oggi pomeriggio volevo ridurre il cerchio per la scelta del diamante per l'anello di fidanzamento.
Ma dopo varie ricerche non riesco a capire cosa prediligere, se la purezza, il taglio o il colore.
Diciamo che il mio budget per l'annello è di circa X.000 / X.000 euro, che vorrei ovviamente spendere nel miglior modo possibile.
Potrebbe aiutarmi a capire a quale elemento dare priorità?
Grazie
Gaetano
Buona sera, Gaetano
nella scelta le direi senz'altro di privilegiare il taglio, sul quale dovrà essere molto attento, molto critico e altrettanto spietato: :-)
senza lasciarsi influenzare da percentuali e numeri assortiti, e quindi confrontando con calma i vari soggetti che rientrino nel suo budget.
Per i gradi di colore e di clarity potrà tranquillamente sbizzarrirsi con qualsiasi combinazione fino a I/ SI, ma le raccomando vivamente di curare poi la scelta del montaggio su un anello fatto a mano e incastonato come si deve!
stavo cercando in internet informazioni per poter vendere un diamante (certificato) regalatomi tempo fa da mio padre e sono capitata sul vostro sito.
Vorrei chiederle direttamente un consiglio per sapere a chi potermi rivolgere per un compravendita seria:
molte delle domande-risposte del vostro sito hanno già diversi anni, quindi mi permetto di porle di nuovo domande a cui, in passato, ha già risposto, confidando in qualche novità.....
Grazie per l'attenzione
Distinti saluti
Marcella
Buona sera, Marcella
capisco la domanda, anche se "compravendita seria" é un riferimento decisamente ampio... :-)
Vero é che alcune risposte sono "vecchie" di anni, ma per quanto riguarda i diamanti la situazione generale non é cambiata poi molto.
Salvo il fatto che il mercato si é fatto più ristretto, guardingo e certo più selettivo.
Difficile suggerirle un comportamento particolare, pur sottolineando che il periodo fra natale e pasqua potrebbe essere quello più favorevole per una vendita soddisfacente.
Adesso avrebbe il tempo per contrattare un "conto deposito per tentata vendita" con un serio negoziante, oppure per sondare la disponibilità all'acquisto e per confrontare le quotazioni offerte dai vari operatori.
Eviti, almeno all'inizio, d'andare a spasso col diamante e si limiti a esibire la fotocopia del certificato gemmologico che correda l'esemplare, fissando poi un successivo incontro con chi le sembrasse più disponibile.
Tenga presente che se il certificato che accompagna il suo diamante fosse particolarmente "anziano", ovvero con data antecedente il 1978, sarebbe quasi certamente opportuno procedere a una nuova certificazione secondo le Norme attuali.
Gentile Signor G. Lenti, questa estate mio figlio giocando con la sabbia dentro il mare ha trovato una pietra di colore bianco opaca di circa 1 grammo o più.
Quando poi a casa mi sono messo a osservarla ho notato che é naturale e mettendola sotto la luce si vedono delle zone piccolissime (come punte d'ago) che riflettono una luce incredibile:
quello che vorrei riuscire a capire e' se sono in possesso di un piccolo diamante grezzo oh.....!
Accetterei qualche delucidazione se lei potesse darla in merito a cio'.
Ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
Buona sera, Lino
non so quale programma di scrittura lei usi, ma col materiale che é arrivato a me, descrizioni comprese, per azzardare una qualsiasi ipotesi sarebbero necessarie doti soprannaturali... che a me mancano.
E credo abbia anche sbagliato ad allegare le foto, perché la prima é bianca, la seconda é il muso di un ghepardo, e la terza la decorazione di un diario da scuola elementare.
Non é grave, naturalmente, perché quasi certamente anche con le foto del soggetto avrei potuto dirle ben poco:
per un'identificazione é infatti necessario sottoporre il campione a svariati test, quindi le consiglierei di rivolgersi a un laboratorio gemmologico o a un bravo e ben attrezzato gioielliere.
ho letto con estremo interesse il suo sito e desidero innanzitutto ringraziarla per avere messo in rete preziose informazioni utili a chi, come me, è un assoluto neofita della materia.
