- Categoria: Diamanti
- Visite: 3411
Dove collocare un bel gioiello primi ’900
Egregio Signor Lenzi, alla ricerca in rete di qualche barlume di informazione sulle gemme, ho trovato quasi subito il Suo sito, per il quale vorrei congratularmi.
Lineare, chiaro e completo.
Qualità rare in un mondo che è propenso a ritenere tutto ciò che è semplice, semplicistico e quindi da snobbare.
Ho letto la Sua posta e attraverso le risposte che Lei fornisce a chi Le scrive mi sono fatta un’idea di massima del mondo e del commercio delle gemme e dei goielli, ma mi è rimasto qualche dubbio che La prego di chiarire.
Insieme ad altri parenti, abbiamo di recente ereditato alcuni preziosi di fattura risalente agli inizi del 900, tra cui il pezzo più importante mi sembra un diamante di X o più carati incastonato su un anello da cui può essere smontato e collocato su un orecchino.
Ora vorremo cedere questi gioielli, ma nella mia città, per motivi di riservatezza e anche perchè manca un mercato adatto, non credo possano essere collocati.
Mi rivolgo alla Sua cortesia per dare una risposta ai seguenti quesiti:
- esiste un mercato di gioielli antichi e in caso affermativo a chi mi posso rivolgere?
- é opportuno contattare una casa d’aste?
- dato che mi sembra necessario munire le pietre di un certificato di perizia, mi può indicare un centro serio che abbia sede a Roma o in altra città vicina alla mia residenza (i centri XXX, YYY che Lei suggerisce sono ubicati in alta Italia).
Anche per le indicazioni degli altri quesiti dovrebbe fornirmi indirizzi in sedi a me vicine.
Gradirei inoltre qualunque altro suggerimento che la Sua esperienza riterrà utile che io conosca.
Se necessario può pubblicare la mia lettera, oscurando le mie generalità e le altre indicazioni sensibili come la caratura del diamante.
Buon pomeriggio, D.
la ringrazio per le confortanti espressioni d’apprezzamento, che oltretutto contrastano non poco con i commenti di certi miei "colleghi"...! :-)
Quanto ai monili ereditati, lasci perdere i nomi che mi ha citato perché, trattandosi di istituti gemmologici, procederebbero a un’analisi qualitativa solo dopo che lei avesse smontato le gemme.
E sarebbe quasi certamente un delitto, pur con la scarna descrizione che lei mi fornisce.
A lei serve, se crede, una perizia:
tanto sul valore delle gemme, quanto sul pregio del lavoro orafo, e questa sarebbe materia per un’oculata scelta dello specialista.
Per l’eventuale, successiva cessione, il meglio che le potrei consigliare sarebbe un sondaggio presso i gioiellieri del centro di Roma, molti dei quali saranno felici di considerare pezzi antichi e di pregevole fattura.
E anche alcuni antiquari di gran nome (WWW, uno per tutti) non rimarrebbero certo insensibili a pezzi che sono sempre più rari, e per i quali resiste un interessante segmento di mercato.
Le case d’asta? Quelle che, di tanto in tanto, vedo io in TV sono gestite da banditori ben poco preparati, e qui una dettagliata perizia a valore le sarebbe certamente utile.
Altrimenti le rimarrebbe solo la speranza di una descrizione abbastanza appropriata, nonché di trovare un telespettatore esperto e disponibile per un ragionevole acquisto.
Come ultima chance, potrebbe provare a sondare qualcuno dei periti dei Monti di Pegno (Banca di Roma, p. es.) che, magari a titolo personale, potrebbero essere in contatto con veri amatori del bello.
E che magari, se non potessero mettere nulla "nero si bianco" di persona, potrebbero forse indicarle un centro perizie qualificato per un’adeguata descrizione merceologica.
Spero non abbia fretta di realizzare, perché i momenti sono piuttosto infelici, e lei andrebbe certamente incontro a una delusione.