Pietre di colore

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Non capisco perchè lo zaffiro centrale non dovrebbe essere vero quando tutte le gemme della collana lo sono!

 

Oggetto: vorrei vendere un collier ma nn riesco a capire una cosa


Salve, vorrei chiederle un consiglio:
Ho un collier d'oro con brillanti rubini e uno zaffiro Ceylon incastonato al centro, è molto particolare come collana e molto bella ma se la porto a valutare mi dicono che lo zaffiro è impossibile che sia vero..


Non capisco perchè non dovrebbe essere vero quando tutte le gemme lo sono e non capisco come poter far stimare la pietra da un gemmologo per accertarne la veridicità.


Nel '91 questa collana fu valutata XXX di lire SENZA la pietra, perche.. testuali parole se la pietra fosse vera costerebbe troppo...

Ancora mi trovo a non capire.


Può darmi un consiglio lei?


L'ultima persona che l'ha vista mi ha detto che per purezza è vera anche se ha una spaccatura centrale...

quindi chi ha ragione?


Mi aiuti lei per favore
Grazie

 

 

Buona sera, Eleonora

 

le propongo un patto, ovvero in cambio della mia risposta lei dovrebbe dirmi se:

 

a  -  posso non rispondere a chi mi scrive senza precisare DA DOVE, oppure

b  -  dovrei pubblicare la mia foto, in lacrime e in ginocchio, a mani giunte.

 

Con la didascalia:

"DITE per favore da dove scrivete.

Soddisferete la mia curiosità, e magari potrei anche indicarvi

un professionista nella vostra zona, nel caso ne aveste bisogno..."

 

Affare fatto?  :-)

 

Dopodiché veniamo al dunque:

ma che razza di esperti ha mai consultato lei?

 

Sa, m'incuriosisce proprio la figura di qualcuno che sa identificare tutte le gemme di una collana tranne quella che ne é il motivo centrale!

 

Lei però non mi ha descritto come é montato lo zaffiro, perché  se é dentro un castone probabilmente qualunque perito rifiuterebbe, in mancanza di prove verificabili, di certificarne l'origine sintetica o naturale.

 

Neanche a parlarne, quindi, con un gemmologo, che certo esigerebbe lo smontaggio della gemma.

 

Poi, lei dice "Nel '91 questa collana fu valutata XXX di lire SENZA la pietra, perche.. testuali parole, se la pietra fosse vera costerebbe troppo..."

 

quindi ora sono io a non capire.

 

Cosa costerebbe troppo?

La pietra o la perizia?

 

E dubiterei alquanto dei giudizi dell'ultima persona che l'ha vista, se parla di "purezza" in uno zaffiro, e di una "spaccatura"...

 

Ma la "spaccatura" potrebbe essere una frattura "risanata" (naturale e da trattare con una certa cautela), oppure la tragica conseguenza di un urto che ha diviso in due il cristallo.

Un cristallo che ora sarebbe tenuto insieme solo dalla montatura.

 

E' una montatura a castone, per caso?

Cioé lo zaffiro é contornato da un colletto di metallo per tutta la circonferenza, oppure é solo fermato su quattro punte?

 

In ultimo, anche se mi resta la curiosità a proposito della forma della sua gemma, le ricordo che ora non si dice più "zaffiro di Ceylon", pur se fra gli addetti al mestiere il riferimento geografico rende subito l'idea del delizioso, delicato colore dell'esemplare.

 

Alla prossima.

 

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E' molto grande e bellissima, potrebbe sembrare un grande rubino tagliato a diamante: come posso sapere se è sintetica o naturale?

Salve, ho una bella alessandrite rossoscuro brillante, che cambia colore, diventando rosso-verdastro se si passa dalla luce artificiale a quella naturale, fu comprata in Egitto nel 1964 da mio padre e poi fatta montare a Roma, so che, specialmente in Egitto ne girano tante sintetiche, ma da quali anni?


Come posso sapere se è sintetica o naturale?


E' molto grande e bellissima, molto limpida, potrebbe sembrare un grande rubino tagliato a diamante,

Grazie!

 

Buona sera, Federica

 

cosa significa, per lei, molto "grande"?

 

Tre etti? Mezzo chilo? Una spanna per quattro dita, e spessa come un'albicocca?  :-)

 

Mi creda, senza riferimenti io mi sento davvero perso nel mondo delle gemmonebbie!

