Diamanti

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2188

Pensa che il prezzo sia eccessivo per ciò che mi è stato dato?

buongiorno, da qualche settimana ho acquistato un bracciale tennis di 3,70 ct di diamanti.. circa 0,07 ct a pietra certificate come F color e VVS!

Facendolo valutare da un gemmologo mi è stato detto che le pietre sono invece G color, taglio commerciale e di purezza VS 2 e SI 1 !

il prezzo era di X.X00 euro pensa che sia eccessivo per ciò che mi è stato dato?

grazie mille per la sua cortese attenzione

Buona sera, Giusy

le dico subito che NON esprimerò pareri a proposito del suo tennis, perché non potendolo esaminare di persona un giudizio a distanza sarebbe da irresponsabili.

E anche per non aggiungere ulteriore confusione ai particolari che lei mi ha comunicato… e a quelli che mi ha taciuto.   :-) 

Lei accenna a "diamanti certificati", ma come e da chi?

Certificati PRIMA del montaggio, voglio credere, e ovviamente in un lotto sufficientemente uniforme.

Ma, in tal caso, complimenti al suo gemmologo che ha POI contestato il colore valutandolo in condizioni ben più difficili, cioè attraverso la tavola di pietre montate.

E individuandone la differenza fra un F dichiarato e il contiguo G riscontrato al lume della sua esperienza:  chapeau!

"Taglio commerciale" per me non significa nulla, visto che é una definizione tanto generica da comprendere un ampio ventaglio di possibilità.

Quanto al grado di clarity, i diamanti piccoli come quelli del suo tennis DI SOLITO si graduano SOLO come VS (senza l'1 o il 2) , mentre i successivi numeri si utilizzerebbero con il livello SI.

Nulla proibisce, tempo necessario a parte, di effettuare selezioni più accurate, ma in questo caso sarei curioso di sapere chi avrebbe certificato i diamanti all'origine.

Spero di non averla delusa (troppo), e le rivolgo ora la domanda più importante:

grazie a un ottimo taglio i suoi diamanti brillano come tante stelle in una limpida notte d'estate?  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 1927

Occorre che si stipuli una "assicurazione" … Ma come mai lei è così contrario alla "laserizzazione" delle pietre? - 2 -

Grazie sig. Gianfranco della sua celere risposta e consigli, effettivamente se fatto inviare da "un professionista con p.iva"  l'analisi Cisgem costerebbe un po' meno.

Lo domanderò allo smontaggio.

La montatura che adesso lo indossa non ha particolare pregio, oro giallo anni '80-90.

Non ne aumenta il valore per nulla e quindi concordo con la sua opinione che non occorra ripristinarlo con quella. (tra l'altro è fuori moda)

Ma come mai lei è così contrario alla "laserizzazione" delle pietre (farei incidere il codice analisi, non il mio nome.... per carità!), esiste un motivo che non ho compreso, magari sto effettivamente sbagliandomi perché può creare dei problemi di rivendita della stessa?

Anzi, parrebbe essere una pratica oggi sempre più in voga, poco costosa e che permette di utilizzare l'oggetto poi eventualmente montato da me o dall'acquirente, senza "perdere" la certificazione (almeno teoricamente).

Quando parlavo di "rivendita per realizzazione" intendo una asta (magari internazionale), non i "soliti noti"... (che comprano subito, ma pagano sempre molto molto poco, non concorda?) - avere un relativo bisogno non vuol dire averne urgenza.

Certo, ai "soliti noti" non occorre certificazione, analisi, laser... niente di tutto ciò!

grazie

Salve, Fabrizio

si, lo ammetto, sono pesantemente prevenuto contro i blister, che oltre a mortificare lo sfolgorante brillio dei diamanti m'impedisce di osservarli come si deve, e soprattutto detesto con tutta la mia gemmoanima la marcatura laser delle cinture, che aggiunge un orpello estraneo, non di rado pericoloso e soprattutto inutile!

Una scritta che proprio perché estranea alla gemma io segnerei in verde, a proposito di graduazione di clarity, come qualcosa che (pur lieve) non dovrebbe esserci...

