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Diamanti dal Canada, con internet, blister, rischi, garanzie e precauzioni...


complimenti per il sito: è veramente interessante! se possibile vorrei avere chiarimenti su un diamante che vorrei acquistare.

Quali debbono essere le caratteristiche che fanno di una pietra un acquisto perfetto?
Comprando in Canada o negli USA, come cautelarsi?
Basta avere un certificato GIA, IGI, HRD e il diamante blisterato?
O si corrono comunque rischi?

ringrazio. A.




Buon giorno, A.

la ringrazio per i complimenti, e spero che la prossima volta aggiunga anche suggerimenti e critiche...

Quindi, mi consenta di rispondere prima con ultime domande:

I blister con i quali sono sigillati i diamanti, e le varie gemme, sono una garanzia solo nella misura in cui é "virtuosa" tutta la catena di distribuzione.

La sola precauzione valida sarebbe quella di aprire la confezione (operazione che invalida la garanzia..., di solito!) in presenza del venditore e di testimoni, per verificare con un esperto che le caratteristiche della gemma corrispondano davvero a quelle dichiarate sul certificato.

Altrimenti, se trovasse un diamante con massa da 1,05 carati invece di 1,07 sarebbe facile accusarla d’aver sostituito il soggetto... e denunciarla per tentata truffa!

E questo nell’ipotesi migliore, perché produrre blister con dentro una porcheria qualsiasi, insieme a un bel certificato falso, sarebbe un gioco da ragazzi.

Casi limite, va bene, ma mi hanno riferito che anche ii blister più altisonanti (quelli moderni, auto-sigillanti) si aprono semplicemente al calore delle vetrine:
s’immagina che cuccagna, per un disinvolto e ben organizzato lestofante?

E per chiudere il capitolo dei grandi nomi, le ricordo che dietro a questi ci sono comunque delle persone, con tutti i problemi (e le debolezze umane) che questo significa.

In un periodo di crisi di lavoro, o con un committente che garantisca un consistente volume d’analisi, o magari anche soltanto per una progressiva miopia senile dell’analista, lei metterebbe la mano sul fuoco per escludere l’emissione di certificati un tantinello ottimisti?

E non mi consideri sadico, dato le faccio grazia di altre amenità in tema di rischi e di precauzioni... impossibili! :-)

E ora, come scegliere il "suo" diamante?
Già, proprio il "suo", e non "un" diamante, cioè una pietra qualsiasi comperata solo per ingelosire la panettiera sotto casa :-)

1 - stabilisca la cifra da spendere, e si conceda almeno un margine del +10-15%
2 - si faccia un esame di coscienza, e scriva le caratteristiche nell’ordine d’importanza che lei preferisce:
a - il taglio (il taglio, il taglio, il taglio, se è un diamante da indossare. E anche se non lo è :-)
b - la forma: rotonda, banale ma più commerciale, o di fantasia. che ha una maggiore personalità, e magari costa anche qualcosina meno (difficoltà di reperimento a parte)
c - il colore (H-I hanno un ottimo rapporto effetto visivo / costo)
d - la caratura, o massa.
e - la purezza: se lei non ha complessi reconditi, scelga tranquillamente fino al livello VS:
risparmierà parecchio, e la bellezza dell’esemplare non ne soffrirà affatto:
E, in proposito, le sottolineo come le caratteristiche interne di un diamante siano nel contempo tanto a prova della sua origine naturale, quanto l’impronta digitale che lo rendono unico al mondo.
(Per caso, si nota che oltre al lavoro i diamanti possano essere anche un piacere, per me?) :-)

E allora, dove comperare?
A un tiro di schioppo da casa sua, direi.

Faccia il giro dei gioiellieri che le sembrano più disponibili, e precisi subito che sta solo raccogliendo informazioni in vista di un eventuale acquisto.

Precisi le caratteristiche desiderabili nella gemma da acquistare e, avuta un’offerta di massima, preferisca tornare da chi le offrisse una buona scelta di esemplari da paragonare.

Di esemplari da paragonare, corredati da consigli e spiegazioni comprensibili, insieme alle garanzie di qualcuno che sarà rintracciabile anche in futuro.

Ignori (per modo di dire...) i prezzi, e si concentri sulla scelta, perché allora le auguro davvero di vivere il momento magico in cui avrà individuato il SUO diamante.

Bene, cancelli l’aria sognante, e affronti il gioielliere con quella capacità di contrattazione che io ho sempre ammirato (e invidiato?) nelle donne: lo lusinghi, lo blandisca, magari lo ricatti con grazia, e veda lei se un congruo numero di sospiri siano più efficaci di torcergli delicatamente un braccio dietro la schiena, :-)

Ma soprattutto:
smetta PRIMA che incominci a piangere, e attui l’attacco SOLO SE avrà irrevocabilmente deciso che quello deve essere il "suo" diamante.

E non creda di pagare più caro un esemplare che via Internet é magnificato come simile, e meno costoso:
non credo che nessuno regali nulla, e la sua "vittima" locale ha diritto a una giusta mercede, sia per le disponibilità offerte, sia per l’impegno professionale ed economico che questi comportano.

Cordialmente.

Gianfranco.

P.s. Il Canada é un Paese stupendo, e tanto la mia fotocamera quanto le mie canne da pesca lo ricordano con nostalgia.
Ma, pur riconoscendo ai canadesi un’efficienza commerciale tutta nordamericana, i diamanti hanno cominciato a estrarli da poco, e in materia hanno tradizioni simili a quelle che potrebbero vantare Gheddafi & ©o. nello sci di fondo...:

sono troppo curioso se le chiedo, prezzo a parte, il perché di questa ipotesi?
In ogni caso, mi tenga presente se volesse un accompagnatore per un ritiro di persona. :-)

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