- Categoria: Diamanti
- Visite: 3680
Al rogo, al rogo... :-)
Sig. Lenti,
Le scrivo nuovamente dopo la mia prima esperienza commerciale di tentata vendita di diamanti.
Sono andato presso uno di quei posti autorizzati dove acquistano oro e diamanti con pagamento cash, e ho mostrato il certificato del diamante (alquanto datato ma firmato dai dottori Cumo e Leone).
Ho scoperto che il listino Rapaport vale per la vendita al fruitore finale e non per i grossistioperatori del settore.
In sostanza, fatto 100 il prezzo Rapaport mi è stato offerto 40 (!?) con la seguente giustificazione:
“Noi acquistiamo pietre sigillate con certificato IGI al 50% del listino Rapaport.
Quindi ti chiediamo un extra10% per rendere a noi conveniente l’acquisto del tuo diamante”.
Ma è vero?
Voglio dire, quei discorsi sul gioielliere che ricarica del 15% la pietra rispetto al listino Rapaport…
Insomma, io l’impressione di essere finanziariamente preso per il collo sono sicuro di non averla data… perché mi hanno fatto un discorso del genere?
Sono convinto del fatto che non posso chiedere il prezzo di listino, ma neanche rinunciare al 60%!
Se è vero che un operatore del settore in Italia acquista diamanti al 50% del listino Rapaport, allora questo listino, commercialmente e fantozzianamente parlando, è una c...a pazzesca, ammantata del riconoscimento settimanale de Il Sole24Ore ( per i non addetti).
Anche se quella pietra è stata acquistata 30 anni fa, con queste dinamiche commerciali non si ricopre manco dell’inflazione.
L’unica alternativa è di venderla a un privato con un cospicuo sconto, se riesco a trovarlo.
Tra poco metteranno in vendita i brillanti con i pandori Bauli, per incentivare le vendite dopo l’Epifania.
In questo momento non mi sento frustrato, ma alquanto perplesso su come funziona questo mercato.
Le dirò che, avendo letto le faq del suo sito, reputo affascinante l’idea di svolgere un’attività come la sua, però:... che gente si trova in giro!
É l’arena competitiva.
La mia domanda è:
di quanto deve essere in % lo sconto per essere venduto a un operatore del settore?
Grazie.
p.s.: non ho trovato La Conchiglia a Vicenza.
Buna sera, Stefano
benvenuto in famiglia, intanto, e innanzitutto... calma! Io sto ascoltando la musica messicana di Cuco Sanchez, che mi rilassa e nel contempo mi ricarica:
A lei servirebbe soprattutto il primo dei due effetti, così (magari...) potrebbe provare a uscire dalla sua pelle, e a considerare i fatti col necessario distacco :-)
Intanto, lei ha provato a vendere un diamante con un certificato superato da Norme che sono in vigore dal 1978:
chiunque, me compreso, si sarebbe tenuto basso con le offerte, per una sana cautela contro le eventuali sorprese di una classificazione aggiornata.
Esclusa ogni altra considerazione, anche secondo la mia opinione le hanno praticato un gioco al ribasso un tantinello osé, ma se avrà la pazienza (e la serenità :-) per valutare tutti gli aspetti del problema, forse le sue considerazioni non saranno più (troppo) drastiche.
Innanzitutto l’epoca:
lei é partito all’attacco prima, o dopo il natale?
Nel primo caso avrebbe forse potuto contare sull’appetito, o almeno sulle speranze, del gioielliere;
nel secondo avrebbe potuto benissimo inciampare nella depressione di un consuntivo non proprio all’altezza delle aspettative, con relativo disinteresse per ulteriori acquisti.
Quanto al Rapaport (che non é il vangelo, concesso e non ammesso che il vangelo sia davvero la verità rivelata), può essere redatto proprio e solo a beneficio (?) dei clienti finali, perché da esso gli operatori del ramo ottengono sconti molto diversi in funzione di quanto, quando e cosa acquistano.
E anche dove...
Io ho smesso da qualche anno (dopo la terza rapina) di fabbricare e portare a spasso gioielli per tentata vendita, ma non sono i banditi il mio ricordo meno positivo... dato che ho conservato la pelle intatta:
ol problema più grave (per me) era che un numero via via crescente dei miei clienti mi chiedeva merce "in sospeso", con relativo aumento dei costi e dei rischi.
Oggi la situazione non é certo migliorata, e molti negozi dalle rutilanti vetrine sono soltanto la facciata di organizzazioni finanziarie.
Con la felice complicità di tanti negozianti finalmente liberi da ingenti immobilizzazioni di capitale, o da inapprezzate, elevate scadenze conseguenti gli acquisti.
Ovvio come il tutto abbia elevato a livelli difficilmente giustificabili i prezzi finali anche delle più modeste chincaglierie d’oro, e a maggior ragione delle gemme,che n caso di riacquisto vedono decurtati in modo apparentemente inspiegabile le relative quotazioni.
Ma le faccio nnche presente che nell’era attuale sono in molti (troppi, secondo me) a sbarcare il lunario vivendo quasi alla giornata, sovente nell’illusione di tempi migliori e magari prossimi...
Sia chiaro, non intendo suggerite l’immagine di un’intera categoria ormai allo sbando, e forse ridotta alla fame :-), ma lei si metta nei panni di chi, da imprenditore a tutto tondo, si sia progressivamente declassato al ruolo di semplice venditore.
Non più riposante, perché restano problemi di tutti i generi, ma il poter contare sulla flessibilità dei fornitori e delle forniture, invece del cappio delle banche, e della zavorra dell’invenduto, é una chimera che ha fatto gola a molti...
E qui arriva lei, piombato a piedi pari con un diamante in mano e il Rapaport fra i denti, in "uno di quei posti autorizzati dove acquistano oro e diamanti con pagamento cash":
le sembra ancora che avrebbe potuto andarle molto meglio?
Nel caso lei persistesse nei suoi progetti in questo settore ne vedrà ben altre, tanto da collezionare frustrazioni, e da rimpiangere allora le semplici perplessità.
Purtroppo!
Ma non mi chieda, per favore, quali sono gli sconti ragionevoli che... eccetera:
gli "operatori del settore" sono una moltitudine tanto eterogenea da indurre le convulsioni in chiunque cercasse di classificarli davvero.
Cuco Sanchez ha lasciato il posto ad Ana Gabriel, uno dei miei grandi amori, e quindi mi sento buono e, soprattutto, ben disposto:
fingerò d’ignorare la voglia di linciaggi che trasuda dalla sua mail, e le concedo la dilazione che le serve per prendere i provvedimenti del caso.
Quali?
1 - Un nuovo certificato gemmologico del suo diamante;
2 - Un nuovo sondaggio fra operatori diversi, e/o in altre zone;
3 - Una base di calcolo (diamanti...) più consistente del suo "solitaire" :-)
4 - Una bottiglia di Cartizze, (o di Cabernet) da parte, per quando ci vedessimo...
Da parte mia spero che la promozione cui accenna lei riguardi anche i panettoni che, senza i canditi, sarebbero i miei preferiti... per compensare le gravi carenze affettive che mi angustiano. :-)
Amici?
Mi stia bene.
P.s. a - tanto per ridere, e anche senza aspettare trent’anni, né considerare l’inflazione, perché non prova a rivendere una di quelle famose borse di plastica, con tanto di famosa griffe?
b - "La Conchiglia" era di proprietà dell’amico Ottorino Violati Tescari, ben conosciuto in quel di Vicenza.