Certo, pare stia diventando una prassi comune, a richiesta presso certi laboratori e d'ufficio in altri, ma col solo vantaggio comune nei due casi che viene eseguita a pagamento. :-)

L'eventuale "perdita" della garanzia sarebbe comunque il danno minore perché la presenza di una matricola ha invece un effetto nefasto sull'attenzione di non pochi acquirenti:

ovvero degli sprovveduti e infelici acquirenti convinti che quel determinato numero identifichi COME DIAMANTE la pietra che lo reca: 

e questo soltanto perché il numerino rilevato in cintura coincide con quello di un certificato gemmologico, senza dubitare minimamente che la marcatura laser di una qualsiasi imitazione sarebbe più veloce e anche meno costosa della risolatura di un paio di scarpe!

In ogni caso, se un futuro compratore si facesse assistere da un pignolo come me, lei avrebbe l'opinabile piacere di discutere con qualcuno che arriccia il naso…  :-)

Arriccerebbe il naso, pur valutando il diamante a un livello probabilmente maggiore rispetto a quello di vari compro-oro.

Quindi le ripeto che, al suo posto, lascerei al nuovo proprietario la triste incombenza numerica.  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2836

Un tennis in diamanti per natale... Qualsiasi altro consiglio è davvero gradito. :-)

Buongiorno,vorrei regalare per natale un bracciale tennis con diamanti a mia moglie. 

Vista la mia conoscenza quasi nulla del settore e la mancanza di un orafo di fiducia ho cominciato a documentarmi sul web e mi sono imbattuto nel vostro sito che considero molto ben fatto. 

Premetto che la cifra che ho a disposizione è di circa X.000/X.X00 euro, è una cifra ragionevole per aver un buon tennis? 

Vicino a casa è presente una gioielleria che mi ha proposto la creazione del bracciale a richiesta.

Considerando il mio budget quale potrebbe essere una richiesta ragionevole da fare al gioielliere (carati, numero pietre purezza dcc).

E' meglio comprare i diamanti e farseli montare oppure conviene prendere il tutto già montato?
Nel caso dove si possono comprare?

Voi fate anche la vendita?
Che tipo di "garanzia" mi dovrei far rilasciare dal venditore? 

Ho letto che consiglia di controllare le pietre con la lampada (di Wood?) per verificarne l'uniformità.

Ma questa lampada di solito è in possesso dei gioiellieri? 

Qualsiasi altro consiglio è davvero gradito.

Grazie mille per la cortesia. 

Buona sera, Angelo

la ringrazio per i complimenti al sito, dalle cui trincee vedrò di rispondere colpo su colpo alla micidiale raffica di domande con cui lei mi bersaglia!

Il suo budget é assolutamente sufficiente per regalare un bel tennis alla sua fortunata consorte, che ne sarà certo felice e molto riconoscente.

Quanto alle caratteristiche da privilegiare a proposito dei diamanti, su tutte svetta IL TAGLIO, che deve essere moderno, geometricamente ben fatto e altrettanto accuratamente rifinito ("lustro" superficiale).

Sensata e professionalmente molto apprezzabile l'offerta del gioielliere che le consentirebbe d'intervenire già in fase di progetto del gioiello:

mi creda, é una gran bella cosa, e lo dico come un innamorato che si é deliziato per anni proprio nella personalizzazione di tanti oggetti ai quali aggiungere un pezzetto di sé…  :-) 

E di tanto in tanto rispolvera l'antico mestiere per oggetti richiesti soprattutto da parenti e da amici... 

I diamanti si comperano dai commercianti specializzati, ma andare a cercare e poi selezionare una cinquantina o poco pià di piccoli diamanti non sarebbe un lavoro per lei, sempre ammesso che lei riesca a farsi rivevere, prima, e a poterli scegliere, poi.

La lampada UV (a "luce di Wood" ) di solito NON é sul banco del gioielliere, che (quando ne dispone) la usa solo al momento dell'acquisto dei gioielli, e soprattutto di quelli con parecchi diamanti, o nella valutazione dei "lotti" dei medesimi.

La fluorescenza che vi fosse eventualmente individuata (un 25 % circa del totale nei diamanti naturali) NON sarebbe un difetto, ma personalmente preferisco considerarla con una certa attenzione al momento della scelta delle gemme da accostare, per garantire loro un colore uniforme anche in condizioni di luce diverse.

Ma anche per scongiurare eventuali scompensi cardiaci a fanciulle impressionabili...

nel caso di inattese, sconosciute e magari anche forti fluorescenze evidenziatesi in discoteca…  :-)

Per avere poi diamanti (un pochino) più grandi, potendo scegliere si dovrebbe optare per quelli con una cintura piuttosto sottile.

