un così grande azzardo procedere all'acquisto su Internet?

Carissimo e stimatissimo sig. Lenti,

poichè vorrei omaggiare la mia signora con un tennis, ho fatto delle  "indagini di mercato" preventive all'acquisto: per un 2 ct di brillantini H VS/SI montati su una decina di grammi di oro nella mia zona (provincia di Roma) non ho trovato in gioielleria nulla a meno di XX00 euro.


Su internet (ad es. sul sito http://www.Xhttp://www.XXX) un carato di diamanti calibrati da 0.02 ct H SI viene a costare sui X00 euro (comprese le spese doganali) e un laboratorio orafo mi monterebbe il tutto con altri X00 euro.

La tentazione di risparmiare XXXX eurini è tanta...


Sarebbe un così grande azzardo procedere all'acquisto?


Cordialmente


Danilo

 

Buon giorno, Danilo

 

tranquillo, NON sarebbe un GRANDE azzardo, visto che oltre a non rischiare la vita per procurarsela, con quella cifra non metterebbe nemmeno in forse il futuro della famiglia!  :-)

 

Ma su internet il rischio si chiama "o la va, o la spacca", e se il risparmio ipotizzato le sembra davvero interessante potrebbe rischiare... di aggiungersi alla schiera dei compratori soddisfatti.

 

Sarà felice innanzitutto perché l'oggetto le é arrivato, perché le sembra corrispondere alla descrizione, e anche perché dopo la trepida attesa lei finalmente lo possiede e lo ama già... fino all'ammirazione, se non proprio all'estasi.   :-)

 

E, sia chiaro, il numero di quanti viceversa sono invece insoddisfatti appare di gran lunga minore, dato che la protesta appare quasi sempre inutile o macchinosa e sono pochi coloro che ammettono una certa esperienza musicale.

 

La musica, per capirci di quello strumento che ha reso celebre Louis Armstrong.  :-)

 

A me non risulta che esistano Paesi di Bengodi ove si cedano diamanti a prezzi di saldo...

E, almeno per quanto ho potuto verificare, il supposto risparmio si é sempre rivelato inferiore (e anche di molto!) a quanto vantato.

 

Ciò non toglie che nel Web lei possa comunque fare un acquisto decente, ma consideri fin da subito che si tratterebbe di una transazione "a scatola chiusa" perché non basta la sigla H/SI per assicurarle diamanti ben tagliati, uniformi e, possibilmente, anche selezionati per fluorescenza.

 

Nel caso si ricordi però di comperarne almeno due in più del necessario, perché se nel montaggio se ne perdessero o se ne rompessero un paio dovrebbe solo sperare che il suo orafo ne avesse di taglia e colore simili.

 

Con gli auguri di buone feste aggiungo i miei omaggi alla sua felice consorte.

 

Gianfranco.

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Un diamante taglio princess e due rotondi... - 2 - Post Scriptum

Buona sera, Federica

 

mi accorgo che ho saltato una parte della risposta, e me ne scuso:

 

la informo quindi che, per quanto mi risulta, NESSUNA delle leghe auree ad alto titolo (750/000 o 18 kt che dir si voglia), e tantomeno il platino ANNERISCONO!

 

E forse nemmeno quelle a 14 kt che si trovano i Germania, per esempio, e soprattutto negli USA, salvo (forse...) il caso il titolo non sia ottenuto esclusivamente con l'aggiunta di argento...

 

Questo metallo infatti é aggredito dall'aria inquinata con tracce di acido solfidrico e si ricopre allora di una patina nerastra e sgradevole di solfuro d'argento.

 

Altro discorso per i monili e la chincaglieria delle più varie provenienze, in argento oppure in metallo a bassissimo titolo, ma non sarebbe più il caso di parlare di gioielleria in oro.

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Un diamante taglio princess e due rotondi: rompicapo sulla montatura di un anello...

