sto per acquistare un solitario e presso la gioielleria cui mi sono rivolto, del centro di Milano, mi hanno proposto un diamante di 0.70 ct G color VVS.
Mi è stato detto che la pietra "è stata ritirata da una cliente" e che il gioielliere mi avrebbe fatto il certificato. Cosa vuol dire?
Esistono diamanti nuovi e usati?
I primi sono migliori dei secondi?
Il certificato deve essere rilasciato dal gioielliere o è meglio che sia un istituto a farlo? Insomma sto spendendo bene i miei soldi?
Grazie
Buon giorno, Francesco
io non avrei nulla, ma proprio nulla, da ridire a proposito di garanzie e certificati rilasciati dai gioiellieri.
Ovvero da coloro che, in fin dei conti, sono quelli che risponderebbero in prima persona della veridicità di quanto certificato.
Mi riferisco, ovviamente, a operatori corretti, preparati e attrezzati professionalmente per garantire ai clienti come lei le opportune "giustificazioni" per i soldi spesi. :-)
Quanto alla differenza fra "diamanti nuovi" e "diamanti usati" potrebbe esistere (e sottolineo il condizionale…) soltanto come presenza di eventuali graffi superficiali dovuti a un lungo e magari inaccurato uso, ma ritengo si tratti di un'ipotesi abbastanza remota.
In ogni caso chieda al gioielliere un attento esame e una precisa descrizione della politura della gemma, e se opportuno valuti con lui l'ipotesi di una nuova lucidatura: un'operazione noiosa per il va e vieni con una taglieria, ma dai costi assolutamente ragionevoli.
Le vorrei chiedere un’informazione…se le è possibile aiutarmi.
Possiedo un Diamante certificato dall’IGI Belgio nel 1998, data in cui è stato acquistato.
Ecco le caratteristiche principali:
carat: 1.08
color : H
Clarity grade: VS2
Fluorescenza NONE
Polish/Sym/Prop: very good
L’ho fatto valutare da 3 commercianti di diamanti di Milano e mi sono state date valutazioni completamente differenti.
Vorrei capire a chi devo credere.
Ho anche tentato invano di recuperare il Rapaport, ma non posso se non pagando un abbonamento annuale al sito.
Lei mi può aiutare per cortesia?
La ringrazio anticipatamente
Paola
Buona sera, Paola.
1 - nessun disturbo.
2 - non mi stupisco delle condizioni-capestro imposte per l'abbonamento al Rapaport
e nemmeno per le differenti valutazioni che operatori diversi le avrebbero dato…
Intanto lei NON mi precisa che tipo di quotazione abbia richiesto, perché posso ipotizzare che qualche commerciante abbia creduto che lei volesse comperare e qualcun altro temuto che lei intendesse invece vendere quel diamante.
Nella prima ipotesi é opportuno considerare anche il tipo di negozio visitato, e nella seconda ipotesi non ci si deve scoraggiare considerando che non sono serto le disponibilità di diamanti che scarseggiano…
Anzi!
Provi quindi a riproporre il quesito precisando subito quale sarebbe lo scopo della valutazione, e molto probabilmente otterrà valutazioni sufficientemente vicine, almeno da operatori di analoga classe.
Il certificato IGI di Anversa é ben reputato e quindi dovrebbe spuntare una valutazione soddisfacente.
Mi potrebbe dare un range ottimale per quanto riguarda la tavola a suo avviso per avere un bell effetto?
O meglio esiste una % al di sopra della quale è sconsigliato l acquisto?
Ultimo ps
Le due pietre mi sono state proposte al medesimo prezzo e la domanda era sorta per questa ragione.
Prometto di nn disturbarla più.
Buona sera, Alberto
se le dessi un valore di tavola, uno qualsiasi, sarebbe da parte mia una doppia sciocchezza!
Prima di tutto sarei in piena e aperta contraddizione con quanto vado sostenendo io da sempre:
un gioiello in genere e un diamante in particolare DEVE essere visto, valutato e apprezzao CON GLI OCCHI di chi intenderebbe procedere all'acquisto…
O con quelli della persona a cui il dono fosse destinato.
E poi perché anche volendo (e, ripeto, non voglio) darle un riferimento a proposito dell'ampiezza di tavola, quale "Standard" dovrei scegliere?