 

In compenso le confermo che in Egitto sono spacciate  davvero tante patacche come "alessandriti", ma si tratta di un banale corindone sintetico (un prodotto che a Parigi circolava già ai tempi della Belle Epoque)  che ha solo una vaga rassomiglianza col nobile, bellissimo, raro e molto caro crisoberillo.

 

Il riconoscimento di entrambi non presenterebbe nessuna difficoltà per chi disponesse almeno di un rifrattometro, e il successivo passaggio al microscopio fornirà le ulteriori, opportune conferme a proposito non solo della natura, ma anche dell'origine del suo esemplare.

 

Ma sarò/sarei davvero lieto di brindare con lei davanti a un magnifico esemplare di alessandrite naturale "molto grande".  :-)

 

Auguri.

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Green oregon sunstone: nel gemmofirmamento sfolgora un nuovo astro.

 

Salve sig. Lenti


le scrivo direttamente all'indirizzo email anzichè sulle sezione del suo bellissimo sito perchè volevo allegarle ((come ho

fatto) 2 foto di un esemplare di oregon sunstone verde.


Probabilemente non si ricorda ma ci siamo conosciuti personalmente, credo nella primavera del 2008, all'Expo di Verona, io le mostrai alcuni pezzi della mia collezione.. un black opal, delle tormaline e altro.


Beh, venendo al dunque il mio nuovo amore sono gli oregon sunstone, che trovo di una bellezza allucinante, e recentemente ne ho comprato uno da un grossista tedesco di caratura importante,  8.34 carati, di colore verde, perciò abbastanza raro e dicroico.


Il taglio è ben eseguito, anch'esso eseguito in Germania, le misure sono 21 x 8 x 7.2 mm.


Come detto il colore è verde, ma con sfumature che vanno al giallognolo-rosso al movimento, la purezza è ottima.


Mi farebbe piacere sapere un suo parere, anche se le foto non sono poi così chiare.


Inoltre le chiedo se è vero che, data la scarsa reperibilità di queste gemme (se non sbaglio ci sono solo 2 miniere in oregon)

sono considerate una buona scelta come gemme da investimento, e se è possibile che un esemplare del genere possa arrivare alla valutazione di 900 dollari a carato (cifra che comunque non ho pagato).


A dire il vero, spulciando un pò in rete ho trovasto informazioni secondo le quali il valore degli Oregon sunstone verdi, con buon grado di purezza, e con caratura superiore ai 3 carati possono superare i 1.700 dollari a carato.


Le riporto il passo travato in rete :


... The most valuable color is red with large, (over 3 carat,) stones of prime color retailing at as much as $ 1.700/ct, according to Sinkankas, and at $1.000/ct in Federman's book.

The best greens are very rare and may cost more than the best reds.

... Sunstone is often used for carving material; carvings are valued as much for their artistic merit as for the value of the

material itself.


Secondo lei può essere plausibile ?


La ringrazio in anticipo per la sua risposta, e mi scuso per l'interminabile papiro a cui l'ho sottoposta,


un caro saluto,

 

Ivano

 

Buona sera, Ivano

 

si, ricordo l'incontro di Verona, e anche il suo entusiasmo per gli esemplari che mi mostrò in tale occasione (sul tavolino del bar ove, in piedi, stavo centellinando una birra.

 

E, francamente, la davo per scomparso nel mare delle gemme... ove galleggiava un'andesina rossa, onestamente taroccata (insieme a un'infinità di sorelline gialle, messicane), dai cinesi che la spacciarono poi come gemma naturale simbolo delle olimpiadi di casa...   :-)

 

Non si scusi per la sua interessante relazione d'acquisto.

L'ho letta con piacere malgrado almeno un paio di punti mi farebbero alquanto rizzare il pelo sulla schiena:

innanzitutto il termine "purezza", che già infelice per i diamanti, é del tutto fuori luogo con le gemme di colore...

 

E poi l'accenno a un'ipotesi come "bene da investimento", su cui ritorneremo.

 

Il feldspato che l'ha stregata é una bellissima gemma che, con una interessante varietà di colori é finalmente assurta con tutte le ragioni alla gloria nel cielo delle pietre preziose:

perché é bella, e perché é disponibile in una quantità (almeno per ora) sufficiente per alimentare gli entusiasmi e gli appetiti di tanti altri collezionisti come lei.

 

I giacimenti, infatti, non sono solo in Oregon ma anche in Nord Europa e in Siberia.

