- Categoria: Pietre di colore
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Rubini... stradali in Myanmar (Birmania). Accostato per strada dal solito tizio che propone la vendi
Durante un recente viaggio in Myanmar (Birmania),
sono stato (come credo tutti) accostato per strada dal solito tizio che propone
la vendita sottobanco di pietre.
Naturalmente questa é la classica trappola per polli, e siccome di
pietre non ne capisco un’acca di norma non ci penso nemmeno, ad accettare
offerte del genere.
Però il tizio aveva un’aria interessante, e così in cambio di tre orologi
omaggio (li avevo portati per regalarli ai ragazzini), la maglietta che indossavo
e un vecchio portafoglio-cintura mi sono portato a casa qualcosa che sembra
un rubino tagliato a brillante, e che non fa una piega a schiacciarlo tra
due mattoni (prova empirica del sottoscritto) e che taglia il vetro come fosse
burro (altra prova empirica del sottoscritto).
Quindi, vetraccio non é.
Naturalmente ci penserà il mio gioielliere, a dirmi cosa sia davvero, ma
tanto per curiosità:
esiste un qualche modo per identificare con ragionevole sicurezza un rubino,
letteralmente in mezzo a una strada?
Egregio signor B.
Invidiandole il viaggio in Myanmar spero che le sue "prove empiriche"
rimangano una sua esclusiva, altrimenti prevedo gravi conseguenze:
a - una rarefazione di cristalli integri, con relativa impennata dei prezzi,
b - la necessità da parte mia di cercare un fabbricante di mattoni della
migliore qualità, da inserire nei miei cataloghi di strumenti per analisi
gemmologiche! :-)
Le faccio presente, però, che salvo la plastica, qualunque imitazione del
rubino, naturale o sintetica che sia, ha una durezza sufficiente per tagliare
il vetro, mentre la compressione "fra due mattoni" é roba da barzellette
televisive.
A parte gli scherzi, "in mezzo alla strada" non c’é molto
che si possa fare, e non sarebbe nemmeno consigliabile.
Per il semplice motivo che in caso d’acquisto non otterrebbe sufficienti
garanzie.
Se é fortunato, oltre che attento e scrupoloso, potrebbe forse evitare
le patacche più grossolane, e sarebbe già un buon risultato.
Vuole provare ugualmente? Ecco cosa utilizzare:
Scala di Mohs (per esemplari grezzi), quindi polariscopio, rifrattometro,
e una buona lente 10x o più.
E i dati di un buon libro di gemmologia.
Ma si ricordi sempre che, anche riuscendo a dare un nome all’esemplare offertole,
rimarrebbero altri quesiti ai quali rispondere, quali:
- naturale o sintetico?
- naturale o trattato?
- naturale o sofisticato?
Nel sito troverà almeno un paio d’articoli ("Quali strumenti?"
, "Gli strumenti essenziali") ai quali la rimando, ricordandole
che la certezza di un’identificazione deriva dalla ricerca e dal confronto
di più informazioni.