Ne potrei scegliere una mezza dozzina, da quelli più commerciali a quelli più "scientifici", da quelli più moderni a quelli più classici…
E via tavoleggiando. :-)
Ma senza poter esaminare e confrontare qualche significativo esemplare staremmo soltanto cavillando a proposito del sesso dei gemmoangeli. :-)
Consideri infatti che l'ampiezza di tavola é deputata principalmente alla riflessione della luce bianca, ma l'effetto TOTALE che i suoi occhi riceverebbero sarebbe LA SOMMA, ovvero la diretta conseguenza ANCHE DI ALTRE VARIABILI presenti soprattutto nella geometria del taglio.
Infatti influiscono (e in modo reciproco) l'angolo e l'altezza di corona, lo spessore della cintura e la profondità del padiglione per cui il "fuoco" di ogni diamante é un "unicum" che ciascuno di noi apprezzerebbe certo in modo diverso.
E questo pur dando per scontate l'eccellenza della politura e la perfetta trasparenza del cristallo...
Ovvio come una pietra troppo "profonda" o troppo "bassa" avrebbe dispersioni di luce anomale e inappropriate, ma salvo in pochi e disperati casi é difficile imbattersi in diamanti dal taglio tanto infelice perché nella maggior parte dei casi sarebbero stati ritagliati ex-novo.
Diverso il caso dei fascinosi diamanti "a taglio antico" che, vittima del classico colpo di gemmofulmine, lei potrebbe amare subito, alla follia…
Oppure snobbare con una ingiustificata non-considerazione, ovvero quell'insensibilità estetica e storica che presiede (ma NON giustifica) l'abominio di un successivo ritaglio in stile moderno!
Avevo dato per scontato che i due diamanti fossero oggetto di un'offerta "in parallelo", ma siccome mi sembrerebbero (sulla carta) equivalenti, le suggerisco di esaminarli tenendoli a un cm ul'uno dall'altro fra le dita accostate, palma sotto, e di ondeggiare delicatamente la mano sotto un fascio di luce direzionale (un faretto, p. es.):
in una decina di secondi UNO SOLO DEI DUE deciderà per lei.
Allora si fidi della prima impressione e proceda senza ulteriori tentennamenti! :-)
buongiorno, ho una domanda da porvi. A parita' di caratura(1.01), tavola 59% e di tripla very good, è più prestigioso un diamante colore E con clarity SI1 oppure un G con clarity VS2? ammesso che sia possibile dare una risposta alla mia domanda ringrazio anticipatamente.
Buona sera, Alberto
ho una voglia matta di pubblicare ANCHE il suo indirizzo perché so già che mi chiederanno da più parti se ho ricevuto davvero una e.mail come questa, o piuttosto non sia stato io a inventarmela per giustificare un sorriso che è purtroppo merce sempre più rara… :-)
Quale diamante sarebbe più "prestigioso" fra…. eccetera?
Eh, se riuscissi a darle una risposta appena appena sostenibile correrei da mamma De Beers e mi farei ricoprire d'oro, perché potrebbero aggiornare le famose "4C" di loro invenzione con delle nuovissime "5C" di De Beers & Gianfranco:
sa che botta promozionale?
Sarebbe qualcosa a livello planetario, ma sfortunatamente io non riesco proprio a immaginare quale gemmoprestigio possa dare (se non lo sfoggio almeno il possesso di) un diamante piuttosto che non di un altro.
Va bene che le gemme siano sempre state oggetto di avida bramosia da parte di re, imperatori, zar o papi che fossero, ma attualmente sono davvero pochi i diamanti disponibili tanto importanti e soprattutto tanto visibili (e riconoscibili) da generare collegamenti emotivi diversi dal loro eventuale valore economico.
Per essere più chiari, se escludiamo i nababbi del petrolio, chi compera diamanti da mille e una notte lo fa solo per il ritorno pubblicitario che ne deriva, mentre tali meravigli restano poi sepolte nei sarcofagi bancari fino alla successiva vendita.
Gli altri esemplari, come quelli di dimensioni umane che lei descrive, sono felicemente indossati da gentili signore e da austeri signori che li hanno scelti previa (spero) un'attenta selezione.
Innanzitutto e soprattutto dopo un confronto estetico:
un confronto in cui le differenze fra un diamante E color SI 1 sarebbero del tutto indistinguibili da quelle di un G color VVS 2.
Salvo il caso in cui insieme alla gemma si indossi anche il certificato, il papiro gemmologico grazie al quale sarebbe meno difficile spiegare perché QUEL diamante sarebbe più prestigioso DELL'ALTRO.
vorrei sapere se per i diamanti neri é necessaria e/o esiste una certificazione.
