- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Non avendo mai sentito parlare di questa azienda certificatrice come posso essere sicuro di non aver comprato...
Salve,
Qualche tempo fa alla mia compagna si ruppe un anellino con un brillantino che le avevo regalato anni fa, purtroppo la pietra e' stata perduta.
Mi sono rivolto ad un orefice della mia zona per la riparazione, il quale mi propone una pietra di pari caratura, parliamo di 0,20 ct quindi molto piccola, con tanto di certificato di garanzia.
Quando ritiro l'anellino riparato, con mio sommo stupore mi viene consegnato il blister del brillante aperto unitamente a un certificato qui visibile: http://…
Non avendo mai sentito parlare di questa azienda certificatrice mi chiedevo se non ci fosse sotto qualche cosa di strano.
Come posso essere sicuro di non aver comprato un fondo di bicchiere???
Buon giorno, Francesco
come ripeto regolarmente, anche volendo io non potrei giudicare l’attendibilità della quasi totalità dei certificati che mi sono sottoposti per un motivo tanto banale quanto essenziale:
con quello che non so io si possono scrivere davvero tanti e corposi volumi, stampati su carta molto sottile e con caratteri piccolini... :-)
A rigor di logica escluderei però che esista un orefice tanto sprovveduto da rifilarle "un pacco” da 20 centesimi di carato…
Perché più che un disonesto costui sarebbe un soggetto da ritirare in un ambiente sereno e, soprattutto, protetto: il Pio Albergo Trivulzio, per esempio. :-)
La verifica del suo acquisto potrebbe costarle si e no tre minuti in qualsiasi altra gioielleria, anche se non capisco il suo stupore per il blister che le é stato riconsegnato aperto.
Aprirlo é stato infatti un passo che riterrei indispensabile per montare sull’anello il diamante che conteneva, non crede anche lei? :-)