Però IL QUANTO sottile sarà una scelta effettuata in funzione del tipo di incastonatura che il bracciale prevede, perché vi sono montaggi "delicati" e altri che risulterebbero più energici.

Mi raccomando però, qualsiasi sia lo stile preferito, di esigere un bracciale eseguito (fusione e incastonatura) "a regola d'arte", perché l'eventuale perdita di due o tre pietre a causa di una fusione infelice sarebbe poi una vera catastrofe:

trovare altri diamanti simili per taglio e per colore sarebbe solo un vero colpo di vera fortuna.

Personalmente io credo poco nelle garanzie, salvo il caso non si tratti di vere e proprie perizie e/o di certificati gemmologici veri e propri.

Nel caso di un tennis io mi farei piuttosto scrupolo di avere un fornitore di ottima reputazione, a cui chiedere una bella descrizione del bracciale:

con tutti i dettagli del caso, che poi mi rileggerei con calma.

Magari, di tanto in tanto, andando anche ad approfondire il significato di certi astrusi termini nel frattempo dimenticati.  :-)

Non si lasci distrarre dai termini riguardanti il colore e il grado di "clarity" (purezza) perché con diamanti tanto piccoli e montati su gioielli da indossare qualsiasi colore fino al grado I e qualsiasi "clarity" fino al VS sarebbero più che indicati.

Mentre lei si sarà già ferocemente e irremovibilmente impuntato sulla bellezza di quel taglio che darà luce e vivacità all'elegante gioiello.

Proceda, e vedrà che bel natale!

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2285

Cosa si deve fare per aprire azienda per l'importazione di diamanti?

Buongiorno, vorrei avere maggiori informazioni su come aprire una azienda per l'importazione diretta di diamanti.

Quali sono i primi passi e di cosa ho bisogno.

Grazie, cordiali saluti


Buona sera, gentilissima navigatrice

é il venerdì sera di una settimana impegnativa e quindi ho il cervello che  reclama un minimo di "stand by" gemmografico (a norma di contratto sindacale)!    :-)

Posso quindi suggerirle di scorrere a ritroso le risposte che ho già ripetuto, almeno mezza dozzina di volte, a domande identiche alla sua?

La ringrazio per la sua comprensione, e alla prima occasione le dedicherò un brindisi.  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 1994

Occorre che si stipuli una "assicurazione" al fine che siano tutelati gli eventuali danni durante lo smontaggio del diamante?

Gent. sig. Lenti,
a causa di una necessità abbiamo deciso la vendita di un gioiello di famiglia che una mia vicina parente possiede da molti anni.

Nell'impossibilità di avere una analisi gemmologica decente (ovviamente) a pietra montata abbiamo la necessità di farla smontare.

Una analisi che farò svolgere al CISGEM e che richiederò con incisione laser.

Consideri che per comprenderci è un diamante taglio rotondo di circa 7 ct, taglio contemporaneo…

Secondo lei, scusi se la domanda è banale... occorre che si stipuli una "assicurazione" al fine che siano tutelati gli eventuali danni durante lo smontaggio?

Il mio gioielliere di fiducia mi ha consigliato un collega a cui lui si rivolge per le incassature, del quale mi fido con assoluta certezza,

ma tutto va bene finchè va bene, il problema è se va male! no?

Cioè Le chiedo in quanto lei esperto: è un rischio reale frantumare la pietra?

Inoltre poi, ad analisi condotta e "laserizzazione" effettuata non ho idea se convenga maggiormente reincassarla sulla sua montatura originale (nuovo rischio?),

oppure blisterarla (sempre al fine della futura vendita).

Grazie mille della sua opinione
Fabrizio

Buona sera, Fabrizio

capisco la sua preoccupazione, ma adottando un paio di precauzioni preliminari la considero del tutto fuori luogo!

Il  pericolo maggiore si corre, si solito, montando le gemme e non certo togliendole poi dalla montatura.

I rischi, comunque, sono diversi a seconda del tipo di montaggio (su punte o in un castone), ma per quanto riguarda i diamanti in particolare i pericoli sono decisamente MENO elevati che non per la totalità o quasi delle altre gemme.

Dando ovviamente per scontata l'abile, esperta capacità dell'incastonatore, per danneggiare un diamante sarebbero necessarie varie condizioni.

Condizioni concomitanti e davvero sfavorevoli tanto umane quanto tecniche.

