Potrebbe aver senso acquistare una pietra così sofisticata.

Ho letto con interesse i vari post riguardanti il tanto decantato taglio Leo-Cut.

In questi giorni sto valutando l'acquisto di un solitario con un gioielliere che tratta diamanti del World Diamond Group di Vicenza.

Sul loro sito ho visto che esistono i tagli Dluce (82 faccette) e addirittura il Damelise da 105 faccette.

Volevo capire se a parità di colori, purezza e caratura (il mio target è un 0.50 ct) si può notare la differenza in termini di brillantezza e luminosità e se a suo parere potrebbe aver senso acquistare una pietra così sofisticata.

Grazie,
Federico

 

 

Buona sera, Federico

 

a mio modesto avviso ha SEMPRE senso acquistare una gemma che le piace, quando ne avesse motivo e possibilità.

 

E con questo mi sono messo al sicuro da qualsiasi contestazione, tanto che posso permettermi di approfondire qualche dettaglio come se NON fossi affetto da pesanti condizionamenti gemmopartigiani.  :-)

 

Dunque, nel suo caso specifico io sconsiglierei senza tentennamenti tutte le fantasie di scelta a proposito di un diamante da mezzo carato:

 

un taglio classico "a brillante", di forma rotonda oppure ovale, e via correre, con la sola eccezione di un'occhiata (o magari due o tre) a un bel  "princess".

 

Una scintillante, felice eccezione fortunosamente scovata nei meandri più intimi di una signorile gioielleria.

 

Con questo NON intendo contraddire il mio dogma di fede, quell'assoluta NECESSITA' di OSSERVARE, di CONFRONTARE e quindi di SCEGLIERE di persona i diamanti…

 

Ma solo riconoscere la potenza e quindi il valore del colpo di fulmine per cui  è famoso il re delle gemme.

 

Quanto alla bellezza complessiva del soggetto (ché di questo stiamo discutendo) non é certo la sola conseguenza (a parità di colori, purezza e caratura, come dice lei) di un numero più o meno elevato di faccette.

 

E allora perché sconsiglierei i tagli più o meno elaborati che lei elenca?

 

Perché se il Leo Cut é un ben reclamizzato taglio classico che valorizza il materiale in modo perfetto, la massa di mezzo carato sarebbe (sempre secondo me) il minimo per giustificarne la spesa.

 

E, sia chiaro, esistono diamanti altrettanto ben tagliati che non sfigurerebbero certo in un eventuale confronto… anonimo.  :-)

 

Un numero maggiore di faccette sarebbe indubbiamente una prova di bravura e di buona volontà del tagliatore, ma avrebbe un senso soprattutto nel caso di gemme con dimensioni ben più consistenti.

 

Infatti, un numero molto alto di faccette donerebbe certamente una vivacità eccezionale  (e ne avrebbe anche bisogno…) al diamantone che Queen Elizabeth sfoggia sulla regale corona.

 

Oltretutto  senza farlo luccicare come gli strass di una velina, ma a me NON parrebbe il massimo dell'eleganza su diamanti di gran lunga meno imponenti.

 

Tutti i gusti sono gusti, ma l'equilibrio e l'armonia fra luce bianca e luce colorata che sprigionano i tagli moderni realizzati nel rispetto delle leggi dell'ottica non hanno certo nessun bisogno di virtuosi funambulismi magari aggiunti tanto per mostrare le superiori capacità geometriche e meccaniche di una certa scuola.

 

Oppure per giustificare i micidiali costi di una campagna pubblicitaria a livello mondiale.

 

Mi auguro di non aver urtato la suscettibilità di nessun diamantaio anche se mi rendo conto che prendere posizioni troppo precise richiederebbe almeno una premessa del tipo "non sparate sul pianista".

 

Ma sono le mie opinioni e quindi, in mancanza d'affetto, chiedo almeno una tollerante comprensione.   :-)