Gentile Gianfranco Lenti,


si sa che i diamanti sono il bene voluttuario per eccellenza e che tutti ne sono attratti (in special modo le donne): io non sono da meno...:-)


Mio marito ha acquistato per me tre diamanti certificati GIA (uno taglio princess G color VS1 da 0,50 ct e altri due taglio brillante H color VS2 da 0,30 ct ciascuno).


Come potrei far incastonare le pietre in modo tale che la princess centrale risalti più degli altri?

(Essendo i diamanti di dimensioni simili, ma di forma diversa non vorrei far realizzare il classico trilogy).


Quale montatura mi consiglia?


Oro bianco, palladio o platino? (siamo indecisi e confusi, indipendentemente dal prezzo, perché ci hanno detto che questi ultimi sono molto meno resistenti dell'oro e si rigano facilmente o anneriscono).


La prego faccia chiarezza...


Grazie della sua risposta

Federica da Brescia

 

 

Buona sera, Federica

 

da appassionato sostenitore del taglio "princess" le avrei proprio suggerito quell'anello "trilogy" che lei esclude come premessa...

 

E pensare che uno 0,50 quadrato al centro, leggermente sopraelevato, con due rotondi taglio a brillamte da 0,30 ai lati avrebbero fatto un figurone!

 

Quindi, se non volesse aggiungere altre pietre, rimarrebbero due soluzioni... che però NON sono un anello:

 

a - un ciondolo col princess "in diagonale" (con uno dei vertici puntato verso l'alto)  e i due rotondi ai due lati, o magari allineati in verticale, oppure

 

b - il ciondolo col princess come solitaire, e due orecchini a "punto di luce" ma con lo stesso stile,  in modo da avere, volendo, tre combinazioni da indossare a seconda delle circostanze.

 

Il tutto in oro bianco, con lavorazione a mano.

 

Il platino sarebbe giustificato per modellazioni di alta e di altissima gioielleria. mentre i fili di oro al palladio si userebbero per riportare sugli anelli delle punte (dei "griff") per i diamanti con un grado di sicurezza maggiore.

 

Infine, le preciso che tutte le leghe d'oro sono caratterizzate da una "durezza" superficiale non elevata, e comunque non molto diversa da quella del platino:

nessuno di questi metalli sopporta quindi un uso "rude", anche se l'oro bianco é (o almeno era) accreditato di una maggiore durezza.

 

Però, tranquilla:

il problema non é affatto drammatico, perché con un minimo di attenzione  i graffi superficiali comincerebbero ad apparire solo dopo parecchio tempo.

 

E in ogni caso lei avrebbe sempre la possibilità di ottenere una nuova rodiatura dei suoi gioielli in oro bianco, che così tornerebbero a risplendere in tutta la loro primitiva bellezza.

 

Complimenti a suo marito per il buon gusto di un indovinato regalo.

 

 

 

 

 

 

 

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E' obbligatorio il rilascio di un certificato di autenticità anche con i grezzi? - 2 -

Caro Gianfranco,

innanzitutto grazie per la sua (... ma posso permettermi il tu...?) pronta ed esauriente risposta.

Credimi non era affatto mia intenzione proporti un rompicapo e men che mai guastarti il pasto...!!!


Ci capisco poco, quindi spero perdonerai il mio linguaggio non tecnico, ma ora, dopo aver letto la tua mail, ho le idee un pò più chiare.

Giusto per intenderci su quanto scritto:

questa persona mi ha proposto di montare dei diamanti grezzi su un mio anello che precedentemente montava dei quarzi azzurri sfaccettati che a me non piacevano.


Ho quindi dedotto (è dunque una mia idea) che mi avrebbe messo dei diamanti della stessa forma, sfaccettati, ma poi mi è appunto sorto il dubbio che ti ho trasferito, e cioè se i diamanti verranno tagliati non saranno più diamanti grezzi, ma diamanti "veri", cioè, come giustamente mi hai corretta, diamanti e basta.


Poichè la cifra che mi ha richiesto è contenuta (XXX euro per 4 diamanti da 6 mm) immagino ora che vorrà semplicemente montare dei diamanti grezzi che entrino nei fori predisposti del mio anello.

