Diamanti

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Fragilità di un diamante VVSI: via, non esageriamo!

Buongiorno,

le scrivo per un chiarimento e la ringrazio in anticipo per la disponibilità.


Ho appena fatto montare un diamante su un anello che vorrei portare spesso.

La mia montatura preferita è quella a griffe con la pietra il più "nuda" possibile, ma vi ho in parte rinunciato per scegliere un castone leggermente più chiuso.


Il mio timore era che indossandolo spesso prendesse troppi urti con il rischio di danneggiare la pietra.

Il gioielliere mi ha detto che essendo un VVS1, vista la purezza il rischio era praticamente inesistente.


E' vero che il rischio è solo fittizio per un diamante con poche inclusioni oppure ho fatto bene a essere previdente e a prottegere un pò meglio la pietra?

So per esperienza che anche se uno fa attenzione è molto facile che un anello prenda colpi accidentali contro le cose più svariate:

tavoli, ringhiere, muri etc...


Grazie

Sandy

 

Buon giorno, Sandy

 

é un piacere avere a che fare con chi ha le idee chiare su cosa fare con un anello!

 

La spiegazione del suo gioielliere é sostanzialmente corretta, anche se un tantino sintetica.

 

L'eventuale sensibilità agli urti di un determinato diamante non dipende direttamente dal grado di "clarity", ammenocché questo non si riferisca a una vistosa "frattura aperta" che, in teoria, potrebbe poi "ripartire" per cause esterne.

 

Concordo sulla scelta di una montatura che protegga maggiormente la gemma dalle possibili percussioni derivanti da un uso intenso perché gli spigoli delle faccette e i bordi della cintura sarebbero comunque zone "a rischio";

 

ma tenga presente vi sarebbe anche un altro pericolo, più subdolo di una caratteristica interna ben individuata:

si tratta della struttura del cristallo in questione, che nella fattispecie é caratterizzata dalla presenza di "piani si sfaldatura"...

ovvero direzioni secondo le quali con un urto (relativamente) modesto si potrebbe separare il soggetto in due parti.

 

Questa caratteristica é sfruttata nella prima fase della lavorazione del grezzo (operazione detta "clivaggio") ed é anche il motivo per il quale, almeno sugli esemplari più grandi, é aggiunta una faccetta supplementare (detta tavola d'apice) quando uno di tali piani coincide proprio con la parte finale del cono di un "taglio a brillante" aumentandone il rischio di rottura.

 

I muri sono pericolosi solo se di pietra viva o se piastrellati in ceramiche, mentre il mancato appiglio a una ringhiera ha conseguenze umane tali da rendere insignificanti quella eventualmente arrecate ai diamanti, vero?  :-)

 

Ma alle situazioni di rischio da lei elencate io aggiungerei anche le zone "rubinetti, lavandini & docce", ove i movimenti rapidi sono statisticamente micidiali.

 

Con ciò le sottolineo che con un minimo di attenzione il suo diamante non dovrebbe correre rischi.

E nella malaugurata ipotesi di una piccola scheggiatura si potrà sempre provvedere con un attento intervento di ripristino.

 

Le auguro una tranquilla serenità diamantifera.

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Ma allora il microfilm del certificato non conta nulla?

Salve sign Gianfranco..

Grazie mille dei preziosi consigli, mi e' stato di grandissimo aiuto ed e' stato gentilissimo!

Probabilmente oggi stesso andro' alla gioielleria di Bergamo a prendere quel punto luce, ma quindi non importa molto se questo non ha il microfilm, giusto?


Grazie mille..

Luca.

 

Salve, Luca

 

il microfilm riporta solo l'opinione di chi ha redatto il certificato che riproduce:

per lei che abita lontano vale (quasi) quanto il due di picche!

 

Meglio, molto meglio la garanzia del gioielliere che, se persona competente e responsabile, la informerà correttamente e con termini comprensibili.

 

E ne risponderebbe di persona, anche in futuro.

 

Mille prego.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Scegliere un "punto-luce": qualche domanda... o un bombardamento a tappeto? :-)

 

Salve..

Visto i miei molteplici dubbi e visto che non sono un esperto nel settore, volevo chiederle delle opinioni..

Vorrei comprare un diamante alla mia ragazza per il regalo di laurea, pensavo quindi a un punto luce..

