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Consiglio...non più urgente
Buongiorno, spero di non "inondarla" di richieste, ma ne avevo preparata una poco fa e non so se, in fase di invio, le è arrivata correttamente.
Se è così, mi perdoni tutto è "filato" liscio.
Innanzitutto la ringrazio infintamente per la sollecita risposta e per i preziosissimi consigli che mi ha dato.
Fatta eccezione per le dimensioni (4.71x4.76x2.87mm) e per il codice del certificato GIA, nella mia richiesta di ieri le ho riportato tutte le informazioni in mio possesso.
Approfitterei ora della sua infita disponibilità per chederle quali domande dovrei porre al gioielliere per comprendere meglio la qualità del diamante in oggetto.
Oltre a farmi specificare le quote caratteristiche relative alle percentuali del taglio (di cosa si tratta, nello specifico?), mi devo far dire anche a cosa corrispondono esattamente le sigle di cui alla mia precedente richiesta?
C'è altro che potrei chiedere?
Grazie ancora!
Cordiali saluti
Ivan
PS:
dopo averle inviato la mia richiesta, ieri ho passato in rassegna la sezione "Domande e risposte" del suo sito e l'ho trovata veramente molto interessante.
Lei ha la capacità di rendere comprensibile un argomento, come quello delle pietre preziose, che è molto ostico per chi non se ne intende.
Compilimenti!
Salve, Ivan
trattandosi di un certificato GIA le proporzioni di taglio possono essere state valutate in tre modi, a seconda dell'anzianità del certificato stesso:
a - con riferimento al "taglio Tolkowsky" che usavano una volta,
b - con parametri più moderni, (e commerciali, perché di Tolkowsky perfetti ne giravano davvero pochi),
c - con le nuove, complicate regole che usa il GIA ora.
Se sul certificato sono riportate le relative percentuali (ampiezza di tavola, altezza della corona, profondità del padiglione e spessore della cintura) allora sarà semplice confrontarle con i valori del nostro taglio ottimale.
(E tanto per darle qualche riferimento, tavola 56-58% del diametro, corona 16-14%, padiglione 43-43,5%, cintura da sottile a media su TUTTA la circonferenza).
Rimane la premessa ESSENZIALE: i diamanti DEVONO innanzitutto essere visti con calma e poi confrontati fra loro perché malgrado i numeri "tecnici" ciascuno di essi possiede una magnifica e univoca personalità che può piacere in modo irresistibile anche fuori dagli "standard" canonici dei vari tagli proposti.
Al gioielliere, nel caso non le cedesse la fotocopia del certificato, potrebbe chiedere di scrivere per esteso il significato delle varie sigle, precisando anche (già che ci siamo) se la cintura é semplicemente tornita (si presenta con superficie simile al vetro smerigliato) oppure ha una pregiata cintura lucida, costituita da tantissime microscopiche faccette.
La ringrazio per i complimenti, ma non credo di fare nulla di tanto particolare:
nella gemmologia, anche se sembra "ostica", non ci sarebbe nulla di particolarmente astruso...
se chi spiega VUOLE farsi capire!
Ovvio come i termini saranno diversi in sede di divulgazione o di conferenza per addetti, ma ritengo perlomeno infantile compiacersi nell'uso di vocaboli volutamente complicati quando si può e soprattutto si deve semplificare il discorso.
Spero vorrà continuare a seguire il sito e nel darle il benvenuto in famiglia mi aspetto poi critiche e suggerimenti per migliorarlo.