Quindi, forse, abbiamo sciolto un primo dubbio.


Riguardo allla certificazione, la mia domanda nasceva dalla paura di cadere in una "fregatura", così come accade per i diamanti o le perle sintetiche, tutto qua.


Ma mi pare di aver capito, da quanto mi hai scritto, che nel caso del diamante grezzo non vi è alcuna "attestazione" che comprovi, a me che sono l'acquirente profano, che si tratta di un diamante e non di un fondo di bottiglia.


Bene, spero con questa mia di averti chiarito l'enigma della mia precedente mail e, soprattutto, spero di non averti rovinato anche il dopocena!!!


Ti auguro buon lavoro, cosa che senz'altro ti riuscirà facilmente, se metti nella tua professione lo stesso impegno, garbo e simpatia che hai usato nel rispondermi.

 

Ciao, Diana

 

benissimo per il "tu", meno faticoso del "lei" che devo usare per lavoro... quando non ne posso fare a meno!   :-)

 

E ti anticipo subito che mi piacerebbe proprio vedere i quarzi azzurri che hai fatto smontare dal tuo anello:

perché, salvo il caso non si tratti di calcedonio (opaco!) il quarzo azzurro (trasparente) in natura non si trova.

 

Anch'io ho fatto montare diamanti grezzi su anelli e soprattutto su ciondoli da girocollo, riscuotendo un buon successo fra utenti di buon gusto e, soprattutto, con una spiccata personalità.

Fino a qualche anno addietro riconoscere i diamanti grezzi non era un problema particolarmente difficile o rischioso (identificarli soltanto, sia chiaro, perché valutarne il livello qualitativo era ed é ben altra musica)...

 

Ma adesso pare ci siano in circolazione delle imitazioni decisamente pericolose, anche se io ne cerco invano qualche campione ormai da molti mesi.

 

E' però necessario precisare come il pericolo maggiore provenga come sempre da improvvisati e sprovveduti gemmospeculatori alla ricerca di  rapidi e consistenti fortune:

quegli arricchimenti che, di solito, sono però facile bottino solo per i venditori!  :-)

 

Quanto all'attestazione di garanzia, come la chiami tu, per i diamanti grezzi esiste sia a livello di perizia quanto a quello di certificato d'analisi gemmologica, ma ti prego di considerare due punti significativi:

 

a - visto il costo dei diamanti grezzi sostitutivi che ti sono stati offerti rischi di pagare di più per l'analisi che non per le gemme:

valuta quindi se chi ti propone il lavoro é degno di fiducia, e poi regolati di conseguenza.

 

b - un orafo che si conceda il lusso di rifilarti dei "fondi di bottiglia" per la cifra di cui sopra, invece della questura dovrebbe conoscere l'ospitalità di una struttura protetta ove seguire in permanenza corsi di ikebana o, magari, di uncinetto.  :-)

 

Felice che esistano persone interessate alle gemme, ti direi di non preoccuparti per le eventuali improprietà e inesattezze tecniche del tuo linguaggio gemmologico:

la parte "didattica" del mio sito é, probabilmente, anche il mio modo per scusarmi (a titolo personale, ovviamente) perché come categoria noi abbiamo fatto ben poco per diffondere almeno una conoscenza di base del nostro affascinante settore.

 

Tu comunque rilassati, perché le "fregature" si prendono soprattutto con un severo e costante impegno... della vittima, che non di rado se le va a cercare proprio con la lanterna!

 

Le perle sintetiche non esistono, perché ci sono imitazioni (plastiche, vetri, ceramiche, ecc.) facili da individuare, perle NATURALI, praticamente introvabili, e perle coltivate, sia in acqua salata che in acqua dolce che dovrebbero sempre essere accompagnate da accurate garanzie descrittive.

 

I diamanti sintetici esistono, ma sarà il gioielliere ad adottare tutte le precauzioni necessarie per non prendere lui per primo e di girare poi a te "una sola", pur se inconsciamente.