Il modello l'ho già scelto, solo che sono in dubbio tra due rivenditori...


Il primo e' una gioielleria di un centro commerciale, mi venderebbe un punto luce di XX di 20 punti, colore G SI 1(SI 1,  e' buono o ha gia' una qualita' troppo bassa?), con certificato di garanzia e microfilm (di cui non so bene di cosa si tratta, potrebbe spiegarmelo se riesce?), in piu' un assicurazione per furto o smarrmento...


L'altra opzione, l'ho vista in una gioielleria di Bergamo, lui mi venderebbe un diamante G VS 1 sempre 20 punti, ma con il suo certificato...


E' bene fidarsi, o e' meglio affidarsi a un prodotto fabbricato da una casa piu' nota?

Inoltre la montatura mi sembrava piu' curata quella di XX... lei cosa sceglierebbe..


Avrebbe qualche cosiglio da darmi per l aquisto?

la laurea e' fra pochi giorni, e io non so proprio cosa fare..

Spero in una sua risposta, in modo da andare un po' piu' sul sicuro..

Grazie mille..


Arrivederci...

 

Salve, Luca

 

si, se m'impegno forse riesco a spiegarle cos'é un microfilm e, magari, anche a rispondere in modo decente alle sue domande...  :-)

 

Il microfilm é un pezzetto di pellicola grande meno di 1/4 di francobollo ove é stato ripreso il "certificato gemmologico" della gemma.

A volte e solo per gli esemplari più importanti si riprende anche, in una seconda pellicola, l'insieme di caratteristiche interne che rendono il soggetto inconfondibile e non sostituibile.

 

Il microfilm é (sarebbe) leggibile con una normale lente 10x ma le ditte con maggiore smercio sono dotate di un apposito visore a schermo integrato.

 

Un 20 punti in un punto luce é già un soggetto ben visibile, e quindi condivido la sua ansia per una scelta appropriata.

 

Per cominciare NON si lasci abbagliare dalla "firma" che nella migliore delle ipotesi farebbe scena solo al momento del regalo:

i dettagli da osservare sono altri, e lei mi sembra già sulla buona strada.

 

I punti luce a "girocollo" sono di due tipi: a castone, cioé un bottoncino di forme varie, oppure a cestino, con punte.

Visto che le punte hanno un debole per qualsiasi cosa si presti a impigliarle (per, orrore, "tirare i fili") credo proprio che lei sceglierà il primo tipo.

 

In tal caso osservi che:

a - La superficie del metallo sia liscia e regolare, senza pori di fusione più o meno meno mascherati dalla rodiatura (su oro bianco)

b - La catena, di ottima manifattura, preferibilmente NON sia sfilabile dall'asola o dal castone sottostante il diamante.

A scanso di quegli smarrimenti che vorrebbero assicurarle.

 

Al suo posto io sceglierei senza esitazioni il gioielliere di Bergamo che, senza adagiarsi sulle affermazioni dei suoi fornitori, con la garanzia personale risponderebbe in prima persona della qualità del prodotto.

 

G é un ottimo colore ma lei sceglierà il diamante TAGLIATO MEGLIO perché tanto il grado VS quanto quello SI sono perfettamente "portabili".

Quindi se non vedesse una frattura biancastra attraverso la tavola o, peggio, un'inclusione nerastra sotto la medesima per il resto si fidi dei suoi occhi.

 

Già che c'é, faccia presente che si tratta del regalo per un momento importante e si faccia confezionare il suo "punto-luce" in un bel cofanetto... e non dentro gli infami scatolotti da quattro soldi che arrivano da (molto) lontano. :-)

 

Considerazioni finali:

1 - Per i 20 punti si parla solo di VS.

Le suddivisioni 1 e 2 riguardano (riguarderebbero..) solo gli esemplari dai 30 punti in poi

1 - Contro il furto é meglio assicurare l'abitazione in toto, e non penso che la sua ragazza vada poi in spiaggia con la catenina, no?

Però, se invece le offrissero l'assicurazione contro la rapina...

2 - Le "firme" fanno alcuni pezzi da esposizione, a volte di altissimo livello, ma per il resto vendono la stessa identica merce di tutti gli altri.

Ovvero gli oggetti prodotti da tanti oscuri artigiani (i cosiddetti "terzisti" di Valenza o magari di Napoli):

cambia solo il prezzo, sul quale pesano tantissimo la pubblicità e le P.R.

