Acquisto su internet: un’esperienza di vita vissuta


Egregio Gianfranco, (come vedi mi sto avvicinando sempre più a un tono confidenziale).
Ti scrivo poiché ormai sono un affezionato del sito e si può dire che ho letto tutte le domande e le risposte. Questa volta voglio essere io a portare un piccolissimo ma significativo aiuto.

Sono a conoscenza della tua battaglia nei confronti di chi utilizza Internet per commerciare diamanti. Come sai, in virtù della nuova attività, mi sto muovendo in Tailandia e India per cercare di reperire del materiale a buon prezzo.

Questo è ciò che è capitato al mio socio che vive là: contattiamo una persona che vende diamanti al 50% dal listino Rapaport (eccezionale!!!), richiediamo subito di classificarci un diamante che intendiamo acquistare da far poi certificare per la verifica.

Questa è la sua classificazione:
massa: 0,30 carati;
colore: AAA electric white (che cacchio di colore è ?);
purezza: free of inclusions VVS1 (ma allora è un IF o un VVS1?).
Alla fine dichiara un SI (non si sa se 1 oppure 2) taglio: non si pronuncia.

Al che rimaniamo sbigottiti in quanto gli facciamo capire che saremmo intenzionati a instaurare un rapporto duraturo (anche se era il caso di telare subito) se si premurasse di parlare la nostra stessa lingua in termini di identificazione di una pietra.

La risposta? Non gli interessa, lui già vende su Internet a privati; se siamo interessati possiamo acquistare e in seguito farci certificare la pietra.
Ovviamente desistiamo.

Morale della favola: se cercano di appiopparti una pseudopietra quando ci parli di persona, figuriamoci quando stai a chilometri e chilometri di distanza e l’unico modo di interagire è un pc!!

Il mio modestissimo parere e consiglio a chi voglia acquistare tramite Internet:
1) Accedere ad un SITO DEL SETTORE che indichi chiaramente che il venditore è ITALIANO e rintracciabile (sul sito deve essere chiaro il suo indirizzo, telefono, e-mail, n° di partita iva);

2) Il venditore deve classificare le pietre in base alle vigenti norme Europee in termini di massa, purezza, colore, taglio e se vogliamo anche fluorescenza (è scontato che la pietra DEVE essere NATURALE);

3) Il diamante deve essere sempre accompagnato da un certificato gemmologico proveniente dai maggiori Istituti Internazionali o Nazionali;

4) Aggiungerei la marcatura laser sulla cintura per tutelare ancora di più il consumatore finale al fine di “assicurare” la corrispondenza della pietra con il certificato ed evitare problemi di scambio al momento del montaggio della pietra (altrimenti chi mi assicura che la pietra montata è realmente quella che ho acquistato?);

5) Contattare il venditore, anche più di una volta, e fare tutte le domande del caso;

6) Dopo l’acquisto far verificare il tutto a una persona competente (ma competente sul serio!!)

Questa è la mia personale esperienza che ho voluto condividere.

Ti saluto cordialmente:-)))

P.S. IL VENDITORE DI DIAMANTI DI CUI SOPRA NON E’ PIU’ REPERIBILE SU INTERNET




Ciao, Gianluca

Quasi nulla da aggiungere alla tua mail ma, già che ci siamo:

a - la tua é una mail vera, e non me la sono scritta da solo... giusto per farmi vento...: grazie. :-)
b - di venditori così "specializzati" ce ne sarebbero parecchi, in rete, e per la legge dei grandi numeri é fatale che qualche compratore ci lasci le penne.
c - Io ho fatto incastonare tante pietre e, pur con i necessari, attenti controlli di routine, non ho mai avuto (né, credo, dato) problemi a chicchessia.

Ma se qualcuno mi anticipasse che ha fatto marcare il suo diamante per stare tranquillo, credo proprio che uscirebbe dal mio orizzonte con una (per lui) insospettata rapidità.

E, nel caso fossi di buon umore, col fondato sospetto che se volessi fargli uno scherzo da religioso, la sua marcatura sarebbe proprio il modo migliore che userei per raggirarlo.

d - Far verificare DOPO l’acquisto?
E perché non "al momento" dell’acquisto?

Salutoni.