Fosse per me eliminerei anche il solo riscaldamento.

Salve Sig. Gianfranco;

 

è un piacere rivederla all'opera nel suo sito dal nuovo look :-)

 

Le scrivo per un'altra domanda (se non erro la 4° o 5°), nella speranza che lei possa sciogliere il mio ennesimo dubbio gemmologico... :-)

 

Ho controllato le vecchie risposte, ma nessuno le ha mai chiesto quello che sto per chiederle.

La domanda riguarda come sempre il topazio.

 

Come avrà compreso è la mia gemma preferita, per via della sua lucentezza, i suoi splendidi colori...

 

So che il topazio azzurro di oggi è quasi tutto ottenuto a partire da cristalli incolori, sottoposti a irraggiamento e successivo riscaldamento per eliminarne la parte brunastra.

 

Però ho visto un topazio azzurro proposto come assolutamente naturale, cioè non irraggiato e addirittura nemmeno riscaldato.

 

La domanda è: i topazi azzurri naturali devono il loro colore a un eventuale irraggiamento naturale in fase di formazione?

 

Oppure il loro colore è dovuto ad impurità presenti sempre al momento della loro formazione, come succede ad esempio nel rubino, dover tracce di cromo gli conferiscono il suo tipico colore rossastro?

 

Nel caso, avendo fra le mani un topazio azzurro, è possibile stabilire se si stratta di una pietra naturale o irraggiata?

 

Non per un fatto economico, perché so che i topazi irraggiati hanno tirato giù il prezzo di quelli naturali in modo vertiginoso, ma proprio per una curiosità personale.

 

Fosse per me eliminerei anche il solo riscaldamento.

 

Sapere che una gemma ha un aspetto modificato dall'uomo mi aggrada poco.

 

La ringrazio e la saluto :-)

 

 

Salve, Nicola

 

grazie per l’apprezzamento, e le assicuro che io avrei continuato benissimo anche col vecchio look, soprattutto perché ormai avevo imparato a usarlo con una certa disinvoltura.

 

In compenso pare che col nuovo formato io riesca finalmente a pubblicare le foto senza tribolare troppo, il che mi indurrebbe a sfornare qualche altro articolo di viaggio.

 

Visto che ora é di scena l’Africa…  :-)

 

Quanto ai dannati topazi, lo dice lei  e solo lei che i prezzi siano scesi di brutto!

 

Magari per quelli di colore blu, dal celeste all’intenso London blue che si alterano in tali saturazioni cromatiche industrialmente a tonnellate, ma non certo per le tonalità come il giallo miele, il giallo-oro, il rosa e il rosso.

 

Le assicuro che in Brasile le colorazioni più pregiate hanno raggiunto quotazioni da groppo in gola (io almeno avevo repentini e ripetuti problemi di deglutizione), e una congiunta nonché rinnovata attenzione dei mercati asiatici e americani non ha fatto altro che aggravare il fenomeno.

 

Ci vada piano anche con le prese di posizione estreme, perché lei stesso accenna a riscaldamento e a irradiazione come a possibili processi del tutto naturali:

quindi perché eliminarli tout court dalle nostre interessate ricerche?  (*)

 

Oltretutto le confermo che se escludiamo i topazi azzurri con il colore più intenso, il riconoscimento SICURO di un’origine naturale oppure umana dei vari cristalli con sfumature più delicate é

pressoché impossibile.

 

La stessa origine del colore é ancora di incerta attribuzione in quanto i “centri di colore” che ne sono la causa sarebbero ancora allo studio di appassionati e affascinati ricercatori.

 

Spero per lei che abbia la possibilità di guardare DENTRO i suoi amati topazi, ove con un pochino di fortuna potrebbe scoprire tante, delicate “inclusioni bifasi”, ovvero minutissime cavità con liquido d formazione e una caratteristica bolla di gas.

 

Delle vere chicche, insomma.  :-)

 

 

(*) P.s. 

E per caso non vorrebbe eliminare anche zaffiri e rubini, il cui eventuale riscaldamento  postumo sarebbe altrettanto difficile da accertare?  :-)