Pietre di colore

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"compulsato compulsivamente, cum grano salis"... Mamma li turchi! :-)

 

Salve signor Lenti

E' da un po' che mi sto interessando alle pietre preziose ma rendendomi conto sempre piu' che l'esser esperto in tale campo ha a che fare simultaneamente con il buongusto e sensibilita' quasi artistica, la competenza scientifica e un certo grado di folle (ma pur sempre "cum grano salis") coraggio a sapersi mettere in gioco sento che ancora non e' tempo di avventurarsi in acquisti ma anzi credo sia il momento di implementare maggiormente quelle poche conoscenze che ho;


questo sito e' gia' da me "compulsato compulsivamente" da qualche giorno e mi e' stato, oltre che utile, anche di stimolo per arrivare alle seguenti domande che ora pongo alla sua gentile attenzione:

I testi che ho a disposizione, nel caso dei diamanti sintetici, riportavano la possibilita' di avere sul mercato esemplari anche di due carati (e piu') ma pur sempre dotati di una colorazione giallognola (anche se ho sentito che quelli ottenuti con l'HPHT a volte sono quasi incolori); come se non bastasse vi sono pure quelli ottenuti col vaporoso metodo CVD (come volevasi dimostrare?) di classe IIa.


E' questo "l'attuale stato dell'arte " o c'e' di peggio cioe' qualcosa di ancora piu' indistinguibile dal diamante naturale?


Analisi di birifrangenza anomala e analisi spettrali unite a rilevazioni di inclusioni sono ormai le uniche risorse per il gemmologo?

Per quanto riguarda rubini e smeraldi mi sembra che le cose stiano anche peggio:

essendo i metodi per i sintetici in grado di riprodurre in tutto e per tutto le caratteristiche della pietra naturale solo l'analisi delle inclusioni dirime timidamente (e con l'ombra di qualche riserva) il sintetico dal naturale?


Se si temo che il valore di un rubino/zaffiro/smeraldo acquistato, piu' ancora che per il diamante, sia diretta conseguenza della "firma" che lo attesta "naturale", un po come nel mercato dell'arte per certe opere che devono, per essere valutata pienamente, venire accompagnate "dall'attestato" di un notevole critico/intenditore.

Infine per quanto riguarda smeraldi e rubini qual'e' il riferimento per il loro valore?

Per i diamanti abbiamo il Rapaport ma per le pietre di colore?

Spero vorra' illuminarmi

Gia' che ci sono le chiedevo i prezzi dei corsi di gemmologia presso voi e se per chi venisse da fuori voi foste in qualche modo convenzionati con alberghi, ostelli et similia

Perdoni la lungaggine

Ringraziandola per l'attenzione
Le porgo i piu'

Distinti e Cordiali Saluti

 

 

Buona sera, Pier Giacomo

 

altro che lungaggini!

La sua e.mail é semplicemente onnicomprensiva, quindi spero vorrà perdonarmi se, a proposito di illuminazione, le mie informazioni NON saranno all'altezza dell'Enel.  :-)

 

Lei non precisa il perché ci si potrebbe o dovrebbe avventurare in quegli acquisti conditi di saggezza e di follia a cui accenna a proposito di gemme, e quindi io brancolo nel buio circa le sue intenzioni... successive.

 

Ma, gemmoterrrorismo a parte, molti dei suoi timori e alcune considerazioni hanno purtroppo solide basi di credibilità, e la lotta si va facendo sempre più dura perché sofisticazioni e sintesi si vanno perfezionando a ritmi esponenziali.

 

Non potrò quindi darle tutte le risposte a proposito dei diamanti CVD (deposizione a vapore) perché la materia é ancora a livello di attento studio, anche se molte caratteristiche sono (sarebbero) già note.

 

Poi la pregherei di tener presente che col metodo HPHT (alta pressione con alta temperatura) ormai da tempo si possono ottenere diamanti incolori.

 

E le posso tranquillamente precisare che la birifrangenza anomala é una caratteristica sovente osservata anche nei diamanti naturali, quindi salvo il caso di un aspetto particolarmente "inconsueto" io non la considererei un indicatore significativo.

 

Almeno, non in prima battuta, quindi ora più che mai i test da eseguire e da comparate sono diversi e, soprattutto complementari!

 

Per il resto per ora sono ancora alla finestra, attendendo lumi da chi ne sa più di me, e soprattutto si dedica a tempo pieno alla delimitazione del problema, innanzitutto, e poi alle sue soluzioni.

