Un’ametista naturale con le righe dentro: ma l’orefice me la racconta giusta?


Buon giorno Gianfranco
Sono un ragazzo di 31 anni, impiegato di 5 livello metalmeccanico e a parte il mio lavoro, sono molto attratto dalle pietre preziose, ma aiemè senza averne le competenze.
Ora voglia scusarmi le sto rubando del tempo prezioso ma io ho urgente bisogno di una consulenza di un esperto gemmologo per evitare di prendere una fregatura.

Un mese fa ho fatto preparare da un orefice un anello con un’ametista, per regalarlo a mia moglie, oggi era pronto e cosi sono andato per vederlo.
Per quanto l’anello fosse bello, la pietra è un’ametista di 1,5cm di diametro per uno spessore 3 o 4 millimetri, presentava delle rigature al centro non palpabili con le dita ma interne alla pietra.

Cosi a occhio sembrava come se desse l’impressione di un "vetro rotto" io ho fatto presente la cosa allorafo e lui mi ha risposto che quelle sono le venature della pietra naturale, e che garantiscono che la pietra sia autentica.

Ora so che per lei è difficile fare una valutazione senza vedere la pietra, ma è possibile questo tipo di scenario.
Io ho cmq lasciato l’anello dicendo che ci avrei pensato su, visto il prezzo altino del gioiello, credevo di avere una pietra perfetta e non cosi rigata, rimane il fatto che anche se la pietra sia naturale l’effetto estetico risente di quelle imperfezioni, perchè visibili anche indossando l’anello al dito senza il bisogno di osservarlo in controluce.

Così ora sto cercando di documentarmi, ho visto anche altre ametiste e sembrano essere pulite senza queste rigature chiamate dall’orafo venature.

La prego mi dia un consiglio e un parere, ringraziandola anticipatamente per la sua disponibilità e competenza in gemme le auguro buona giornata,
porgendovi i miei più cordiali saluti.

Ivano




Buon giorno, Ivano
ha ragione il suo orafo, col quale mi complimento perché, evidentemente, é uno che sa il fatto suo!

Tanto per la precisione, la natura non fa "imperfezioni" nei cristalli, ma piuttosto "caratteristiche"....

Ovvio che, nel caso di gemme, queste non devono essere penalizzanti per aspetto, colore, dimensione o posizione, ma la loro presenza é una vera e propria impronta digitale che, oltre a garantire l’origine naturale del soggetto, lo rende anche unico e inconfondibile.

Tra l’altro, il quarzo (ametista, e di altri colori) é uno dei primi materiali che é stato prodotto in laboratorio, e le assicuro che TUTTE le pietre sintetiche derivanti sono ASSOLUTAMENTE prive di qualsiasi "imperfezione" :-) tanto interna quanto esterna.

Nel suo caso, le "righe" nel cristallo potrebbero essere "piume liquide", "zonature di colore", o semplicemente una "discontinuità ottica" originatasi in fase di cristallizzazione.
E via elencando...

Si accerti però che le "righe" non interessino la superficie della gemma, perché sarebbero fratture "aperte", e questo potrebbe comprometterne la "solidità", oltre a rappresentare una ia d’accesso per sporcizie assortite.
Facile la verifica:
si lucida (pelle di daino e trielina) la tavola della gemma, o la zona in cui le righe sembrano emergere verso la superficie, e si osserva di lato, in luce radente, che tali righe non compaiano come lievissimi graffi.

Spero d’averla tranquillizzata, e che la sua dolce metà sfoggi con giusta soddisfazione l’anello che lei le ha progettato.

Ma se così non fosse, le proporrei un cambio:
mi mandi l’anello, e io tratterrò la sua ametista "rigata" facendole quindi montare una pietra di analoga qualità, ma senza righe.

Sarebbe un cambio tutto a mio favore, ma io non glielo dico, nell’avida speranza che lei abbocchi! :-)