- Categoria: Diamanti
- Scritto da Gianfranco Lenti
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Ovviamente sono disponibile a corrisponderle preventivamente un compenso per la consulenza...
Mi rivolgo alla sua esperienza e alla sua cortesia per avere, se possibile, un chiarimento.
In tema di diamanti ho rilevato piu’ volte che esiste un’abissale discrasia fra le quotazioni di Sole 24 Ore (quotidiano che dovrebbe reputarsi piuttosto serio) e quelle del Rapaport Price List .
Vengo al concreto.
Nel 2007 acquistai per investimento al prezzo di €. XX.XX0 un brillante blisterato cosi’ certificato da HRD :
- Shape = Brillant
– Carat = 1,13
– Colour grade = exceptional white + (D)
– Clarity grade = loupe clean
– Cut : Proportion very good
– Finish grade = very good
– Fluorescence = nil
– Measurement = 6,74 – 6,77 mm. x 4,04 mm
– Girdle = medium 3,0% faceted
– Culet = pointed
– Table Width = 62%
- Crown Height =13,5%
- Pavillon Depth = 43,5%
- Identification marks = negligible external characteristics .
Ora, poiché per esigenze insorte, avrei deciso di vendere, senza neppure considerare decisivi i piu’ o meno rilevanti centesimi eccedenti 1 ct, non riesco a comprendere, pur considerando i diversi ambiti di valutazione (valori commerciali per il primo e valori di scambio fra operatori di borsa per il secondo) come il Sole 24 Ore del 6.12.2011 porti una quotazione omnicomprensiva di €.XX.XXX mentre la quotazione del Rapaport del 30.12.2011 si attesti su una quotazione, ai cambi attuali del dollaro, all’incirca in corrispondenti €. XX.XXX
(e’ in quest’ultimo caso da aggiungere l’IVA ?) .
Può darmi un aiuto nell’indicazione, anche approssimativa, di quale potrebbe essere un prezzo equo per il disinvestimento?
Ovviamente sono disponibile a corrisponderle preventivamente un compenso per la consulenza professionale .
La ringrazio.
Buon giorno, Renato
dandole atto per la correttezza a proposito di compensi le premetto comunque che lei non mi deve, né dovrà, nulla, per un servizio che spero sia utile a tanti scorridori dei mari del web... :-)
Non é la prima volta che mi occupo della diversità di quotazioni fra le due testate che lei cita, e le confermo intanto anche la correttezza della sua ipotesi:
sono destinate a utenze diverse e quindi rispecchiano due realtà decisamente non sovrapponibili.
A parte il fatto che i criteri di valutazione dei diamanti (soprattutto per quanto riguarda il taglio) sono leggermente diversi, fra Europa e USA. noi abbiamo anche l'incognita (la tragica barzelletta, sarebbe meglio dire...) dell'IVA, che si potrebbe tranquillamente definire come una "variabile indipendente".
A imperitura gloria del noto sindacalista autore della demenziale elucubrazione a proposito di salari.
Il che, tradotto, significa che una buona parte dei diamanti DEVONO essere venduti SENZA IVA, a pena del sicuro fallimento dell'ingenuo e onesto operatore che si ostinasse a emettere scontrini e fatture NON deducibili!
Quindi giro a lei la domanda:
sulle quotazioni del "Sole" é compresa l'IVA, o no?
Consideri, per esempio, che non solo gli amici che lavorano nei "duty free shop" aeroportuali, ma persino i mattacchioni della FAO di Roma hanno, (avevano, l'ultima volta che sono passato da quelle parti) nel loro palazzo, fior di boutiques di lusso:
di profumi, di vestiti e, ovviamente, di orologi e gioielli che vendono (vendevano) appunto "duty free", cioé SENZA IVA.
Persino il suo diamante. se comperato a Milano insieme a un'amica svizzera con tanto di passaporto, le sarebbe stato fatturato senza l'imposta di cui sopra e poi, salutando l'amica, lei avrebbe potuto ricuperare la gemma a Lugano:
ovvero un attimo dopo aver timbrato in frontiera i papiri di export!
Ma non voglio nascondermi dietro un dito, quindi le dico chiaro e tondo che dietro le quotazioni del "Sole" fiorisce un (si dice) rigoglioso giro di vendite di "diamanti da investimento", con l'entusiastica partecipazione (partecipazione, dico, NON complicità) dei "promotori finanziari" di un noto gruppo bancario.
Tempo addietro mi dissero che, secondo tali personaggi, la banca avrebbe accettato COME DENARO CONTANTE i diamanti in blister della qualità di quello che possiede lei, che ha caratteristiche e un certificato al massimo livello.
E io mi dichiarai immediatamente disponibile a versare intere carrettate di diamanti alle quotazioni del "Sole", ma sto ancora aspettando le relative richieste... :-)
I prezzi erano decisamente alti ma se lei é uno degli acquirenti dei diamanti offerti tramite quel canale non s'illuda di vedere subito il cash.
Infatti si sentirebbe proporre "come da contratto" di lasciare la gemma in "conto vendita":
con uno sconto a scalare inversamente proporzionale agli anni in cui lei ha trattenuto la gemma.
Per finire, quanto varrebbe il suo diamante, oggi?
Realizzando con una cessione "da privato a privato" potrebbe ipotizzare una cifra variante dal -10 al + 30/40% rispetto a quanto le é costato.
Ma esitandolo ai commercianti del settore potrebbe andare incontro a offerte o a proposte scoraggianti perché su dieci operatori potrebbe tranquillamente scoprire otto diverse situazioni:
dal felice gioielliere di successo, un contantista che però potrebbe cercare di "tirarle il collo" sul prezzo, fino al "tutta scena" dello strapelato che fa il gioiellivendolo solo perché ha dietro di lui qualche grossista che gli lascia la merce in sospeso...
Le faccio le mie congratulazioni per il livello qualitativo del suo esemplare, che é semplicemente al vertice della scala.
E proprio per questo con i tempi che corrono non sarà facile da disinvestire.
Però ricordi che "i rotti" (i centesimi) al disopra del suo carato valgono un bel mucchietto di eurini:
perché ignorarli? :-)