 

Auguri e congratulazioni per la laurea.

 

 

 

 

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Acquisto di un solitario per i dieci anni di matrimonio.

 

Gent.le  Sig. Lenti,


Approfitto della enorme disponibilità che dimostra rispondendo con pazienza alle domande che le vengono poste sul suo sito, per porLe anch'io la mia questione.

Tra pochi giorni sarà l'anniversario di 10 anni di matrimonio, volevo fare un regalo "per sempre" alla mia signora.


Siccome quando compero qualcosa (qualsiasi cosa) voglio cercare di informarmi e di capirci qualcosa, le pongo anch'io la più classica delle domande:

come fare a comprare un solitario ben montato, senza prendere una fregatura, facendo bella figura e avendo poi una cosa che valga quello che si è speso?


Penso che farsi una cultura in poche ore e senza avere la possibilità di vedere tanti diamanti sia impossibile, su internet qualcosa ho letto sulle solite cose (4 C, sigle della purezza, ecc.), ma lei potrebbe suggerimi qualche testo?


Oppure conosce qualche gioielleria, esperto, qui in Veneto dove potrei andare a vedere di acquistare direttamente un diamante oppure un anello?

Oppure potrei venire a trovarla, anche se non siamo vicinissimi.

Su internet ho trovato questa società di Anversa.


La conosce? Può essere affidabile?

Varrebbe la pena di una "gita" in Belgio?

Le allego un esempio di ciò che vendono addirittura on-line...

--

Grazie per la gentile collaborazione e cordiali saluti.

--

B.

 

 

Buon giorno, B.

 

prima di tutto congratulazioni e auguri per l'anniversario!

 

Ben lieto se nelle rubriche del mio sito ha potuto trovare informazioni utili, ma le premetto non sono in grado di sindacare l'attendibilità dei vari fornitori, tantomeno di quelli che offrono meraviglie a prezzi superconcorrenziali su eBay... :-)

 

Di libri sui diamanti, impostati secondi criteri differenziali diversi, ce n'é una marea ma (anche dato l'incombere della ricorrenza) con una lettura affrettata e/o parziale rischierebbe soprattutto una grossa confusione mentale.

 

Conosco vari gioiellieri in veneto, e alcuni di questi, come grossisti, erano anche miei clienti diretti ma non sarebbe simpatico da parte mia favorirne uno rispetto a tutti gli altri.

In ogni caso un gioielliere affermato avrà tutto l'interesse ad informarla correttamente e a servirla al meglio, dato che la sua reputazione é la parte più importante del suo capitale!

 

Naturalmente posso anche cercarle io una pietra con ottime caratteristiche (a cominciare dal TAGLIO, che é la più importante) ma lei dovrebbe precisarmi la combinazione (forma, taglio, colore e clarity) all'interno della quale spaziare.

A seconda del budget previsto, naturalmente.

 

Al momento potrebbe trovare, prima della chiusura estiva, prezzi più interessanti in Italia che non in Belgio, e comunque le sconsiglierei un giro fino ad Anversa:

a lume di naso ho l'impressione che anche da quelle parti si siano specializzati o si stiano specializzando, in "turisti" come da tempo é tradizione nelle trasversali di Broadway  o di Madison ave. a New York, dove imperversa la "limited warranty" di amaro sapore... "post vacanze".

 

Per non parlare di Shilom rd, a Bangkok, dove i vacanzieri sono fiocinati a tre per tre.   :-)

 

Per la montatura ci sarebbe appena appena il tempo per farla fare A MANO come si deve, nel modello preferito e già a misura del diamante:

questo per non indebolire (a volte pericolosamente) le punte con un adattamento successivo.

 

Per concludere,stabilita la cifra di massima da impegnare, le suggerirei:

1 - scegliere la forma e il taglio del diamante (rotondo, ovale, a marquise, a goccia, a pera (tutti con taglio "a brillante, cioé con 56 faccette + 1 di tavola), oppure a taglio "a smeraldo" ottagonale o quadrato, o il magnifico "princess" (meno reperibile...).

 

Per pietre da indossare io ho sempre consigliato colori dal G (che é "alto") fino alla I e come clarity si spazia tranquillamente fra VVS (alto) e SI.

