Commerciare legalmente diamanti e smeraldi provenienti dalla Colombia
Buongiorno
La mia non è proprio una domanda del tutto appropriata al sito ma spero tanto di avere comunque una risposta visto che siete senz’altro esperti in materia.
Una persona colombiana a cui io tengo molto, ma veramente tanto, ha iniziato a commerciare, mi dice legalmente, smeraldi importati dal suo paese.
Ora vive in Spagna ed è li che vende le pietre, direttamente alle gioiellerie.
Mi ha assicurato che è tutto legale, che dichiara i diamanti alla dogana, che paga le tasse sia al suo Paese (mi pare sulle vendite) sia in Spagna e infine che gli smeraldi sono certificati.
Mi chiedo se tutto ciò sia possibile in maniera legale e/o se si tratta comunque di un’attività illecita.
Vi ringrazio in anticipo per la cortesia.
Buon giorno, G.
se le gemme sono importate legalmente, non vedo dove sia il problema.
Sono in molti che, disponendo di buone fonti, importano di tanto in tanto lotti interessanti, che vendono poi con soddisfazione ai più diversi interlocutori.
Trattandosi di operazioni occasionali, é sufficiente dimostrare che le pietre sono state importate regolarmente, e per le stesse sono stati pagati i relativi diritti doganali nel Paese CEE d’ingresso.
Nel caso di frazionamento dei lotti, é bene provvedere tante copie delle fatture di sdoganamento quante sono le vendite effettuate, proprio perché l’acquirente (se ditta) possa prendere in carico le gemme mediante auto-fattura.
Se invece l’attività d’importazione e commercio assume il carattere di continuità, e di attività principale come primaria fonte di reddito, allora é necessario aprire una ditta registrata in Camera di Commercio, e via di seguito.
La prego però di non chiedermi dettagli sui criteri di distinzione fra operazioni saltuarie e attività continuativa, perché qualunque fosse l’esempio da lei citato, dovrei risponderle lanciando una moneta in aria:
a domande del genere io non ho mai potuto ottenere una risposta scritta dalle autorità "competenti".
Amo la Colombia, e sono un grande appassionato dei suoi smeraldi, ma la pregherei di considerare un rischio che aleggia proprio su chi importa pietre preziose da quell’area:
molti, magnifici smeraldi sono serviti, e servono, per riciclare i quattrini del narcotraffico, quindi se le fonti non sono più che legali, ci si potrebbe trovare infognati in un’inchiesta lunga e piacevole quanto un verme solitario...
Dicendo poi che "gli smeraldi sono certificati" lei non precisa se si tratta di certificato d’origine, o di quello gemmologico, che é un’altra cosa.
E che le consiglio caldamente.
Quanto poi ai diamanti, é possibile che una buona parte di questi provenga dal Brasile, ma se sono di buona qualità, anzi se hanno un favorevole rapporto costo/qualità, sono sempre una merce appetibile.
A patto che siano corredati dai documenti del Kimberly act, cioè quel papiro che attesterebbe un’origine "pacifica" degli stessi.
Ufficialmente, per non finanziare le varie guerriglie, e in pratica (secondo la mia modesta opiniome) per tutelare gli interessi di De Beers & compagni contro un commercio che ormai da tempo non possono più monopolizzare.