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Diamante triplo excellent. E due perle australiane.
Caro sig. Gianfranco
le scrivo per ringraziarla per le preziose informazioni fornitemi per la scelta del diamante e anche per approfittare della sua estrema disponibilità nel chiderle un parere sulla pietra che alla fine mi è stata presentata , un diamante sciolto, quindi senza il tanto odiato blister:-), con il triplo excellent , certificata GIA e con le suddette caratteristiche:
0.71 carati
F Color
Vs 1
total depth 60.6%
table size 59%
Crown angle 35.5°
crown height 14.5°
papillon angle 40.8°
papillon depth 43.8 °
cintura thin to medium ( 3.0)
facettata
culet none
il prezzo richiesto è XXXX €, la pietra mi è piaciuta molto , che come lei mi insegna è la cosa più importante nell'acquisto, quello che però mi lascia perplesso è la % della tavola, infatti, mi sembra 1, 5 % troppo larga ... ma a questo punto mi domando il motivo visto che il taglio dovrebbe essere ideale?
Non volendo approfittare troppo della sua disponibilità vorrei avere, sempre se è possibile, un suo parere sulla qualità delle perle australiane, infatti , mi sono state proposte 2 perle, di coloro bianco, da 9 mm a 240 euro, un prezzo che mi sembrava interessante ma non volevo che sia a discapito di una scarsa qualità !
Le perle che mi sono state proposte mi sono sembrate liscie e pulite... penso che sia una caratteristica importante.
Qualora nei prossimi anni mi ritroverò a passare delle sua parti sarò ben lieto di portarle una cassata siciliana per sdebitarmi delle preziosissime informazioni fornitemi ! :-)
Cordiali saluti
Piero
Buona sera, Piero
innanzitutto lei non mi deve nulla, ma se lei passasse da queste parti sarò felice di ricambiare con il succo di Bacco che produciamo in Piemonte.
Però se posso scegliere preferirei lei mi portasse un bel pagnottone di grano duro con i semi, e una bottiglia dello splendido e profumato olio della sua terra... :-)
Ora che abbiamo sistemato gli ideali più nobili vediamo il resto :-)
I certificati che accompagnano i diamanti sono sovente fuorvianti, perché:
a - é necessario saperli leggere, ovvero interpretare nel loro insieme, e
b - devono essere "compensati" quando redatti secondo "standard" diversi (USA/Europa, p. es.).
Ecco spiegato il "voto" della sua pietra malgrado quella che a lei sembra (e non é) un'ampiezza di tavola abbondante.
L'analista ha insomma valutato adeguatamente, ritengo, l'armonia del cristallo.
Quell'armonia che infatti l'ha colpita in tutta la sua bellezza... e senza il dannato blister. :-)
Quindi, premesso il fatto che la pietra descritta ha caratteristiche eccellenti, il fatto essenziale é che le sia piaciuta, quindi ricordi che i "numeri percentuali" indicati nel certificato servono prima di tutto per rendere inconfondibile il soggetto e poi in modo abbastanza relativo per differenziarne le caratteristiche.
Quanto alle perle australiane le confermo tranquillamente che vantano anche esemplari di bellezza assoluta, oltre che con dimensioni favolose.
Con l'aiuto del gioielliere ne valuterà lo spessore di perlagione e la profondità "dell'oriente" con gli opportuni confronti.
Dando per scontata la simmetria della forma, il manto dev'essere regolare e d'aspetto quasi sensuale.
Magari senza il "quasi"... :-)
Ma tenga presente che é un prodotto della natura e qualche caratteristica superficiale si trova sempre: personalmente le trovo affascinanti come il neo sul labbro di Marilyn Monroe.
Anche qui vale ill precedente consiglio:
si avvalga di un gioielliere fidato e competente... e poi si fidi dei suoi occhi!