Opinione personale, ripeto, perché lei si imporrà ESCLUSIVAMENTE un ottimo taglio (proporzioni, simmetria e finitura).

 

Cordiali saluti anche a lei, e un felice anniversario:

alzo con lei un bicchiere di quel Cartizze che ho studiato a lungo, quando ancora non era di moda, in quel di Valdobbiadene.  :-)

 

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Eccone un altro...

Salve sig. Gianfranco

Dopo molto che ci penso ho deciso di rompere la routine quotidiana e di provare una nuova attività per il quale nutro molto interesse l' acquisto di diamanti in Africa, (eccone un altro)  le anticipo che sono alle prime armi, da settembre inizio un primo corso di gemmologia ed altri ne seguiranno.

Passerò l'estate ad informarmi,  girando su internet ho per fortuna trovato il suo sito che trovo il migliore in materia e di cui ho letto la maggioranza delle domande e delle risposte, in queste giustamente lei raccomanda prudenza e non improvvisazione e il fatto che l' esperienza sul campo è la migliore, e dalla quale si percepisce la sua grande esperienza e passione per questo le porgo le seguenti domande.

Nella speranza di non turbarla data l' iniziale inesperienza comunque sorretta da una solida volontà a fare bene.

Tenendo presente che alla base di tutto c'è il possibile sperato guadagno:

Gli acquisti si fanno direttamente nelle società minerarie, ha qualche contatto se non delle società  magari di qualcuno che già lo fa, esiste una pubblicazione dove poterle reperire, l' acquisto tramite queste rassicura da possibili frodi?

E' meglio acquistare da minatori privati?

Ho letto che la via migliore per portarli in europa è Anversa, anche li si pagano iva e dazio sa dirmi a quanto ammontano, esistono paesi europei dove non si pagano iva e dazio?

Mi scusi  Cordiali Saluti

 

Salve, sig. Giorgio

 

simpaticissimo quel suo "eccone un altro" che io adotterò come titolo nella pubblicazione.

Oneste le premesse, chiare le domande quindi spero utili le risposte.

 

L'Africa é un continente e non un Paese. quindi zone diverse e leggi diverse, con alcuni punti in comune.

 

Il commercio dei diamanti é SEMPRE soggetto a permessi e licenze, che sovente cominciano già dal tipo di visto (commerciale e carissimo) per dividersi poi fra i fatidici momenti:

l'acquisto e l'esportazione.

 

La quasi totalità dei Paesi (non li conosco tutti, sia chiaro) ha appositi uffici preposti alla valutazione e alla commercializzazione del prodotto, alla determinazione degli importi relativi alle tasse sull'export, nonché al rilascio delle conseguenti licenze.

Previa distribuzione di infiniti "atti di liberalità" con cui si alimenta una corruzione tanto capillare quanto stratosferica.

 

Naturalmente "i bianchi" sono oggetto di attenzione da parte dei "minatori" locali, che solitamente offrono poca roba ma a prezzi "cash" più bassi della media.

Poi la galera é gratuita (non il vitto, naturalmente) previo un costosissimo e tragico processo, ma con le solite superlative mance uno potrebbe anche cavarsela con il solo arresto e successiva (molto successiva) espulsione.

 

Ma non é detto, soprattutto nel caso in loco si sospetti una felice e prolungata possibilità di mungitura.

Essenziale quindi prendere immediatamente contatto con le nostre rappresentanze diplomatiche, se e quando ci fossero, per chiarire BENE l'iter operativo.

 

Non si gira col contante addosso, ovviamente, e finito felicemente lo slalom fra truffatori e banditi  (occhio al percorso hotel-aeroporto) potrà felicemente sbarcare ad Anversa dove tagliatori e grossisti sono già dotati uffici o almeno di contatti doganali.

Però la sola maniera per non anticipare dazi e dogane é quella di lasciare i suoi acquisti in deposito "schiavo dogana" dove potrà farli esaminare dai compratori o riesportarli verso lidi più felici.

 

Si, io dispongo di contatti in alcune zone dell'Africa, e di quel minimo di organizzazione che mi permetterebbe di sfruttarli:

ma non si aspetterà mica che li metta a disposizione di un entusiasta futuro concorrente, vero?  :-)

 

Corsi di gemmologia, info su Internet e testi che sostituiscano l'esperienza (e l'attrezzatura!) per evitare frodi o semplicemente acquisti non remunerativi?

