- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Fragilità di un diamante VVSI: via, non esageriamo!
Buongiorno,
le scrivo per un chiarimento e la ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Ho appena fatto montare un diamante su un anello che vorrei portare spesso.
La mia montatura preferita è quella a griffe con la pietra il più "nuda" possibile, ma vi ho in parte rinunciato per scegliere un castone leggermente più chiuso.
Il mio timore era che indossandolo spesso prendesse troppi urti con il rischio di danneggiare la pietra.
Il gioielliere mi ha detto che essendo un VVS1, vista la purezza il rischio era praticamente inesistente.
E' vero che il rischio è solo fittizio per un diamante con poche inclusioni oppure ho fatto bene a essere previdente e a prottegere un pò meglio la pietra?
So per esperienza che anche se uno fa attenzione è molto facile che un anello prenda colpi accidentali contro le cose più svariate:
tavoli, ringhiere, muri etc...
Grazie
Sandy
Buon giorno, Sandy
é un piacere avere a che fare con chi ha le idee chiare su cosa fare con un anello!
La spiegazione del suo gioielliere é sostanzialmente corretta, anche se un tantino sintetica.
L'eventuale sensibilità agli urti di un determinato diamante non dipende direttamente dal grado di "clarity", ammenocché questo non si riferisca a una vistosa "frattura aperta" che, in teoria, potrebbe poi "ripartire" per cause esterne.
Concordo sulla scelta di una montatura che protegga maggiormente la gemma dalle possibili percussioni derivanti da un uso intenso perché gli spigoli delle faccette e i bordi della cintura sarebbero comunque zone "a rischio";
ma tenga presente vi sarebbe anche un altro pericolo, più subdolo di una caratteristica interna ben individuata:
si tratta della struttura del cristallo in questione, che nella fattispecie é caratterizzata dalla presenza di "piani si sfaldatura"...
ovvero direzioni secondo le quali con un urto (relativamente) modesto si potrebbe separare il soggetto in due parti.
Questa caratteristica é sfruttata nella prima fase della lavorazione del grezzo (operazione detta "clivaggio") ed é anche il motivo per il quale, almeno sugli esemplari più grandi, é aggiunta una faccetta supplementare (detta tavola d'apice) quando uno di tali piani coincide proprio con la parte finale del cono di un "taglio a brillante" aumentandone il rischio di rottura.
I muri sono pericolosi solo se di pietra viva o se piastrellati in ceramiche, mentre il mancato appiglio a una ringhiera ha conseguenze umane tali da rendere insignificanti quella eventualmente arrecate ai diamanti, vero? :-)
Ma alle situazioni di rischio da lei elencate io aggiungerei anche le zone "rubinetti, lavandini & docce", ove i movimenti rapidi sono statisticamente micidiali.
Con ciò le sottolineo che con un minimo di attenzione il suo diamante non dovrebbe correre rischi.
E nella malaugurata ipotesi di una piccola scheggiatura si potrà sempre provvedere con un attento intervento di ripristino.
Le auguro una tranquilla serenità diamantifera.