- Scritto da Gianfranco Lenti
- Categoria: Diamanti
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Non riesco a trovare una risposta in internet circa la differenza tra diamanti di tipo Ia; Ib; IIa; IIb
Gentilissimo, Non riesco a trovare in internet una risposta circa la differenza tra diamanti di tipo Ia; Ib; IIa; IIb - Non riesco a capire la differenza tra diamanti di tipo Ia; Ib; IIa; IIb Inoltre visto che il mio esemplare è un taglio rotondo brillante GIA colore D; IF; None fluorescenza e Triplo excellent da 0.75 (come le ho accennato nella mia ultima mail) vorrei sapere in che categoria rientra. Io pensavo la IIa da quel poco che ho capito in internet in testi in inglese; ma forse da queste caratteristiche non è possibile far rientrare la mia pietra in uno dei 4 gruppi e lo si può fare solo con analisi chimica? Grazie Alessandro Buona sera, Alessandro I diamanti di tipo 1 (il 98% dei diamanti naturali) sono cristalli al cui interno si trovano atomi di azoto dispersi nel reticolo cristallino. Questi atomi possono esservi "sparpagliati" in posizioni individuali, e sono i diamanti del gruppo 1b, oppure "raggruppati" a due a due, a tre a tre, oppure secondo simmetrie più complesse, e allora sono i cristalli del gruppo 1a. E questo dovrebbe essere il gruppo al quale appartiene il suo diamante, ove le tracce di azoto sono talmente insignificanti da NON produrre nessuna conseguenza in termini di colore. In ogni caso la presenza di azoto in percentuali diverse (parti per milione...) é all'origine del colore giallo tanto frequente in molti diamanti. Quando invece l'azoto NON é presente, o almeno non é determinabile quantitativamente, i diamanti sono del gruppo II, che sono molto, molto rari. Si suddividono in gruppo IIa, senza impurità e prodotti per sintesi, e gruppo IIb, contenenti tracce di boro a cui debbono il pregiato colore blu. Se e quando sono naturali, ovviamente. Le ricordo comunque che alle gemme in generale, e tantomeno ai diamanti NON si fanno analisi CHIMICHE perché, pur se in misura minima, sarebbero esami di tipo distruttivo... Cosa che in gemmologia non é consentita. Ciò non toglie che anche questo tipo di esami sia stato fatto sui più diversi cristalli onde avere un quadro analitico il più completo possibile, ma i campioni sono stati sacrificati a ragion veduta e solo quando si é trattato di ricerche "a tema"... Altrimenti le analisi sono condizionate ESCLUSIVAMENTE da quelle tecnologie che assicurino l'assoluta indennità dei campioni. In particolare, e a parte analisi ancora più sofisticate, si utilizzano gli esami con gli spettrofotometri: tanto nella regione del visibile quanto nell'infrarosso e nell'ultravioletto per avere risposte significative e, soprattutto., attendibili.