Se li trovasse sarò felice di condividerli con lei e con tutti i novelli Aladino diamantiferi.

 

L'esperienza costa SEMPRE parecchio e se lei ha davvero letto "domande e risposte" avrà notato come ripeta sempre che trasformare soldi in gemme é facile, ma fare il contrario, NO.

Soprattutto quando se ne vuole anche trarre un utile.

 

Ma mi permetta una domanda crudele:

lei dispone già di una catena commerciale, o almeno di compratori seriamente interessati?

Altrimenti le alternative sarebbero solo due:

a - andare in giro suonando campanelli per offrire i suoi sassolini grezzi, o

b - giocare a biglie con i medesimi, perché quasi certamente non avrebbe più i soldi per farseli tagliare.  :-)

 

Non ho nulla di cui la dovrei scusare  :-)

In bocca al lupo.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Un diamante "I Color" potrebbe essere in realtà un "H Color" se...?

Salve

ho rintracciato il vostro Sito, alla ricerca di notizie piu dettagliate sui diamanti.

Invio in allegato, verifica on line dell’autenticità di un certificato relativo a un diamante.


La presente al fine di richiedere una spiegazione:

Assodata la caratura di 0,41

Assodata l’assoluta assenza di imperfezioni

(trattasi di un LC sinonimo di IF, e posizionato nella scala delle imperfezioni al posto di quest’ultimo, prima del VVS1)

Assodato il tipo di taglio,


Avanzo un dubbio in merito al colore,


Sul sito HRD, la dicitura “slightly tinted white” corrisponde nella scala del colore alla lettera   “I”


Mi è stato detto che nel caso specifico l’aggiunta di “+ (I) ecg” dovrebbe far si che il colore della pietra corrisponda sostanzialmente ad una lettera H

Corrisponde al vero???

In rete non rintraccio alcuna notizia in merito !!


Anticipatamente grazie per qualsiasi informazione fornita

Saluti

Giuseppe

 

 

Salve, Giuseppe

 

complimenti: con l'allegato che mi ha mandato, m'ha messo in difficoltà!

 

Avrei avuto bisogno della scansione del certificato e allora avrei potuto dormire tranquillo, ma sul documento che m'ha mandato lei MANCA il "report number" e questo mi rende diffidente perché si tratta di un dettaglio essenziale.

 

Per rispondere però alla sua domanda circa il colore le faccio presente che i vari "gradi" del medesimo contengono esemplari  un pochino "più alti" o un pochino "più bassi", ovvero il fiore o la coda del lotto.

Ovviamente per i diamanti di minore dimensione.

 

Nel caso di quanto sopra, trattandosi di uno 0,40 ct la  pietra sarebbe comunque una "I color", mentre il resto riguarda solo il sesso degli angeli.

 

O l'entusiasmo del venditore...

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Un diamante grezzo da 24 ct: varrebbe la pena acquistarlo? (2)

Salve Gianfranco,

hai ragione le foto inviate non permettono di dire piu' di tanto e un professionista serio ovviamente non puo' basarsi su questi dati (sarebbe come se un medico fornisse diagnosi al telefono) di questo mi rendo perfettamente conto.


Pero' devo fare anche un discorso costo-beneficio , nel senso che  le situazioni non sempre permettono di fare analisi gemmologiche complete e accurate.

 

In questo caso la distanza mi impedisce di avere le accurate informazioni di cui parli (che gradirei (e come lo gradirei!!!) avere anche io ovviamente) quindi devo basarmi sulle poche (direi pochissime...) informazioni che ho per fare delle conclusioni preliminari (che potrebbero pure esere sbagliate),  certamente non mi diranno se è o non è conveniente acquistare la pietra, ma mi direbbero se vale la pena approfondire o lasciar perdere ;

 

è un po' il discorso della ricerca petrolifera cioè faccio "buchi" nel terreno e in base alla composizione geologica del terreno che porto in superficie posso dire se vale la pena andare avanti o lasciar perdere.


Ad es. se dalle foto si potessero inequivocabilmente vedere inclusioni , fratturazioni e o sfaldature,geminazioni... tali da rendere il minerale semitrasparente, già potrei concludere che non vale la pena appofondire..

