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...per verificare l’autenticità della pietra ha raschiato sopra la stessa un foglio di carta vetrata
Buonasera,
vorrei cortesemente rivolgerle una domanda che le risulterà alquanto bizzarra.
Ho ricevuto dopo anni di sospirata attesa il mio primo diamante.
Sul certificato del gioielliere si specificano le seguenti caratteristiche ct.0,47 colore G if.comprato a Firenze per un importo pari a 1,600 euro.
A Roma città in cui risiedo dopo alcune sommarie indagini in più gioiellerie per un anello con le stesse caratteristiche mi hanno chiesto il doppio della cifra.
L’ultimo gioielliere per verificare l’autenticità della pietra ha raschiato sopra la stessa un foglio di carta vetrata,lasciandomi alquanto stupita.
Mi chiedevo è una prassi comune?
Può aver danneggiato la pietra?
grazie
Buona sera, Deborah
Mi consenta l’astensione circa la "forbice" dei prezzi che le sono stati offerti, che in ogni caso mi pare eccessiva anche volendo considerare tutte le variabili più significative.
. Ma la procedura applicata alla sua pietra ai fini dell’identificazione mi lascia semplicemente esterrefatto, e la sola nota positiva é che, almeno, NON PUÓ aver danneggiato il suo diamante.
Per favore, mi dica che l’autore di tale performance é molto, molto anziano, e quindi scusabile almeno all’interno di un quadro fisiologicamente variegato di una variegata categoria... :-)
Ma se l’operatore del test gemmologico alla tela smeriglio fosse invece uno di quei "gioiellieri" rampanti e onniscienti di fresco pelo, allora gli consigli caldamente la migrazione verso le numerose professioni a lui più consone:
dall’asportazione della ruggine dalle cancellate, per esempio, fino alla raschiatura della chiglia delle navi in bacino di carenaggio.