Gentile sig. Lenti, eccomi di nuovo a lei, nell'attesa delle perle, stavolta per un quesito su un diamante: vorrei far smontare da un ciondolo un bel brillante di famiglia e farlo diventare un anello.
Conosco un gioielliere qui a Milano, XX di via XXX, ma data la caratura della pietra (2,50) credo che le precauzioni non siano mai troppe.
Pensavo di rivolgermi direttamente all'istituto gemmologico italiano di Milano, che oltre a una certificazione (che non ho, è una pietra di famiglia acquistata negli anni '50, so solo i carati, il colore, che è K, e che il taglio si chiama piquet) effettuerebbe anche il rimontaggio della pietra su un anello da me fornito.
Ovviamente, rispetto al gioielliere, pagherei l'analisi, che è più del doppio del costo del lavoro di oreficeria.
Mi rivolgo a lei con grande fiducia: quale alternativa scegliere??
Grazie grazie grazie e quando è a Milano non esiti a scrivermi, le offrirò il miglior caffé con pasticcini della città (da Bastianello, regno dei super golosi...)
Ester.
Buona sera, Ester
rispondo alle sue ultime tre e.mail e confesso subito (patteggiamo? :-) che si, il mio lavoro mi piace proprio. al punto che (quasi) pagherei io per farlo.
Ma lei mi informa che l'IGI, oltre a certificare il suo diamante, lo farebbe anche rimontare'
Oibò, questa m'é proprio nuova.
Il suo diamante é senz'altro da far certificare (K, taglio rotondo, a brillante, o altro che sia), ma soprattutto é di grado "piqué", livello che la farà dormire sonni tranquilli.
Perché PRIMA di farlo smontare potrebbe far eseguire una o più foto al microscopio, nella certezza che al mondo NON esiste nessun'altra gemme uguale.
Poi sarebbe facile verificare che le hanno restituito la stessa pietra.
Sia chiaro, non credo che nessun gioielliere degno di questo nome si abbasserebbe a farle lo scherzo delle tre carte, ma é meglio prevenire, quando é possibile...
Se io dovessi affrontare un'operazione del genere con un interlocutore sconosciuto, mi presenterei con tanto di certificato gemmologico e foto al microscopio, dopodiché mi farei rilasciare una ricevuta nella quale il gioielliere riconosce per tale la gemma descritta e fotografata.
Possibilmenbte con un testimonio (esterno alla sua famiglia, ma non necessariamente con basettoni und lupara sotto il mantello :-)
Attenzione, però:
al momento del ritiro LEI, o chi sarà con lei, dovrà essere in grado di riconoscere senza tentennamenti l'esemplare rimontato, altrimenti tutte queste precauzioni sarebbero inutili.
Mi prenoto per il caffé, rinunciando ai pasticcini, perché io sono goloso... di pane.
Ma lei non é di Altamura, né dei castelli romani, dove producono dei pagnottoni degni del desco degli dei.
O delle mie bruschette.
Dovrei proprio venire a Milano, perché uno dei miei monitor ha il mal di pancia, ma se nel frattempo volesse venire lei a Valenza potrei farle io le fotografie che le servono.
Buonasera, non so se potrà darmi una risposta la ringrazio anche per il tempo da lei speso nel leggere questa mia vorrei chiederle un suo parere riguardo alla vendita di diamanti all'asta su ebay.
In particolare gradirei un suo giudizio sulla offerta dall' indirizzo http://XXX vi si trovano gemme di piccola caratura a prezzi abbordabili per me.
Buona sera sig. Lenti, innanzi tutto le faccio i complimenti per la professionalita e chiarezza del suo sito e delle risposte che fornisce alle domande che le vengono poste.
Mi scuso a priori per la mia ignoranza in tema di preziosi, e vengo al punto: comprese in una eredità ricevuta di recente, vi erano anche alcune pietre sfuse, tra cui (ed è quello che mi interessa) un "presunto" diamante.
E' una pietra di circa 0,50 carati.
E purtroppo senza alcun tipo di certificazione che l'accompagni.
La mia domanda è se sia possibile rivolgersi a qualcuno per una valutazione e, ove sia conveniente, una certificazione definitiva della pietra.
Eistono istituti specifici?
E potrebbe darmi un'idea per quanto approssimativa del costo?
Ringraziandola in anticipo per il tempo che mi concederà, le porgo i miei saluti.