Naturalmente, PRIMA di iniziare le operazioni tanto il suo orafo quanto l'artigiano incaricato del lavoro controlleranno che il diamante sia perfettamente integro, perché non sarebbe la prima volta che danni preesistenti fossero poi attribuiti a operatori incolpevoli... ma non abbastanza attenti nei controlli preventivi.  :-(

Poi, tanto l'apice del diamante quanto e soprattutto una cintura eccessivamente sottile potrebbero rappresentare punti più "delicati", ma per togliere il diamante dalla sua montatura non vedo nessuna necessità di prenderlo a martellate, per quanto delicate e caute queste possano essere.

Salvo poi il caso di una montatura di particolare pregio per esempio per l'antica, accurata fattura, le sconsiglio vivamente un successivo rimontaggio.

Le dico poi che aborro anche quel mortificante blister che lei ipotizza…

Tanto più che NESSUN potenziale acquirente rinuncerebbe a una verifica diretta della gemma, un esame che non si potrebbe certo fare attraverso una conchiglia di plastica!

Niente assicurazioni, quindi, ma mi permetta di ululare alla luna il mio orrore per l'infame e inutile marchio che vorrebbe aggiungere al re delle gemme:

lasci il diamante così com'é adesso, perché l'unica cosa che le servirà davvero, almeno come riferimento merceologico, é il certificato d'analisi rilasciatole dal laboratorio, mentre la marcatura al laser potrebbe sempre farla aggiungere POI un felice acquirente.

Piuttosto, vista la caratura del suo esemplare, le consiglierei vivamente di far recapitare il diamante al Cisgem DAL SUO GIOIELLIERE, che come operatore dotato di partita IVA avrebbe costi d'analisi molto più umani di quelli praticati ai privati dal blasonato istituto.  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2209

Ho ricevuto in regalo l'anello di cui allego la descrizione: é' possibile avere…?

Buongiorno,

chiedo scusa per il disturbo ma ho ricevuto in regalo l'anello che ho allegato è possibile avere una valutazione di questo gioiello?

La ringrazio molto

Lucia 

Buona sera, Lucia

no, mi spiace, ma non é possibile avere nessuna valutazione a distanza. 

Non da me, almeno.

Come (purtroppo non le) é noto, io mi astengo dalle televalutazioni perché sarebbero un azzardo di pura superbia da parte mia.

A volte l'area d'incertezza sarebbe magari ridotta, ma fissare un qualsiasi confine pur se con una dettagliata casistica lascerebbe sempre e comunque molte "zone grigie":

zone grigie per le quali io non vorrei giocarmi la reputazione…

Per modesta che sia.  :-)

Ma un paio di dettagli a commento della descrizione del gioiello, se non in risposta alla sua richiesta, posso aggiungerli anche senza sbilanciarmi troppo.

 "eccezionale perfezione di taglio" in una pietra da 11 centesimi mi sembrerebbe un'affermazione un tantino euforica, 

 perché un diamante tanto piccolo se é tagliato bene brilla in modo davvero evidente, e altrimenti appare più o meno spento.

 Ma rilevare con la cura e la necessaria precisione le misure di un campione tanto minuscolo per "graduarne" il taglio in modo tanto impegnativo mi sembrerebbe davvero un saggio di sublime bravura tecnica…

 Oltre a una ingiustificata (sempre a mio parere) perdita di tempo.

I gradi F/G sono certo nella parte alta della scala GIA, ma non sono poi quelle sublimi, inarrivabili meraviglie che, se non giustificano, almeno motivano intense estasi gemmoerotiche.

Veri e propri shock emozionali conseguenti descrizioni in esplosiva salsa di superlativi assoluti.  :-) 

In ultimo, i diamanti NON HANNO "impurità", ma solo caratteristiche più o meno numerose e/o più o meno evidenti:

ovvero vantano "presenze" (o meno) di dettagli che permettano di stabilirne la rarità.

Tutto qui., senza scomodare né fanfare né majorettes. :-)

Però la ditta che lei indica é sul mercato da anni e gode di una seria reputazione, quindi ora, più di un valore vogliamo parlare di un significato del dono ricevuto?

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2804

Dov'è il miglior paese dove trovare diamanti ?

Dov'è il miglior Paese dove trovare diamanti ?