Sarei interessato all'acquisto di un diamante per commemorare i 10 anni di matrimonio, che fino ad ora si è rivelato fonte di grande felicità e soddisfazioni (oltre che di tre figli).
Per non confondermi troppo le idee, ho deciso di valutare le offerte di un gioielliere molto conosciuto a M.
Le idee me le sono confuse eccome, perchè mi propongono un diamante da 1.55 carati G / VS2 su montatura in platino, in offerta in quanto a XX.X00 euro (dai XX.000 iniziali).
Mi dicono che l'offerta è motivata dal fatto che si tratta di un gioiello che appartiene a una collezione dell'anno scorso, ma tale riduzione mi insospettisce assai.
Da qui le mie domande alle quali spero che lei possa rispondere:
1 - Quanto la purezza influisce sul valore?
La quotazione di una pietra dello stesso colore, se fosse IF, sarebbe, mi dica se sbaglio, di circa XX.000 euro..
2 - Non mi hanno specificato il taglio (e io non l'ho chiesto per ignoranza.).
Un cattivo taglio potrebbe giustificare tale "sconto" sul prezzo?
E se sì, un taglio cattivo o medium è sempre da evitare o l'investimento potrebbe comunque essere buono?
La ringrazio per l'attenzione che vorrà prestarmi.
La prego di contattarmi se disponesse di una pietra del valore di XX.000 euro che potrebbe realizzare un buon investimento.
Nel qual caso, privilegerei la massa rispetto al colore, anche perchè dai suoi consigli ad altri utenti mi sembra di capire che un colore H o I vanno benissimo per un anello da indossare.
Cordiali saluti.
Pietro
Buona sera, Pietro
anche a lei e alla sua bellissima famiglia congratulazioni e auguri per il felice traguardo raggiunto!
Un solitario da un carato e mezzo svenduto quasi al 50% perché "appartiene a una collezione dell'anno scorso"?
Via, non scherziamo:
infatti basterebbe cambiare la montatura con una "della collezione di quest'anno" per guadagnare una bella somma, non le pare?
In ogni caso un diamante di quella dimensione sarà certamente corredato di un certificato gemmologico serio, che il fabbricante o il noto gioielliere avranno richiesto a un affidabile laboratorio.
Certificato che lei potrà tranquillamente visionare prima della decisione finale, perché il prezzo mi sembrerebbe interessante.
Le confermo che i colori H e I sono perfettamente idonei per farle fare un figurone, (e sua moglie sarà felice di sfoggiarli), ma per favore non parliamo di "investimento" perché:
a - si tratta di una sola gemma, e
b - l'esemplare sarebbe destinato a un uso celebrativo e non economico.
Si, il taglio é una delle quattro variabili che contribuiscono alla determinazione del valore venale del diamante, e a mio avviso certamente la più importante tanto dal punto di vista estetico quanto da quello commerciale.
Ciò non toglie che oltre a Norme diverse e a numerose forme di taglio. i criteri di attribuzione del "grado" relativo non siano sempre "perfettamente" univoci...
quindi rimane ancora, per fortuna, un importante spazio per un giudizio personale, per quell'imponderabile "extra" che ciascuno di noi potrebbe individuare e prediligere dopo confronti con esemplari (magari) con graduazioni superiori. :-)
A domanda diretta risposta diretta:
non credo che circoli un diamante con un taglio tanto infame da giustificare uno sconto del genere di quello propostole...
Ma se ci fosse allora non giustificherei la sua scelta in proposito, perché considero la massa solo un numero indicato da una bilancia.
Un numero che dopo opportuna moltiplicazione interesserà quasi esclusivamente solo il suo conto corrente. , :-)
In ogni caso sarebbe un "investimento" infelice perché le conseguenze estetiche di un taglio mal proporzionato sarebbero le prime a demotivare un eventuale compratore.
Sempre secondo il mio modo di vedere, sia chiaro.
Il grado di "purezza" (clarity, in inglese) indica l'eventuale presenza e la visibilità di caratteristiche interne nei diamanti, il che in un Paese piuttosto bigotto e soprattutto disinformato come il nostro genera attenzioni e apprensioni del tutto sproporzionate nella quasi totalità dei casi,
Infatti i gradi più "alti" di clarity NON qualificano necessariamente gli esemplari più belli, ma solo i più rari.