 

Per le pietre di colore, per le quali (per fortuna!) NON esiste un equivalente del listino Rapaport, si trovano ancora differenze e caratteristiche particolari che garantiscono una ragionevole certezza diagnostica...

 

Almeno, per le analisi che riguardano gli esemplari di dimensioni maggiori.

 

Per i lotti di esemplari piccolissimi si procede invece per analisi "a campione" di molti esemplari, sperando che nessuno abbia fatto la (remunerativa) carognata di mescolare nello stesso lotto cristalli naturali e prodotti sintetici.

 

Dissento infine dall'azzardato parallelo fra mercato e mercanti d'arte con quelli delle gemme, perché la natura di un cristallo si certifica SOLO in presenza di caratteristiche "diagnostiche", ovvero di prove certe e indiscutibili.

 

Quanto invece all'arte ricordo la sicumera con cui certi "esperti" attribuirono al grande Modigliani le teste scolpite col trapano elettrico da due o tre burloni toscani.  :-)

 

Si, per i nostri corsi ho una convenzione con l'hotel "Terme di Monte Valenza", che é un piccolo angolo di paradiso.

Ove però la cucina garantisce un sicuro viatico per il girone dei golosi.  :-)

 

Adesso ho molte altre e.mail in waiting list. ma le manderò i dettagli dei corsi prima di addormentarmi sulla tastiera.

 

Spero.  :-)

 

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Ora mi chiedo: non è ipotizzabile un “difetto di progettazione”?

Buongiorno Gianfranco

Ci siamo già scritti in merito a un particolare “trilogy” della gioielleria XXX di Bologna.

Mi fa piacere confermarLe che, grazie alle sue rassicurazioni, ho fatto l’acquisto e mia moglie ha apprezzato molto l’oggetto ! :-)


Anch’io sono di conseguenza molto soddisfatto e, devo dire, le tre pietre rendono molto di più montate rispetto a quanto rendessero “sciolte”, in negozio.

E questa è la bella notizia.

La notizia meno piacevole riguarda un pendente (charm) di Tiffany che ho acquistato quasi un anno fa.

Si tratta di un piccolo fiocco azzurro in turchese (dal prezzo non stellare ma neppure modestissimo:XX0 euro) che ho regalato a mia moglie in occasione della nascita del nostro primo bimbo (ciò che lo rende - o rendeva - “speciale”).


L’oggetto è rimasto inscatolato fino a luglio perché mia moglie - sempre impegnata con il bimbo - non ha avuto tempo di farlo montare sul braccialetto di argento sul quale le piace portare questi oggettini.


Montato finalmente il fiocco, dopo pochi giorni uno dei due “nastrini” si è rotto, come può constatare dalla foto allegata. (noterà che la foto rivela anche un’abrasione causata da chi ha montato lo charm, ma questa è un’altra questione).


Ora mi chiedo: non è ipotizzabile un “difetto di progettazione”?


Cioè che Tiffany abbia messo in commercio un oggetto che, per la combinazione dei due fattori disegno + materiale, è inadatto al suo scopo in quanto inevitabilmente destinato a rompersi non appena – ad esempio – il braccialetto a cui è appeso lo charm urta contro una scrivania (come succede normalmente a chi lavora in ufficio)?


La circostanza che l’oggetto in questione non sia più in vendita sul sito Tiffany.it potrebbe non essere casuale: dopo aver ricevuto “enne” reclami si sono resi conto dell’errore ed hanno tolto l’articolo dalla produzione.


Non sono ancora riuscito a parlare con il servizio clienti di Tiffany ma in via preventiva mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa Lei, anche perché non escludo (se questo, come credo, rientra nella sua attività) di avvalermi della sua collaborazione professionale per una suo parere scritto qualora Tiffany (ammesso che sia ipotizzabile il difetto di progettazione) negasse ogni addebito.


Naturalmente resto a sua disposizione per ogni ulteriore dettaglio; nel frattempo posso dire che la sezione del nastrino, nel punto di attaccatura con il fiocco, è di soli 2 mm (scarsi).

Grazie fin d’ora e cordiali saluti.

Buona giornata!
Davide

 

 

Buon giorno, Davide, e prima di tutto complimenti e congratulazioni per il bebé che ha allietato la vostra famiglia!