Grazie

Salve, Francesco

dovrei censurare severamente la sua domanda perché, essendo assolutamente e irrimediabilmente generica, mi obbligherebbe a pagine e pagine di risposte, ciascuna originata da ipotesi diverse… ipotesi che dovrei formulare io, perbacco! 

Ma preferisco pensare che lei sia un entusiasta a 360°, oppure che la sua morosa le stia mordicchiando il lobo dell'orecchio sinistro e pertanto impedendole l'aggiunta di ulteriori dettagli, quindi eccole almeno un sunto sul quale sognare… :-)

Escludiamo i diamanti tagliati, perché lei conoscerà già Anversa, Tel Aviv e Amsterdam, nei dintorni, oltre a Mumbay, Hong Kong, New York e Dubai più lontano.

Ed eliminiamo anche quelli montati sui gioielli, perché non solo Valenza o Milano sarebbero vere miniere a cielo aperto, ma la Torre di Londra e il tesoro segreto del Vaticano darebbero delle autentiche grotte di Ali Baba.

Per i diamanti grezzi l'ultima moda é il Nord-Est del Canada, dove però le spese di ricerca (e di riscaldamento :-) sono davvero sostanziose.

Ci sarebbe la Siberia, dove a problemi analoghi sarebbe bene (anzi indispensabile) aggiungere la disponibilità (la cointeressenza) di un generale ex Armata Rossa, o almeno di un ex colonnello del KGB.

Anche se non necessariamente di nome Putin.

In Africa invece ci sarebbe ancora qualche angolino ove saggiare varie ipotesi, pur rimanendo ancora a livelli umani.

O quasi. 

Certo sono necessarie notevoli precauzioni e una costante attenzione, ma con una buona (e ferrea) organizzazione preventiva le possibilità sono ancora degne di nota.

In Angola, per esempio, o in Ghana, dove per antica tradizione "democratica" la fanno ancora da padroni i fraterni amici d'oltre cortina (di ferro);

in Congo, dove la produzione é considerevole, ma dove imperversano anche altri amici della stessa pasta di quelli sopra, però con gli occhi a mandorla:

disinteressati amici che in cambio dei diamanti e di poche altre concessioni minerarie offrono l'intero assortimento di prodotti atti a conseguire democrazia e libertà:

mine, bombe a mano, mortai, et similia,.

Oltre a tanti, tanti giocattoli modello AK 47 Kalashnikov nelle varie versioni.

Situazioni più tranquille in Botswana e in Namibia, con cristalli di eccellente qualità, ma praticamente monopoli esclusivi della De Beers Diamond…

Rimarrebbe il Sud Africa, le cui miniere oggi di proprietà nazionale continuano a dare diamanti… 

diamanti la cui gestione é esclusiva di un ente diverso dalla nota De Beers di cui sopra, che appunto é emigrata verso lidi più… favorevoli.

Le risparmio altri angoli africani, ove i rischi potrebbero essere (e quasi certamente sarebbero) maggiori, nonché mete orientali ancora più lontane, che non conosco, o non a sufficienza.

Sconsigliandole infine il Brasile, perché la quasi totalità della produzione della zona di Diamantina non raggiungerebbe i livelli qualitativi preferiti dai nostri mercati.

Almeno, non i vari lotti che ho visto io in loco, ma non escludo che questi siano stati "scremati" prima delle mie visite.

Bene, spero che, partendo grazie alle mie info voglia mandarmi qualche dettaglio insieme a una cartolina dagli ameni luoghi che le ho suggerito.

Ma se l'idea di girare con un gilet antiproiettile (classe IIIA, almeno) le desse fastidio, e magari temesse anche i sintomi di claustrofobia da zanzariera, allora mi dia retta:

mi raggiunga a Pozzuoli oppure ad Acqui Terme, dove (geologicamente parlando) potremmo anche fare fortuna con il pregiato minerale che le interessa.

Solo, ricordi parrucca, occhiali scuri e baffi finti al posto del revolver Colt 45 che, a volte, usa Indiana Jones:

perché, se trovassimo davvero i diamanti, essi sarebbero di proprietà della nostra benamata madrepatria.  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2424

1 kt marchiato dentro l'anello… sinonimo di garanzia a tutto tondo?

Buongiorno Gianfranco,
che piacere leggere le sue risposte, quanto da imparare e se posso che spasso certe sue garbate considerazioni che strappano sorrisi e buonumore...