Buona sera, Franco
grazie per i complimenti, ma mi aspetto da lei e dagli altri navigatori suggerimenti e critiche per cercare di migliorare ancora il sito....
Nella sua città potrebbe rivolgersi al laboratorio che le indico di seguito,
almeno per l'identificazione delle gemme,
la cui titolare vorrà cortesemente salutare da parte mia.
La dottoressa, ove non potesse provvedere di persona, le potrà indicare ove far eseguire un'eventuale perizia a valori, nel caso non voglia eventualmente venire fino a Valenza.
E non si preoccupi del costo, che sarebbe assolutamente ragionevole.
spero stia bene, noi qui meravigliosamente e la pupetta cresce che è una meraviglia….
Su suo suggerimento ho fatto un giro sul forum di appassionati di gioielli legato a Ebay.
Quello dove scrive anche lei per intenderci.
Veementi signore si scambiavano feedback su eccezionali venditori americani
Sono andata a fare un giro su questi venditori e sono rimasta stupefatta…
Diamanti da 2,54 carati gialli naturali (quindi rarissimi) a 5000 dollari montatura compresa (badi dollari, nemmeno euro),
diamanti da 5 carati il cui prezzo di mercato è dichiarato 45.000 dollari venduti a 14.000, orecchini il cui prezzo di mercato sarebbe 4000 dollari venduti a 700…
C’è persino un solitario di 7.03 ct il cui valore dichiarato è 120.000 dollari e rotti ma li è venduto a 30.000
Ora è vero che a volte in Italia i prezzi sono più cari, ed è vero che su internet spesso si risparmia (io sono la prima che a volte ho acquistato on-line oggetti vari, dalla lavatrice, alla Mont Blanc).
Però come si fa a credere a certi prezzi?
Se io ho un oggetto che vale 100 e per mia organizzazione, perché ho pochi passaggi, tanto smercio etcc riesco a fare un buon prezzo, se non sono scema lo venderò (sicura di attirare i clienti come il miele le api) con uno sconto del 15 o del 20% max, ma anche con uno sconto vero del 10% su certe cifre potrei stare certa di attirare l’attenzione…
Perché dovrei venderlo (ripeto se non sono scema) con sconti che vanno dal 50 al 70%.?
C’è qualcosa che proprio non mi torna…
Siamo tutti bambocci noi che andiamo ancora dal nostro gioielliere di fiducia (certo dopo i debiti confronti e la giusta informazione) e che in generale ragioniamo se lo pago 10 vale (+ o -)10 se lo pago 100 vale 100, oppure c’è puzza di fregatura?
Premetto che il sito dichiara la formula soddisfatti o rimborsati (si ma se stai in america e ti scrivo che non sono soddisfatta poi come si fa a riavere i soldi??) e accompagna ogni gioiello con la sua certificazione…
Ci tenevo ad avere una sua oggettiva e sincera opinione.
A lei che è un esperto del settore non le è mai venuta voglia di comprarsi uno di questi gingilli solo per valutarlo e vedere cosa c’è davvero dentro la scatola?
le scrivo da Roma per porgerle un quesito in merito alla sua professione.
Dovrei regalare un solitario alla mia futura sposa e ho quindi cominciato a studiare su Internet la classificazione delle gemme fino ad imbattermi con il suo sito....
Dunque, il negoziante, a fronte di una mia richiesta di un diamante da 40 punti che fosse classificato D IF, mi ha proposto una certificazione fatta da un perito esterno (naturalmente di sua conoscenza) adducendo la giustificazione che la classificazione della pietra fatta all'origine non ha molto valore una volta rimossa quest'ultima dal proprio blister.
Però leggendo qua è la, ho scoperto che per fare una classificazione attendibile, la pietra deve essere smontata dall'incastonatura.
Lui per tutta risposta mi ha fatto vedere una perizia fatta dal suo gemmologo dove era riportata la foto dell'anello spiegandomi che così facendo il diamante era identificabile in modo univoco.
Cosa mi consiglia di fare?
Spero di non essere stato troppo prolisso.
La ringrazio anticipatamente per il tempo che mi vorrà dedicare.
torno a scriverle in merito al brillante di oltre due carati accompagnato da certificato redatto da gemmologo a rischio di "accidente" automobilistico.
Ho parlato subito alla mia amica delle sue perplessità; essendo lei molto scossa (ha pagato la pietra circa xx.000 euro), ci siamo rivolte al sig. xxx, gioielliere e gemmologo IGI molto noto a Brescia proprio per queste competenze.