 

Benissimo per il trilogy, che certo splenderà di magnifica luce e con stupendi riflessi....

tanto da consolarla per la triste fine del fiocco in turchese.

 

Però le dico subito che il "difetto di progettazione" sarebbe un argomento insostenibile, a cui conseguirebbero due soli effetti positivi (ma non per lei):

1  -  una bella risata del giudice, e

2  -  una consistente gratificazione per la mia ben nota avidità.   :-)

 

Perché vede, in commercio lei potrebbe magari trovare un fiocchetto fatto di burro e un altro di pangrissino che, pur trattati con ogni precauzione, durerebbero molto meno di quello in turchese a lei defunto.

E i relativi fabbricanti sosterrebbero, con ottime probabilità di successo,  che tali oggetti sarebbero stati destinati, rispettivamente, al frigo di un lattaio e alla vetrina di un panettiere.  :-)

 

Scherzi a parte, un volonteroso avvocato con opportuna e forbita logorrea potrebbe lamentare che il fiocchetto in turchese era sprovvisto di adatta documentazione a proposito di uso corretto und appropriato (p, es. come ciondolo da collana e non come pendente da braccialetto)...

 

ma a mio avviso si tratterebbe solo di un vano tentativo di arrampicata su vetro.

 

"Boia d'un mond leder, cun as dis a Blogna"!.

 

Felicitazioni anche all'occupatissima neo-mamma.

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Ho acquistato di recente un cameo in opale da lucidare.

salve.
Ho acquistato di recente un cameo in opale da lucidare.


E' molto bello anche sosì, ma una sapiente lucidatura darebbe più luce e si coglierebbero meglio i giochi di colore, ma non so a chi rivolgermi.

 

Temo che possano rovinarlo.
Cordiali saluti.
Rossana

 

Buona sera, Rossana

 

Nella mia casistica di domande "un cammeo in opale da lucidare" mi mancava proprio, ma trattandosi di un minerale molto tenero non credo ci siano particolari difficoltà nel lucidarlo...

 

Facendo attenzione, é ovvio, a non scaldarlo e soprattutto tenendolo assolutamente al riparo anche dal più piccolo urto!

 

Non é certo una lavorazione consueta, dalle nostre parti, perché salvo recenti e consistenti arrivi di materiale africano, l'opale australiano é sempre stato lavorato in loco oppure a Idar Oberstein, in Germania.

 

Ma in ogni caso qualsiasi taglieria con buona esperienza e un minimo dio buon senso dovrebbe poter lucidare il suo pezzo senza problemi.

 

Al suo posto proverei a contattare qualche capace artigiano a Torre del Greco oppure a Valenza dove, se crede. le potrei fornire un paio di indirizzi..

 

Ma senza responsabilità da parte mia, sia chiaro!  :-)

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"si tratta di una pietra rarissima, estratta dalle miniere solo per quattro anni..."

salve. ieri stavo guardando una televendita di gioielli la quale proponeva diversi gioielli con una bella pietra violacea che dicevano essere quarzo mirtillo.

 

La conduttrice ha affermato che si tratta di una pietra rarissima, estratta dalle miniere solo per quattro anni.


Ho effettuato diverse ricerche su internet e su libri di gemme di cui dispongo ma non ne ho trovata nemmeno l'ombra.

 

Esiste questa tipologia di quarzo o è pura invenzione?

 

Grazie infinite
donatella

 

 

Buona sera, Donatella

 

la ringrazio per il sorriso che, per un attimo, ha illuminato la mia solenga, quasi monastica esistenza con la citazione della gagliarda, entusiasta televenditrice!

 

I quarzi possono vantare, fra varietà trasparenti e opache, almeno una trentina di tonalità cromatiche, ma ammetto che il "quarzo mirtillo" mi mancherebbe dalla lista.

 

La varietà "violacea" che lei precisa a me suggerirebbe un'ametista di qualità medio-bassa, ma se volessimo rimanere in ambito frutta e verdura potremmo chiamarla "quarzo melanzana", oppure "quarzo prugna"...

 

Con cui arricchire poi non appena (via televendita) collocassimo sul mercato, un adeguato numero di altrettanto rari esemplari, di altrettanto rarissime, misteriose e ovviamente esaurite miniere!  :-)

 

Passata la voglia di sorridere mi verrebbe spontaneo recriminare con un accorato  "mamma, perché non m'hai fatto televenditore?"

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Anello con tanzanite... in pericolo?