E, ovviamente, i più cari, che commercialmente sono richiesti da una minoranza abbastanza ridotta di compratori.
Altrimenti e fino al grado di SI é praticamente impossibile notare a occhio nudo eventuali presenze all'interno del diamante.
Mi permetta infine di sorvolare sulla quotazione del diamante "se fosse IF" perché senza le necessarie informazioni e considerazioni complementari le confonderei ulteriormente le idee.
la ringrazio in anticipo per la disponibilità e per il tempo dedicatomi, ho trovato veramente molto utile la sua rubrica, anzi proprio grazie a quest'ultima sono riuscito ad evitare una truffa bella e buona (un bel rubino "naturale" glass filled)!
Tornando al motivo originario per cui le scrivo, ho recentemente acquistato un diamante su internet con certificato GIA, 0,29 ct con seguenti caratteristiche:
Forma: Round
Colore: D
Carati: 0.29
Clarity: SI1
Taglio: Good
Certificate: GIA
Misure (mm): 4.15 - 4.21 - 2.63
Profondità (%): 62.9
Table (%): 59
Polish: Good
Simmetria: Good
Culet: None
Fluorescenza: Faint
Laser Inscription: Yes
Commenti: 100 % Eye Clean
A un prezzo di XXX $ circa XXX €, guardando il certificato GIA (visionabile online) ho notato alcune cose che, causa la mia quasi totale incompetenza, mi hanno fatto dubitare dell'acquisto quali:
Girdle: Thin to Thick, Faceted
Clarity Characteristics: Crystal, Feather, Cloud
Sono stato invogliato all'acquisto da un gioielliere londinese che, una volta sapute le caratteristiche della pietra mi ha subito offerto dai 500 £ (pounds) a sopra i 1000 £, ovviamente prima vuole vederla e analizzarla nel suo laboratorio.
Attualmente sto ancora aspettando che la pietra mi arrivi, ma nel frattempo vorrei farmi un'idea riguardo la bontà del mio acquisto e l'affidabilità del venditore, il quale garantisce tutti i suoi prodotti con un rimborso totale "senza domande".
Le allego tutte le caratteristiche della pietra presenti sul certificato.
La ringrazio ancora per la sua enorme disponibilità!
Distinti saluti
Fabrizio
Buon giorno, Fabrizio
lieto d'averle evitato il matrimonio con il rubino condito al vetro ma, essendo avido ed estremamente venale, la pregherei di presentarmi al "gioielliere" londinese tanto prodigo di pur svalutate sterline...
Ai prezzi che offre sono pronto a garantirgli una fornitura regolare per i prossimi decenni, consegna a domicilio e due certificati a scelta per ogni pietra. :-)
Quanto al diamante che ha comperato lei, se le caratteristiche corrispondono a quelle indicate nel certificato, direi proprio che le abbiano praticato un ottimo prezzo.
Nessun mistero poi per la descrizione, malgrado i soliti termini (a volte troppo) tecnici.
Girdle: Thin to Thick, Faceted = cintura da sottile a spessa, faccettata.
Tutto normale, e la faccettatura della cintura indica che il suo diamante é stato "finito" con cura, ovvero spendendo anche il tempo per una lavorazione che si sarebbe potuto risparmiare con una semplice operazione di tornitura.
In tal caso la superficie della cintura avrebbe avuto l'aspetto del vetro smerigliato, senza cioé le eleganti faccette di cui sopra.
Clarity Characteristics: Crystal, Feather, Cloud : nel diamante sono stati individuati "cristallo, piuma, nuvola" ovvero un cristallo ospitato nel diamante, , una micro-frattura cosiddetta "a piuma" sia per l'aspetto, sia perché distribuita su di un piano, e una zona di minore trasparenza che, di solito, presenta una dispersione di minutissimi cristalli con aspetto di polvere.
100 % Eye clean dichiarerebbe l'assoluta invisibilità delle suddette caratteristiche all'osservazione diretta "a occhio nudo":
credibile, ma a mio avviso un tantino troppo enfatizzata da quel 100 % che io riserverei piuttosto ai dogmi di fede o di partito. :-)
Se la gemma fosse stata di massa maggiore, diciamo dal mezzo carato in poi, avrei richiesto una descrizione più dettagliata, ovvero:
- colore e posizione del cristallo incluso,
- posizione della "piuma",
- posizione, colore, composizione ed estensione della "nuvola",
nonché
- altezza % di corona e profondità % di padiglione...
