Parliamo di diamanti? O soltanto dei Leo Cut? :-)

egregio sig. gianfranco lenti quasi per caso ho letto alcune sue risposte ai

quesiti che gli pongono i giovani e non sui diamanti da comprare per fare dei regali e, quindi, ho deciso di scriverla a questo proposito.


mi chiamo XXX giuseppe, sono un orefice autodidatta dal 1973 e non ho mai capito nulla o quasi dei diamanti allo stato di minerali tagliati per la gioielleria.

ho avuto quasi sempre il dubbio che, chi li vendesse, avrebbe potuto usare altri metodi per stimarli.


mi spiego meglio:

una gemma ha un certo peso, la si puo' facilmente riscontrare contropesandola, ma come si fa ad accertare il taglio (good, very good, eccellent)? come si fa ad avere un parametro x la simmetria e per la politura? come si fa ad essere certi sul colore della pietra e sulla sua purezza?


la stragrande maggioranza dei gioiellieri (leggi nomi che vanno per la maggiore) rilasciano un certificato semplice per il gioiello venduto dove viene annotato il peso totale dell'oro oppure altro, peso della gemma incastonata colore e qualita'.

ma chi controlla in seguito quello che ha comprato?

di regola bisognerebbe smontare la pietra e sottoporla ad analisi gemmologica ma chi lo fa?  le assicuro nessuno.


e dato che io compro anche oro usato quasi sempre mi portano dei gioielli da vendere con diamanti a taglio brillante dicendo di aver speso un sacco di soldi ma poi, andando al sodo di sodo ce ne e' ben poco.


poi ho conosciuto i diamanti leo cut ed e' scattato subito l'amore a prima vista.

per chi non lo sapesse tutti i diamanti leo cut (a cominciare da quelli di ct 0,07 ad andare all'infinito) riportano tutti una sigla di identificazione sulla cintura.


da tale sigla, in qualsiasi momento si puo' risalire(anche visitando il sito www.XXX.xxxwww.XXX.xxx) alle reali caratteristiche della pietra senza nessunissimo dubbio!!!!!!

nel mio negozio, prima di leo cut vendevo gioielli montati da gioiellieri anche di valenza, oggi non ho piu' il coraggio di fare tali vendite se non sono solo ed esclusivamente leo cut.


va detta anche un'altra cosa che nessuno dice:

la caratteristica piu' importante per un diamante e' sicuramente il taglio.

una gemma di taglio leo cut  very good oppure eccelent e' di gran lunga molto piu' luminosa di un diamante a taglio amsterdam a parita' di peso anche se quest'ultima possa essere di colore e di qualita' superiore.


e che dire poi del ritorno commerciale?

le mie leo cut le vendo sempre con la garanzia di ricomprarle in qualsiasi momento della vita naturale, alla quotazione di mercato di quel preciso momento nel caso in cui il cliente dovesse decidere di ricomprarne un'altra di peso maggiore.


mi perdoni signor lenti per averla disturbata, ma credo che oggi, con la crisi che ci attenaglia, si deve investire solo sulle certezze (non nelle griffe che fanno arricchire solo chi investe in tanta, esasperata pubblicita') e leo cut, sotto questo punto di vista, e' certamente vangelo anzi, un assioma.


cordiali saluti.

p.s. mi piacerebbe sapere la sua opinione in merito.

 

Buona sera, Giuseppe

 

nessun disturbo di cui scusarsi, e le più vive congratulazioni da parte mia per la sincerità con cui mi scrive dalla sua isola felice!

Si, perché deve proprio trattarsi di un'isola paradisiaca dove lei vive circondato dalla fiducia incondizionata e incrollabile che ha saputo guadagnarsi da parte dei fortunati isolani!

 

In attesa che lei mi comunichi dove potrei raggiungerla (vorrei anch'io il mio angolino di Eden) le faccio presente che nel resto del globo terracqueo i clienti, a tutti i livelli, sono soliti controllare e magari far ricontrollare proprio quelle caratteristiche che nei diamanti ne avrebbero determinato il valore e quindi il prezzo.

 

Per le proporzioni di taglio esistono appositi proiettori di profilo (con schermi dedicati ai diversi Standard) mentre la simmetria (le varie componenti che si raggruppano sotto tale voce) si osserva e si valuta al microscopio insieme alle caratteristiche relative alla finitura e alla politura.

 

Sempre al microscopio si assegna il grado di "clarity" in conseguenza del numero e della visibilità delle caratteristiche interne eventualmente individuate, e poi mediante il confronto con diamanti dal colore noto si determina il grado di colore (e l'eventuale "serie") da assegnare all'esemplare.

 

Il discorso sarebbe più lungo ma non credo possibile condensarle in poche righe quelle nozioni basilari che lei dice di non avere...

e che sarebbero il tema di uno dei miei corsi di gemmologia.

 

Ma mi permetta di puntualizzarle due particolari significativi:

 

a - il gioielliere é colui che, conoscendo la materia e le regole della professione, é in grado di verificare prima e di garantire poi le caratteristiche dei gioielli ceduti, innanzitutto perché sarà lui a rispondere in prima persona di quanto venduto, e

 

b - il cedere gemme "pregiate" semplicemente come intermediario commerciale NON la mette al sicuro dai rischi che lei crede scansare grazie a un numero di inciso in cintura... anzi!

Ovvero, proprio la presenza di un certificato e di un numero di matricola sono l'efficace e subdolo anestetico verso il sempre indispensabile, vigile e competente controllo.

 

Sono contento per lei e le invidio un pochino l'entusiasmo per i suoi "Leo Cut", tanto che non entro nei dettagli (cioé nella polemica) relativi alla superiorità assoluta che lei attribuisce a questo taglio.

Limitandomi a sottolineare che ANCHE PER i LEO CUT il battage pubblicitario non è certo roba da pochi spiccioli... :-)

 

Lei ricompera i Leo Cut da chi vuole poi esemplari più grandi:

bene, ma sappia che é una prassi del tutto normale che potrebbe essere descritta come "vendere diamanti a rate... con pagamento anticipato per contanti"!  :-)

 

E senza rischi, perché poi sarà molto più facile vendere le quattro pietre da mezzo carato ritirate piuttosto che non collocare quella da due carati ceduta in cambio...

e con relativa differenza, vero?

 

Si, anche a mio parere il taglio é di gran lunga la caratteristica più importante e per fortuna sono molti i professionisti in grado di valutarlo, di illustrarlo e di promuoverlo adeguatamente.

Anche senza tirare in ballo bibbie, vangeli e testi sacri assortiti "la stragrande maggioranza dei gioiellieri" rilascia i certificati... che il mercato chiede loro, non le pare? :-)