Mi hanno sostituito un diamante con un topazio.

buongiorno, le rubo due minuti per descriverle cio' che mi è accaduto: posseggo due anelli (della nonna) con ciascuno un diamante di 1,6 ct circa.

Preso dal desiderio di sapere il loro valore mi reco presso un gioiellere che credevo fosse di fiducia:
dopo averli visti con la lente mi conferma la loro autenticita' e successivamente mi chiede che per una perizia precisa avrebbe dovuto portarli all'IGI per farli valutare attentamente (premetto che tali anelli erano stati in precedenza visionati da altri due gioiellieri ed entrambi avevano confermato la loro autenticita')... bene arriviamo al dunque... (anzi male)... tali anelli mi vengono restituiti 10 gg dopo con il relativo certificato (IGI) ma ahime'... il gioiellere mi dice che uno dei due è UN TOPAZIO!

E che si era sbagliato nella valutazione... inoltre verifico che mancano due (di 8) piccoli "gancetti" che tenevano il diamante incastonato...

La mia domanda è la seguente:
Puo' un esperto gioiellere confondere un topazio con un diamente (ct 1,6)?

Ovviamente sono convinto che la pietra mi è stata sostituita e tutto cio' comportera' al gioielliere e al gemmologo l'inizio di una "via crucis" che vedra' si concludera' con la restituzione del maltolto grazie e scusi lo sfogo .
Buon giorno, Alessandro
commettere errori é una prerogativa del genere umano, ma mi rifiuto di credere che ben TRE gioiellieri si siano sbagliati in modo tanto clamoroso.
Premesso che salvo l'evidenza di inclusioni o di impronte caratteristiche la semplice lente 10x NON é (sempre) sufficiente per identificare con certezza il diamante, per avere la PROVA che l'esemplare in osservazione NON lo sia basterebbe un semplice, rapidissimo esame al polariscopio.
Sempre che la gemma sia osservabile anche secondo una direzione DIVERSA dall'asse tavola-apice.
Anche un semplice tester a diffusione termica avrebbe potuto escludere lo scambio di un topazio per un diamante, e anche questo senza nemmeno la necessità di smontare il cristallo...
Concordo con l'esigenza d'avere l'esemplare "a nudo" per un'analisi gemmologica appropriata, e considero spiacevole ma non rara la rottura di un paio di punte, perché soprattutto negli oggetti d'epoca le fusioni erano fatte "a sentimento", e a volte il metallo ne risultava fragile ("ghiacciato", in gergo).
Ma la perdita dei due piccoli brillanti del contorno mi farebbe supporre un lavoro meno accurato di quello di un maniscalco...
Professionista che di solito usa adeguatamente gli attrezzi adatti e li impiega con la massima cura e capacità.
Che dirle d'altro, se non manifestarle imbarazzo e disappunto  per un caso che getterebbe un'ombra su tutti gli operatori (seri!) della categoria?
Spero per lei che riesca a risolvere direttamente il problema, magari spaventando prima e blandendo poi le controparti, perché dal punto di vista legale la vedo brutta:
qualsiasi avvocato men che mediocre, a difesa degli accusati terrebbe lei in ballo per anni con una serie di gravosi "se e ma", e non é affatto detto che poi lei riesca a spuntarla.
Per quanto  possa servire ricordi almeno che se legalmente lei é in posizione debole, il "gioielliere" in questione ha tutto da perdere almeno come immagine da un'eventuale citazione per la supposta sostituzione.
Ma occhio a una contro-denuncia per calunnie, tentata estorsione o truffa, et similia...
La ringrazio se vorrà aggiornarmi sugli sviluppi e sull'esito che le auguro p