Posso approfittare ancora della sua gentilezza e porle un quesito, sperando sia di interesse comune e non troppo insignificante fra gli argomenti di discussione che vertono su pietre che sembrano uscite dalle mille e una notte, libro delle favole di quando ero bambina...

Ecco presto detto il mio quesito:

il marchio interno sull'oro, di un anello in 18 kt  che stampigliato reciti la dicitura "1 carato" è di per sè garanzia che quelle pietre dell'anello siano un carato di diamanti e non un carato di zirconi?
(sgombrando il campo dalla ipotesi che siano esse potute essere state sostituite in un secondo momento, sempre che questo non sia poi invece da tenere in considerazione?)

le auguro una bellissima giornata e la ringrazio anticipatamente se vorrà soddisfare il mio modesto interrogativo.

Stella

Buon pomeriggio, Stella

i suoi quesiti, oltretutto porti in modo tanto delicato, romantico e, quasi, poetico NON sono affatto insignificanti...

Come non lo sono le domande di chi si prende il disturbo di scrivere a me.

Con me, prima, e di accontentarsi delle risposte, poi, magari con quel sorriso che vorrei essere sicuro possano condividere col sottoscritto  :-)

Quanto al marchietto relativo alla caratura della gemma (un solitarie, di solito, ma anche un centro tout court) non le garantisce nulla:

né la caratura della pietra, né tantomeno la sua natura.

Infatti, nella vita di un gioiello marcare "1 kt" all'interno dell'oggetto é un ulteriore  dettaglio che alcuni produttori e/o commercianti apponevano a monili di particolare valore, magari insieme alla "firma" del gioielliere che poi avrebbe esibito il gioiello.

Ma si tratta soprattutto di un promemoria perché nei successivi passaggi di mano possono capitare anche dei fatti incresciosi come quelli ai quali lei accenna... o teme:

quindi é solo un gioielliere o comunque un esperto che potrebbero certificare la natura e, magari, anche approssimare la caratura di una pietra montata.

Se l'anello non fosse databile in epoca abbastanza remota vi escluderei però la presenza di uno zircone (incolore), che é un minerale naturale usato sovente, in passato, come imitazione del diamante.

In periodi più recenti, e fino ai giorni nostri, ecco comparire le imitazioni più diverse perché, essendo quasi sempre di origine sintetica, offrono  bassi costi di produzione oltre a uniformità e costanza qualitativa.

E anche elevate caratteristiche ottiche.

Corindoni incolori, prima, o cubic zirconia poi, in quantità davvero industriali.

Quindi, nel suo caso, una semplice e non impegnativa verifica "é d'uopo"  :-)

Per favore, rimanga bambina:

perché la vecchiaia inizia quando si smette di sognare, d'amare, d'incuriosirsi, di sorridere e di soffrire con e per qualcosa…

O no?  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 2643

Africa e diamanti. Ma non dimentichiamo l'oro…

Gentile sig.re Lenti,

Sono un appassionato di diamanti e pietre preziose a livello amatoriale e leggo molto spesso il suo forum nel quale ho sempre trovato ottime risposte e consigli.

 

Io lavoro in Africa da diversi anni ma purtroppo non in un paese produttore di diamanti;

comunque ho avuto la fortuna di entrare in contatto con persone del "settore" e sono stato contattato per una partita di diamanti in Olanda.

 

Le allego una foto, se é interessato mi invii il suo cellulare per poter approfondire il discorso.

 

Saluti

Buon giorno, Fabio

la ringrazio per l'attenzione e per l'apprezzamento dimostrati verso il sito, e anche per la disponibilità dimostrata nei miei confronti.

Che apprezzo!

Io sono sempre interessato ai diamanti, con i cui grezzi ho incominciato anni addietro a lavorare IN e CON l'Africa.

Lei, che IN Africa lavora (e non mi dice dove), non mi spiega cos'intenda per un contatto relativo a una partita di diamanti ora in Olanda.

Premesso il fatto che, da tempo, l'Olanda abbia perduto il primato in materia di diamanti, ciò non toglie che sia ancora sede di operatori e società importanti, anche se il "valico" doganale per un'importazione proveniente dal continente nero sarebbe quello belga.

Quindi mantenga la giusta attenzione sul settore, che offre comunque interessanti prospettive.

Non si preoccupi se il Paese in cui opera non risulta sede di miniere diamantifere:

per sua informazione, proprio i questi Paesi sono il "ponte" attraverso i quali si ufficializza l'esportazione di diamanti estratti in Paesi diversi.

