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Diamante o leucozaffiro?
Buon giorno spero che le vada tutto ok
Le volevo chiedere se c’é un modo per vedere in maniera grossolana,
quindi da comuni cittadini, la differenza tra un diamante e uno zaffiro bianco
o dobbiamo stare a quello che dicono i commercianti?
Insomma voglio dire se un gioielliere mi dice che é un diamante io
ci devo credere e non posso controllare neanche grossolanamente?
La ringrazio e le chiedo scusa se ogni tanto la scoccio.
Le rinnovo l’invito a un caffé se viene da queste parti. C.
Grazie, C. Tutto bene, e buon giorno anche a lei.
Lei non mi scoccia, e una volta o l’altra spero di passare per riscuotere
il caffé
Nel frattempo le consiglierei tranquillamente di credere al suo gioielliere,
proprio perché é un gioielliere:
Ma vuole scherzare?
Spacciare o, peggio, confondere zaffiri con diamanti, dal punto di vista
commerciale equivarrebbe a dolcificare il caffé usando cianuro al
posto dello zucchero!
Tecnicamente non sarebbe difficile distinguere i due cristalli, ma in ogni
caso rinunci all’idea di raggiungere certezze con una semplice occhiata.
I diamanti s’identificano (anche) con:
a - un sensore a diffusione termica, piu’
b - un tester che riconosca poi l’eventuale moissanite, e
c - una lente, o un microscopio, che escludano l’ipotesi di una doppietta.
(una specie di wafer, con una fetta di diamante saldata su un padiglione
qualsiasi).
Otticamente, il diamante é mono-rifrangente e il corindone no, quindi
sarebbe possibile individuare nell’imitazione uno sdoppiamento caratteristico
osservando gli spigoli del padiglione attraverso la tavola.
Sarebbe possibile, ma non facilissimo perché
il fenomeno non é sempre visibile con immediatezza, e non é
mai troppo evidente.
Pero’, se le pietre fossero sciolte, sarebbe decisamente piu’ facile, perché
ai metodi elencati si potrebbero affiancare, o sostituire, il polariscopio
(distinzione dei cristalli mono o bi-rifrangenti) e la bilancia idrostatica
(densita’ differenti: diamante 3,52 e corindone 4,00 circa).