Per ora...  :-)

 

Però non sono in grado di dirle nulla delle quotazioni, né tantomeno saprei ipotizzare qualcosa di futuri, sperati quanto ipotetici aumenti di valore.

 

Salvo un preciso mandato d'acquisto, io mi tengo ben lontano dalle gemme da collezione perché il relativo mercato, pur parallelo a quello delle pietre da gioielleria, é comunque diverso e, secondo me, meno rapido negli entusiasmi di "larga e popolare estensione".

 

Sia chiaro, vorrei tanto che un nuovo, travolgente successo (stile tanzanite, per intenderci) movimentasse il nostro sonnolento stagno, ma ragionando di economia NON si deve MAI confondere IL VALORE (un qualsiasi valore, ovviamente gemmoteorico) con IL GUADAGNO ricavabile in caso di vendita.

 

Soprattutto perché di questi tempi si tratterebbe proprio di un caso, e non certo (soltanto) perché la verde pietra del sole dell'Oregon sia ancora del tutto sconosciuta ai più. :-)

 

Complimenti per l'acquisto, pesantemente mortificato dalla qualità delle foto...

Dove però sono individuabili (sulla sinistra) alcune (direi) interessanti caratteristiche interne:

quelle meraviglie che l'intelligenza e il buon gusto del tagliatore ha risparmiato dall'assassinio in nome di una malintesa e peggio considerata "purezza".

 

Le rifotografi, per favore.

 

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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I danni consistono in 3 scalfitture che in superficie hanno assunto una colorazione scura.

Egregio sig. Lenti,
buongiorno.
Ho un piccolo ciondolo in turchese che mi è stato gravemente danneggiato dalla gioielleria a cui l'ho affidato per farlo montare su un bracciale.


I danni consistono in 3 scalfitture che in superficie hanno assunto una colorazione scura.

Vorrei sapere da lei se e quali metodi esistono per riparare tali danni, se si tratta di interventi di ripristino o piuttosto di interventi "estetici" e quante probabilità ci sono per ogni tipo di intervento che la gemma lo sopporti.

Grazie e cordiali saluti.

Francesca

 

 

Buona sera. Francesca

 

le dico subito che i danni peggiori, soprattutto a spese dei materiali più delicati come opali, coralli e, appunto, turchesi, sono causati dai tentativi di "riparazione" e di "ripristino"...

 

Tentativi, sia chiaro, che ben di rado ottengono risultati apprezzabili.

 

Tentativi sovente maldestri o almeno approssimativi, che quasi sempre non avrebbero avuto ragione d'essere perché relativi a "danni" assolutamente sopportabili.

 

A parte ovviamente il dolore di chi possiede il gioiello e lo ricorda... nel suo stato originario!

 

M'incuriosisce, pur nell'impossibilità d'identificarne le cause, la descrizione relativa a "3 scalfitture che in superficie hanno assunto una colorazione scura" perché il turchese é un minerale contenente ferro e rame, nonché acqua, elementi la cui alterata presenza sarebbe causa di deleteri cambiamenti.

 

In particolare, la disidratazione causata da un riscaldamento a 250° ridurrebbe in polvere (biancastra) il soggetto, ma non riesco a immaginare l'origine del colore scuro delle tracce che lei lamenta.

 

Gli incastonatori usano di solito un mastice molto scuro per montare le gemme sugli oggetti, ma l'operazione comporta anche un trattamento di rammollimento alla fiamma che il turchese non sopporterebbe, quindi escluderei che sia quella l'origine del problema.

 

In particolare direi che i graffi nel pregiato materiale del suo ciondolo dovrebbero tendere al bianco, o almeno al grigio chiaro, quindi salvo l'apporto di un colorante esterno non mi spiegherei la tinta descrittami.

 

Se lei o qualcuno di sua conoscenza disponesse di un microscopio a bassi ingrandimenti potrebbe tentare di saggiare i graffi con un ago (magari arroventato), giusto per escludere l'ipotesi di una pasta tipo pece...

 

Ma l'andare a grattare dentro il graffio di un soggetto già tenero per sua natura e magari anche lavorato in sezione sottile potrebbe significare una curiosità pagata a caro prezzo.

 

A volte le turchesi subiscono trattamenti (non sempre leciti...) di "rinforzo" del colore per esempio con l'impregnazione di sostanze (olio di paraffina, plastiche e/o vernici...) il cui riconoscimento non é quasi mai un affare semplice.

