La tanzanite non é un mistero. Nemmeno a Bologna :-)

Buona sera Sig. Lenti,
Le scrivo in quanto ho un problema con una pietra acquistata all’estero durante un mio recente viaggio, la pietra in questione é una tanzanite, o almeno per tale me l’hanno venduta.

Purtroppo ho girato vari gioiellieri a Bologna, ma nessuno é riuscito a indicarmi in primo luogo se si tratta di tale pietra e in secondo il valore.

L’acquisto é stato fatto in un negozio penso affidabile, garantito dal tour operator, che tra l’altro offre una garanzia di rimboso se entro 30gg dall’acquisto se una perizia dimostra che il valore é inferiore a quello pagato.

Per tutti questi motivi, vi chiedo qual’é la procedura per effettuare una perizia e i costi.

Vi chiedo inoltre, se possibile, il valore della tanzanite a carato (anche se so che molto dipende dal taglio e dalla purezza della pietra):

il taglio é ovale e la caratura 1,30.

Grazie mille e saluti. R.




Buona sera, R.
mi sembra strano (incredibile, per l’esattezza...) che a Bologna non abbia trovato un gioielliere in grado d’identificare con certezza la sua tanzanite.

Anzi, se la voce si spargesse, temo che si scatenerebbe una sollevazione spontanea di tutti i gemmologi che ivi operano da anni, compresi gli ex allievi dei miei corsi!

La varieta’ blu della zoisite, chiamata appunto tanzanite dal primo luogo d’origine conosciuto, é una gemma bi-rifrangente e bi-assica, e si riconosce facilmente con un semplice esame al rifrattometro.

I valori indicativi sono 1,685 / 1,725 (media 1,691 / 1,700).

A titolo personale avrei qualche dubbio sulla competenza, oltre che sul disinteresse, del tour operator che si presta a far da promotore per lo shopping dei turisti, e quanto all’offerta di riacquisto dietro perizia... eccetera, mi sembra nulla più di un utile espediente promozionale.

Questo non significa che le abbiano rifilato una "sola", come dicono in quel di Roma, perché la tanzanite é un minerale stupendo, e l’indossarlo le darà certo molto piacere.

Facendo un minimo d’attenzione, perché la durezza relativamente modesta (6,5-7,00 della scala di Mohs) non ne consiglierebbe il montaggio sugli anelli o, almeno, suggerisce d’evitarne un uso troppo disinvolto.

Il taglio é essenziale, e con dimensione e colore rappresenta la base di calcolo del valore.
Meno rilevante la "purezza", che di solito é molto elevata.

Un cristallo di 1,30 carati non ha un costo elevato, perché il grosso del mercato spazia fra 4 e 15 carati, ma per azzardare una valutazione sarebbe necessario, perlomeno, vedere il suo esemplare, non crede?

Quando la saturazione di colore é particolarmente elevata, e altrettanto piacevole, il cristallo spunta la classificazione di "AAA" o "triple A" che dir si voglia, ma l’elemento fondamentale é la richiesta del mercato.

E il gusto dell’acquirente, é ovvio.

Per curiosita’ dove l’ha comperata?
Il blu intenso sembra essere il piu’ richiesto, ma sono in molti, me compreso, ad apprezzare altrettanto un azzurro meno marcato.

Magari fino al celeste glicine, per capirci.

Un cordiale saluto, a lei e alla sua bellissima Bologna.