Sto facendo fare un anello di fidanzamento con un diamante nero ad un atelier a Parigi, mia attuale città di residenza.
Ieri mi hanno fatto vedere un diamante e quando ho chiesto il certificato mi hanno detto che per i diamanti neri in genere non si fa in quanto non segue la regole delle 4c
il proprietario mi ha cmq detto che se voglio la possono richiedere.
Prezzo del diamante XX00 euro 1,57 carati.Il prezzo mi sembra un po alto pero d'altra parte sono a Parigi e in più é un atelier e non un negozio.
Saprebbe inoltre dirmi qualche tecnica per riconoscere un vero da un falso?
La ringrazio in anticipo.
Cordiali Saluti,
Giovanni
Buona sera, Giovanni
premesso che qualsiasi laboratorio gemmologico sarebbe in grado di emettere una "certificazione" sul diamante presentato per l'esame, a mio avviso la regola delle "4C" di mamma De Beers hanno un senso solo,per diamanti incolori, o quasi, e soprattutto con un elevato grado di trasparenza.
Mi segua:
le simmetrie di taglio, intese come angoli, ampiezze e altezze percentuali hanno un senso quando intese a segnalare valori che esaltino gli effetti ottici della luce che attraversa il diamante.
Una luce che riflessa, rifratta e in parte scomposta in un magico gioco di colori ritorna all'estasiata osservatrice o al critico osservatore in tutta la sua conturbante bellezza.
Ma se il diamante ha una trasparenza vicina allo zero, come appunto quella dei diamanti "neri", la perfezione delle suddette simmetrie non servirebbe quasi a nulla, e questo a prescindere dagli "Standard" adottati per i valori delle geometrie di taglio!
Il laboratorio avrebbe poco da dire anche sul colore, di cui potrebbe forse precisare la sfumatura scegliendo fra termini come brunastro, verdastro, marrone scuro e simili, ovvero precisando un dettaglio di nessuna utilità economica, e ancor meno che pratica.
Per farle un piacere un perito di buona volontà le preciserebbe magari il grado di trasparenza, naturalmente inventandosi qualche termine accettabile e non compromettente…
Forse nella speranza di distrarla dall'ultimo "voto" che lei invece potrebbe volere in termini assolutamente rigorosi:
quel dannato "grado di Clarity" che purtroppo (e ingiustamente) toglie il sonno a tanti fedeli del signore delle gemme. :-)
Qui, classificare la "purezza" di un bel diamantone nero potrebbe essere tanto assurdo quanto difficile, perché la scarsa visibilità interna di tale gemma sarebbe un problema mica da poco.
Tantopiù che nel caso dei cristalli incolori si deve valutare anche l'eventuale colore delle caratteristiche interne individuate, ma se il cristallo é già colorito e scuro di suo, ci sarebbe proprio da grattarsi la testa… :-)
Questa é pura e scherzosa accademia, ovviamente, perché all'atto pratico il problema non si pone, e anche a lei giro l'invito a consultare le precedenti risposte sui diamanti neri e loro origine, naturale o… :-)
Per concludere devo però ringraziarla perché m'ha fatto balenare l'idea (in realtà una voglia improvvisa e travolgente) di aprire un atelier di gemmogioielleria a Parigi, se quello che m'ha indicato lei é un prezzo corrente!
Va bene che la Ville Lumière ha un indiscutibile e forse irresistibile fascino, ma per pagare quel prezzo é proprio necessario essere davvero molto, molto innamorati.
Salve, io e mia moglie vorremmo vendere un bracciale che ci fu regalato un paio di anni fa, ma prima di farlo per evitare di "regalarlo" stiamo cercando qualche informazione che in limea di massima ci orienti.
Sulla scheda plastificata della garanzia ce scritto: Bracciale in oro bianco 750/1000 con incastonati 52 diamanti taglio rotondo a brillante.
Peso dei diamanti: 1,21 ct. Colore: H-I. Purezza: ind. S I. Dimensioni: ind 1.70 mm.
E' UN OGGETTO PRATICAMENTE NUOVO, SENZA NESSUN DANNO, ED E' DEL 2011.
Se potete darmi una stima/valutazione di un giusto/regolare/usuale prezzo a cui potrei venderlo mi fareste un gran favore.
