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Trilogy ben descritto, ma gioielliere un pò vago sulla fluorescenza... (2)
Grazie per la sua risposta, Sig. Lenti,
ho omesso l’indicazione della fluorescenza perchè non credevo fosse di grande importanza visto che il mio gioielliere in merito, era stato un pò vago... quindi gliela indicherò rispettivamente nello stesso ordine in cui le ho elencato le pietre:
medium bleu, none, slight (così indicano i certificati), ma in realtà che importanza riveste la fluorescenza nella "bellezza" o "valore" della pietra? Potrebbe spiegarmelo? Avrei ancora una curiosità, poichè dei diamanti amo molto il "fuoco", secondo la sua esperienza c’è un taglio in particolare, tra i fantasy, che più mette in risalto questa caratteristica oppure tutto dipende sempre e solo da un taglio eccellente?
Grazie in anticipo, continuo a seguirla con grande interesse, a presto.
Simona.
Buon giorno, Simona
la fluorescenza eventualmente presente in un diamante contribuisce, in determinate condizioni di luce, a modificarne il colore "apparente".
In parole povere, un esemplare con una fluorescenza azzurra (il colore più comune, quando il fenomeno é presente) potrebbe apparire "più bello" in particolari condizioni di luce:
al mattino, o in montagna, quando e dove i raggi UV sono presenti in quantità maggiore.
Nel suo caso, avendo scelto pietre con colore al top della scala, il problema non si pone, e casomai solo in discoteca potrebbe notare che i tre esemplari non sono uniformi PER FLUORESCENZA.
Peccato veniale, le dicevo, e in questo caso, forse, avrei sacrificato anch’io questo dettaglio in favore di altre caratteristiche più importanti in pietre da montare insieme.
Credo che nel frattempo abbia già scovato nella rubrica le risposte circa il "valore" in rapporto alla fluorescenza, e le aggiungo quindi che il "fuoco" é un effetto ottico conseguente il taglio della gemma, e ha un’importanza estrema negli esemplari incolori. Per fuoco s’intende l’insieme di lampi di luce bianca e colorata che il diamante ben tagliato sprigiona quando osservato in condizioni ottimali. Vi sono, ovviamente, tagli che esaltano questo effetto, combinando simmetrie e proporzioni opportune con il numero delle faccette ricavate sulle superfici interessate.
E il "taglio rotondo, a brillante" (con tutte le sue variazioni), dovrebbe essere quello che massimizza il magico alternarsi di luci e di colori, ma io voglio sperare che le pietre preziose siano scelte per quel misterioso e fortissimo "feeling" che si instaura con chi le indosserà... o le donerà, e non certo (o non soltanto...) per le istruzioni lette in un manuale!
Al prossimo acquisto. :-)