Altro che crisi: mi trasferisco a Parigi e arricchisco in un battibaleno vendendo diamanti neri.

Buongiorno,

 

vorrei sapere se per i diamanti neri é necessaria e/o esiste una certificazione.

 

Sto facendo fare un anello di fidanzamento con un diamante nero ad un atelier a Parigi, mia attuale città di residenza.

 

Ieri mi hanno fatto vedere un diamante e quando ho chiesto il certificato mi hanno detto che per i diamanti neri in genere non si fa in quanto non segue la regole delle 4c

 

il proprietario mi ha cmq detto che se voglio la possono richiedere.

 

Prezzo del diamante XX00 euro 1,57 carati.Il prezzo mi sembra un po alto pero d'altra parte sono a Parigi e in più é un atelier e non un negozio.

 

Saprebbe inoltre dirmi qualche tecnica per riconoscere un vero da un falso? 

 

La ringrazio in anticipo.

 

Cordiali Saluti,

 

Giovanni

Buona sera, Giovanni

premesso che qualsiasi laboratorio gemmologico sarebbe in grado di emettere una "certificazione" sul diamante presentato per l'esame, a mio avviso la regola delle "4C" di mamma De Beers hanno un senso solo,per diamanti incolori, o quasi, e soprattutto con un elevato grado di trasparenza.

Mi segua: 

le simmetrie di taglio, intese come angoli, ampiezze e altezze percentuali hanno un senso quando intese a segnalare valori che esaltino gli effetti ottici della luce che attraversa il diamante.

Una luce che riflessa, rifratta e in parte scomposta in un magico gioco di colori ritorna all'estasiata osservatrice o al critico osservatore in tutta la sua conturbante bellezza.

Ma se il diamante ha una trasparenza vicina allo zero, come appunto quella dei diamanti "neri", la perfezione delle suddette simmetrie non servirebbe quasi a nulla, e questo a prescindere dagli "Standard" adottati per i valori delle geometrie di taglio!

Il laboratorio avrebbe poco da dire anche sul colore, di cui potrebbe forse precisare la sfumatura scegliendo fra termini come brunastro, verdastro, marrone scuro e simili, ovvero precisando un dettaglio di nessuna utilità economica, e ancor meno che pratica.

Per farle un piacere un perito di buona volontà le preciserebbe magari il grado di trasparenza, naturalmente inventandosi qualche termine accettabile e non compromettente…

Forse nella speranza di distrarla dall'ultimo "voto" che lei invece potrebbe volere in termini assolutamente rigorosi:

quel dannato "grado di Clarity" che purtroppo (e ingiustamente) toglie il sonno a tanti fedeli del signore delle gemme.  :-)

Qui, classificare la "purezza" di un bel diamantone nero potrebbe essere tanto assurdo quanto difficile, perché la scarsa visibilità interna di tale gemma sarebbe un problema mica da poco.

Tantopiù che nel caso dei cristalli incolori si deve valutare anche l'eventuale colore delle caratteristiche interne individuate, ma se il cristallo é già colorito e scuro di suo, ci sarebbe proprio da grattarsi la testa…   :-)

Questa é pura e scherzosa accademia, ovviamente, perché all'atto pratico il problema non si pone, e anche a lei giro l'invito a consultare le precedenti risposte sui diamanti neri e loro origine, naturale o…   :-)

Per concludere devo però ringraziarla perché m'ha fatto balenare l'idea (in realtà una voglia improvvisa e travolgente) di aprire un atelier di gemmogioielleria a Parigi, se quello che m'ha indicato lei é un prezzo corrente!  

Va bene che la Ville Lumière ha un indiscutibile e forse irresistibile fascino, ma per pagare quel prezzo é proprio necessario essere davvero molto, molto innamorati.

Anche della fidanzata.  :-)