Lo faccio certificare (2) - San Tommaso, in fondo, era un ingenuo...

Buongiorno, innanzitutto ringrazio per la tempestiva risposta e per la precisione e chiarezza utilizzata.

Credo quindi di far certificare la pietra, e farla montare su una montatura piu’ adeguata.

Per quel che riguarda il certificato cosa devo cercare per essere sicuro che sia riconosciuto ufficialmente e che non sia solo carta stampata e che quindi sia stato analizzato in maniera opportuna?

Per quel che riguarda la montatura pensavo a una montatura in platino, ma non sono sicuro che sia il materiale migliore.
So infatti che a differenza dell’oro bianco non ingiallisce ed é più duro e di conseguenza più resistente anche come incastonatura.

Di contro sono perplesso sulla lucentezza (che mi han detto sia minore) e che quindi "toglie luce" al brillante rendendolo meno brillante.
Inoltre essendo più duro é più difficile da lavorare e probabilmente potrebbe risultare "fatto peggio" rispetto a uno in oro bianco che viene prodotto in modo più semplice e che si trova già fatto.

Infine non conosco la differenza di prezzo.

Vorrei quindi un consiglio in merito anche perché non ne so molto a riguardo.

Un ultima cosa e mia preoccupazione era una bolla che ha riscontrato un laboratorio della mia zona nel diamante.
Osservandolo bene con una lente 10x hanno visto che non ci sono carboncini ma forse una bollicina "abilmente nascosta" dall’incastonatore per mezzo della montatura.

Cosa vuole dire?
Non é puro come credevo?
E’ una cosa grave?

Io l’ho messo nel microscopio a 300x ed é un vero e proprio campo di battaglia, altro che carboncini!!!
Sembra pieno di sabbia... Non ci capisco niente.

Se mi sa dire qualcosa a riguardo ne sarei felice.

Avrei anche una domanda seria (nel senso che potrebbe sembrare che stia scherzando):
non é che quella bolla comporti qualcosa che se per caso con una certa pressione tipo sull’aereo esplode la pietra (e visto che il diamante taglia il vetro se parte in mille pezzi e fracassa un finestrino dell’aereo succede una disgrazia...)?

Grazie nuovamente per l’attenzione






Egregio signor C.

1 - i certificati d’analisi gemmologica (e le perizie, di qualsiasi tipo) hanno un valore direttamente proporzionale alla reputazione del /della lla professionista che ha firmato in calce.
A livello commerciale, e nel nostro settore, almeno!

Certo, siamo nel Paese del "bollo tondo" e la carta intestata uso pedigree ufficiale fa sempre un cero effetto, vero?

Ma il quesito fondamentale é: apparenza o sostanza? E quindi ci si regola di conseguenza.

2 - Ma chi lo dice, che l’oro bianco ingiallisce?
Casomai, si affievolisce la patina galvanica di rodio che lo ricopre, ma il platino non é certo più bianco, anzi!

Quanto alla "durezza" dei due metalli, e relativa sicurezza del suo diamante, il problema riguarda piuttosto l’accuratezza del montaggio.
Ovvio però che un problema di fusione potrebbe compromettere la tenuta di una punta, ma é un rischio la cui probabilità riguarderebbe in egual misura platino e oro bianco.
E, aggiungo, la durezza dei due metalli, con relative difficoltà di lavorazione, é un problema risolto da tempo da ogni orafo che si rispetti.

3 - la "lucentezza" della sua pietra é l’effetto di un taglio e di una politura accurati, e solo in minima parte sarebbe influenzata dal colore della montatura.
Piuttosto, provveda con frequenti lavaggi in acqua e sapone a eliminare il sebo lasciato dalla pelle:
quello si, che é micidiale per la vivacità dei riflessi!

4 - In un oggetto di gioielleria il costo della manodopera é elevato nei pezzi unici, fatti a mano e/o su disegno del cliente, e minore via via che ci si allarga verso produzioni più automatizzate:
come faccio a darle dei riferimenti?

5 - Quando una caratteristica interna, in un diamante, é in prossimità della cintura, é logico e opportuno cercare di occultarla, o almeno mimetizzarla, sfruttando le punte della montatura, o il relativo bordo.
Non so, ovviamente, cos’intendeva lei per "puro" al momento in cui é entrato in possesso del diamante, ma aspetti a fasciarsi la testa, o a scomunicare la sua gemma quale "soggetto di facili costumi" :-)

a - guardare un diamante a 300x é sadismo puro, o masochismo, scelga lei;
le Norme UNI sul diamante prescrivono un esame alla lente 10x, ma se lei sale negli ingrandimenti troverà certo qualcosa anche nell’acqua distillata.
E soffrirà tanto...

b - Non mi risulta si possano trovare "bolle" (d’aria) in un diamante e, se dovessi ipotizzare al buio, opterei per un cristallo incluso.
Incolore, e parzialmente ridisciolto, e quindi tondeggiante.

c - Ma anche se fosse una bolla d’aria, voli pure tranquillo: non esiste, e non puù esistere, una depressurrizzazione tanto spinta da far esplodere un diamante:
per caso, lei non sarà vittima della leggenda della hostess col seno pneumatico?