Ma soprattutto avrei voluto vederla per scegliere di persona la candidata al ruolo di "miss"... :-)
ho letto con particolare interesse i botta e risposta presenti nel suo sito in ordine ai diamanti.
Ho capito che lei non intende dare alcun giudizio sui vari siti on-line che vendono pietre e ben ne comprendo le ragioni, ma credo possa comunque rispondere a questa mia semplice domanda.
Quale dovrebbe essere il costo di un un diamante taglio brillante da 0.50 carati, taglio-proporzioni-finitura:
execellent (o ottime), colore: F, clarity: VVS2, senza fluorescenza?
O meglio lei a quanto venderebbe una pietra di tal genere?
Un gioielliere (che non conosco ma che mi è stato semplicemente consigliato da un amico) a cui ho chiesto un preventivo per un solitario mi ha proposto tale pietra a x.xxx € (più il costo dell'anello ovviamente).
Non capendone assolutamente nulla di pietre preziose, prima di dare l'ok ho deciso di informarmi un po' e ho iniziato a navigare un po' su internet.
Ovviamente come per tutte le cose anche per i diamanti internet è un vero e proprio mercatino delle pulci dove si trova di tutto e di più, ma alla fine escludendo i siti in inglese, quelli con prezzi ridicoli e ebay mi sono ritrovato con due siti (xxx.com e www.com) in cui pietre con le medesime caratteristiche mi venivano proposte rispettivamente a x.xxx € e w.www € (entrambi i siti offrono spedizione gratuita).
Com'è possibile una tale differenza di prezzi?
Se compro un notebook nel negozietto sotto casa so bene di pargarlo di più rispetto al grande sito di e-commerce, ma è altrettanto vero che una parte di tale maggior spesa la andrei a recuperare con il servizio post vendita che internet non può offrire.
Ma per una pietra?
Come si giustifica tale differenza di prezzo?
O su internet prendi solo delle fregature o l'orafo sotto casa ha deciso di pagarsi le sue vacanze con i miei soldi. :-)
La ringrazio anticipatamente della sua disponibilità e rimango in attesa di una sua cortese risposta.
Luca.
Salve, Luca
é un piacere leggere domande pacate e, soprattutto, meditate come quelle che mi rivolge lei, perché mi confermano che c'é davvero qualcuno che legge e ragiona PRIMA di arrivare a decisioni e a scelte ove sensazioni emotive e considerazioni tecniche dovrebbero integrarsi in modo convincente! :-)
Concordo sul mercatino del web dove io stesso faccio, se non shopping, almeno del semplice "carabattoling" da pochi spiccioli... ma mi guarderei bene non solo dal comperare ma anche soltanto dall'esprimere giudizi sul valore di gemme che non ho sotto il naso io, e per tutto il tempo necessario per esaminarle e confrontarle con calma.
Idem dicasi, in particolare, per il diamante che potrebbe interessare a lei, che dovrei innanzitutto cercare.
Nel frattempo per favore non mi trascini nella palude dei confronti, tantomeno di quelli relativi a quotazioni tanto diverse quanto quelle che si trovano (sovente!) nella rete:
perché dovrei scendere in dettagli pericolosi senza poter fornire le adeguate e contemporanee difese...
O, peggio, correndo il rischio di suggerire argomenti truffaldini a malintenzionati e certo attenti navigatori.
Non posso giudicare l'offerta del negoziante da lei citato, ma penso che questi sia in grado di darle tutte le spiegazioni e le garanzie in merito, ovvero l'equivalente del post-vendita del notebook... :-)
A lei ricordo solo un dettaglio, purtroppo SEMPRE ignorato dal grande pubblico dei gemmonavigatori:
le "4C" De Beers che DA SOLE vengono regolarmente strombazzate per ogni dove sono una magnifica base di partenza e un eccellente alibi successivo per rifilare urbi et orbi diamanti che poi, a un esame successivo più completo e più approfondito potrebbero benissimo NON risultare il grande affare che sembravano essere.