Grazie in anticipo. Fausto & Emy
Buona sera, Fausto & Emy
come avrete (forse) notato, io non fornisco quotazioni Né tantomeno valutazioni a distanza, anche se questo rappresenterebbe quasi un quarto delle richieste…
E tutti concordano sull'impossibilità di stime attendibili senza poter vedere il gioiello, ma guarda caso "non sarebbe possibile fare un'eccezione almeno per questa volta"? :-)
No, Fausto & Emy rischierei di mandare fuori registro voi, forse, e la certezza di una figuraccia professionale, io.
Vedete, pur con l'accurato elenco che voi mi trascrivete ci sono altre considerazioni tanto tecniche quanto commerciali che giustificano ampiamente il mio declinare la vostra richiesta:
non posso vedere con quanta cura, e a quale livello, siano stati selezionati i diamanti (uniformità, regolarità e tipo di taglio), l'eventuale selezione per fluorescenza, la precisione dell'incastonatura, la manifattura del bracciale, e altro, giusto per quanto riferibile alle caratteristiche dell'oggetto.
Ma siccome il "prezzo" (da non confondere col "valore" né tantomeno col "ricavo" auspicabile o possibile) é dato dall'incontro fra domanda e offerta in condizioni di "mercato attivo", temo che oggi sarei in difficoltà nel darvi una quotazione ragionevolmente precisa anche dopo un esame diretto del bracciale perché le vendite sono davvero poco entusiasmanti!
E i negozi, che fra merce in magazzino e gioielli purtroppo "in conto vendita" hanno davvero tanti oggetti in casa, ora sognano la visita di tanti clienti vogliosi di acquisti e non certo di qualcuno che possa rimpinguare ulteriormente le già abbondanti munizioni natalizie.
Tanto per cambiare neppure voi specificate da dove mi scrivete, ma se nella vostra città ci fossero almeno tre o quattro gioiellerie forse riuscireste ad avere un'offerta d'acquisto del vostro bracciale…
Oppure il prezzo di un oggetto simile, un prezzo che potreste ridurre dal 30 al 50% giusto per avere un'idea di quanto sperare come ricavo dalla vendita del vostro gioiello..
Un'idea a proposito di una vendita diretta nel giro delle vostre conoscenze, ovvero una fra possibilità diverse ma certo NON la meno produttiva.
Salve, mi trovo in Afghanistan per lavoro, vorrei acquistare un diamante nero, ma non essendo un intenditrice in questo campo e non fidandomi al 100% dei negozianti locali, vorrei sapere se c'è un modo per capire l'autenticità del diamante nero.
Un negoziante del posto mi ha proposto un diamante nero da 2, 55ct ,con relativo certificato, al prezzo di 170 € e per mostrarmi l'autenticità di Questo ha strisciato la punta del diamante sul vetro dimostrandomi che lo tagliava, al contrario di un'altra pietra simile al diamante nero. In allegato vi è la foto del certificato del diamante nero che mi ha mostrato il mercante.
Confido in una vostra risposta.
Cordiali saluti
Buon giorno, Ambra
lei mi ha mandato 3 (tre!) copie della stessa e.mail, e mi ha incuriosito:
é sfiducia nel sottoscritto o soltanto diffidenza verso le rete? :-)
Sperando si tratti della seconda ipotesi le dico subito che "la prova del vetro" ha due sole origini:
una profonda impreparazione "tecnica" del bottegaio, oppure la seria intenzione di abbindolare il turista di turno. :-)
La turista, nel suo caso, ma la durezza (del supposto) diamante non cambia, e nel caso avesse occasione di riparlare con la gemmovolpe afghana gli dica tranquillamente che ci sono MOLTI materiali che, avendo una durezza maggiore di quella del vetro, lo possono rigare senza nessuna difficoltà.
Materiali sia prodotti dall'uomo magari come abrasivi, sia minerali naturali come per esempio i corindoni e i granati.
In ogni caso direi che il prezzo richiestole sia decisamente elevato perché per quella cifra potrebbe avere una buona scelta anche a casa nostra, e senza nemmeno girare troppo.
Non capisco cos'intenda per "autenticità" di un diamante, anzi di "quel" diamante, perchè la prima domanda sarebbe:
- é davvero un diamante o no?
E per accertarlo sarebbero necessari un paio di test che lei non é attrezzata per eseguire.
Supponendo poi che si tratti davvero di un diamante, ecco il secondo quesito:
- ma il colore é naturale?
