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Tesi di laurea: "sarei disposto a remunerare in quattrini"...
Gentilissimo signor Lenti,
La ringrazio per la risposta e per le informazioni che mi ha fornito.
Per quanto riguarda il suo materiale, sono d’accordo con lei, ma se avesse qlc davvero collegato all’economia e in particolare alle strategie, gliene sarei davvero grato...
Senza alcun problema sarei disposto a remunerare in "quattrini" (oltre a citarla nei ringraziamenti, nella bibliografia come fonte e ad un invito ufficiale alla discussione) il materiale se davvero mi è utile ai fini delle mia tesi...
. di libri se ne trovano tanti, ma hanno poco a che fare con l’economia, il business e la strategia in generale delle principali aziende, che è il cuore della mia tesi.
Per quanto riguarda le sue risposte ho un altro dubbio:
di solito una pietra preziosa si acquista o per ornamento o per investimento;
Nel secondo caso, se "un amico di un mio amico del bar" mi offrisse una pietra, per salvaguardare il mio investimento non mi sarebbe utile sapere la provenienza?
Se è lecita o meno?
Oltre al certificato o perizia che dir si voglia, non è possibile che su quella pietra pesi una denuncia per furto??
In tal caso, anche se vera, mi ritroverei in mano una pietra invendibile tramite asta (almeno così penso) e la funzione di investimento verrebbe meno (andrebbe tagliata di nuovo per far perdere l’identità della pietra o andrebbe trovato un amatore!?) e sarei truffato in qualche modo.
Non so, il mercato degli altri beni funziona di solito così, non so se per le pietre preziose (dove dalle mie ricerche risulta un commercio illegale nero molto elevato) è la stessa cosa.
Grazie per la disponibilità, spero di sentirla presto;
Lei del resto è uno dei pochi esperti disponibili in rete.
Cordiali saluti, Mirko
Buon giorno, Mirko
dandole atto per la correttezza, la ringrazio per la considerazione e, nel contempo, la informo che le mie informazioni sono gratuite.
Almeno, quelle via internet... :-)
La sua non sarebbe la prima tesi alla quale collaboro, ma nel caso particolare le informazioni che le potrei fornire, e per le quali lei mi ringrazierebbe, sono (abbastanza) facilmente reperibili, non rappresentando né segreti, né misteri.
Il resto sarebbe invece oggetto di conversazioni a mezza voce, di fatti tramutati in "si dice", e ben pochi dei "relatori" si qualificherebbero con tanto di nome e cognome.
E tantomeno per essere ringraziati, perché insieme ai ringraziamenti arriverebbero una mezza dozzina di querele! Insieme, o magari anche prima! :-)
Quanto all’origine del diamante eventualmente propostole da uno sconosciuto, mi riesce difficile immaginare una "carta d’identità" plausibile... e legale, in quanto l’acquisto in gioielleria, con la scrupolosa conservazione di scontrini e fatture, é il solo "modus operandi" corretto.
Altrimenti le rimarrebbe l’onere di provare la sua buona fede di "terzo prenditore", nel malaugurato caso da lei ventilato di un’eventuale refurtiva.
Non ritorno sul tema "diamanti da investimento", perché, oltre a farmi rizzare il pelo, ne ho già parlato diffusamente in precedenti risposte.
In ultimo, non ho motivo di ritenere che nelle gemme ci sia un tasso d’illegalità preferenziale, rispetto agli altri settori commerciali, ma mi auguro che grazie a leggi realistiche e, tanto per cambiare, anche intelligenti, si possa finalmente sfatare anche quest’alea negativa, ricorrente e, spesso, ingiusta.