Il sig. xxx, visto il certificato e la pietra, ha condiviso in toto i suoi dubbi, non tanto per la purezza (la gemma non presenta grosse inclusioni, anche per un giudizio serio ci ha rimandato all'esame accurato da parte di un gemmologo dell'IGI, con pietra assolutamente smontata), quanto per il colore;
secondo lui, se siamo fortunate, si riuscirebbe forse a rientrare dal basso nel J color.
Inoltre, ha forti dubbi sulla caratura effettiva, in quanto rileva che la pietra gli sembra "bassa" nelle sue proporzioni.
La mia amica ha di conseguenza contattato per un reclamo il negozio in centro a xxx dove l'ha acquistata;
visto che (sempre all'italiana) può contare un genero colonnello della Guardia di Finanza proprio dell'area di xxx, pare abbia ottenuto il ritiro dell'anello a un prezzo vicino al costo originale.
Devo naturalmente presentarle i miei ringraziamenti e riportarle la riconoscenza della mia amica, che, naturalmente, pretenderà per la nuova pietra che sta per acquistare certificato redatto da enti di specchiata reputazione.
salve, grazie della sua risposta e delle sue delucidazioni...
ieri ovviamente sono tornato "imbufalito" alla carica dal gioiellerie truffatore il quale ovviamente giura di non aver fatto nessuna sostituzione.
Ci siamo recati presso il gemmologo che aveva stimato al pietra il quale ha confermato di aver analizzato quell'anello con quella pietra e che si tratta di topazio... (ma d'altronde non mi aspettavo dicesse nulla di nuovo... in fondo a lui hanno portato quel fondo di bottiglia...)
Sono tornato dai due gioellieri che precedentemente avevano visto gli anelli ed entrambi appena riviste le pietre montate hanno riconosciuto quella falsa da circa 50 cm... senza lente.. e senza ausili particolari...
Da qui il dubbio che avevo in merito alla sostituzione... è diventata certezza.
Le vorrei fare un'ultima domanda... che forse potrebbe mettere il truffatore con le spalle al muro o comunque in chiara difficolta': il diamante montato in precedenza (e quindi sostituito)mi era stato definito come taglio antico (credo differisca nel numero delle facce...) non solo dal truffatore ma anche da molti altri... ora vorrei verifcare se il topazio montato ha lo stesso taglio antico come detto sul diamante. Se dovesse avere un taglio moderno credo che a questo punto non ci siano dubbi sulla disonesta' del soggetto...
la ringrazio in anticipo e cerco di allegarle due foto tanto per farle rendere conto.
Grazie della sua disponibilita'.
p.s. ovviamente le foto inviate sono a solo titolo infomativo per lui senza nessuna considerazione in merito. Si tratta di due fedi (di dubbio gusto) che mio nonno fece fare con scritte in arabo poichè lavorando in libia per diveri anni (costruiva gasdotti) fu molto influenzato dalla cultura arabo-islamica tantoche' i nomi: emma e settimio sono scritti in arabo.
buongiorno, le rubo due minuti per descriverle cio' che mi è accaduto: posseggo due anelli (della nonna) con ciascuno un diamante di 1,6 ct circa.
Preso dal desiderio di sapere il loro valore mi reco presso un gioiellere che credevo fosse di fiducia:
dopo averli visti con la lente mi conferma la loro autenticita' e successivamente mi chiede che per una perizia precisa avrebbe dovuto portarli all'IGI per farli valutare attentamente (premetto che tali anelli erano stati in precedenza visionati da altri due gioiellieri ed entrambi avevano confermato la loro autenticita')... bene arriviamo al dunque... (anzi male)... tali anelli mi vengono restituiti 10 gg dopo con il relativo certificato (IGI) ma ahime'... il gioiellere mi dice che uno dei due è UN TOPAZIO!
E che si era sbagliato nella valutazione... inoltre verifico che mancano due (di 8) piccoli "gancetti" che tenevano il diamante incastonato...
La mia domanda è la seguente:
Puo' un esperto gioiellere confondere un topazio con un diamente (ct 1,6)?
Ovviamente sono convinto che la pietra mi è stata sostituita e tutto cio' comportera' al gioielliere e al gemmologo l'inizio di una "via crucis" che vedra' si concludera' con la restituzione del maltolto grazie e scusi lo sfogo .