 

Tanto più che la postuma certezza acquisita con certi esami petrografici comporterebbe la distruzione del campione.

 

E quindi l'immediata esecuzione dell'analista nel caso delle gemme più pregiate.  :-)

 

Mi spiace non poterle fornire informazioni più precise.

 

Per quanto mi riguarda vedrò ora di tener d'occhio il calendario lunare anche per i gioielli e non solo per l'imbottigliamento del vino, perché trovo singolare l'attuale addensamento di esiti nefasti ai danni di gioielli "in riparazione"...  :-)

  • Scritto da Gianfranco Lenti
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Ancora bixbite, con aggiunta di scapolite...

Caro Gianfranco,

ti chiedo sin da subito scusa se mi trovo già a disturbarti subito dopo il tuo rientro.


Mi hanno proposto una bixbite da 0,14 ct e ho chiesto a diverse persone riguardo tale materiale ma ormai è quasi più raro dei diamanti rossi fancy!


Secondo te, mi conviene comprarla o pensi di riuscire nel trovarmi qualcosa di meglio?


Speravo in un esemplare di caratura maggiore anche se di minore limpidezza, ecco tutto.


Ti ringrazio anticipatamente per il tempo che potrai dedicarmi.

Ciao

Lorenzo


P.S. Ho acquistato una gemma di quarzo con inclusioni di Violano, provvedrò a mandarti delle foto decenti il prima possibile.

Inoltre sto pensando all'acquisto di una scapolite viola.


Il problema è che non so come fare per non comprare quelle che hanno subito l'irraggiamento.


Mi hanno detto che quest'ultime con il tempo scoloriscono per l'esposizione alla luce e alle fonti di calore.


Ma un'analisi gemmologica accurata può smascherare effettivamente le pietre trattate?


Un venditore mi ha proposto del materiale in suo possesso da circa 25-30 anni e pensa che proprio per questo dovrebbero essere pietre naturali.


In ogni caso, se dovessero perdere il colore, mi ha detto che potrei restituirgliele senza problemi.


Ti è capitato mai per le mani qualcosa di questo materiale?


Grazie di nuovo!

 

 

Ciao, Lorenzo

 

hai a tiro una bixbiite trasparente e la lasceresti per una più grande NON perfettamente limpida?

 

Scusa la franchezza della domanda:

sei un tantino fuori, o approfittando del week end hai solo "alzato il gomito"? :-)

 

Dai, parlando seriamente, ti direi di prendere subito l'esemplare che hai a portata... di portafoglio, e con l'occasione t'informo che se io comperassi un'altra bixbiite mi guarderei poi ben bene dal cederla chiunque!

 

Però, se a prezzo interessante, la comprerei da chiunque:

persino da uno spocchioso televenditore che la definisse "smeraldo rosso"!   :-)

 

Quanto alla scapolite mi piacerebbe proprio avere un cristallo che perda poi il colore:

non dovrebbe costare molto, e quindi mi leverei una bella curiosità a basso costo.

 

I cristalli colorati (tanto quelli trasparenti quanto quelli traslucidi) dovrebbero presentare uno spettro di assorbilmento rilevabile allo spettroscopio, ma é un esame che ho tranquillamente trascurato perché, a parte l'interesse gemmologico, come gioielliere non mi é (salvo rari casi) particolarmente appetibile.

 

Tantopiù che la durezza media  e la scarsa tenacità non la rendono una felice scelta per il montaggio sugli anelli.

 

Anzi, ti dirò di più, a me piace (orrore orrore!) soprattutto quella varietà traslucida che, tagliata a cabochon, evidenzierebbe il delizioso fenomeno del getteggiamento:

Quello presente in certi quarzi, in alcune tormaline e, soprattutto, nei fantastici cristalli di crisoberillo var. alessandrite!.

 

In ogni caso non credo che in circolazione ci siano poi molti esemplari irraggiati perché la bassa richiesta, collezionisti a parte, ne renderebbe relativamente poco remunerativo il trattamento.

 

Poi, non mi  chiedere scusa per un disturbo che non esiste...

Oltretutto, oltre alla tua appassionata assiduità gemmologica, apprezzo l'abitudine di porre una sola domanda per volta (due, se contiamo l'ormai consueto P.S.  :-), abitudine che  mi ha parecchio velocizzato le risposte!    :-)