E sottolineo che NON metto in dubbio la corretta attribuzione delle "4C" di cui sopra, malgrado ci sarebbe da discutere sulle differenze dei vari Standard e sulla serietà dei diversi laboratori...
Dubbi che invece manifesterà lei spremendo ben bene il gioielliere che, pur felice di tanta attenzione, rimpiangerà di non vendere notebook e telefonini. :-)
egregio sig. gianfranco lenti quasi per caso ho letto alcune sue risposte ai
quesiti che gli pongono i giovani e non sui diamanti da comprare per fare dei regali e, quindi, ho deciso di scriverla a questo proposito.
mi chiamo XXX giuseppe, sono un orefice autodidatta dal 1973 e non ho mai capito nulla o quasi dei diamanti allo stato di minerali tagliati per la gioielleria.
ho avuto quasi sempre il dubbio che, chi li vendesse, avrebbe potuto usare altri metodi per stimarli.
mi spiego meglio:
una gemma ha un certo peso, la si puo' facilmente riscontrare contropesandola, ma come si fa ad accertare il taglio (good, very good, eccellent)? come si fa ad avere un parametro x la simmetria e per la politura? come si fa ad essere certi sul colore della pietra e sulla sua purezza?
la stragrande maggioranza dei gioiellieri (leggi nomi che vanno per la maggiore) rilasciano un certificato semplice per il gioiello venduto dove viene annotato il peso totale dell'oro oppure altro, peso della gemma incastonata colore e qualita'.
ma chi controlla in seguito quello che ha comprato?
di regola bisognerebbe smontare la pietra e sottoporla ad analisi gemmologica ma chi lo fa? le assicuro nessuno.
e dato che io compro anche oro usato quasi sempre mi portano dei gioielli da vendere con diamanti a taglio brillante dicendo di aver speso un sacco di soldi ma poi, andando al sodo di sodo ce ne e' ben poco.
poi ho conosciuto i diamanti leo cut ed e' scattato subito l'amore a prima vista.
per chi non lo sapesse tutti i diamanti leo cut (a cominciare da quelli di ct 0,07 ad andare all'infinito) riportano tutti una sigla di identificazione sulla cintura.
da tale sigla, in qualsiasi momento si puo' risalire(anche visitando il sito www.XXX.xxx) alle reali caratteristiche della pietra senza nessunissimo dubbio!!!!!!
nel mio negozio, prima di leo cut vendevo gioielli montati da gioiellieri anche di valenza, oggi non ho piu' il coraggio di fare tali vendite se non sono solo ed esclusivamente leo cut.
va detta anche un'altra cosa che nessuno dice:
la caratteristica piu' importante per un diamante e' sicuramente il taglio.
una gemma di taglio leo cut very good oppure eccelent e' di gran lunga molto piu' luminosa di un diamante a taglio amsterdam a parita' di peso anche se quest'ultima possa essere di colore e di qualita' superiore.
e che dire poi del ritorno commerciale?
le mie leo cut le vendo sempre con la garanzia di ricomprarle in qualsiasi momento della vita naturale, alla quotazione di mercato di quel preciso momento nel caso in cui il cliente dovesse decidere di ricomprarne un'altra di peso maggiore.
mi perdoni signor lenti per averla disturbata, ma credo che oggi, con la crisi che ci attenaglia, si deve investire solo sulle certezze (non nelle griffe che fanno arricchire solo chi investe in tanta, esasperata pubblicita') e leo cut, sotto questo punto di vista, e' certamente vangelo anzi, un assioma.
cordiali saluti.
p.s. mi piacerebbe sapere la sua opinione in merito.
Buona sera, Giuseppe
nessun disturbo di cui scusarsi, e le più vive congratulazioni da parte mia per la sincerità con cui mi scrive dalla sua isola felice!
Si, perché deve proprio trattarsi di un'isola paradisiaca dove lei vive circondato dalla fiducia incondizionata e incrollabile che ha saputo guadagnarsi da parte dei fortunati isolani!