 

insomma un discorso del genere non so se ha capito quello che voglio dire.


In alternativa non rimane che preparare gli attrezzi e volare a Belo Horizonte...

Saluti

Sandro

 

Buona sera, Sandro

 

trattandosi di cristalli di quelle dimensioni direi proprio che valga la pena di approfondirne le caratteristiche fino ad acquisire TUTTE le info necessarie per una decisione.

 

Se le foto fossero sufficientemente dettagliate da permettere qualche ragionevole ipotesi, la prima che mi viene in mente é che il fotografo aveva sufficienti cognizioni in materia ANCHE per esprimere un giudizio...

 

Poi, é anche possibile che situazioni cristallografiche particolari facciano apparire traslucido un cristallo che invece ha anche zone trasparenti e quindi pregiate;

 

e le foto NON sono in grado di dare, di solito, informazioni attendibili sul colore del soggetto.

 

Quanto al grado di "clarity" del soggetto finale ricavabile, sempre che non si tratti di un geminato di compenetrazione, é un calcolo che presuppone esperienza e calma di valutazione.

 

Conclusione:

a - in condizioni ideali dal taglio del grezzo si ricava circa un 50% di finito.

b - se dal grezzo brasiliano si ricavasse anche solo il 30% con una gemma di qualità uscirebbero tranquillamente il rimborso dei costi e utili interessanti...

c -  situazioni diverse potrebbero sconsigliare ulteriori investimenti.

 

A buon intenditor...

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Un diamante grezzo da 24 ct: varrebbe la pena acquistarlo?

salve Gianfranco

guardi questo diamante grezzo da 24 ct, trovato in Brasile nella casa di un garimpero del Minas Gerais,cosa ne pensa?

Varrebbe la pena acquistarlo?

saluti

sandro

 

Buon giorno, Sandro

 

giudicare la "convenienza" all'acquisto dei grezzi é già un problema potendoli esaminare di persona, con il tempo e gli strumenti necessari,  in luogo adatto...

 

Farlo a distanza, e addirittura su foto, sarebbe semplicemente un suicidio.

 

Ciò non toglie che il soggetto fotografato mi sembrerebbe adatto per un accurato esame valutativo..

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Diamanti grezzi: cosa farne?

Buonasera sig. Gianfranco

La ringrazio per la sua disponibilità, dopo aver visitato il suo servizio di domande/risposte ed il sito in generale le faccio i complimenti.

La domanda è la seguente:

Ho ricevuto in eredità da mio zio diamanti grezzi essendo questi una discreta quantità e non avendo ne perizia ne atto di importazione avendoli zio acquistati  esssendo un pilota di linea aerea quindi facilitato nei controlli doganali.

Ora vorrei venderli cosa mi consiglia di fare, la perizia, magari di farli lavorare se poi valgono di più, ma soprattutto a chi venderli, in media sul prezzo di perizia che percentuale si riesce a fare, se conviene posso andare anche all' estero, ho letto nel suo sito che Anversa in europa è molto importante per i diamanti magari se conosce qualcuno.

Grazie

 

Buona sera, Dimitri

 

la perizia sui preziosi costa il 3,5%... o magari nulla, se si tratta solo di qualche grezzo.

 

In Italia (a Valenza) si possono far tagliare aggiungendo così una notevole percentuale al loro valore, e soprattutto potendoli tenere sotto controllo...

 

Ma qui il costo di taglio é elevato (150 € a carato, grezzo) e vale la pena solo per esemplari di almeno 3 o 4 carati, di forma regolare (ottaedro) e di elevate caratteristiche.

 

Ad Anversa ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta, ma i tempi di lavorazione sono comunque lunghi e dovrebbe mettere in conto almeno un paio di viaggi.

 

In ogni caso NON s'illuda di venderli tanto facilmente e a buon prezzo perché ormai da tempo l'offerta supera di gran lunga la domanda.

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NOTA: "scrivici" é sempre danneggiato. indirizzare direttamente a: jlenti@gemmologia.net

Mi spiace ma il primo tentativo di ripristino non ha funzionato:

il "form" é quello di prima, ma la posta non mi arriva ancora.

 

Se non avete ricevuto risposta per favore scrivete di nuovo, direttamente a:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Chiedo scusa per l'inconveniente.

 

Gianfranco Lenti.