Sono triste ... (sono finalmente vicina all'acquisto del tanto sognato solitario...) - 2 -

Buonasera gentilissimo Gianfranco,

sono triste ...

sono appena tornata senza il mio anello al dito.

Nel guardarlo attentamente e sotto i faretti della gioielleria, mi sono accorta che si vedevano ad occhio nudo due/tre imperfezioni sulla cintura del diamante.


Erano delle venature biancastre (opache) di circa due/tre millimetri di lunghezza.

Sia ben chiaro: il diamante è bellissimo e luminosissimo (ha una fluorescenza fantastica) e già alla distanza di 50 cm. non è visibile alcuna imperfezione.


Però ho pensato che il diamante non fosse un SI 1, ma un piqué.

Il mio gioielliere ha ricontattato il gemmologo di fiducia, che gli ha fornito la pietra, il quale gli ha riconfermato il grado di purezza (SI).


Vorrei ora capire: le inclusioni per un SI non dovrebbero essere visibili solo con una lente 10x?

Grazie di nuovo.

Chiara

 

Buon pomeriggio, Chiara

 

bando alle tristezze: è domenica, c'é il sole... e per il sospirato diamante lei mi sembra un tantinello fuori strada!

Perch "è bellissimo e luminosissimo (ha una fluorescenza fantastica) " dice lei , tanto da innamorarsene perdutamente, e subito dopo sprofonda in una terribile crisi... oltretutto immotivata, a mio giudizio, perché basata sulla discutibile interpretazione di una sigla.

 

Una sigla, Chiara, un grado o un voto al pari di tutti gli altri analoghi assegnati da sconosciuti gemmologi:

in base a criteri che non sono di facile applicazione né quasi mai spiegati in dettaglio con sufficiente chiarezza.

 

Il livello di "clarity" (SI, nel suo caso) "pesa" l'entità delle caratteristiche individuate nel diamante e gli assegna una "posizione" sulla relativa scala.

 

Quanto poi a sospettare un diamante di grado Piqué spacciato per un SI, pur non escludendo la possibilità di una graduazione un poco ottimistica, le faccio presente che non può esistere un metro univoco di valutazione data l'infinita varietà di combinazioni possibili come numero, colore, forma, dimensione, assetto e posizione di quanto si può trovare nei diamanti.

 

Con gli altri tre "C" codificati in merito, il parametro sbrigativamente chiamato "clarity" concorre quindi alla valutazione della rarità del diamante "graduato":

della rarità, ripeto, e NON la sua bellezza!

 

Quella bellezza che aveva visto lei, con i suoi occhi, il suo buon gusto e la sua sensibilità... fino a quando un paio di faretti e la definizione di "piqué" non le hanno infranto il sogno!

 

La posizione laterale (in cintura) dei segni biancastri (micro-fratture immagino, o "piume" in gergo.  é tipica di situazioni in cui entrambi i livelli, SI e Piqué sarebbero sostenibili, se confortati da ulteriori osservazioni ed eventuali compensazioni.

 

Le confermo che mentre il grado piqué sarebbe attribuibile a occhio nudo, per il livello SI la situazione si farebbe più sfumata, non foss'altro per le diverse acutezze visive ipotizzabili.

 

Acutezze visive, e situazioni d'osservazione, naturalmente:

perché se lei frequentasse SOLO ambienti ricchi di faretti a luce spot e popolati da "occhi d'aquila", allora  forse le sue remore troverebbero una giustificazione!

 

Tornando seri, le garantisco che sono felice di non essere il venditore del diamante che le piaceva tanto.

Almeno così la mia appassionata difesa del medesimo, e di tutti i suoi simili, non sarà macchiata dal vile sospetto di un venale interesse monetario. 

 

E, forse, le avrà anche attenuato la tristezza di cui sopra.  :-)