In attesa che lei mi comunichi dove potrei raggiungerla (vorrei anch'io il mio angolino di Eden) le faccio presente che nel resto del globo terracqueo i clienti, a tutti i livelli, sono soliti controllare e magari far ricontrollare proprio quelle caratteristiche che nei diamanti ne avrebbero determinato il valore e quindi il prezzo.
Per le proporzioni di taglio esistono appositi proiettori di profilo (con schermi dedicati ai diversi Standard) mentre la simmetria (le varie componenti che si raggruppano sotto tale voce) si osserva e si valuta al microscopio insieme alle caratteristiche relative alla finitura e alla politura.
Sempre al microscopio si assegna il grado di "clarity" in conseguenza del numero e della visibilità delle caratteristiche interne eventualmente individuate, e poi mediante il confronto con diamanti dal colore noto si determina il grado di colore (e l'eventuale "serie") da assegnare all'esemplare.
Il discorso sarebbe più lungo ma non credo possibile condensarle in poche righe quelle nozioni basilari che lei dice di non avere...
e che sarebbero il tema di uno dei miei corsi di gemmologia.
Ma mi permetta di puntualizzarle due particolari significativi:
a - il gioielliere é colui che, conoscendo la materia e le regole della professione, é in grado di verificare prima e di garantire poi le caratteristiche dei gioielli ceduti, innanzitutto perché sarà lui a rispondere in prima persona di quanto venduto, e
b - il cedere gemme "pregiate" semplicemente come intermediario commerciale NON la mette al sicuro dai rischi che lei crede scansare grazie a un numero di inciso in cintura... anzi!
Ovvero, proprio la presenza di un certificato e di un numero di matricola sono l'efficace e subdolo anestetico verso il sempre indispensabile, vigile e competente controllo.
Sono contento per lei e le invidio un pochino l'entusiasmo per i suoi "Leo Cut", tanto che non entro nei dettagli (cioé nella polemica) relativi alla superiorità assoluta che lei attribuisce a questo taglio.
Limitandomi a sottolineare che ANCHE PER i LEO CUT il battage pubblicitario non è certo roba da pochi spiccioli... :-)
Lei ricompera i Leo Cut da chi vuole poi esemplari più grandi:
bene, ma sappia che é una prassi del tutto normale che potrebbe essere descritta come "vendere diamanti a rate... con pagamento anticipato per contanti"! :-)
E senza rischi, perché poi sarà molto più facile vendere le quattro pietre da mezzo carato ritirate piuttosto che non collocare quella da due carati ceduta in cambio...
e con relativa differenza, vero?
Si, anche a mio parere il taglio é di gran lunga la caratteristica più importante e per fortuna sono molti i professionisti in grado di valutarlo, di illustrarlo e di promuoverlo adeguatamente.
Anche senza tirare in ballo bibbie, vangeli e testi sacri assortiti "la stragrande maggioranza dei gioiellieri" rilascia i certificati... che il mercato chiede loro, non le pare? :-)
Io abito a XXX e potrei provare con il conto vendita presso un gioielliere di XXX XXX.
Ma ammesso che acconsentano, chi mi assicura che non mi sostituiscano l’anello?
In ogni caso, io non ho fretta e, forse la soluzione migliore è ebay ma, per poter fare una descrizione accurata ho sicuramente bisogno della perizia.
Io non sono in grado di descriverlo.
Cercherò il perito e, magari, approfitterò nuovamente di lei per un confronto sulla perizia prima di metterlo in vendita.
La ringrazio davvero tanto e mi scuso per le riflessioni, a volte, banali ma non so davvero nulla di questo mondo in cui è facile essere fregati.
Il suo aiuto è stato davvero “ PREZIOSO”!
Buone vacanze
Rosa
Rosetta, Rosettaaa...:
via, non esageriamo, né con i complimenti e neanche con le paure (e relative precauzioni)! :-)
Il mio aiuto é soltanto un conforto tecnico con lo scopo di rassicurare, se possibile, alcuni di coloro che temono di "essere fregati" in "un mondo" che non é più pericoloso di tanti altri.
Ben lieto di farle una perizia e un'accurata descrizione dell'anello, ma se lo scopo é solo quello di evitare il rischio di una sostituzione da parte del gioielliere...
le consiglierei di risparmiare l'onorario di un esoso, famelico e spietato perito per d'impiegare il corrispettivo in un romantico week end, magari a Bocca di Magra.