Paesi magari appesantiti da una fiscalità superiore, oppure inseriti nell'elenco degli "stati canaglia" che con i preziosi cristalli finanzierebbero tutte le attività criminali e/o meno nobili dell'universo.

Non so a quale titolo lei sia stato contattato, ma considerata l'area in cui lavora le consiglierei caldamente di tenere d'occhio anche (e soprattutto) la possibilità di acquisire l'oro, materia che offre ancora ottime e soprattutto veloci opportunità di un commercio rapidamente definibile in termini di tempi e anche di ricavi.

Opportunità  che si potrebbe, con alcune indispensabili precauzioni, mantenere sempre sotto stretto e diretto controllo secondo un preciso iter, oltretutto con minori esigenze di una specializzazione specifica.

Non devo certo illustrare a lei la palude di rischi che gli operatori, soprattutto i bianchi, corrono nel continente africano,  quindi sarò lieto di scambiare qualche opinione con lei, da pari a pari.  :-)

Qui sotto troverà come contattarmi via telefono, anche se io preferirei Skype o, meglio, di persona nel caso lei non fosse troppo distante.

  • Scritto da Gianfranco Lenti
  • Categoria: Diamanti
  • Visite: 1954

E magari ricevere, magari e dico magari ;) , qualche consiglio su Paesi e regioni africane gemmologicamente parlando redditizie per tale scopo?

Salve,
volevo innanzitutto complimentarmi con lei per il sito essendo io un suo assiduo frequentatore ed estimatore.

Detto questo volevo porle delle domande:
Da diverso tempo sono attratto dal commercio di diamanti grezzi dall'Africa, comprarli in loco per poi rivenderli magari ad Anversa.

L'idea di questa attività legata al viaggio ed al commercio di queste meravigliose pietre mi affascina.

E' ancora possibile avere congrui margini di guadagno nel farlo includendo i vari papiri e permessi necessari?

Essendo io un appassionato ma, ahimè, scevro di qualsiasi conoscenza tecnica a riguardo, posso frequentare un suo corso?

Magari sul grezzo?

E magari ricevere, magari e dico magari ;) , qualche consiglio su Paesi e regioni africane gemmologicamente parlando redditizie per tale scopo?

Sperando in una sua risposta e sperando in una più ampia chiacchierata in merito

Cordiali Saluti
Remo

Buon pomeriggio, Remo

immagino e capisco benissimo quale effetto che Africa e diamanti possa avere sulle sue fantasie, ma se vogliamo continuare il discorso é essenziale rimanere BENE con i piedi ben piantati per terra!

Sarò lieto d'averla come frequentatore di uno dei miei corsi, ma le anticipo che questi riguardano la valutazione delle famose (o famigerate… :-) "4C" che ne caratterizzerebbero il livello di rarità e di pregio, ma si tratta di diamanti già tagliati.

Sui grezzi invece ci sarebbe poco da dire, a livello teorico, mentre sarebbe indispensabile procedere a uno studio "sul campo", ovvero osservando, commentando ed eventualmente selezionando poi i cristalli da comperare.

Questo sarebbe quanto io vado facendo ormai da anni, ma non s'illuda che partendo domani fra tre giorni potremmo quindi essere attorno a un tavolo imbandito di… diamanti grezzi di altissimo pregio!

E' vero, in Africa ci sono numerose aree diamantifere, coltivate o coltivabili, ma la quasi totalità dei diamanti viene accaparrata da raccoglitori che hanno già rapporti consolidati con i centri di commercializzazione, e riuscire a procurarsi cristalli di prima mano é un lavoro che comporta investimenti notevoli di tempo e di denaro.

E non di rado, anche dei rischi non indifferenti, da studiare prima e da valutare poi con calma.

Rischi che, insieme alle "regole" locali sono un'incognita e una "variabile" reale e (questa si) "indipendente" da Paese a Paese o, magari, anche da un periodo all'altro..  :-)

Sono a sua disposizione per altri dettagli in proposito o, anche, per accompagnarla in uno dei Paesi eventualmente scelti fra i più promettenti…

Ma nel frattempo (e sempre che intanto non mi venga a trovare), le suggerirei di scorrere a ritroso le risposte ai numerosi quesiti simili al suo:

scoprirà che  sono molti quelli che immaginano di fare una rapida e lucrosa carriera come collegamenti fra l'Africa e Anversa.  :-)