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Occorre che si stipuli una "assicurazione" al fine che siano tutelati gli eventuali danni durante lo smontaggio del diamante?

Gent. sig. Lenti,
a causa di una necessità abbiamo deciso la vendita di un gioiello di famiglia che una mia vicina parente possiede da molti anni.

Nell'impossibilità di avere una analisi gemmologica decente (ovviamente) a pietra montata abbiamo la necessità di farla smontare.

Una analisi che farò svolgere al CISGEM e che richiederò con incisione laser.

Consideri che per comprenderci è un diamante taglio rotondo di circa 7 ct, taglio contemporaneo…

Secondo lei, scusi se la domanda è banale... occorre che si stipuli una "assicurazione" al fine che siano tutelati gli eventuali danni durante lo smontaggio?

Il mio gioielliere di fiducia mi ha consigliato un collega a cui lui si rivolge per le incassature, del quale mi fido con assoluta certezza,

ma tutto va bene finchè va bene, il problema è se va male! no?

Cioè Le chiedo in quanto lei esperto: è un rischio reale frantumare la pietra?

Inoltre poi, ad analisi condotta e "laserizzazione" effettuata non ho idea se convenga maggiormente reincassarla sulla sua montatura originale (nuovo rischio?),

oppure blisterarla (sempre al fine della futura vendita).

Grazie mille della sua opinione
Fabrizio

Buona sera, Fabrizio

capisco la sua preoccupazione, ma adottando un paio di precauzioni preliminari la considero del tutto fuori luogo!

Il  pericolo maggiore si corre, si solito, montando le gemme e non certo togliendole poi dalla montatura.

I rischi, comunque, sono diversi a seconda del tipo di montaggio (su punte o in un castone), ma per quanto riguarda i diamanti in particolare i pericoli sono decisamente MENO elevati che non per la totalità o quasi delle altre gemme.

Dando ovviamente per scontata l'abile, esperta capacità dell'incastonatore, per danneggiare un diamante sarebbero necessarie varie condizioni.

Condizioni concomitanti e davvero sfavorevoli tanto umane quanto tecniche.

Naturalmente, PRIMA di iniziare le operazioni tanto il suo orafo quanto l'artigiano incaricato del lavoro controlleranno che il diamante sia perfettamente integro, perché non sarebbe la prima volta che danni preesistenti fossero poi attribuiti a operatori incolpevoli... ma non abbastanza attenti nei controlli preventivi.  :-(

Poi, tanto l'apice del diamante quanto e soprattutto una cintura eccessivamente sottile potrebbero rappresentare punti più "delicati", ma per togliere il diamante dalla sua montatura non vedo nessuna necessità di prenderlo a martellate, per quanto delicate e caute queste possano essere.

Salvo poi il caso di una montatura di particolare pregio per esempio per l'antica, accurata fattura, le sconsiglio vivamente un successivo rimontaggio.

Le dico poi che aborro anche quel mortificante blister che lei ipotizza…

Tanto più che NESSUN potenziale acquirente rinuncerebbe a una verifica diretta della gemma, un esame che non si potrebbe certo fare attraverso una conchiglia di plastica!

Niente assicurazioni, quindi, ma mi permetta di ululare alla luna il mio orrore per l'infame e inutile marchio che vorrebbe aggiungere al re delle gemme:

lasci il diamante così com'é adesso, perché l'unica cosa che le servirà davvero, almeno come riferimento merceologico, é il certificato d'analisi rilasciatole dal laboratorio, mentre la marcatura al laser potrebbe sempre farla aggiungere POI un felice acquirente.

Piuttosto, vista la caratura del suo esemplare, le consiglierei vivamente di far recapitare il diamante al Cisgem DAL SUO GIOIELLIERE, che come operatore dotato di partita IVA avrebbe costi d'analisi molto più umani di quelli praticati ai privati dal blasonato istituto.  :-)

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