"E cos'intende per "un confronto sulla perizia"?
Una perizia sulla perizia?
Per me sarebbe un'esperienza nuova. o quasi, ma in tal caso le consiglierei TRE diversi esami...
fra cui scegliere i due più vicini o almeno più convincenti. :-)
Scherzo, naturalmente, mentre contraccambio con molta serietà il suo "buone vacanze".
Quindi, se ho capito bene, non devo far smontare l’anello ma dovrei provare a venderlo così com’è.
Però come risolvo il problema della mancanza della certificazione? Immagino che per venderlo sia necessaria.
Dovrei farmela fare da un istituto adatto?
E poi, a chi potrei provare a venderlo?
Dai gioiellieri (non mi sono sembrati tanto entusiasti, dicendo che potrebbero tenerlo in vetrina per molto tempo),
banco dei pegni,
on-line?
Grazie ancora
Rosa
Buon pomeriggio, Rosa
si. a mio parere l'anello dovrebbe essere venduto così com'é, dopo una semplice pulitura o, se proprio fosse opportuno, una nuova rodiatura.
Il deposito in "conto vendita" presso un gioielliere avrebbe il vantaggio di farle realizzare il massimo, ma a volte richiede tempi lunghi... senza nemmeno la certezza della vendita.
In compenso la "certificazione" non é un obbligo (e qui si parlerebbe di "perizia" perché si tratta di un oggetto montato) ma semplicemente una "garanzia" in più relativa all'oggetto ceduto, del quale a volte facilita la collocazione.
Se proprio vuole tale documento, potrebbe chiedere alla CCIAA della sua provincia l'elenco dei periti in preziosi a cui rivolgersi.
Scarterei in blocco i "Monti di Pietà" che a mio parere hanno un senso solo per un deposito temporaneo di oggetti che poi si ritireranno in seguito e proverei tranquillamente con le aste sul web:
con una accurata e veritiera descrizione, senza inflazionati superlativi dovrebbe ottenere un numero elevato di contatti attenti alla sua proposta... .
E il vantaggio della lingua e della residenza di casa nostra.
Solo che ora la gente sta spendendo i risparmi sulla sabbia o sulla neve, quindi credo sarebbe meglio aspettare d'essere un pochino più vicini al natale. :-)
Quindi, se ho capito bene, non devo far smontare l’anello ma dovrei provare a venderlo così com’è.
Però come risolvo il problema della mancanza della certificazione? Immagino che per venderlo sia necessaria.
Dovrei farmela fare da un istituto adatto?
E poi, a chi potrei provare a venderlo?
Dai gioiellieri (non mi sono sembrati tanto entusiasti, dicendo che potrebbero tenerlo in vetrina per molto tempo),
banco dei pegni,
on-line?
Grazie ancora
Rosa
Buon pomeriggio, Rosa
si. a mio parere l'anello dovrebbe essere venduto così com'é, dopo una semplice pulitura o, se proprio fosse opportuno, una nuova rodiatura.
Il deposito in "conto vendita" presso un gioielliere avrebbe il vantaggio di farle realizzare il massimo, ma a volte richiede tempi lunghi... senza nemmeno la certezza della vendita.
In compenso la "certificazione" non é un obbligo (e qui si parlerebbe di "perizia" perché si tratta di un oggetto montato) ma semplicemente una "garanzia" in più relativa all'oggetto ceduto, del quale a volte facilita la collocazione.
Se proprio vuole tale documento, potrebbe chiedere alla CCIAA della sua provincia l'elenco dei periti in preziosi a cui rivolgersi.
Scarterei in blocco i "Monti di Pietà" che a mio parere hanno un senso solo per un deposito temporaneo di oggetti che poi si ritireranno in seguito e proverei tranquillamente con le aste sul web:
con una accurata e veritiera descrizione, senza inflazionati superlativi dovrebbe ottenere un numero elevato di contatti attenti alla sua proposta... .
E il vantaggio della lingua e della residenza di casa nostra.
Solo che ora la gente sta spendendo i risparmi sulla sabbia o sulla neve, quindi credo sarebbe meglio aspettare d'essere un pochino più vicini al natale. :-)