 

Buongiorno sig. Lenti,

a seguito di “ripetuti e velati inviti” da parte di mia moglie, ho deciso di regalarle un altro anello dopo quello di fidanzamento ormai alcuni anni orsono.

 

Avrei pensato all’acquisto di una tanzanite certificata IGI di circa 2.5 carati, taglio pear, colore bvve/bvv1, caratteristiche interne IF sulla quale “costruire” l’anello in oro bianco.


Le chiedo gentilmente se lei pensa che tale pietra possa essere adatta a un anello nonostante la sua durezza relativamente bassa.


Il mio dubbio, inoltre, è dove acquistare la tanzanite perché ho rintracciato una moltitudine di negozi e venditori, ma non sono riuscito a trovare la pietra che sto cercando (specialmente certificata IGI).


Ho trovato anche un sito web che si chiama XXX che commercia tanzaniti e ho trovato anche una pietra che mi piace, ma preferirei vederla dal vivo con i miei occhi prima di comprarla.


Cosa mi consiglia?


Rischio una fregatura ad acquistarla tramite il sito XXX?


In una sua risposta ad una lettrice in data 19 Settembre 2011 ho letto che lei acquista le tanzaniti a Valenza oppure direttamente in Germania solo da venditori rintracciabili.


Potrebbe indirizzarmi da un venditore fidato,


Ringraziandola anticipatamente le porgo i più

Cordiali Saluti

Marco

 

 

Buon pomeriggio, Marco

 

constato con sottile piacere che il fascino della tanzanite ha colpito ancora, e immagino già il travolgente entusiasmo (con relativa intensa riconoscenza) che il regalo di tanta bellezza susciteranno nella sua felice metà!  :-)

 

E credo che anche lei sia orientato verso tali fenomeni e quindi alquanto distratto verso quei piccoli, noiosi particolari sui quali io invece mi ripeto insistendo tanto noiosamente...

 

Particolari minimi, ovviamente, il più significativo dei quali concerne la "purezza" delle pietre di colore, che NON si considera, NON si valuta e NON si descrive con la terminologia riservata solo ai diamanti.

 

Lei quindi vorrà giustamente vedere con calma e di persona la gemma oggetto dei suoi programmi, procedendo diritto mome un panzer sulla paglia, assolutamente insensibile alle lusinghe dei siti e dei certificati.

 

Salvo il caso, ovviamente, che dai suddetti siti lei ottenga IN VISIONE qualche tanzanite da scegliere per confronto, e alla quale far fare un bel certificato da un istituto ben reputato (IGI, CISGEM, C.A.G. o altri a piacere) se ritenuto opportuno.

 

Le confermo le mie fonti d'acquisto, che però NON rappresentano fornitori in esclusiva...

 

Nel senso che le pietre di colore in generale, e le tanzaniti in particolare, si cercano con metodo e con attenzione di solito da più fonti, ma si ghermiscono "al volo" nell'attimo stesso in cui nell'offerta coincidessero i diversi parametri di scelta.

 

Non so invece che dirle a proposito di eventuali D&D ("dispiaceri & delusioni) per acquisti via web, se non suggerirle efficaci et ripetuti gemmoscongiuri.  :-)

 

Nella sua e.mail però mi é piaciuta molto la precisazione "sulla quale costruire l’anello in oro bianco", trattandosi proprio d'uno di quei casi in cui estetica, funzionalità e cautele DEVONO interagire alla perfezione fra chi commissiona e chi esegue poi il gioiello.

 

Perché é vero che la tanzanite non é particolarmente in alto nella scala delle durezze, ma é altrettanto vero che, evitandone urti contro maniglie e pavimenti, tale gemma potrà sfavillare su di un anello senza creare particolari crisi di panico da "temuto crash".

 

All'anello io preferirei un bel ciondolo, che si vede il triplo e si "sbattacchia" un decimo, ma come lei premette, facendo "costruire" l'anello potrebbe (dovrebbe) richiedere una montatura con un bordo piuttosto corposo (magari "a grondaia") che assicuri una buona protezione in caso di esperienze poco delicate...  :-)

 

La gemma centrale potrebbe poi essere fissata non con delle punte in filo ma con delle "lame", magari doppie. a coltello e alquanto sporgenti, che oltre a un buon effetto estetico avrebbero anche una non indifferente funzione protettiva.

 

Ma per favore non lo dica in giro, perché é uno dei miei segreti professionali.  :-)