Se il cristallo fosse trasparente, e quindi di colore bruno, si dovrebbe supporre che si tratti di un soggetto al quale il colore é stato modificato in laboratorio;
i diamanti scuri e naturali (il cosiddetto "bort" o "carbonado") non sono mai trasparenti e mostrano di solito un color piombo, un grigio scuro fin quasi al marrone-nerastro.
Infine, la foto che lei mi acclude, di una qualità degna del Marchese De Sade come mittente, raffigura un certificato che descrive un diamante nero "forma rotonda, taglio a brillante" e quindi FACCETTATO, mentre nel sigillo sarebbe contenuto invece un cristallo grezzo.
Un bellissimo grezzo da collezione e da studio, ma il cui "abito" (l'aspetto esterno) mi farebbe escludere qualsiasi possibilità di taglio successivo.
Un soggetto che per la cifra di cui sopra io comprerei di corsa per i miei corsi, ma che lei potrebbe utilizzare solo inserito in un ciondolo, e senza nessuna ulteriore lavorazione.
Non mi rinfacci, per favore, i tanti condizionali usati ma prima di arrendermi alla disperazione ho persino provato a migliorare la nitidezza della foro (che le restituisco) per cercare di carpirvi qualche dettaglio in più… :-)
le scrivo per chiederle aiuto in quanto ho un'amico del Sud Africa che vorrebbe aprire un'attività di importazione di diamanti in Italia.
Mi può consigliare ed eventualmente indirizzare sui passi da intraprendere?
Grazie.
Saluti.
Buon giorno, Paolo
se lei avesse la pazienza di scorrere le precedenti risposte, tanto il "diamanti" quanto in "varie" troberebbe certo la risposta alla maggior parte dei quesiti eventualmente posti dal suo amico.
Almeno quelli di ordine generale, perché per i dettagli specifici conseguenti il tipo di lavoro da svolgere e gli interlocutori ai quali rivolgersi l'argomento sarebbe da approfondire in altra sede, e comunque di persona.
Perché non ho ancora scritto un libro in proposito… :-)
Immagino però che l'amico intenda esportare diamanti grezzi, e in tal caso aggiungerò un'opinione (personale) alle informazioni via via elencate in precedenza:
se la quantità e la varietà di materiale fossero sufficienti, io tenterei di vendere i cristalli più piccoli (fino a 3 o 4 carati) ad Anversa, a Tel Aviv o a Mumbai, e farei tagliare quelli più grandi a Valenza.
Domanda:
perché?
Perché a Valenza il costo é maggiore, non esistendo il "taglio in serie", ma per contro sarebbe possibile sorvegliare i soggetti a uno a uno per evitare le fastidiose insonnie da temuta sostituzione… :-)
Previa attenta valutazione qualitativa, naturalmente, e operando dall'estero in "temporanea importazione in conto lavorazione".
O, se lo ritenesse più comodo, aprendo magari una sede operativa ad Anversa.
Di nuovo, perchè?
Perché se aprisse una partita iva in Italia, alla parola "diamanti" l'agenzia delle entrate si ecciterebbe fino al parossismo persecutorio:
quello che già ora mica scherza, e che al suo amico farebbe rimpiangere amaramente le limpide e sensate regole della civiltà Zulu.
Quelle promulgate dal Re Shaka fin dal tempo dello sbarco dei Boeri, un paio di secoli addietro… :-)
Cordiali saluti a lei e all'amico che vive in un Paese ora pericolosetto ma sempre stupendo.
Diamante nero autentico o no? In Afghanistan per lavoro vorrei acquistare un diamante nero, ma non essendo un'intenditrice…
Salve, mi trovo in Afghanistan per lavoro, vorrei acquistare un diamante nero, ma non essendo un intenditrice in questo campo e non fidandomi al 100% dei negozianti locali, vorrei sapere se c'è un modo per capire l'autenticità del diamante nero.
Un negoziante del posto mi ha proposto un diamante nero da 2, 55ct ,con relativo certificato, al prezzo di 170 € e per mostrarmi l'autenticità di Questo ha strisciato la punta del diamante sul vetro dimostrandomi che lo tagliava, al contrario di un'altra pietra simile al diamante nero. In allegato vi è la foto del certificato del diamante nero che mi ha mostrato il mercante.
salve ho comprato l'anno scorso un solitario XXX con diamante e dopo il terremoto ho perso la certificazione, volevo sapere come fare a farlo rivalutare o certificare nuovamente grazie.
Buon giorno, Andrea
se lei ha un documento, o anche solo un eventuale riferimento inciso all'interno dell'anello, che possa ricondurre a QUEL diamante, é possibile che la ditta le possa rilasciare un duplicato.