"Sola" che sarebbe per lui un micidiale boomerang o una spada di Damocle più insidiosa di una cambiale.

 

Merci beaucoup per la delicata attenzione nei riguardi del mio dopocena, che in ogni caso si dipana felice:

ho meno e.mail del solito, quindi questa sera relax, musica e due dita di aguardiente colombiano alla salute di un "nipotino" nato da pochi giorni come primogenito di due carissimi ex allievi, Diana e Gianpaolo.

 

Eh, le gemme non nascono mica soltanto sotto terra, no?  :-)

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E' obbligatorio il rilascio di un certificato di autenticità anche con i grezzi?

Buongiorno Gianfranco,

mi è stata proposto l'acquisto di alcuni diamanti grezzi di forma ovale sfaccettata.


Io sono una profana in materia, ma vorrei capire:

se i diamanti grezzi sono tali proprio perchè non sono ancora tagliati, che differenza passa tra un diamante vero e proprio e un diamante grezzo che viene tagliato?


La purezza? Il colore?


E' obbligatorio il rilascio di un certificato di autenticità anche con i grezzi?

Grazie mille,

Diana

 

Buon giorno a lei, Diana

 

ma lei mi odia proprio tanto?  :-)

Sappia che ho letto la sua e.mail tanto prima quanto dopo il pasto, ma continuo a non capirne una buona parte!

 

In attesa quindi di un suo chiarimento le anticipo qualche dettaglio... attendibile e, spero, utilizzabile.

 

1 - I diamanti grezzi NON sono sfaccettati, perché le faccette sono proprio un'aggiunta a opera dell'uomo.

I  grezzi potrebbero avere delle superfici piane quando provengono da una miniera o da una zona vicina a quella di affioramento, e in tal caso potrebbero avere l'aspetto di lucidi cubetti...

Ma anche di altre forme, naturalmente, dalla mattonella alla patatina "chip".

 

Io però non ho mai visto dei grezzi OVALI che presentassero quelle che a lei appaiono come "faccette".

 

A parte certe (quasi) perfette sfere di diamante grezzo, l''ovalizzazione, come l'arrotondamento, é di solito la conseguenza di un rotolamento fra le ghiaie di antichi fiumi.

Qui,  i diamanti dilavati dalla "terra blu" vulcanica che li ha trasportati in superficie sono stati veicolati dall'acqua magari per migliaia di chilometri e quindi "burattati" dal rotolamento per millenni insieme a sassi e rocce di minore nobiltà d'origine.

 

Quindi arrotondati od ovalizzati, SI, ma con faccette, NO.

 

"... ma vorrei capire:

se i diamanti grezzi sono tali proprio perchè non sono ancora tagliati, che differenza passa tra un diamante vero e proprio e un diamante grezzo che viene tagliato"?

 

Già, vorrei capire anch'io...!

 

Perché un diamante é un diamante e basta, ovvero un minerale, e non capisco cosa intenda lei per "vero":

E come diamante può essere grezzo o tagliato.

 

Il colore e la "clarity" sono caratteristiche che con la massa e il taglio contribuiscono a determinare il livello di rarità e quindi la classe di prezzi in cui collocare i diversi soggetti.

 

Il "certificato di autenticità" é un parto della fantasia commerciale di certi operatori che a me sembra preso a prestito, di peso, dal settore televendite di ceramiche e tappeti.   :-)

 

Con i diamanti grezzi, ammesso e non concesso che chi li commerci non sappia riconoscerli, si potrebbe richiedere la perizia relativa al momento del rilascio dei vari documenti (certificato d'origine, Kimberly Process, ecc.) necessari alla transazione.

 

Per i diamanti tagliati, almeno per quelli di maggiori dimensioni, si sta lentamente diffondendo la prassi di corredarli con il relativo certificato gemmologico, ove sono riportate le "4 C", ovvero le caratteristiche di cui sopra e, magari, anche qualche nota di corredo.

 

Ma NON è "obbligatorio".