In caso contrario sarà necessario far smontare la gemma e richiedere un certificato d'analisi a un buon laboratorio gemmologico.
Gent.le sig Lenti, leggo le moltissme risposte che dà a tutti i suoi lettori/ici e i suoi consigli sono sempre perfetti, più o meno ironici talvolta, ma quando si parla di gemme più o meno preziose diventiamo tutti me compreso, un pò come dei bambini.
Io volevo chiederle un'opinione, per il 2014 ho un progetto un pò ambizioso.
Veramente ne avrei 3 ma con il lancio della monetina deciderò.
Le mie 3 scelte sarebbero: un bell'anello con smeraldo e diamanti, oppure anello con tanzanite (taglio smeraldo) e diamanti.
Oppure tennis di diamanti.
Probabilmente opterò per il tennis ma la mia domanda è questa se volessi fare un tennis con pietre da 0,15 Ct cadauna (il colore e la purezza li sceglierò al momento, ho un amico che lavora nel settore e riesce a farmi dei prezzi buoni).
Due anni fà alla mia mamma grazie ai suoi consigli ho fatto una veretta di diamanti G Vs1 che porta orgogliosa ogni volta che può.
la mia domanda è quanti diamanti comprare per un polso di 16,5 cm ??
Che ne dice io ipotizzavo un 39-41 ( sempre dispari)
Basteranno per fare un bel tennis classico con le 4 griffe, tutto fatto a mano?
Ho un gioielliere di fiducia è vero, ma vorrei andare da lui con le idee e con le pietre pronte.
Grazie della risposta
Buona sera, Luca
rispondere ai quesiti dei navigatori e soprattutto delle navigatrici equivale sovente al piacere di un'immersione nel reef australiano…
ma senza la preoccupazione d'incocciare in uno squalo magari di malumore perché la fidanzata l'ha mandato in bianco. :-)
Ironie a parte, mi piace mantenere un tono discorsivo e magari allegro perché l'esplorazione dell'infinito e mai noioso mondo delle gemme
é una passione che che si può condividere nel modo più ampio e che offre grandi soddisfazioni per tutti:
quindi credo che, tempo permettendo, continuerò ancora, sperando che nessuno "prenda cappello". :-)
Lei però dovrebbe innanzitutto gettare la famosa moneta e, presa la decisione, provare innanzitutto una montatura al polso della sua mamma.
Infatti, i centimetri che lei ha (diligentemente) precisato non significano,molto, almeno NON al confronto di una prova indossando l'oggetto.
Le sembrerà banale, ma pochi millimetri di differenza, soprattutto combinati con un montaggio "morbido" delle maglie, potrebbero significare un oggetto gradevolmente stabile rispetto a una specie di catena troppo fluttuante.
Troppo fluttuante o, peggio, alla mercé di un qualsiasi accrocchio ove impigliarsi.
E visto che lei mi lusinga con la sua fiducia le aggiungo che al posto di un montaggio su griff di pietre rotonde io sceglierei invece un bel binario…
Sul quale montare diamanti con un taglio carré modificato:
Ovvero un taglio quadrato di fantasia che abbia sulla corona, al posto dei consueti gradini (quelli del "taglio smeraldo", per capirci) tante faccette simili a quelle del taglio "a brillante".
Uno spettacolo, mi creda, che farà sgranare tanto d'occhi per ammirazione e magari anche per l'invidia.
E farrebbe anche tribolare non poco l'amico che dovrà prima trovare i diamanti e poi selezionarli a uno a uno sia per dimensione e sia per colore (e anche per fluorescenza…)
Possibilmente in un lotto abbastanza grande per trovare senza tribolare troppo il numero di diamanti delle misure necessarie, e non obbligarvi a far adattare i diamanti con un apposito ritaglio.
In modo da evitare anche un feroce "gemmosacramenting" nei miei confronti. :-)
Attenzione, però, perché questo (impegnativo) lavoro DEVE essere affrontato già disponendo della montatura del bracciale, altrimenti si avrebbe la quasi certezza che i bellissimi diamanti di cui sopra NON "calzerebbero" a dovere nel binario rischiando quindi il pietoso effetto di un montaggio "masticato" alla bell'e meglio.
Un cordiale saluto a lei e alla sua stupenda città, dove vorrei venire per litigare piacevolmente e finalmente di persona con Giampaolo Pansa, che rispetto e da cui vorrei farmi autografare i libri.